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aggiornato
al 27 giugno 2007
fonama@fonama.org
Domanda 220
Biopsia e
disfunzione autonoma
Ho 26 anni ed ho una diagnosi primaria di
neuropatia autonoma che è andata peggiorando nel corso degli
anni. Essa colpisce la pressione
sanguigna, la frequenza cardiaca, e la regolazione
della temperatura, la digestione (ho una
grave gastroparesi, mi è stato applicato un
TPN (tubo per la nutrizione parentale), e dalla soluzione fisiologica), e il funzionamento della vescica
(catetere). Uso la carrozzina sempre anche
per spostamenti molto piccoli e posso stare
seduta diritta per
parecchie ore alla volta solo nelle
"giornate buone„
; ed ho anche apnea nel sonno e affaticabilità inabilitante non
alleviata da un sonno ristoratore. A volte
ho difficoltà cognitive che sembrarono
aumentare un mese dopo aver iniziato ad
assumere CoQ10 e carnitina (dopo che le
analisi del sangue ne avevano mostrato la
carenza). Questa primavera venne per la
prima volta ipotizzata la possibilità di una
malattia mitocondriale ed ora stiamo
discutendo sull'utilità di una biopsia
muscolare. Io ho capito che una biopsia può
confermare ma non necessariamente escludere
il coinvolgimento mitocondriale. Alcuni dei
miei dottori ritengono che la biopsia non
sia necessaria poiché il trattamento non
subirebbe cambiamenti. Io capisco la loro
esitazione poiché la mia storia clinica
insegna che qualsiasi procedura può
comportare a complicazioni ed io certamente
non voglio imbarcarmi in esami privi di
utilità, ma vorrei sapere quali vantaggi
potrebbero esserci dal procedere con una
biopsia. Quanto decisivo sarebbe e quali
possibilità - se ce ne sono- che essa
fornisca una qualche informazione utile per
la gestione della malattia? Grazie per il
tempo che mi dedica.
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Risponde: Salvatore
DiMauro, MD
Una disfunzione autonoma può
avvenire in associazione con le malattie
mitocondriali ma non è comune, e
comunque non come una
caratteristica clinica
predominante. Io capisco
l'esitazione nel procedere con
una biopsia muscolare. Prima di
arrivare a questa, comunque,
vanno eseguiti prima alcuni
esami più semplici (se non sono
già stati fatti), tra cui i
livelli nel sangue del lattato e
del piruvato ( il lattato è
spesso più elevato nelle
malattie mitocondriali). Sarebbe
interessante anche conoscere il
livello del lattato nel suo
liquido cerebrospinale (cSF):
rapidamente con una puntura
lombare, ma può anche essere
controllato non-invasivamente
(ma in modo molto più costoso)
tramite risonanza magnetica
spettroscopica (MRS), che mostra
il lattato come un "picco" nei
ventricoli cerebrali (per
esempio il cSF) e nello stesso
tessuto cerebrale.
Lei menziona la "gastroparesi":
lei ha anche pseudo-ostruzione
intestinale? Diarrea cronica? Ha
perso peso? Se la risposta a
tutte queste domande è sì,
allora si dovrebbero controllare
i livelli di timidina nel sangue
e l'attività di un enzima, la timidina
fosforilasi nei
globuli bianchi del sangue.
Questi esami chiamerebbero in
causa (o, più probabilmente,
escluderebbero) una malattia
mitocondriale chiamata MNGIE (encefalomiopatia
neurogastrointestinale
mitocondriale - proprio uno
scioglilingua, non trova?). Ed
infine, ci sono problemi simili
nella sua storia familiare?
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Domanda 219
Distrofia
muscolare e MITO
Sebbene la
distrofia muscolare di Duchenne non sia una
malattia mito, ci sono altre distrofie
muscolari che potrebbero essere malattie
mitocondriali? In altre parole, potrebbe
esserci una reale connessione tra alcuni
tipi di distrofia muscolare e malattie mito?
La definizione di "distrofia" in un
qualunque dizionario medico sembra essere
generale abbastanza da poter includere
malattie mito (ad esempio "un disturbo
causato da un difetto nutrizionale o
metabolico"). Poiché talvolta abbiamo visto
articoli che definivano le malattie mito
come una rara forma di distrofia muscolare,
qualsiasi ulteriore chiarimento sarebbe di
aiuto.
Risponde: Sumit
Parikh, MD
con
il termine distrofia muscolare
"classica" si fa riferimento ad una
malattia genetica che colpisce la
formazione delle proteine muscolari
stesse. con il termine
distrofia muscolare "classica" si fa
riferimento alla distrofia muscolare
di Duchenne e Becker -
malattie che colpiscono
specificatamente la proteina
distrofina.
Oltre a queste, sono state
identificate altre distrofie
muscolari,
tutte le quali riguardano
alterazioni di un blocco costruttivo
chiave del muscolo. Queste
alterazioni portano il muscolo a non
essere costruito in modo appropriato
e poco funzionante. Questo processo
è simile ad una casa non costruita
bene e necessitante di manutenzioni
sempre più frequenti. Nel caso del
muscolo, noi non possiamo fornire
tali riparazioni, e pertanto la
maggior parte degli individui con
distrofia muscolare hanno un
costante declino nella funzione
muscolare.
La Muscular Dystrophy Association
è diventata un gruppo di supporto
per le persone con miopatia
(malattia muscolare) di molte
cause - perfino se la malattia non è
una tipica "distrofia"
La malattia mitocondriale è una di
quelle che talvolta porta alla
malattia del muscolo. La malattia
mitocondriale non è una tipica
"distrofia" poiché non interessa la
formazione ultrastrutturale delle
componenti muscolari, costituisce
egualmente un problema nella
produzione dell'energia per il
lavoro muscolare.
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Domanda 218
NARP e
grave costipazione cronica
Mia figlia
ha la mutazione NARP 8993 T-c. Dal 1996 non
riesce a camminare né parlare e può mangiare
soltanto cibi morbidi. Ha avuto problemi di costipazione per
un anno ed in seguito ha avuta incontinenza
delle feci per parecchi anni fino a 6 mesi
fa. Ora ha ancora costipazione, nonostante
mangi molte fibre sotto forma di cereali e frutta.
Nemmeno l'olio
minerale le è di aiuto. A volte le è di
aiuto un clistere. Ha preso due anticonvulsivi
(fenobarbitale e lamotrigina) per parecchi anni.
Ha dei suggerimenti?
Risponde: Russell
Saneto, DO, Ph.
Mi spiace sentire che vostra
figlia ha una costipazione
così grave. Purtroppo, ciò sembra essere
un problema comune nei bambini e
negli
adolescenti con l'epilessia così
come anche nella malattia mitocondriale.
Tra i miei pazienti,
quelli con entrambi i disturbi
sembrano essere più difficili da
controllare. Per la maggior parte,
molti di noi non pensano
che la causa siano i farmaci
antiepilettici stessi, ma il sistema nervoso
centrale e probabilmente il sistema nervoso
enterico (tratto gastrointestinale
GI) ed il suo controllo dei muscoli
gastrointestinali. Nell'epilessia i comandi usuali che interagiscono fra il tratto GI ed
il cervello vengono interrotti. Il movimento del
tratto GI viene compromesso ed è
probabile un rallentamento dei
continui movimenti gstrointestinali
e quindi la costipazione. Inoltre,
quando i muscoli del tratto
gastrointestinale presentano mitocondri
anormali (carenza di energia) diventano
meno efficienti e
ciò si aggiunge alla
ridotta efficienza del movimento
gastrointestinale. Tutto questo si
somma fino a raggiungere
l'intasamento nelle
viscere e la costipazione.
Il trattamento può
essere molto impegnativo.
Noi di solito proviamo
con un
programma graduale.
Inizialmente proviamo
con una alimentazione
molto ricca di fibre e frutta
(particolarmente pere).
Il passo seguente sono i
lassativi leggeri e se
questi non risultano
efficaci si passa
all'uso di
lassativi più forti.
Associato a questi
consigliamo
l'uso di supposte di glicerina. Quando
il problema è grave, a
volte dobbiamo ricorrere
ai clisteri. Molti dei
miei pazienti sono
costretti a ricorrere
all'uso costante di
lassativo con clisteri
intermittenti.
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Domanda 217
Fratelli e
MITO autosomica
Abbiamo un
bambino affetto da una malattia mito con un difetto
genetico sconosciuto
(colpito leggermente) e un
bambino indenne. Gli esami hanno indicato
che
probabilmente si tratta di una malattia
autosomica recessiva. Se avessi un'altra
gravidanza nascerebbe un altro bambino
affetto da
mito, questo bambino presenterebbe sintomi
simili a quelli del fratello colpito….
o potrebbe essere colpito molto più
gravemente?
Risponde: David R.
Thorburn, PhD
Temo sia difficile dare una
risposta definitiva alla sua
domanda. La risposta rapida è che i
fratelli germani in presenza di un
difetto genetico autosomico
recessivo è più
probabile abbiano un livello simile
di gravità rispetto ai bambini con
difetti del DNA
mitocondriale. Tuttavia, il
gene della malattia non è solitamente
al 100% responsabile della
determinazione della gravità di una
malattia. Altri geni possono avere
un effetto su questo come pure lo
può "l'ambiente", specialmente
le infezioni, per esempio a che età
e quanto severamente un bambino può
contrarre un'influenza o una
malattia gastrointestinale, la
qualità della sua alimentazione, ecc.
Ho dei dubbi sul tipo di esame che
lei dice
indicare che si tratti “probabilmente
di una ereditarietà autosomica recessiva„
poiché è anche difficile sapere
quanto vicino al vero sia in realtà
questa conclusione. Se questa
conclusione è
vera, allora la migliore risposta che
io possa dare è che se il suo bambino ha
la malattia in forma leggera,
allora un futuro bambino affetto è
probabilmente improbabile che abbia
una malattia molto più grave.
Tuttavia, non ci sono garanzie con
tali previsioni e realmente sarebbe
migliore discutere questo faccia a
faccia con un medico che abbia perizia
nella malattia mitocondriale e accesso
agli esami effettuati sul suo
bambino. Se non ha un tale esperto
localmente, può valere la pena
di cercare un esperto in
un'altra città o assistere ad
una sessione di “Doctor is in„ al
prossimo convegno della UMDF l'anno prossimo.
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Domanda 216
Biopsia e
cistifellea
A mio figlio
verrà asportata la cistifillea nei
prossimi giorni. I suoi neurologi
volevano fare più biopsie muscolari ma noi abbiamo resistito
fino ad oggi. Poiché la cistifellea è tecnicamente un
muscolo, potrebbe questo tessuto essere
considerato per un esame-mito/biopsia-muscolare?
Risponde: Sumit
Parikh, MD
Se la cistifellea verrà rimossa
attraverso un intervento chirurgico
con apertura del peritoneo - allora il muscolo
addominale del retto può essere
utilizzato per l'esame
mitocondriale. Se l'operazione di
asportazione della cistifellea viene
effettuata laparoscopicamente allora questo
non può essere fatto (la maggior
parte delle colecistectomie ora sono
effettuate laparoscopicamente).
La cistifellea stessa in questo
secondo caso non può essere utilizzata per l'esame
mitocondriale.
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Domanda 215
Probabilità
di MITO in bambino con Lyme
Sono ormai tre
anni che è in corso la valutazione
diagnostica di nostro figlio di 13 anni sia
per la malattia di Lyme che la mito. I suoi titoli
Lyme sono sempre
positivi, l'esame western blot è negativo (non
Lyme per gli standard dei "centri per il
controllo delle malattie" cDc). La sua EMG mostra
muscoli e nervi da lievi a moderati. Le
biopsie dei nervi e dei muscoli mostrano
danni estesi ma sono inconclusive. Ha
neuropatia periferica o sindrome guanto-calza,
acufene con perdita dell'udito U/L, grave POTS (sindrome
di tachicardia posturale ortostatica), e di
recente malattia
della vescica biliare. Non ha limiti muscolari
evidenti - ma atrofie molto veloci ed ha
crampi e dolore con l'esercizio. Ha
avuto vari sintomi negli anni ma
comunque sta crescendo florido. Questo
quadro può corrispondere ad una specifica
malattia mitocondriale?
Risponde: Sumit
Parikh, MD
Per quanto sappia, questa non è una
"classica" sindrome mitocondriale
(che implica una malattia
mitocondriale dovuto ad una mutazione
nel DNA mitocondriale). Tuttavia, la
sua costellazione di sintomi: POTS,
neuropatia, intolleranza
all'esercizio e crampi muscolari potrebbero essere dovuti
ad
una citopatia mitocondriale. Se
avesse evidenziato perdita di
peso e dismotilità, i suoi
sintomi avrebbero potuto collocarsi
nello
spettro della sindrome di MNGIE. Ma
lei precisa che sta crescendo
florido.
Essenzialmente tutti i pazienti con MNGIE hanno avuto
come componente dei loro sintomi
grave perdita di peso/cachessia .
I suoi sintomi
suonano simili a
quelli di molti pazienti che
io ho
visto. Sono sicuro
che egli ha ricevuto una
consulenza
approfondita ed
esperta.
Vorrei
conoscere le
risposte alle
seguenti domande: - Gli è stato fatto
l'esame
metabolica dopo
un digiuno notturno e
dopo un pasto
ricco di carboidrati
(gli esami specifici
di interesse
includono gli
amminoacidi del
plasma, gli acidi
organici delle urine
e le acilcarnitina
del plasma) - Se è stata fatta
una biopsia
muscolare è
stata fatta su
un campione fresco? - E' stato visto da un medico
specializzato
in disautonomia? - Ha provato il DDAVP e/o midodrina
per la sua POTS? - Ha provato i
farmaci
mitocondriali per 6
mesi per vedere se
c'è un qualche
miglioramento? - Ha provato la
creatina per i suoi
crampi muscolari e
per la fatica
muscolare?
Tutte queste non
sono raccomandazioni
automatiche, ma
dovrebbero essere
prese in
considerazione come
parte della sua
valutazione.
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Domanda 214
Mito e
clima più favorevole
c'è un qualche
posto che sarebbe favorevole per trasferirsi
dove mia figlia affetta da mito
si sentirebbe meglio: clima, umidità,
medici, ospedali, alleviamento dei sintomi e del
dolore?
Risponde: Russell
Saneto, DO, Ph.D
E'
difficile rispondere alla sua domanda poiché non
ci da
molte informazioni
riguardo a sua
figlia. Ho preso in cura
alcuni pazienti che
si sono trasferiti per
aiutare i loro sintomi (ma
questo è probabilmente
vero con molti problemi
di salute, non solo per
la malattia
mitocondriale). Un
paziente che non gli
faceva bene il caldo e
l'umidità del
litorale del sud del
Golfo ha deciso di
trasferirsi nel nord-ovest dove
è più freddo e meno
umido. Lui ha ritenuto che
questo lo aiutasse a
sentirsi meglio.
Anche se soggettivamente
egli si sentiva meglio e
poteva essere più
attivo, obiettivamente
non era possibile
quantificare se questo ha
aiutato la sua malattia.
Ho preso cura
un'altra famiglia che ha
fatto l'opposto e si
è trasferita
dal nord-ovest verso il
sud-ovest per stare
dove è più caldo.
Andrebbero
considerate tutte le cose,
trasferirsi dove c'è una persona che
capisca la malattia
mitocondriale sarebbe un
di
più. Ma spesso, potreste
trovare una persona che
è disposta a lavorare
con un esperto
mitocondriale. ciò
potrebbe consentire di
spostarvi e costringervi
a fare probabilmente
soltanto un paio di
viaggi all'anno per
essere visitati dall'esperto
mitocondriale in una
città distante.
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Domanda 213
Gravidanza
e cocktail MITO nella MELAS
È sicuro per
una paziente MELAS incinta (approssimativamente
di 6 settimane) prendere il cocktail
mito? È sicuro per il feto? Se è giusto
prenderlo, a che dose? ci sono
consigli o avvertimenti da tenere in
considerazione durante una gravidanza se siete una paziente MELAS?
Risponde: Sumit
Parikh, MD
Abbiamo soltanto alcune
prove basate sui dati sull'uso
dei farmaci mitocondriali durante la
gravidanza. comunque -che sia
detto - la maggior parte dei farmaci
e degli integratori sono presenti
naturalmente nei componenti dietetici naturali per tutti noi -
ma non certo nelle dosi elevate
prescritte per la malattia
metabolica.
La carnitina è
considerata categoria B in
gravidanza (gli studi sulla
riproduzione degli animali non sono riusciti a
dimostrare un rischio per il feto e
non ci sono studi sufficienti e
bene-controllati in donne incinte).
È stato usato in donne incinte a
dosi elevate e non ci sono fino ad
oggi rapporti
di casi di problemi
connessi con l'uso della carnitina a dosi elevate nella gravidanza.
L'arginina è un altro
supplemento che è di categoria B in
gravidanza.
La riboflavina (B2), la tiamina (B1) ed altre “vitamine„
d'altra parte sono di categoria c in
gravidanza a dosi elevate (gli
studi sulla riproduzione animale
hanno indicato che non ci sono
effetto negativi sul feto e non ci
sono
studi sufficienti e bene-controllati
negli esseri umani, ma i benefici
potenziali possono garantire l'uso
del farmaco in donne incinte
malgrado i rischi potenziali.)
Questi farmaci non sono usati
ordinariamente durante la gravidanza
alle dosi prescritte per la malattia
mitocondriale - ma sono stati usati
una volta ritenuto necessario da un
medico.
Per gli integratori quali
l'acido alfalipoico, la
creatina ed il coenzima
Q10 non ci
sono dati disponibili per fare
raccomandazioni fondate.
Per quanto riguarda la
gravidanza in presenza di malattia
metabolica - la gravidanza è un
fattore di sforzo fisiologico per il
corpo. Può peggiorare
l'affaticamento e tutti i sintomi
metabolici. In alcuni casi la
gravidanza può condurre ad una crisi
metabolica. In alcune donne con
malattia metabolica devono essere
prese alcune precauzioni durante
la gravidanza - le devono essere
mantenute anche dopo la gravidanza
stessa. Tali precauzioni includono
l'evitare
il digiuno prolungato,
mantenere una dieta sana ed una
routine di esercizi (se
tollerati) e continuare
con l'integrazione della carnitina se
necessario. Nelle persone
eccessivamente affaticate o
sintomatiche è stata usata con
successo modesto da alcuni professionisti
la carnitina intravenosa.
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Domanda 212
complessi I
e III e vomito ciclico
A nostra
figlia di 8 anni è stato diagnosticato un difetto Oxphos
(fosforilazione ossidativa) nei complessi I e
III.
Inoltre le è stata anche diagnosticata la
sindrome del vomito ciclico. Ha avuto periodi
di vomito che sono durati fino a 12 giorni e
poi ha avuto un recupero veloce. Siamo ora
nel quarantacinquesimo
giorno di vomito incontrollabile senza
una fine in vista. Ha avuto una parziale
fundoplication quando
aveva 2 anni. le hanno
fatto un'endoscopia ed hanno trovato
soltanto un'ernia iatale. Tranne gli episodi
di vomito che sono pochi e distanziati fra
loro nel tempo,
è una bambina normale. La
nostra domanda è: può il complesso I e III
sviluppare complicazioni più gravi o è
stata mal diagnosticata? Stiamo cercando
tutte le idee o risposte. Noi siamo così frustrati
da non essere in grado di darci le
risposte.
Risponde: Richard G.
Boles, M.D.
Per quanto riguarda la
carenza del complesso I e III,
io dubito che ci sia stata una
diagnosi sbagliata. La sindrome
del vomito ciclico si riferisce
ad episodi multipli di
nausea, vomito e letargia, con
l'assenza totale di questi
sintomi fra i diversi episodi. Molti
pazienti hanno altre condizioni/sintomi compatibili con
la disautonomia (emicrania,
colon irritabile, spasmi
muscolari, elevato ritmo cardiaco, affaticamento cronico,
ecc.) e o altre circostanze
neurologiche (ritardo nello
sviluppo,
attacchi epilettici, ipotonia e stanchezza
muscolare, depressione, ansia,
ecc.). Tuttavia, molti pazienti
hanno soltanto episodi di vomito
e sono per il resto in buona
salute. Nella maggior parte di
quei pazienti sia con che senza
altre circostanze, è presente
una malattia o disfunzione mitocondriale. La disfunzione
mitocondriale è spesso, ma non
sempre, ad ereditarietà materna,
con alcune delle sopra elencate disautonomie e/o altri sintomi
neurologici che sono presenti
nella madre e nei suoi altri
parenti che hanno lo stesso DNA
mitocondriale.
In quei bambini con
il vomito ciclico ai
quali è stata effettuata una biopsia
muscolare, la
carenza del complesso I
è comune, ed ho visto
pure
casi con la carenza del
complesso III.
Nella sindrome del vomito ciclico, gli episodi di vomito
durano solitamente da alcune ore
a parecchi giorni. Gli episodi
che durano 12 giorni possono
accadere, ma sono rari.
In alcuni casi, un episodio
può durare molto più a lungo,
ma è anche possibile che ci
sia ora un problema ulteriore in vostra figlia che sta
contribuendo all'episodio molto
prolungato di vomito. ci sono molto
altre possibilità che possono
averlo causato, ma tra queste
vanno menzionate la dismotilità intestinale e
la pancreatite.
Nella malattia mitocondriale,
con il passare del tempo possono
sorgere ulteriori problemi. Tuttavia,
nei
bambini con intelligenza normale
o vicino alla norma in
cui il vomito ciclico è l'unico
problema principale, la grande
maggioranza sta bene e gli
episodi possono essere
tenuti sotto controllo bene.
Sono spesso utili nella
mia esperienza terapie
specifiche mitocondriali
quali le frequenti
alimentazioni per evitare il digiuno,
la L-carnitina ed il coenzima
Q10 . Una risorsa
eccellente è l'Associazione
della Sindrome del Vomito
ciclico
www.cvsaonline.org,
la quale può
essere utile in termini di altre
circostanze che potrebbero
essere presenti, come impedire e
trattare gli episodi di vomito,
e nell'individuazione del medico
che sia un esperto in materia.
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Domanda 211
CPEO, KSS e
tremori
Undici anni fa
a mia figlia
che ora ha 24 anni è stata fatta una
diagnosi di CPEO
e KSS. Attualmente il suo problema più
grande sono i tremori, specialmente alle mani.
ci sono dei farmaci per aiutarla? Tutti i
suoi EEG sono stati finora normali, e
non è stato rilevato nessun blocco
cardiaco.
Risponde: Michio
Hirano, MD
È difficile rispondere senza
maggiori informazioni alla sua
domanda sul tremore di sua figlia. ci sono molte cause e
molti tipi di tremori. Poiché sua
figlia ha una KSS, è probabile che
abbia
atassia cerebrale e quindi, può
avere un tremore cerebrale. Altre
cause del tremore possono essere i
farmaci, un aumento del tremore fisiologico,
la malattia di Parkinson, e
tremore essenziale. Sua figlia
dovrebbe essere esaminata da un
neurologo esperto nei disturbi
del movimento per definire il suo
tremore prima di iniziare dei
possibili
trattamenti. I farmaci
usati per trattare i tremori
includono il propanololo (ad esempio
Inderal) e pirimidone.
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Domanda 210
complessi I
e III e disturbi comportamentali
Nostra
figlia ha carenze nei complessi I, III, e
probabile carenza del complesso II e della
piruvato deidrogenasi (PDH) ha quasi due anni
e sembra tenere un
comportamento standardizzato per cui ogni giorno si
comporta come se fosse azionata da un
motore. Non è infelice durante questi
giorni… infatti, le cose sono spesso istericamente divertenti
per lei. Le sue braccia e le sue gambe si muovono costantemente tutto il
giorno la sua frequenza respiratoria è a 60.
Non
vuole fare sonnellini, e se lo fa sono di breve durata. Ha
difficoltà ad addormentarsi alla sera
e passa la maggior parte della notte a
sbracciare come un pesce
fuori dall'acqua. Questi giorni “storti„ sono
seguiti solitamente da un brutto giorno
nel quale lei è uno straccio, ha poca
energia, sbava molto, ed ha tono più
basso
del normale. La sua lingua pende fuori
e così pure la mascella. Sto cercando di
capire che cosa significano questi
comportamenti per lei e che cosa
si possa fare. che cosa sta
accadendo nel suo cervello quando ha questi
comportamenti? Il suo neurologo le ha appena
prescritto la clonidina per aiutarla a
dormire alla notte. Inoltre prende 160 mEq di bicarbonato di sodio durante il
giorno per mantenere il suo livello del bicarbonato
a livello normale. I suoi
livelli dell'acido lattico sono solitamente
fra 5 e 7. La ringrazio per il suo
aiuto!
Risponde: Amy c.
Goldstein, M.D.
Questi comportamenti
intorno ai 2 anni di età possono
accadere, con o senza un qualsiasi
stato patologico di fondo. I bambini
con problemi metabolici possono
avere maggiori problemi comportamentali.
Nel caso di
vostra figlia,
la farei controllare
dal
neurologo per
assicurarvi che
si tratti in effetti
solo di fatti
comportamentali. Per
esempio, i movimenti ipercinetici possono
essere dovuti ad un
disturbo dei
movimenti,
comune in alcune
delle carenze
dei complessi e della PDH
(piruvato deidrogenasi)
particolarmente se
esso è causato da
una
sindrome di Leigh
(lesioni dei gangli
basali nel
cervello). Il ridere
fuori luogo può anche essere un
sintomo raro di
epilessia. Se i suoi
comportamenti non
possono essere
spiegati neurologicamente
in quel senso,
continuerei a vedere
se ci sono delle
altre cose che
possono innescarle
dei comportarsi
diversi. Per
esempio, alcuni
bambini hanno
bisogno di una
procedura rigorosa,
e si comporteranno
diversamente se
prendete una strada
differente per
andare a
scuola, se
gli alimenti per
il pranzo non fossero
ciò che
stavano
aspettandosi, ecc. Non
sembra che questo
sia
dovuto ad un farmaco
che sta prendendo,
ma per altri, i
farmaci potrebbero
costituire un problema.
La clonidina è una
buona medicina per
l'iperattività e per
il sonno, e molti
neurologi e psichiatri la
usano per i problemi
comportamentali.
Nella speranza che
anche lei ci metta
del suo, evitando così
di crollare il giorno
seguente.
continui a
collaborare con il
suo neurologo, e
possibilmente consulti uno psichiatra dell'infanzia,
in particolare
specializzato
nei bambini con bisogni
speciali, se
questo continua ad
essere un problema.
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Domanda 209
Leigh o NARP?
A mia figlia
di 9 anni è stata diagnosticata la
sindrome di Leigh all'età di due. Ora il
suo neurologo ritiene che abbia la NARP
perché sta andando così bene. Desidereremo
sapere che cosa ha, la sindrome del Leigh o
la NARP? Ha la mutazione mitocondriale
del DNA di 8993 t-c con l'87% di mitocondri
mutati dall'esame del sangue. Quando
è stata diagnosticata la sindrome di Leigh,
sono stati visti danni ai gangli basali con le
scansioni cT e MRI. Ora
ha 9 anni ed ha qualche piccolo
e grosso ritardo motorio. Apprezzerei notevolmente
un suo pensiero su questo.
Grazie
Risponde: Annette
Feigenbaum, M.D., FRcP
Questo dipende da chi sta
parlando. La realtà è che ha la
mutazione T8993c. ciò può causare a volte
ma non sempre la malattia di Leigh se c'è una alta
percentuale di DNA
mutante nel cervello,
e la NARP (atassia neurogenica e
retinite pigmentosa) se
la percentuale è più bassa - fino ad
arrivare a nessun sintomo se la
percentuale di DNA mutante è più
bassa ancora; così in effetti è
semplicemente un aspetto di
carattere
semantico e quali tessuti sono
stati colpiti. La malattia di Leigh è
spesso l'etichetta data se c'è
malattia neurologica che interessa i gangli
basali ed il tronco cerebrale
causata da un difetto mitocondriale ma
non tutti i bambini con questa
seguono chiaramente l'immagine
clinica che si legge sulla
progressione cronica e la degenerazione.
Mi fa piacere sentire
che vostra figlia sta bene. Qualcuno considera la mutazione di T
con c
lo stesso che la T con G nella
posizione 8993 ma
chiaramente è più lieve e dà effetti
meno pesanti anche con la
percentuale di mutazioni del 87%.
c'è un caso riportato dalla letteratura
di un bambino simile al vostro.
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Domanda 208
MITO e
sclerosi a placche
Una
persona diagnosticata con una malattia
mitocondriale può avere anche la sclerosi a placche.
Risponde: Russell
Saneto, DO, Ph.D
Sì, i pazienti con la
neuropatia ottica ereditaria di Leber (LHON) possono avere una
malattia clinicamente
indistinguibile dalla sclerosi a
placche. Individui con la
mutazione confermata in 11778
del DNA mitocondriale,
particolarmente femmine, possono
avere i sintomi e segni della
malattia demielinizzante insieme con la perdita visiva non remittente
tipica della LHON. Il liquido
cerebrospinale ed i risultati
delle immagini neurologiche alla
MR (risonanza magnetica) sono
caratteristici della sclerosi a
placche.
Questo significa che i pazienti
con la LHON hanno una maggior probabilità
di sviluppare la
sclerosi a placche? La risposta
è probabilmente no. Dopo aver
valutate molto attentamente, le
mutazioni connesse con la LHON
queste non
sono presenti con una frequenza
maggiore fra i
pazienti con sclerosi a placche.
Tuttavia, fra coloro con
sclerosi a placche
presentazione iniziale di
neurite ottica, le mutazioni primarie
di LHON sono trovate più
frequentemente. Quello che si
pensa è che una mutazione di
fondo della LHON possa peggiorare la
prognosi della neurite ottica in
pazienti con la sclerosi a
placche.
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Domanda 207
L-carnitina o
carnitor?
Quale è la
differenza fra il nome commerciale carnitor ed il
relativo nome generico? Il farmacista detto
che non c'è differenza. Ma se si hanno dei
bambini con carenza di carnitina più un disturbo
mitocondriale, non si desidera giocare con le
vite dei propri bambini.
Risponde: Sumit
Parikh, MD
La marca carnitor è
prodotta su licenza da
un'azienda denominata Sigma-Tau.
Tuttavia, sia la marca carnitor che
le versioni generiche di L-carnitina
sono prodotte da un'azienda
denominata Hi Tech
Phamacal
e sono identiche, sono lo stesso
prodotto. L'integratore carnitina
che non necessita di prescrizione non
è fatto dalla Hi Tech
Phamacal e non abbiamo dati certi
sulle sue proprietà farmacocinetiche
e
dinamiche.
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Domanda 206
Mito e declino
cognitivo
Nostro
figlio di 13
anni. con presunta mito, ha
avuto difficoltà conoscitive significative
durante questi ultimi anni, ed esaminato
recentemente con la RM (risonanza magnetica)
con
lievi parametri. Questa è stata una
difficoltà progressiva, che ha spaventato
noi che
che gli stiamo vicini poiché
non sappiamo come progredirà in futuro la disfunzione
conoscitiva. Usa l'O2, ed anche
il Bi-pap per scaricare la ritenzione di cO2.
Desideriamo fortemente approfondire il problema e le soluzioni. Le nostre
domande sono: che suggerimenti ha su quali esami dovrebbero essere effettuati,
ed è proprio inevitabile vedere il danno conoscitivo progressivo nei bambini con
la mito? Sarebbe di aiuto insistere nel ricercare un tipo specifico di disturbo
mito?
Risponde: Andrea L.
Gropman, MD, FAAP
Grazie per la vostra
domanda. Sono spiacente di sentire che vostro figlio sta avendo
problemi cognitivi.
Il declino conoscitivo può
essere una caratteristica dei
disturbi mitocondriali così
come il risultato di molte altre cause. Poiché non
conosco la storia di vostro
figlio, né so quali esami siano
stati fatti e se sono stati
effettuati durante gli stati
ottimali e o se credete era una
reale rappresentazione delle
capacità di vostro figlio, non
posso rispondere tranne che in modo generico.
Il declino cognitivo nei
disturbi neurologici può essere
statico (senza variazioni) o
progressivo (peggiorante nel
tempo) o con alti alti e bassi
(peggiorare in
concomitanza
con un episodio della malattia o
di un evento e migliorare durante
il recupero al livello
precedente o
inferiore al livello precedente). In
termini di reversibilità, è
importante eliminare le
circostanze che possono causare
o apparire simili al declino
cognitivo, ma che possono essere
potenzialmente trattabili.
Questo includono, per esempio
l'epilessia o gli attacchi
epilettici, effetti da farmaci,
o la presenza di altre malattie.
Sia gli attacchi
epilettici
clinicamente evidenti sia quelli
subclinici possono
presentarsi come un apparente
declino cognitivo e possono
essere migliorati con i farmaci
in alcuni casi. Di conseguenza,
se c'è la preoccupazione che
vostro figlio possa avere
attacchi epilettici (cambiamenti nel
comportamento, rigidità,
scarabocchi ortografici, ecc. )
sarebbe necessario fare un EEG.
Avete accennato che vostro
figlio fa uso di un Bi-pap ed ha
la
tendenza al trattenimento della cO 2. L'ipossia,
livello dell'ossigeno
basso e livello di cO2
alto,
possono
causare ritardo conoscitivo;
quindi sarebbe importante per
vostro figlio
che il suo pneumologo
accertasse se il suo livello di ossigenazione
sia sufficiente.
I farmaci possono avere
effetti cognitivi secondari.
Se vostro figlio sta
prendendo dei farmaci, dovreste
rivedere l'elenco con il suo medico per
determinare se gli effetti
secondari del farmaco possono
essere un problema.
Malattie croniche quali la
malattia renale o del fegato, (tranne
la
mito) possono condurre a
declino cognitivo secondario
dovuto a tossine.
Disturbi endocrini
possono anche potenzialmente
causare problemi conoscitivi
(tiroide, diabete, ecc.).
La MRI
può dare un'immagine del grado
del danno anatomico al
cervello e se questo appare
stabile o
potenzialmente reversibile;
tuttavia, una scansione
completamente normale
non necessariamente denota una
funzione normale del cervello.
Infine, la scelta della prova
cognitiva può essere
importante nel dare una chiara immagine
delle sue vere capacità. Per esempio in un
bambino non verbale, l'uso di una
prova che sia pesantemente
basata sul linguaggio (come lo
sono la maggior parte
degli esami del quoziente
d'intelligenza) sottovaluterebbe
le capacità ed il quoziente
d'intelligenza e può non essere
adatta.
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Domanda 205
Eteroplasmia
Se ho capito
correttamente, le mutazioni del DNA esistono
in eteroplasmia e solitamente arrivano al 50%
di anormalità in un tessuto prima che si possa
vedere qualche effetto clinico. Mio figlio
di 3
anni non presenta nessun sintomo, ma
il mio secondo figlio di 17 mesi ha la mito
con ridotte funzioni GI (gastrointestinali), miopatia,
ritardo motorio.
Questo può indicare che dovremmo fare
esaminare anche l'altro figlio? Potrebbe
avere il
20% di anormale mentre l'altro è
ovviamente a più del 50%? Ho visto casi di
bambini che cominciano a mostrare sintomi a
11 anni, così sto presupponendo che questo
potrebbe accadere al mio bambino “sano„.
Mi corregga la prego se sono in errore. Un'altra
mia domanda riguarda la capacità di
riparazione del DNA. Leggo che dovremmo fare
attenzione ai fattori di sforzo
fisiologici. Il mio bambino più piccolo desidera giocare
all'esterno ogni secondo del giorno, ma
suda in modo pazzesco dopo 5 minuti. Episodi
come questi possono danneggiare permanentemente le sue cellule? Quanto
devo stare attenta e quanto aiuterebbe un
vestito rinfrescante?
Risponde: Gerard
Vockley, MD,PhD
Le mutazioni nel cromosoma del DNA
sono molto spesso eteroplasmiche e
la percentuale dei cromosomi
anormali solitamente varia da
tessuto a tessuto e può cambiare
con il tempo. Inoltre questo varia
significativamente fra i membri
della famiglia. La percentuale
esatta dei cromosomi anormali
necessari per causare la disfunzione
del tessuto (il livello di soglia) è
difficile da determinare, ma è
probabilmente più vicino al 75-90%.
Ricordi che poiché l'eteroplasmia varia in tessuti
differenti, un tasso di mutazione del
50% determinato nel sangue o nella
pelle (i tessuti più frequentemente
esaminati) non
riflette necessariamente i livelli del cervello o
dei muscoli. Ricordi di che
ereditiamo tutti i nostri mitocondri
dalle nostre madri, e la presenza di
una mutazione mitocondriale del
cromosoma in un bambino rende
probabile la
presenza della stessa mutazione
nella madre e negli altri bambini. Se entrambi sono asintomatici,
l'eteroplasmia può
essere bassa e per questo difficile
da dimostrare. In casi rari, viene
trovata una
mutazione del cromosoma mitocondriale veramente nuova
e che non è
presente in altri membri della
famiglia. Inoltre ricordi che
soltanto il 5-10% dei difetti della
catena
respiratoria è dovuto alle mutazioni
mitocondriali. Il resto è causato
da mutazioni nei cromosomi
nucleari e questi non sono soggetti
alla eteroplasmia. Dovreste rivedere
con il vostro genetista la
mutazione genetica precisa
identificata nella vostra famiglia e decidere
se esaminare gli altri membri
della famiglia basandosi su quelle
informazioni.
Il sudare nel vostro
bambino che ha una
malattia mito non è
pericoloso di per se e non
danneggerà le sue
cellule. La
preoccupazione
principale è per
la disidratazione, cioè
la significativa
perdita di acqua dovuta
alla sudorazione, ed i
conseguenti squilibri
salini nel sangue,
se i suoi liquidi non
sono sostituiti
correttamente. Per
evitare questo, lo mantenga
bene idratato
mentre gioca usando
bevande utilizzate nello sport contenti
minerali come il Gatorade.
Anche il Pedialyte inoltre
andrebbe bene. Un abitino
rinfrescante
potrebbe essere utile.
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Domanda 204
MITO e segni
"leggeri"
Mio figlio è stato ritenuto
sospetto di avere una malattia mito ed ora sto domandandomi se mia mamma stia mostrando “segni
leggeri„ di
una malattia mito. Ha sofferto di
depressione ed ansia per molti anni e questo
sta peggiorando con l'invecchiamento. Ha preso più di 10
diversi antidepressivi e
sembra funzionino per breve tempo per poi
ritornare i sintomi di prima. E' possibile
che il CoQ10
le sia di aiuto contro la depressione e lo
stato di ansia? E se prendere
il CoQ10
le fosse di aiuto indicherebbe che
lei abbia effettivamente una
malattia mito?
Risponde: Douglass
M. Turnbull, MD,PhD
Se ha il sospetto che vostra
madre abbia una malattia mitocondriale è
importante che sia studiata
correttamente. Il trattamento con CoQ10 può
solo essere efficace come
placebo, ma non aiutarla veramente.
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Domanda 203
Diarrea
secretiva
Avete mai sentito parlare di diarrea secretiva
grave come parte di una malattia
mitocondriale, innescata da una malattia (persino
da un
bagno freddo)? Ho sentito che le
sostanze acidofile aiutano nella diarrea
normale. c'è mai stato qualcuno con diarrea secretiva che
abbia tratto giovamento da
questo?
Risponde: Russell
Saneto, DO, Ph.D
I problemi gastrointestinali sono
comuni nei pazienti con malattia
mitocondriale. Nella popolazione
dei miei pazienti, la costipazione è
una caratteristica più comune che la
diarrea. Nei pazienti con diarrea,
la maggior parte hanno diarrea
episodica la cui eziologia è stata
trovata fuori della loro malattia mitocondriale. Proviamo solitamente
ad aumentare la frequenza ed ad
alterare il contenuto dei pasti,
così come pure una buona idratazione. La
diarrea si auto- limita nella
maggior parte dei casi. Non ho visto
la malattia limitarsi alla sola diarrea nella popolazione
dei miei
pazienti. Molti dei miei pazienti
hanno usato sostanze acidofile, alcuni
hanno ricevuto
aiuto ed altri no. così, è
difficile da dire se le sostanze acidofile
dovrebbero essere usate o non per ogni
paziente mitocondriale. Sono
spiacente di non poter essere più
preciso.
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Domanda 202
carenza di
succinato-deidrogenasi
Mi è stata
fatta una
biopsia muscolare che ha mostrato una
profonda carenza della succinato-citocromo c riduttasi. La succinato-deidrogenasi
era normale. Ho letto
parecchi articoli che dicono che la
succinato-citocromo c riduttasi è un
difetto del complesso II ed altri che
dicono che è un difetto del complesso III.
Quale è corretto e la succinato-deidrogenasi normale influenza questo? Il mio
specifico complesso III non è stato
esaminato.
Risponde:
David R.
Thorburn, PhD
Questa domanda
sembra essere molto diretta, ma rispondere
è un poco complesso.
L'analisi della succinato-citocromo
c riduttasi è intesa per
essere un modo per misurare allo
stesso tempo l'attività
sia del complesso II che del
complesso III. Ma si sa anche che i complessi II+III
e la relativa carenza possono essere
influenzati/causati in
quattro modi:
(1) carenza della succinato deidrogenasi (complesso II), (2)
carenza della ubichinolo ossidoriduttasi del
citocromo c (complesso
III), (3) carenza di coenzima Q (ubichinone
o ubichinolo), o (4) perdita
di materiale elaborato dovuta a problemi di elaborazione o
conservazione
della biopsia muscolare.
La
prima spiegazione è molto
improbabile se il laboratorio ha
trovato normale la succinato deidrogenasi. Nell'arrivare
a questa
conclusione sto presupponendo che
questo sia stato misurato in modo
simile usando uno spettrofotometro,
piuttosto che contando solo sulla
tecnica della
“colorazione SDH„ delle
sezioni di biopsia muscolare.
La
mancanza del complesso III è una
spiegazione possibile ma l'attività
della succinato-riduttasi del
citocromo c è molto più
dipendente da attività del complesso
II e meno sensibile a quella del complesso III.
Dovrebbe esserci un carenza molto
profonda del complesso III per
causare la profonda carenza della
succinato-citocromo c riduttasi.
Personalmente penso che sia
necessario dimostrare
direttamente l'attività carente del
complesso III per essere sicuri che
sia veramente tale.
La
mancanza del coenzima Q è una
possibilità poiché la succinato-citocromo
c riduttasi conta sul coenzima Q già presente nella
biopsia muscolare per collegare il
complesso II ed il complesso III. Se
è rimasto ancora qualcosa da poter
analizzare della biopsia muscolare ed è stata
conservata correttamente, allora questo dovrebbe essere possibile
misurarlo direttamente.
La
spiegazione possibile finale è una
e sulla quale sono sempre prudente. La
mia esperienza è che l'analisi
dei complessi II+III non è robusta
quanto le analisi dei singoli
complessi, almeno nei campioni
congelati.
Se il laboratorio è sicuro
che l'intera procedura di
conservazione (se fatto su una
biopsia congelata piuttosto che
fresca) ed analisi è ottimale ,
allora questo non dovrebbe essere un
problema. A meno che questo sia
assolutamente chiaro io sono sempre
un poco dubbioso circa la
certezza di una diagnosi della
mancanza della succinato-citocromo c riduttasi.
così se possibile, suggerirei che
vedete se il complesso III ed il
coenzima Q possono ancora essere misurati
nella biopsia originale del muscolo.
Quello può contribuire a chiarire la
diagnosi.
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Domanda 201
Menopausa,
vampate di calore e tiroide
Sto
provando a riunire tutte le informazioni
per aiutare il mio medico e quello
Mito per una domanda
di OBGYN. Sono un adulta con la mito,
ho 52 anni. Sono in perimenopausa da
5 e più anni ed ora al punto in
cui sono sto avendo flash caldi giornalieri
e durante tutta la notte. Questa
circostanza mi ha portata ad essere
malata più del 75%. So che il mio corpo non
è in grado di regolare la temperatura
in nessun modo e questa situazione mi sta
rendendo realmente
malata. Nel 2002 mi è stata fatta una
analisi su biopsia muscolare fresca ed
essa
ha mostrato che ho carenza dei complessi
I e IV e
parzialmente del II. Ho avuto un ictus 6
anni fa. Mi è stato detto che avevo la Mito
e che questa ha causato l'ictus. Non
posso fare la terapia ormonale
sostitutiva poiché mia madre è stata
colpita e sopravvive ad un cancro al
seno. Non sono capace di dormire; non
posso mangiare cibi solidi perché non
passano. Bevo 6 tazze di Ensure+Protein
al giorno. Sono completamente priva di
energia. Inoltre ho insufficienza del
sistema nervoso autonomo. Ha qualche
idea per aiutare i miei medici ad
aiutarmi?
Risponde:
Yialamas, Maria
A.,M.D.
Generalmente, le donne
in postmenopausa con vampate di calore dovrebbero in primo luogo
fare l'esame della
tiroide per
assicurarsi che non ci sia ipertiroidismo, poiché
l'ipertiroidismo può causare
sintomi simili alle “vampate di calore„ -
o peggiorare le
vampate di calore. Se la sua funzione tiroidale è normale e non
può prendere estrogeni, i
farmaci quale Effexor e gli
inibitori del riassorbimento della
serotonina sono indicati
perché essi sono in grado di migliorare
significativamente i sintomi (le
vampate ed il sudore notturno)
in molte donne post-menopausa.
Prima di cominciare con qualcuno di
questi farmaci,
controllerei con maggior
precisione con il suo
esperto mitocondriale per
assicurarsi che non ci siano,
nel suo caso specifico,
controindicazioni a prenderli
e che non ci siano reazioni
significative segnalate con
altri farmaci che attualmente
sta prendendo.
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