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Traduzioni a cura di Natale Marzari

Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza  e  la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale mi perseguita.    Natale Marzari

 
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aggiornato al 27 giugno 2007 fonama@fonama.org



Domanda  50

complesso IV e sopravvivenza.

A mio figlio di due anni è stata diagnosticata una carenza del complesso IV. E’ gravemente malato, profondamente globalmente diversamente ritardato, ipotonia, riflusso gastrico con ernia jatale, stridori, disfagia, ristagno esofageo. Non può sedere senza assistenza, non parla ed è considerato medicalmente fragile alle cure sanitarie professionali. capisco che fare una prognosi è difficile, ma vorrei sapere se è stato fatto qualche studio o statistica rispetto alle aspettative di vita di tali bambini.

 



Risponde:
Susan Winter, MD

Non conosco le statistiche sulla sopravvivenza con il disturbo mitocondriale. ci sono statistiche per piccini con paralisi cerebrale e ci sono articoli scritti su questo dai quali potrebbe ricavare qualche luce su questa domanda.



Domanda  49

Dolore muscolare.

La comparsa improvvisa di dolore muscolare, insieme con una sensazione di bruciore nei muscoli delle braccia e delle gambe fa parte della miopatia mitocondriale? cosa può essere fatto per ridurre il dolore muscolare?

 



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

Alla scuola di medicina c’è un detto, "Se stai camminando in central Park e senti uno scalpitio di zoccoli, non pensare alle Zebre." Esse non sono familiari nel central Park di New York, c’è abbondanza di cavalli e di calessi, ma solo una Zebra nello zoo. In altre parole, comuni malattie capitano comunemente.

Il dolore è il più comune motivo per cui una persona si fa vedere dal medico per un problema urgente. Il dolore è un sintomo con centinaia di cause. Se il dolore è il solo sintomo allora è improbabile che sia dovuto a malattia mitocondriale. Se uno si dimentica che i virus possono causare dolore muscolare (distruggendo una frazione del tessuto muscolare ed innalzando l’enzima cK) allora si può finire con pagare con un anno di tensioni e di migliaia di dollari indagando su un problema semplice che se ne andrà via con il virus.

D’altra parte, se è confermata la diagnosi mitocondriale, il dolore capita essere un comune sintomo. Il dolore può essere dai nervi (neuropatia) o dai muscoli (miopatia). Il dolore dei nervi tende ad essere un dolore tipo bruciore, di solito sotto le piante dei piedi, ma può avere un’altra distribuzione. Fino a che non lo si prova il dolore di nervi, non ci si può immagine quanto possa essere brutto. Pure i crampi muscolari sono dolorosissimi; questo è il tipo di dolore che vi fa contorcere. Si pensa che il dolore muscolare sia dovuto ad una accumulazione di tossine metaboliche.

Il dolore di ogni persona è una questione a sè ed il trattamento è al di là dello scopo di ogni semplice discussione. L’identificazione della causa del dolore è il punto più importante punto. Per queste malattie mitocondriali io uso carnitor e Neurontin per la maggior parte dei dolori, e Gabitril per il dolore crampiforme. Nessuno di questi sono farmaci propriamente antidolorifici. Inoltre trovo che l’ibuprofen non è di grande aiuto e non lo sono neanche i narcotici (ed aggiunte).

 

Domanda  48

Energie cognitive.

come fa la malattia mitocondriale a colpire il cervello, e le funzioni cognitive? come mai è comune vedere un bambino con malattia mitocondriale per niente vivace?



Risponde:
Richard Boles, MD

Visto che tutte le cellule e gli organi richiedono energia, la malattia mitocondriale può colpire pressoché ogni parte del corpo. comunque, a causa della loro elevata richiesta di energia, i nervi ed i muscoli, e specialmente il cervello, sono colpiti più spesso che altre parti del corpo. La malattia mitocondriale può colpire ogni parte del cervello, risultando in molti possibile problemi e può capitare in ogni combinazione, includendo ritardo mentale, disturbi dell’apprendimento, carattere autistico, depressione, deficit di attenzione, attacchi epilettici, disequilibrio (atassia), muscoli flaccidi (ipotonia), tremore, e molti altri.

Molti medici sono dell’opinione che tutti gli individui con malattia mitocondriale sono mentalmente ritardati. Molti lo sono, ma molti non lo sono. La verità è che è possibile ogni livello di intelligenza è possibile andare dalla acutezza al profondamente mentalmente ritardato. Personalmente, ho conosciuto numerose persone con malattia mitocondriale che sono "brillanti"; di solito essi soffrono principalmente di una malattia da lieve a moderata.



Domanda  47

Leigh o complesso IV, SURF1, ScO2 .

A mio figlio di due anni è stata diagnosticata una carenza del complesso IV via biopsia muscolare. ci sono ulteriori esami che possano aiutare a determinare se si tratti di un difetto ereditato maternamente o ereditato via DNA nucleare? Abbiamo avuto in totale cinque bambini, uno dei quali è morto a tre giorni di vita (idropisia fetale di causa indeterminata). Desidererei sapere quale impatto potrebbe avere questa malattia sui nostri altri tre bambini che sono ora sani. Se ci sono altri esami possibili La pregherei di indicarmeli e dove potrebbero essere condotti. c.H.

 



Risponde:
David .R. Thorburn, PhD

In molti bambini giovani con carenza del complesso IV, la malattia è causata da mutazioni nei geni nucleari, sebbene sia probabile che ci siano alcune eccezioni con mutazioni nei geni del DNA mitocondriale. Oggigiorno sono stati individuati quattro differenti geni nucleari come causa di carenza del complesso IV ed è probabile che numerosi altri di tale tipo di geni verranno identificati fra pochi anni. Dei quattro geni identificati sembra che, mutazioni nel gene SURF1 sono probabilmente la più comune causa di carenza del complesso IV o malattia di Leigh. Mutazioni nel gene ScO2 sono state trovate in un certo numero di differenti famiglie, tipicamente in associazione con numerose malattia cardiache ed encefalopatie. Mutazioni nei geni ScO1 e cOX10 sono state ognuna identificate solo in singole famiglie so non è chiaro se esse sono la causa dei sintomi caratteristici.

Dovrebbe essere possibile mettere insieme ulteriori esami per mutazioni complesso IV, ma questo dipenderà da numerosi i fattori. Questi aspetti dovrebbero essere discussi con un medico che abbia esperienza con i disturbi mitocondriali, il quale dovrebbe dunque essere in grado di dare un avviso riguardo il fatto se uno o l’altro membro della famiglia possa essere a rischio. Per esempio, a parte i sintomi clinici e la storia famigliare, sarebbe importante conoscere i dettegli dei risultati della biopsia muscolare, preferibilmente per il complesso IV accertando entrambi con studi sugli enzimi e con la marcatura istochimica degli enzimi. Dipendentemente da questi risultati, potrebbe essere fattibile un esame per SURF1, ScO2 o per mutazioni del DNA mitocondriale presso un numero limitato di laboratori specialistici referenziati.



Domanda  46

complesso I, SPOT/SPGT .

Ho due gemelli identici di 5 anni, ai quali è stato diagnosticato un complesso I. Dai loro esami funzionali del fegato appare una SPOT/SPGT elevata, ma la biopsia del fegato risulta normale. con quale frequenza si dovrebbe esaminare la SPOT/SPGT? Quali sono altro segni di insufficienza o malattia del fegato? J.c.

 



Risponde:
D. M. Turnbull, MD, PhD

Questo è una domanda difficile a cui rispondere - penso che dovrebbe probabilmente essere esaminato su base regolare così da vedere gli alti e bassi - talvolta l’innalzamento degli enzimi del fegato può dipendere da malattia o da trattamento con farmaci ecc. Inoltre dipenderebbe sia da come erano gli enzimi, sia da con quale regolarità sono stati esaminati. Io li avrei controllati una volta ogni due o tre mesi se essi sono solo leggermente aumentati.
Nella insufficienza epatica cominciano a limitarsi altre funzioni - può svilupparsi l’itterizia, problemi coagulatori, malessere generale ecc.




Domanda  45

Chiropatia e mito.

La citopatia mitocondriale può essere aggravata dal trattamento chiropratico? Si possono avere risultati con la chiropratica nella citopatia mitocondriale? J.P.



45 Risposta:
Non riesco ad immaginare che molti sintomi mitocondriali sintomi sarebbero aggravati da un trattamento chiropratico. comunque, i disturbi mitocondriali sono altamente variabili e sebbene io presuma che il trattamento chiropratico includa manipolazioni e massaggi; ci potrebbero essere altri trattamenti di cui non sono a conoscenza. Allo stesso modo, trattamenti chiropratici possono risultare di incremento per alcuni sintomi di disturbi mitocondriali, per esempio il dolore o la rigidità. Sfortunatamente, il campo della medicina chiropratica è una "scatola nera" per molti di noi medici allopatici (MDs) e medici osteopatici (DOs). Ho avuto pazienti con dolore, mal di testa, mal di schiena e così via trarre beneficio dal trattamento chiropratico. Molti dottori chiropratici focalizzano la nutrizione e l’esercizio, cosa molto ragionevole come pure non coinvolgono terapie per esempio la chelazione. (comunque, molti dottori mito sono criticati per l’uso di integratori per esempio la carnitina e il CoQ10). come ogni cura medica, devi scegliere da quale dottore farti curare. Se un paziente desidera usare trattamenti chiropratici, prendo in mano il telefono e parlo con l’altro suo dottore per assicurarmi che siamo sulla stessa linea.

Risponde: Bruce H. cohen, MD



Domanda  44

Leigh e sopravvivenza.

A nostra figlia di 5 anni è stata diagnosticata la malattia di Leigh dopo due "episodi" a 15 mesi e a 2 anni e mezzo. L’episodio consistette nella perdita delle capacità motorie durante e dopo una infermità con febbre alta. L’ultimo "episodio" richiese l’ospedalizzazione nelle unità di terapia intensiva IcU con respirazione assistita. La risonanza magnetica a scansione MRI indicava danneggiamento dei gangli basali e più tardi gli esami del sangue rivelavano una mutazione del DNA mitocondriale mtDNA 8993T-c. Dopo 2 anni ha recuperato l’80% della sua capacità motoria,, sembra una bambina normale, non si è più ammalata,, e non ha avuto altri "episodi".

Tutto ciò che leggiamo riguardo la malattia di Leigh dipinge una truce prognosi. Noi ci rendiamo conto che nessuno ha la sfera di cristallo, ma possiamo sperare che la prevenzione dei malanni improvvisi impedirà la progressione della malattia? ci sono dati sulla longevità dei pazienti con la malattia di Leigh? Forse le informazioni statistiche indicano percentuali di sopravvivenza di pazienti a 1, 2, 5, 10.. anni?

Si diceva in un simposio della UMDF di evitare a tutti i costi i malanni. Eliminare la frequentazione scolastica per evitare l’area altamente contagiosa sarebbe un costo ragionevole? (per. es. l’istruzione scolastica a casa) Stiamo cercando un seconda opinione, dato che il nostro neurologo locale non sostiene il nostro credere nella limitazione dell’esposizione ad ambienti altamente contagiosi. R.W.

 



Risponde:
Salvatore DiMauro MD

Mi permetta di iniziare con le buone notizie. come lei probabilmente sa, la mutazione T-a-c al nucleotide 8993 è probabilmente la "più leggera" di tutte le cause della sindrome Leigh, certamente molto meno "maligna" che la mutazione T-a-G allo stesso nucleotide. Noi abbiamo visto bambini e giovani adulti con questa mutazione manifestare vari tipi di gravità, ma non fatali, di sintomi neurologici (Santorelli e altri, Pediatr Res 1996;39:914-917). Nessuno ha informazioni statistiche sulle percentuali di sopravvivenza, ma, come menzionavo sopra, la sopravvivenza è molto più comune con questa mutazione che con altre.

Riguardo il grado di protezione, la mia personale inclinazione è che NON si dovrebbe isolare il bambino in una "bolla", ma semplicemente essere vigilanti riguardo ricorrenti infezioni.

 

Domanda  43

complesso I e Valproate.

Mio figlio di 2 anni, ha una anomalia del ndt) complesso I dx. Ha quindi attacchi mioclonici quotidiani che non hanno risposto positivamente ai farmaci o alla dieta chetogenica (per 8 mesi). Abbiamo provato molti differenti farmaci (zonegran, AcTH, phenabarb, lamictal, tegretal, topomax, klonopin, neurontin, felbatol, keppra) e ora il suo neurologo vuole provare con il Depakote.

Io che questo non "lega" molto con la mito, ma cosa significa esattamente questo? Questa è una conclusione teorica, o questo è stato osservato in un certo numero di pazienti? Quali sono state le complicazioni osservate in altri pazienti mito?



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

c’è una grande discussione riguardo all’uso del valproate con i pazienti con malattia mitocondriale. Questo è stato discusso in un dibattito pubblico al meeting 2000 UMDF a cleveland. La trascrizione di questo su nastro è disponibile presso gli uffici UMDF. La gamma dei commenti va da "non prescriverei mai il valproate ad un paziente mitocondriale" a "Le malattie mitocondriali sono centinaia di malattie differenti ed uniche ed alcuni pazienti possono essere trattati senza pericolo".

I conflitti di opinione fra esperti includono quanto segue:

1) Molti pazienti arrivano alla diagnosi di una malattia mitocondriale perché vanno incontro a complicazioni (insufficienza epatica necessitante di trapianto) a seguito di trattamento a vita con questo farmaco.

2) Il decorso della epatotossicità fatale è simile ad altri processi mitocondriali

3) Molti pazienti con malattia mitocondriale sono trattati con Depakote e non hanno problemi.

La mia stessa personale pratica includono numerosi di pazienti in trattamento con Depakote (valproate) senza a problemi ed un manipolo ha sofferto di eventi rasentanti la fatalità. Personalmente non penso che un bambino risponderà al valproate se lui o lei non hanno risposto a tutti quegli altri trattamenti. Per di più, il rischio sembra chiaramente aumentare in bambini giovani precedentemente trattati con farmaci anticonvulsivanti (chieda al sua dottore quali farmaci sono anticonvulsivanti e quali non lo sono), e quelli che sono più che un semplice anticonvulsivante. Non è chiaro se lo stretto monitoraggio della funzionalità epatica possa realmente prevenire i problemi del fegato.....l’affermazione di sospendere i farmaci se i problemi del fegato aumentano è "troppo poco troppo tardi".

La decisione finale va presa da lei e dal suo dottore. Questa non è ovviamente una risposta soddisfacente, ma non posso essere più vicino alla verità a parte presentare la realtà come essa è conosciuta.



Domanda  42

complesso III dolore e gonfiore alle gambe.

A mio figlio è stata diagnosticata una leucodistrofia sconosciuta nel 1989, e nel 1997 una carenza mitocondriale del complesso III. I suoi piedi e le sue gambe cominciarono a gonfiarsi nel 1996 e questo venne trattato con spironolactone & furosemide. Il gonfiore continuò fino a che le sue gambe furono così grosse che non poteva stare in piedi a lungo, ed aveva costantemente dolore. Da allora cominciò anche ad avere dolore di petto. Nel 2000 trovai uno specialista che diagnosticò un linfodema e per il quale raccomandò la terapia. Il linfodema è una complicazione della malattia mitocondriale? G.E.

 



Risponde:
Richard Boles, MD

Nella mia personale esperienza, i gonfiore e/o dolore localizzato sono comuni in bambini e adulti con malattia mitocondriale. Possono anche avvenire cambiamenti nel colore e/o temperatura della pelle. Di solito sono coinvolte le braccia e/o le gambe, ma sono colpite anche la faccia e/o il torso (inclusa la gabbia toracica) . come altri "sintomi mito", il problema di solito va e viene, spesso scatenato da stress (digiuno, febbre, malattia, esercizio, eritema, ecc.). molto spesso il problema è meno grave di ciò che lei descrive, ma in alcuni casi può essere grave. Di solito, c’è una predisposizione ereditaria in linea materna.

I credo che questi cambiamenti sono manifestazioni di disautonomia (un controllo anormale della parte automatica del sistema nervoso) (sistema vagale ndt), come capita di solito in individui con almeno uno altro segnale di disautonomia (emicrania, episodi di vomito, riflusso, costipazione grave, tachicardia, iperventilazione, cambiamenti della temperatura corporea, ecc.). E’ importante evitare (quanto più possibile) ogni situazione scatenante. In alcuni casi, possono pure essere di grande aiuto, semplici trattamenti con i vari ibuprofen (Advil, Motrin), caffeina, zucchero e liquidi (gli ultimi 3 si trovano insieme nella coca cola e nella Mountain Dew). L’amitriptilina (Elavil) o ciproeptadina (Periactin) sono di solito di aiuto. comunque, come ogni farmaco, ci sono potenziali effetti collaterali e pertanto la prego di discutere con il suo o suoi dottori prima di provare qualsiasi cosa.

Limpodema è un termine descrittivo; molte differenti malattie possono causarlo, e pertanto questa "diagnosi" non fu fatta in errore. A proposito dei farmaci diuretici che furono dati a suo figlio, il mio consiglio è di continuare ad usarli se sono di aiuto, ma controllare attentamente la disidratazione , dato che questa può causare scompensi metabolici e gravi conseguenze in individui con malattia mitocondriale.



Domanda  41

Pomate e dolore.

Recentemente il mio dermatologo mi ha prescritto una lozione per la mia pelle secca chiamata Lac-Hydrin 12%. Ogni volta che applico questa crema sulla mia pelle provo dolore muscolare persistente. Se osservo gli ingredienti noto che essi contengono acido lattico. è questo una conseguenza per i pazienti mitocondriali? Y.B.



Risponde:
Truce h. coke, MD

No. L’acido lattico, perfino perfino quando viene iniettato nel flusso sanguigno, non causa dolore. Il dolore che chiunque sente dopo un esercizio vigoroso non è dovuto all’acido lattico. ci sarà qualcosa d’altro nella crema che causa dolore.

 

Domanda  40

Ipertensione intracranica.

La BIH (ipertensione intracranica benigna) o qualcuno dei sintomi seguenti può essere collegato alla miopatia mitocondriale?

visione annebbiata
aureola attorno all’esterno dell’occhio
assieme con un effetto tunnel progressivo
H.P.

 



Risponde:
Richard Boles, MD

Episodi di visione annebbiata e/o distorta (includendo "l’effetto tunnel") sono comuni nell’emicrania. Il mal di testa non deve essere presente necessariamente. L’emicrania è molto comune In una ampia varietà di disturbi mitocondriali. Non sono a conoscenza di un qualsiasi collegamento tra l’ipertensione intracranica e la miopatia/malattia mitocondriale.

 

Domanda  39

Farmaci nella mito.

Alla nostra nipotina di 7 anni è stata diagnosticata una mito, con fibre rosse sfilacciate. Lei è attiva con i soli sintomi clinici di debolezza muscolare. c’è qualche informazione sul prodotto chiamato Ambrotose fornito dalla Mannateck company del Texas? V.W.



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

L’Ambrotose e altri prodotti simili non sono stati studiati in modo sistematico per le in malattie mitocondriali. A parte il coenzima Q10, la creatina monofosfato, la levo-carnitina e il dicloroacetato, c’è molto poca informazione riguardo alle varie vitamine o integratori. Per quegli integratori sopra menzionati, ci sono molto pochi dati, e questi dati non sono pienamente convincenti, ma gli studi non erano stati improntati per rispondere alla domanda sarebbero stati di aiuto nel lungo periodo.

Ho avuto alcuni pazienti trattati con Ambrotose ed essi ci giurano su
(sulla sua efficacia ndt). Altri lo hanno provato e non hanno continuato perché non era loro di aiuto. I non vedo come potrebbe procurare qualche danno ma questo non significa che io dica che sia sicuro. come dovrebbe essere per tutte le decisioni, Lei dovrebbe discutere questo con il dottore del vostro nipote.



Domanda  38

Sonno difficile e mito.

Non dormire è comune nella malattia mitocondriale?
G.E.



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

I problemi del dormire sono molto comuni negli neonati, bambini e adulti con malattie mitocondriali. I non credo che ci sia un qualche studio nella letteratura che risponda a questa questione. Nella sindrome di Angelman, che condivide molte caratteristiche con la malattia mitocondriale (acidosi lattica, bassa attività della catena respiratoria ETc in quello che proviene da biopsia, microcefalia, attacchi epilettici, ritardo nello sviluppo e caratteristiche autistiche) l’insonnia è parte della malattia. I commenti riportati sotto sopra riflettono le mie impressioni.

Dividerei il problema in due categorie:

1) difficoltà a prendere sonno
2) difficoltà a rimanere addormentati

I credo che alcuni disturbi cerebrali risultino da anormalità della ciclicità nel ciclo sonno-veglia. Non sono un esperto nel campo del sonno e non sono in grado di fornire dettagli. ci sono tre centri nel tronco cerebrale che mediano l’insonnia, il sonno REM (sogni) e sonno non-REM . Le interazioni bilanciate di questi centri mediano i normali modelli di sonno e se uno o più non sono funzionanti, ci potrebbe essere l’apparizione di problemi di sonno o problemi nel mantenerlo. Per questi problemi si usano farmaci ma sono non molto efficaci. La melatonina è talvolta di grande aiuto. Non ci sono pozioni magiche.

La fame (sia la sensazione di fame che noi conosciamo, o la fame metabolica possono interferire con il sonno). E’ per questo che uno spuntino notturno è di aiuto in alcuni.

Il dolore è anche causa di problemi del sonno. Per i miei pazienti prescrivo Neurontin per il dolore corporeo, muscolare e dei nervi, con un certo beneficio.

La depressione può causare problemi di sonno.

L’apnea durante il sonno, sia centrale (il cervello non controlla il processo di ventilazione) o ostruttiva (dovuta alla debolezza dei muscoli laringoesofagei o all’obesità) può causare difficoltà con l’inizio del sonno o causare ripetuti risvegli.



Domanda  37

Disautonomia nella mito.

A nostro figlio di 2 anni e mezzo è stata diagnosticata una carenza del complesso IV a seguito di una biopsia muscolare. Ha un basso tono, ristagno esofageo, riflusso gastrico, stridori, sviluppo globalmente ritardato, intolleranza al caldo, sudorazione eccessiva e sembra avere ogni sei mesi crisi tali da richiedere l’ospedalizzazione e alla somministrazioni di liquidi tramite flebo IV sebbene tutti i suoi elettroliti del sangue e gas del sangue siano normali. Nella ospedalizzazione scorsa hanno notato una pressione sanguigna che è perdurata fino al suo ritorno a casa. I suoi valori medi erano circa 125/65-70 lui ha 2 anni e 7 mesi ed è alto 93 cm. Ha iniziato ad avere eritema con eruzioni al torace, mentre il collo ed il viso sono caldissimi ed irritati. Inoltre, vomita 2-3 volte a giorno a partire da circa un anno fa e non sembra rispondere a cambiamenti nella composizione, o volume della dieta o dei farmaci. Le sue funzioni cardiache e renali sono ottime. Questi sintomi possono essere correlati con la disfunzione autonomo, e se è così sarebbe in grado di suggerirci qualche trattamento? cMH



Risponde:
Richard Boles, MD

Nella mia esperienza, disfunzioni della sistema nervoso autonomo (disautonomia) non è infrequente in pazienti con malattia mitocondriale. ciò che il vostro bambino ha e che è probabilmente correlato con la disautonomia sono disturbi della motilità gastrointestinale (riflusso incluso), intolleranza al caldo, sudorazione eccessiva, ipertensione ed eritema cutaneo con eruzioni. Alterazioni episodiche possono essere causate da molti fattori, incluse crisi di disautonomia. Il poco di vomito al giorno è probabilmente secondario al riflusso.

Il trattamento per disautonomia è complicato e richiede valutazione e la ricaduta della conoscenza di uno specialista. Qualche volta, può essere di aiuto la frequente assunzione di carboidrati complessi (ma suona come questo sia già stato provato e non sia stato di aiuto per il suo bambino). Il trattamento farmacologico, specialmente con amitriptilina (Elavil) è di solito efficace per alcuni dei sintomi della disautonomia, ma non è sempre appropriato per tutti i pazienti. Se usata, si dovrebbe eseguire un ECG prima e dopo dell’inizio del trattamento per la possibilità di un prolungamento del QTc o di altri disturbi del ritmo.



Domanda  36

Farmaci e controllo dei movimenti nella mito.

Il mio neurologo pediatra mi domanda di chiedere riguardo all’uso del clonazepam e Tetrabenazine per i movimenti coreoatetoidi nei pazienti mitocondriali . c.H.

 



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

Alcuni bambini (e adulti) con citopatia mitocondriale manifestano movimenti anormali. Questo è dovuto al danneggiamento nei centri di motorio nelle profondità cerebrali, quale sono le parti che richiedono la maggior quantità di energia per funzionare normalmente.

I nomi usati per descrivere i movimenti sono difficili da pronunciare e la natura di ciascun tipo di movimento si fonde spesso nella natura di un altro tipo di movimento. La corea indica dei movimenti che sono causati da contrazione rapida di un gruppo dei muscoli di una articolazione, ed hanno la caratteristica di sobbalzi. Essi tendono sia a non avere larga ampiezza di movimento sia movimenti non flaccidi. (Si dovrebbero vedere par capirli). La distonia è il mantenimento di posture anormali. Questi due movimenti sono spesso visto in combinazione e sono classificati come coreoatetosi o movimenti coreoatetoidi.

Altri movimenti che comunemente possiamo vedere nei pazienti mitocondriali includono tic (torsioni della faccia e del collo), tremori (piccoli movimenti a scossa - brivido), miocloni (rapide scosse leggere) e emiballismi (movimenti di tipo violento a larga scala).

c’è un lunga lista di farmaci che possono essere usati per ridurre questi movimenti. Non c’è un farmaco ottimale, e se in una persona funziona può non farlo in un altra. Tutti i farmaci hanno effetti collaterali.

La prima domanda è se sia necessario o no un trattamento. Se i movimenti sono leggeri e/o non interferiscono con la funzione, io tendo a non intervenire.

L’uso di miorilassanti (Valium, clonazepam, Baclofen ecc.) può essere di grande aiuto, ma questo tende a provocare un effetto sedativo. Io li uso solo quando i movimenti sono gravi e non rispondono ad altri farmaci. ci sono farmaci sicuri, ma sedanti. Io non uso tetrabenazine, a causa degli effetti collaterali e della scarsa efficacia nei pazienti che ho riscontrato. Alcuni dei nuovi anticonvulsivi (Lamictal, Keppra, Gabitril e Topamax) hanno ridotto questi movimenti in alcuni dei miei pazienti, cosicché io tendo ad iniziare con quelli. Ogni dottore ha i suoi farmaci.............favoriti che gli sembrano lavorare in modo soddisfacentemente con i suoi pazienti .

Molti neurologi e pressoché tutti gli altri dottori non trattano i disturbi del movimento....essi sono una piccola (ed in Trentino obbligatoriamente trascurata.... ndt) parte della neurologia. Se questo sono le premesse siano benvenuti gli specialisti dei disturbi del movimento. Tutti i grandi centri medici hanno uno di questi neurologi specializzati. I quali di solito vedono solo adulti ma spesso daranno consulto a neurologi pediatrici per aiutarli in una situazione clinica difficile.

Un fattore importante da ricordare nella cura con farmaci è di tendere ad obiettivo. Pianificare l’aumento dei dosaggi (partire da una dose bassa ed aumentarla gradatamente fino al massimo della dose efficace e tollerata), e se i movimenti non migliorano, scartare il farmaco e provarne un altro. Mantenere questi farmaci per mesi non è una buona cosa. Questo significa che lei può avere bisogno di chiedere al suo dottore una visita mensile (invece di ogni 3-6 mesi), cosi da accertarsi sull’aumento o la diminuzione (dei farmaci) e pianificare le prossime mosse.



Domanda  35

comportamenti nella mito.

Ho problemi mitocondriali apparsi in età adulta, ma non è ancora stato chiarito quali sono i percorsi metabolici coinvolti. Mentre, trovo che l’esposizione al freddo come pure l’attività fisica può indurre considerevole debolezza, scoordinamento e dolore nelle mie gambe e nei miei piedi. Non so più quanto a lungo potrò camminare in un giorno e come determinare significato del dolore, che è il primo dei sintomi che si manifestano il giorno che cammino. Mentre cerco di rimanere il più attivo possibile, non vorrei causare danni ai tessuti o ai nervi. Può qualcuno suggerire una linea guida per aiutare un paziente a determinare quando continuare o troncare una attività? c.c.



Risponde:
Richard Boles, MD

La malattia mitocondriale può essere pensata come una crisi di potenza elettrica: le luci tendono ad "abbassarsi" alla richiesta di picchi di energia, per esempio durante condizioni meteorologiche estreme quando ognuno corre al riscaldamento o all’aria condizionata. Similmente, nella malattia mitocondriale le cellule del corpo soffrono nei picchi di richiesta energia a causa della bassa disponibilità di potenza, per esempio durante il clima caldo e freddo, l’esercizio, la febbre, le malattie in generale e lo stress. Debolezza e dolore sono sintomi tipici di quando il muscolo dispone di poca energia. Lo scoordinamento può essere secondario alla debolezza muscolare o al basso livello di energia nei nervi.

Vorrei poter rispondere sta sua domanda riguardo ad una linea guida per le attività, ma non posso. In effetti, nessuno lo può, eccetto forse lei stesso. Quando ha dolore o debolezza rilevanti, quello è il momento di fermarsi. L’ammontare delle possibili attività varia sostanzialmente tra i pazienti, e, come lei stesso ha rilevato, c’è una tremenda variabilità da momento a momento perfino nello stesso paziente.

In alcuni pazienti, l’esercizio può causare rabdomiolisi (rottura del muscolo). Altri potenziali fattori scatenanti la rabdomiolisi sono la malattia, la febbre, il digiuno, l’alcool e lo stress. Si dovrebbe sospettare la rabdomiolisi quando le urine diventano "color coca cola". Se esso è presente, l’attenzione medica dovrebbe immediatamente rivolta all’idratazione (per bocca o per vena) per evitare il possibile danno renale.

Prego di non prendere questa affermazione pensando che l’esercizio sia pericoloso e debba essere evitato. Molti specialisti della "mito" sono fermamente convinti del contrario: che esercizio è necessario e che può aumentare la forza e la resistenza muscolare, come pure sarebbe bene in generale in pazienti con malattia mitocondriale. Il miglior consiglio è la moderazione: Non esagerare, non astenersi. Esercitare frequentemente fino alla personale tolleranza (la quale varierà da momento a momento), e fermarsi quando i sintomi diventano significativi.



Domanda  34

Tasso lattato - piruvato.

So che un tasso di lattato:piruvato maggiore di 20 potrebbe suggerire che un individuo ha un disturbo oxphos. Mi può dire perché? Questo tasso va riferito anche al lattato e piruvato urinari, ai campioni di sangue, ai fluidi cerebrospinali, o a tutti e tre? A.J.

 



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

Qui lei potrebbe voler superare la letteratura nel campo del metabolismo. Non è facile spiegarlo. comunque, se segue la linea dei dottori, si farà tutto con molto buon senso. Ora iniziamo.

Il tasso del lattato piruvato riflette il tasso da NAD+ a NADH.

Il glucosio è convertito in piruvato, il quale entra nel ciclo dell’acido citrico, dove viene generata una grande quantità di energia NADH. Il sistema di trasporto degli elettroni accetta l’elevata energia del NADH e quando questo è riconvertito in NAD+ gli elettroni vengono pompati attraverso la membrana interna mitocondriale. La carica creata con questo potenziale elettrico potrà essere usata per generare l’alta energia usabile sotto forma di energia (ATP) a partire dall’ADP.

Se la catena di trasporto degli elettroni non lavora, lo NADH non può essere convertito in NAD+ (e non può essere prodotta energia ATP).

con la conversione del normale prodotto chimico intermedio piruvato in lattato (che non ha un ruolo nel corpo umano), il corpo è in grado di convertire tutti gli NADH extra che si accumulano in NAD+. Perché è importante questo? Perché un passaggio della glicolisi (l’insieme set di reazioni dove glucosio è convertito in piruvato) succede così giusto per fare un poco di ATP con la conversione di NADH in NAD+. Ricordo che la glicolisi non richiede nemmeno ossigeno. Dunque, il corpo ha sviluppato una via, convergendo il piruvato in lattato, per rigenerare un composto (NAD+) che può
essere usato per tirare ancora un poco di ATP quando la catena di trasporto degli elettroni non sta lavorando o quando non c’è attorno abbastanza ossigeno. Il corpo non usa il lattato, ma questo è un meccanismo compensatorio per mandare l’inutilizzabile NADH indietro a NAD+ il quale viene girato in aiuto per generare ancora un poco di ATP. Facendo così, comunque, viene fatto più piruvato, con il risultato di peggiorare la situazione dell’acidosi lattica.

Quello che accade all’interno del il corpo durante una crisi mitocondriale o di carenza di ossigeno è che cresce il tasso del lattato su piruvato. Il tasso di 20:1 è quello che si trova nella letteratura. Questo si dovrebbe applicare pure al cSF (liquido cerebrospinale). Io non lo userei con le urine comunque.

Alcuni punti chiave comunque:

1. MOLTI centri medici non fanno correttamente il piruvato. A meno che il sangue non sia istantaneamente deproteinizzato, non c’è un metodo standard d’oro per l’esecuzione dell’esame.

2. Se il lattato non è aumentato, al diavolo guardare il tasso. Non è importante. In altre parole, il solo caso in cui è importante il tasso lattato/piruvato è quando il lattato è alto.



Domanda  33

coenzima Q10 e sperimentazione sui vermi.

Ho letto recentemente un articolo riguardo gli effetti negativi del co enzima Q sui vermi. L’articolo era riguardo uno studio che indicava che vermi ai quali viene dato co Enzima Q hanno avuto la vita abbreviata di alcune spanne. Quali sono le implicazioni di questo studio per i pazienti mito? JB



Risponde:
Salvatore DiMauro MD

Anch’io ho letto quell’articolo ed ho riflettuto riguardo le sue potenziali implicazioni per gli umani. Per primo, naturalmente, uno si deve mettere in testa che l’estrapolazione di dati ottenuti dai vermi alla situazione umana è pericoloso. Secondo, la mia reazione intuitiva è che, in natura, troppo pochi e troppo tanti buoni pensieri possono essere pregiudizievoli. chiaro, pazienti con carenza primaria di CoQ10 sono gravemente malati e beneficiano della integrazione con il CoQ10. Quando eccediamo nel dare CoQ10? Stiamo studiando questa questione, con l’obiettivo di stabilire la dose minima di CoQ10 necessaria per raggiungere un livello massimo nel sangue. comunque, è dunque chiaro dalla nostra esperienza con pazienti con carenza di CoQ10 e pazienti ALS , e dall’esperienza del Domande di studio della Huntington (pubblicato nell’ultimissimo numero di Neurology) che dosi alte di CoQ10 sono bene tollerate dai pazienti .


 

Domanda  32

coenzima Q10 e sperimentazione sui vermi.

Ho letto recentemente un articolo riguardo gli effetti negativi del co enzima Q sui vermi. L’articolo era riguardo uno studio che indicava che vermi ai quali viene dato co Enzima Q hanno avuto la vita abbreviata di alcune spanne. Quali sono le implicazioni di questo studio per i pazienti mito? JB 



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

Trovo questo molto interessante ed emergono diversi punti:

1. Molte poche cose nella vita e nella medicine sono senza costo e senza rischi. La vitamina A è essenziale per la vita ma troppa (25.000 UI al giorno possono causare in alcune persone danni al fegato ed agli occhi. La vitamina B6, in leggero sovradosaggio (500 mg al giorno) può causare danni ai nervi negli esseri umani. Ora ci sono dati che suggeriscono che nelle forme di vita primitive, l’eccesso di CoQ10 abbrevia la vita.

2. Si dovrebbe usare cautela riguardo l’uso dei dati su animali quando si prendono decisioni riguardo la salute e le malattie umane. Per esempio, scienziati sono stati in grado di curare molte forme maligne di cancro al cervello in topi di laboratorio per oltre 20 anni, ma non hanno trovato la via giusta per gli umani. Inoltre, cibo come la cioccolata può essere velenoso per i cani ma innocuo (alcune definizioni salvano la vita) per gli umani. ci possono essere nei vermi dei fattori che è giusto non trasportare alla fisiologia umana.

3. I vermi non hanno a malattia mitocondriale.

4. A dispetto dei costi e degli inconvenienti, molti dei miei pazienti che iniziano con CoQ10 continuano con esso poiché procura alcuni benefici, i quali sono difficili da misurare, o perché loro (ed i loro dottori) credono che "faccia senso" ficcare un gruppo di malati in un trattamento senza una cura.

5. In rare occasioni , ho visto un bambino o adulto con una reazione negativa al CoQ10. Questo ha incluso ansietà, iperattività e comportamento disadattivo, e recentemente un drammatico incremento degli attacchi (anche se contemporaneamente erano stati aggiunti altri integratori). Noi non abbiamo una spiegazione per questo.

6. Gli autori dello studio fanno un buon lavoro spiegando la trappola in questo studio. In certe condizioni i farmaci antiossidanti possono comportarsi come farmaci ossidanti, come questo studio probabilmente dimostra. Nostra nonna ci diceva " troppo pochi e troppo tanti buoni pensieri ......"

Questo ci deve porre la questione di sempre se il Q
10, o altri integratori, siano di aiuto o no per ogni singola persona. Molti medici del campo credono che una prova per il coenzima Q10 sia indicata per chi ha una citopatia mitocondriale, ma tutti noi vorremmo sapere se ha senso continuare con questo integratore in una persona che non sembra mostrare alcuna forma di miglioramento. Io non penso che i livelli del coenzima Q10 siano la risposta ad una o l’altra delle domande, sebbene potrebbe avere una certa importanza conoscere quale sia il livello del CoQ10 in una persona prima e dopo trattamento. I risultati di questo studio non influenzeranno in pratica le vie della medicina. Avendo riguardato recentemente la letteratura per un capitolo scritto da me e dal Dr. Gold nella monografia del Dr. Shoffner sulle malattie mitocondriali, i dati suggeriscono il che coenzima Q10 e la levocarnitina vanno provati in ogni paziente con una citopatia mitocondriale.



Domanda  31

confronto idebenone coenzima Q10.

A mio figlio è stata diagnosticata una malattia mitocondriale. Nella pubblicazione "Winter 2000 UMDF" nell’articolo " Mitochondrial Disease in Perspective Symptoms, Diagnosis e Hope for the Future (Malattia mitocondriale sintomi prospettive, diagnosi e speranze per il futuro)", Ho letto che l’idebenone agisce sui sintomi nervosi più facilmente. Il mio medico vorrebbe prescriverglielo, ma è insicuro sul dosaggio. Mio figlio pesa 10 ,4 Kg ed ha 3 anni. Dove possiamo trovare più informazioni? D.W.



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

Idebenone è una molecola simile al coenzima Q10. Essa non è al momento disponibile negli USA, sebbene abbia sentito che qualcuno sia in grado di procurarlo facilmente da fonti oltreoceano. Io non so dove si possa ottenere questo prodotto.

Il vantaggio riportato è che esso arriva dentro il cervello meglio del coenzima Q10. Ho parlato con un europeo esperto che usa l’idebenone ed ho sentito che lui lavora altrettanto o meglio che con il coenzima Q10, ma questo era basato su una esperienza limitata ed al di fuori del contesto di uno studio attualmente. Ho dunque parlato ed ho sentito con questo non c’erano miglioramenti o peggioramenti. Per questa ragione, io non raccomando questo integratore a tutti i miei pazienti .

ci sono state riportati numerosi casi indicanti aumento nella forza, nella acuità visiva, intelletto ed altri fattori neurologici. comunque, non sembrano essere riportati tutti i casi. I dottori do scrivono di casi in cui la terapia ha mancato. L’Idebenone può essere di grande aiuto nella cardiomiopatia associata con disturbi mitocondriali ed è stata studiata come indicazione molto specifica nella atassia di Friedreich (una malattia che causa disturbo mitocondriale disfunzione). Le dosi che ho trovato nella letteratura variano tra 100-200 mg al giorno per bambini grandi ed adulti ma non sono stato in grado di trovare le dosi (per poter rispondere a questa email) che sono da usare in uno studio FA. Vorrei chiedere al sua dottore di cercare gli studi FA o attraverso le NIH se intende perseguire questo trattamento.



Domanda  30

Apnea centrale nel sonno e mito.

Soffro di apnea centrale nel sonno apparsa al momento della prepubertà, potrebbe spiegarmi come progredisce o il possibile temporaneo stress sul corpo? Dato che è stata diagnosticata una apnea centrale nel sonno, può questa essere stabile e non causare dei rischi significativi per la salute o ci si può aspettare che una volta iniziata essa continui e vada peggiorando?
L.S.



Risponde:
Bruce H. cohen, MD

ci sono numerose cause dell’apnea durante il sonno, e la risposta alla sua domanda dipende dalla causa esatta. L’apnea nel sonno non è comune nei disturbi mitocondriali ma l’ho visto accadere. L’apnea nel sonno è rara e le cause possono essere suddivise in due larghi gruppi: l’apnea nel sonno ostruttiva e l’apnea nel sonno centrale. Voglio offrire un punto di vista semplicistico sulle notizie che ha richiesto.

Le più comuni cause della ostruttiva sono l’obesità, tonsille ingrossate, debolezza muscolare nella gola. Queste sono facili da diagnosticare e sebbene il trattamento non sia facile, esso è generalmente efficace. Ho un paziente mitocondriale che è sovrappeso ed ha muscoli della gola deboli. Il suo sonno era interrotto uno centinaio di volte ogni notte a causa della apnea che sopravveniva come risultato di questi problemi. Dormendo con un dispositivo chiamato BiPAP, il quale "forza" continuamente aria pressurizzata nel naso, può dormire senza le ostruzioni ed i ripetuti risvegli. La sua mente si è schiarita ed i suoi mal di testa si sono risolti. ci sono comunque trattamenti chirurgici alle apnee ostruttive nel sonno.

La causa dell’apnea centrale nel sonno coinvolge un difetto nella regolazione della respirazione durante il sonno. La parte del cervelletto che controlla la respirazione e altre funzioni del ciclo sonno -veglia può essere affetta da una funzione mitocondriale difettosa. Se questo è il caso, i problemi possono aggravarsi nel tempo. Nel peggiore dei casi, può risultare mortale. Spesso è necessario un trattamento con l’uso di dispositivi per la respirazione assistita, che sono chiamati "polmoni artificiali". Non esistono solo i polmoni artificiali, ma ci sono due dispositivi che funzionano lo stesso. Uno fatto a mo di tenda e l’altro appare come una conchiglia di plastica dura a torta. La persona dorme a lato dell’apparecchio, il quale è attaccato ad una pompa che assiste la respirazione creando una pressione negativa alla gabbia toracica (così che i polmoni inspirano). Attacchi e debolezza dei muscoli toracici possono causare una apparente apnea di sonno.

Se si considera l’esistenza di un’apnea nel sonno, la persona dovrebbe sottoporsi ad uno studio del sonno in un laboratorio a ciò attrezzato, facendo un consulto fra pneumologo, un otorinolaringoiatra e pure un neurologo, per arrivare a stendere un piano di trattamento.

La linea di fondo è che l’apnea nel sonno apparsa possa essere parte di a citopatia mitocondriale. Il trattamento dipende dalla causa. come per ogni nuovo segno dia malattia, è impossibile fare previsioni.



Domanda  29

Dosaggio del coenzima Q10.

Quali sono i possibili effetti collaterali dell’enzima coenzima Q10? c’è una ragione perché sia prioritariamente necessario un esame del sangue per la vitamina E prima di prendere il coenzima Q10. K.S.



Risponde:
Salvatore DiMauro MD

Il coenzima Q10 non è un enzima, ma un componente naturalmente necessario della catena respiratoria. Nella nostra esperienza (ed in sintonia con la letteratura disponibile), non ci sono effetti collaterali perfino con la dose alta di (800 mg/giorno) di coenzima Q10. Non vedo una qualche ragione per l’esame per la vitamina E.



Domanda  28

Misura dell'acido lattico corretta.

E’ possibile avere acido lattico molto alto in esercizio, senza avere un disturbo mitocondriale? Se così, quale potrebbe essere un’altra causa? Gli esami per l’acido lattico sono una procedura normale per cercare disturbi mitocondriali? Y.B.



Risponde:
D. M. Turnbull, MD, PhD

Si, l’acido lattico può essere molto alto nell’esercizio anaerobico o in un bambino piccolo strillante. Questo è il motivo per cui è essenziale fare la misura del livello dell’acido lattico solo sotto condizioni basali o sotto un esame in esercizio controllato accuratamente. Le misurazioni dell’acido lattico nel sangue e nel fluido spinale sono comunemente usate per aiutare nella diagnosi di mitocondriale malattie specialmente in bambini, ma solo in condizioni di misura strettamente controllate.



Domanda  27

Predominanti fibre muscolari di tipo I.

Sarebbe in grado di dirmi qualcosa riguardo la predominanza di fibre di tipo I. Mio figlio ha avuto una biopsia e questa mostrava che aveva fibre muscolari di dimensioni irregolari è la stessa cosa? che cosa deve farci pensare?
J.O.



Risponde:
John Shoffner, MD

No, non è necessariamente la stessa cosa. Spero che aiuti il riassunto seguente. E’ una buona domanda ma un poco complicata.

La predominanza di fibre di tipo I si riferisce ad un aumento in numero delle fibre di tipo più del livello previsto per un dato muscolo. Per esempio, il tasso delle fibre di tipo I (OXPHOS dipendente) sul tipo II (glicolitico) è circa 1:2 (Tricipite superficiale, bicipite, vastus lateralis. Il ritrovamento non è specifico per un certo disturbo e può essere visto in molti differenti condizioni includendo la distrofia miotonica, vari tipi di miopatia congenita, nei muscoli delle gambe di bambini con piedi caprini, disturbi mitocondriali, ecc. come può vedere, trovare questo non indica la presenza di un disturbo specifico. Le f di tipo I sono generalmente più sottili delle fibre di tipo II.



Domanda  26

Biopsie post mortem.

Se si interviene post mortem su un bambino con la malattia di Leigh o un errore congenito del metabolismo. Quali campioni dovrebbero essere raccolti e come dovrebbero questi essere conservati per confermare questa diagnosi ed essere dunque in grado di esaminare per l’esatto difetto che causa la Leigh ? J.M.



Risponde:
Salvatore DiMauro MD

In caso di autopsie su pazienti con possibile sindrome di Leigh (o di ogni altro disturbo metabolico), chiediamo di routine al medico patologo di congelare porzioni di dei seguenti tessuti: muscolo scheletrico, muscolo cardiaco, fegato, cervello, e rene (circa l’ammontare di 1 g per ogni tessuto). Usiamo questi tessuti per analisi biochimiche, e se autorizzati, analisi molecolari.