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aggiornato
al 27 giugno 2007
fonama@fonama.org
Domanda
150
Dolore
muscolare alle gambe.
Ho la NARP.
Avverto molto dolore muscolare alle gambe
quando cammino. Inoltre, ho informato il mio medico che ho dolore
acuto alla
caviglia ed al ginocchio del mio gamba
destra.
Egli mi ha detto che ha pensato che fosse più dolore
delle giunture che dolore muscolare. Può una malattia mitocondriale
interessare le giunzioni così come il muscolo?
Il mio medico non era sicuro ed ha detto che
l'unico modo sicuro per saperlo è fare una biopsia muscolare.
Ho già fatto una biopsia e non voglio farne
altre. Per cortesia fatemi sapere cosa
pensate voi in proposito.
22 aprile 2005
Risponde:
D. M. Turnbull, MD, PhD
Dal mio
punto di vista il dolore alle giunzioni è
improbabile che sia collegato alla NARP. Un paziente con la malattia
mitocondriale può avere pure altri problemi
ed i dolori alle giunzioni sono comuni nella
popolazione in genere. I dolori alle
giunzioni sono inoltre comuni nel caso di
deambulazione scorretta.
Non penso che un'altra biopsia del muscolo
sia giustificata e cercherei altre cause.
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Domanda
149
Disturbi
caratteriali o sintomi della malattia?
A mia
nipote di 5 anni recentemente è stato
diagnosticata attraverso una biopsia
muscolare congelata una
malattia mitocondriale per carenza del complesso III.
Lei ha
ritardo cognitivo, tremito alla
mano destra ed atassia. Tutti i sintomi
peggiorano durante lo stadio di malattia,
quando spesso non parla e diventa molto
irritabile. Per esempio, grida,
prova a sbattere la testa, morde se
stessa e gli altri, e si strappa i capelli.
Questi comportamenti possono durare fino ad
un'ora. In più, durante questi episodi
lei è "wild-eyed", le sue pupille sono dilatate,
non risponde agli stimoli, e ripete spesso
parole e frasi. come sappiamo se
questi episodi sono "tantrum", capricci? È la modifica
del comportamento adeguata? Quanto
probabile è che questi episodi siano un
risultato della
malattia e del modo in cui questa bambina è
stata colpita, e come può quello essere dimostrato?
19 aprile 2005
Risponde:
Richard Boles, MD
I temperamenti capricciosi sono comuni nei
bambini in generale. In bambini con ritardo
nello sviluppo
secondario alla
malattia mitocondriale, i tantrum di
temperamento possono essere visti nei
bambini più grandi come una combinazione di
ritardi nel parlare e emotivi (dalla frustrazione
di non potere
esprimere i loro pensieri
e bisogni). Alcuni bambini hanno tantrums
molto forti ed attivi e non ascoltano
altri durante questi episodi, i tantrum
durano raramente un'ora. La modifica del
comportamento è il modo adatto per trattare
i
tantrum di temperamento.
D'altra parte, molti bambini con la malattia
mitocondriale hanno crisi di dolore, dolore
grave che può svilupparsi
improvvisamente nella testa, addome, o
membra. Se il bambino non è molto verbale,
questi possono manifestarsi come scoppi
improvvisi di urla e comportamenti aggressivi che possono
assomigliare molto ad un tantrum
di temperamento. Questi episodi possono
durare fino a parecchie ore. Nella mia
esperienza clinica, farmaci anti-emicrania,
specialmente la caffeina, l'amitriptilina o
la ciproheptadina, possono trattare o impedire
questi episodi.
Queste situazioni possono peggiorare durante la
condizione di malattia. come dirvi la differenza? Uno accade solitamente
quando il bambino è frustrato (e.g. le è
stato detto
che non può avere qualcosa), e l'altro si
presenta solitamente in momenti apparentemente
casuali.
Molto raramente, tali
comportamenti possono essere un segno di una
circostanza più seria, quali determinate
forme epilettiche, disturbi psichiatrici
o neurodegenerativi.
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Domanda
148
Carenza
della succinato citocromo c riduttasi.
Sono una donna di 47 anni. Mi
sono occorsi
circa 10 anni per ottenere alla fine una
diagnosi- - per
molti anni i medici hanno creduto che avessi
una miastenia grave. Per concludere, ho
trovato un medico che ha fatto un EMG, il
quale
ha detto assomiglia "ad una miopatia", così
l'anno scorso ha fatto una biopsia
muscolare. (ha, prima di questa,
un anno fa il livello della carnitina del
siero si era abbassato, per questo il medico ha iniziato
a darmi la carnitina, dopo la quale ho notato una differenza,
ma ho avuto ancora problemi). La biopsia del
muscolo ha rivelato che c'era "proliferazione dei
mitocondri" ed i risultati dell'analisi
dell'enzima mitocondriale
hanno dichiarato che ho avuto "una
carenza
riproducibile
profonda della succinato citocromo c
riduttasi con modesta evidenza
biochimica di aumento del contenuto
mitocondriale". così, mi è stato detto
che avevo una miopatia mitocondriale con
carenza del complesso II e del complesso III della
catena respiratoria. che cosa significa
questo?
Ho fatto una certa ricerca, ma mi è ancora
poco chiaro di che cosa quel significhi
esattamente. Potete descriverli in termini
"semplici" da inesperta?
Inoltre, ho fatto una esame del DNA per la talassemia e
si è scoperto che ho
caratteristica di talassemia con 2 geni di
Thal su un filamento del
DNA, sui quali mi dicono non si è ricercato molto
su come questo si
manifesti. Questo può interessare la miopatia mitocondriale? E per
peggiorare le
cose, mi trovo inoltre in perimenopausa e trovo che
poco prima
del mio
periodo il mio affaticamento ed i
simil-ictus peggiorano realmente. Devo solitamente
assentarmi dal
lavoro. che cosa viene solitamente suggerito solitamente
alle donne con miopatia
mitocondriale che stanno affrontando "il
cambiamento di vita" - e a cui a volte
va così male. Sto
strisciando sul pavimento per muovermi! Apprezzerei tutte
le
chiarificazione a tutto questo. Grazie.
8 aprile 2005
Risponde:
Dr. Michio Hirano, Asst. Prof. Neurology
capisco la
sua incertezza per quanto riguarda la
sua diagnosi
"di miopatia mitocondriale". La
diagnosi è basata sulla biopsia muscolare che
secondo
come riferito ha mostrato "proliferazione
mitocondriale" ed "una
profonda carenza della succinato
citocromo c riduttasi [complessi II e III
della catena respiratoria mitocondriale] con
modesta evidenza
biochimica dell'aumento del contenuto
mitocondriale". Presumo che "L'evidenza
dell'aumentato contenuto mitocondriale"
era
l'aumentata attività della citrato
sintetasi.
Potrebbe avere "una miopatia mitocondriale"
con carenza dei complessi II e III. Purtroppo,
non è stata identificata un'anomalia genetica
molecolare specifica (mutazione) o il
difetto
biochimico non è stato identificato, quindi,
la sua diagnosi è vaga. Un difetto "della
succinato citocromo c riduttasi" (complessi
II + III), può essere dovuto a varie
possibilità: mancanza del complesso II da
solo, mancanza isolata del complesso III,
difetti di entrambi i complessi II ed III, o
persino mancanza del coenzima Q (perché
il coQ scambia gli elettroni
fra i complessi II ed III). Per meglio caratterizzare il
suo
difetto biochimico, è necessario rivedere
le attività biochimiche di tutti i suoi
enzimi mitocondriali. Dopo che sarà
chiarito il suo
difetto biochimico, allora gli
studi genetici molecolari potranno portare
alla
identificazione della mutazione che lo causa.
Potete trarre beneficio da una consultazione
di un esperto
in malattie mitocondriali che può rivedere i
risultati della vostra
biopsia muscolare e determinare
la correttezza degli esami istologici supplementari, o
degli
studi genetici.
Non sono a conoscenza di alcun rapporto fra la
caratteristica di talassemia ed i disturbi mitocondriali.
Sembra che lo sforzo della menopausa stia
peggiorando la sua "miopatia
mitocondriale". Questa situazione non è rara
perché le malattie mitocondriali
peggiorano spesso durante i periodi dello
sforzo quali le infezioni.
Ricapitolando, i risultati della vostra
biopsia muscolare indicano che ha una miopatia mitocondriale. Una consultazione da
un esperto mitocondriale può
condurre ad una diagnosi più chiara del
suo stato.
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Domanda
147
Agobiopsia ed
anestesia.
La mia domanda
è: con un anestetico locale è possibile fare una puntura
(agobiopsia ndt) ed in caso affermativo, da
agobiopsia si ha abbastanza
tessuto da per vedere a sufficienza il DNA e
le prove adeguate?
6 aprile 2005
Risponde:
Salvatore DiMauro MD
L'anestesia
locale non implica una agobiopsia;
tuttavia, se è necessaria l'anestesia
generale, può essere fatta in sicurezza sotto la
cura di un anestesista
pediatrico con esperienza.
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Domanda
146
Probabilità
che anche l'altro figlio abbia la MELAS.
Mia figlia ha
9 anni e le è stata diagnosticata la MELAS
(A3243G). I suoi sintomi sono iniziati quando
aveva
7 anni. Ha acido lattico elevato, ptosi, ed
attacchi epilettici. In questo momento (Gennaio 2005)
sta
molto bene. La sua madre e la sua nonna (madre
della sua madre) sono in buona
salute. Inoltre ho un figlio che ha 5 anni.
È in buona salute anche, senza i sintomi di
MELAS.
Vorrei chiedere se è possibile valutare la
probabilità che mio
figlio abbia o non la MELAS.
6 aprile 2005
Risponde:
Dr. Annette Feigenbaum M.D
Dire se qualcuno senza sintomi o segni "ha MELAS" non è una
risposta semplice. Uno desidera
controllare se è portatore della mutazione o ha
la malattia o
è a rischio di sviluppare la malattia? Per
la mutazione, dipende da quale tessuto viene
controllato e quanto l'esame è invasivo. PUÒ
anche dipendere dal fatto che l'uovo trasmesso
dalla madre abbia
un'alta o bassa percentuale di mutazione. Si
può controllare il sangue, e se questo è
negativo, i follicoli/
dei capelli, la mucosa orale o se necessario
una biopsia muscolare, ecc. ma questo vi
dirà SOLTANTO se siete portatori della mutazione e
non vi dirà
se siete a rischio di sviluppare i sintomi ed
in caso affermativo, quali sintomi. Quello
può essere fatto soltanto clinicamente
controllando col tempo
anche se c'è un'alta percentuale di eteroplasmia
della mutazione, solitamente se viene
trovata più di 80-90% in un
determinato tessuto, c'è un elevato rischio
di sviluppare i sintomi relativi a quel
tessuto o organo a un certo momento ma uno
non può essere più specifico di
così.
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Domanda
145
Dieta
chetogenica.
Mia figlia
di 8 anni ha un disturbo di OxPhos con
carenza dei complessi I
e IV. È epilettica, statico non-convulsiva.
Ora sta prendendo Topamax, ed acido Valproico. Non ci sono
rimaste altre opzioni per i farmaci
antiepilettici,
desideriamo considerare attualmente, e
stiamo considerando seriamente la dieta
chetogenica. Le è stato appena messo il tubo
per l'alimentazione 2 settimane fa. Siamo
interessati della sicurezza di
gestione di questo rigoroso regime dietetico, ed anche interessati se
la dieta soddisfarebbe i suoi bisogni
nutrizionali, dato che lei è in stato di
malattia. capiamo i benefici della dieta
riguardo all'epilessia, ma quali sono i
benefici/rischi associati con la
dieta in queste circostanze?
5aprile 2005
Risponde:
Russell Saneto, DO
Sono spiacente
di sentire che la vostra figlia ha
una grave epilessia. Abbiamo usato la dieta
chetogenica in parecchi pazienti con
attacchi epilettici non trattabili. Abbiamo avuto
un buon successo sia per quanto riguarda la diminuzione delle scariche epilettiformi
sia nel controllo
ragionevolmente buono degli attacchi
epilettici. Tutti i bambini partecipanti hanno
avuto la sindrome di West o spasmi
infantili. Il mio pensiero sarebbe che la
dieta chetogenica dovrebbe funzionare
bene con altri tipi di epilessia nei
pazienti con citopatie
mitocondriali. Esaminiamo solitamente i
nostri pazienti prima di iniziare la dieta
proprio per assicurarci che possano
metabolizzare giustamente i vari
grassi. Un disturbo di ossidazione dei
grassi vanificherebbe la dieta.
La prima cosa da fare è portare il paziente
in ospedale per iniziare la
dieta. Molti bambini non tollerano il
rapporto ad alta percentuale di grassi
iniziale e possono avere episodi di vomito o
episodi ipoglicemici. Non facciamo digiunare questi
bambini prima di iniziare la dieta. Secondo
l'equilibrio iniziale di pH del bambino
prima di iniziare la
dieta, adattiamo il rapporto della dieta.
Usiamo solitamente una dieta di 4.0:1 - di
3.5:1 ma se il bambino non
tollera la dieta iniziale, alteriamo il
rapporto. Iniziamo solitamente i pazienti
con un disordine del complesso I su un
rapporto più basso. Abbiamo avuto due
pazienti che hanno sviluppato calcoli renali
sotto dieta chetogenica
con contemporanea somministrazione di topamax o zonisamide. Osserviamo molto
attentamente i bambini con questi due farmaci
per i calcoli renali. Non limitiamo i
liquidi nella dieta ed il motivo
principale sono i calcoli renali. Abbiamo
avuto un
bambino che è diventato molto acidotico con
la dieta ed
abbiamo dovuto usare il complemento con
bicarbonato. Stiamo cominciando a fare Dexascans per controllare la
mineralizzazione dell'osso ed abbiamo dovuto usare
una terapia del
bisfosfonato su un bambino per una grave demineralizzazione
ossea. Era poco chiaro se il
motivo fosse la dieta chetogenica o no, ma la
sua mineralizzazione ossea è migliorata dopo un
singolo corso di terapia. Abbiamo avuti
parecchi bambini che non sono aumentati di
peso con la dieta ed
almeno due altri bambini che con la dieta
sono aumentati troppo di peso. Abbiamo
variato le calorie e
finora tutti questi bambini continuano la dieta. come potete
constatare,
occorre la
stretta coordinazione di dietista e
neurologo per
controllare la dieta mentre ogni bambino
sembra essere unico per come
tollera la dieta. Finora, infine tutti i nostri
pazienti hanno tollerato ragionevolmente
bene il regime dietetico e sono rimasti a dieta. I
nostri numeri non sono grandi, così c'è
probabilmente una polarizzazione.
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Domanda
144
Esami per la
diagnosi mitocondriale.
Abbiamo un
bambino di 15 mesi senza diagnosi ma con
probabilmente un disturbo mitocondriale. Vorremmo sapere
qualcosa sui seguenti esami da fare:
complesso I (NDUFS1,NDUFS2, NDUFS4, NDUFS7,
NDUFS8, e NDUFV1)
complesso II (unità secondaria di SDHB e di
SDHA)
complesso III (BcS1)
complesso IV (SURF-1, ScO1, ScO2 e cOX10)
del sistema di OXPHOS così come per E1
l'alfa E2 ed E3
del complesso della deidrogenasi del
piruvato, ANT1, ANT2 e CPT II)
1 aprile 2005
Risponde:
Salvatore DiMauro MD
La vostra
domanda copre la sequenza di TUTTI i geni
nucleari connessi
con i difetti della catena respiratoria fin qui
dati.
Spero che vi rendiate conto che questa è
un'operazione ardua. È inoltre uno spreco
tremendo di energia (e soldi) ed
esercitazione
"nella forza bruta" scientifica se condotto
"ciecamente" alla ricerca
di una diagnosi molecolare. Queste prove
devono essere scelte e "essere designate"
secondo (i) sintomi e segni; (ii) esami di
laboratorio; (iii) biopsia muscolare; (iv)
biochimica. Se i dati biochimici mostrano la
carenza del complesso I, allora può essere
importante ordinare i geni in serie del
complesso I
che elencate.
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Domanda 143
Diagnosi
sindrome di
Leigh
Mio figlio ha 15 mesi
ed è senza diagnosi ma
probabilmente ha un
disturbo mitocondriale. Ha
manifestato inizialmente l'atassia e
la MRI ha mostrato lesioni
nei gangli
basali. Tutti gli esami erano
poi ritornati normali. A
seguito di un'acidosi
metabolica recente, si è
afflosciato ed ha perso
molte delle sue capacità, è distonico,
la MRI mostra cambiamenti.
Inoltre ha cambiato
comportamento mostrando
irritabilità, mancanza di
sonno, tollera soltanto
di essere in movimento come
nello girello ed ha la
testa sudata. Poche domande:
1. Gli viene somministrato ubichinone,
vitamina E, vitamina c,
tiamina, riboflavina,
e biotina. Quali altre vitamine
e cofattori possiamo dargli?
Quali sono le dosi ottimali per
le suddetti vitamine?
2. come raccomandato stiamo
facendo una biopsia del
muscolo, ma ho una
punta di nervosismo perché sono
stato avvertito circa le
controindicazioni
dell'anestetico. Quali
precauzioni possiamo
prendere prima, durante o
dopo la procedura? Quanto
avvicina una biopsia del
muscolare all'emissione di una
diagnosi?
1 aprile 2005
Risponde:
Salvatore DiMauro MD
Il vostro
bambino sembra avere molte caratteristiche
della sindrome di
Leigh, la quale ha molte cause differenti, ma
tutto relative a disfunzione
mitocondriale.
Le dosi delle vitamine non sono cruciali,
poiché queste sono soltanto misure
palliative. La biopsia del muscolo sarà molto importante per una
diagnosi precisa. La biopsia solitamente è
fatta sotto l'anestesia locale e presenta
molto pochi rischi.
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Domanda
142
coenzima Q10
Abbiamo una
ragazza di 3 anni e mezzo con carenza
parziale del
complesso I, ed ha associata una encefalopatia
mitocondriale vista alla MRI e che si presenta
con ritardo mentale e motorio ma
stabile e con nessuna
regressione evidente. Prende un cocktail
via PEG di antiossidanti, carnitina
e creatina, ma finora gli non abbiamo dato
il coQ. È controindicato il coQ nei
disturbi del complesso I? Se non, quale è il
suggerimento quando e quanto ne
dovrebbe essere dato? ci sono nuovi
suggerimenti riguardo gli integratori ed il
trattamento? Il Il vostro consiglio sarebbe
apprezzato.
15 marzo 2005
Risponde:
D. M. Turnbull, MD, PhD
L'uso di
ubichinone nella malattia della catena respiratoria
mitocondriale è
in qualche modo variabile fra i centri.
Finora non ci sono sperimentazioni sull'uso
dell'ubichinone nella
carenza del complesso
I, ed alcuni clinici lo aggiungono al
cocktail delle terapie ed altri no.
Sono
tempi di cambiamento e mi dispiace di essere
così vago, ma i protocolli di trattamento
nella malattia mitocondriale non sono stati
stabiliti.
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DOMANDA
141
Decorso della sindrome di KEARNS SAYRE (KSS).
A mio figlio di 19 anni è stata diagnosticata la
sindrome di Kearns Sayre (KSS) nel 1998. Noi lo portammo da uno specialista in mito per una seconda
opinione ed egli confermò la diagnosi. Qui stanno le mie preoccupazioni:
1. Abbiamo scoperto
recentemente che il suo cuore ha molti episodi dove batte a 266 battiti/min. Si pensa che egli abbia una tachicardia atriale. E' questa collegata alla
KSS?
2.
Egli ci disse che sta attraversando un
periodo difficile. Le difficoltà stanno
aumentando. cosa significa questo? 3. Il nostro figlio non dice mai molto circa
la sua salute; tuttavia, recentemente ha
formulato l'osservazione che sa che il suo
corpo sta
cambiando molto. Sta prendendo il cocktail di
vitamine e di cOQ10 ma ritiene che non
facciano nulla per
ritardare la progressione del male.
5. Quando lo abbiamo portato dallo
specialista in mito
nel 1998, il medico ci ha detto che nostro figlio era
fortunato perché aveva soltanto "la
delezione
comune". Ho pensato che questo significasse
che la sua vita non sarebbe cambiata
troppo. Tuttavia dal 1998, molte cose sono
cambiate o alterate nella
sua vita e sembra che le cose
non stiano migliorando per
lui. Mio marito ed io stiamo notando
alcune cose importanti. Sembra così differente
dal momento della prima diagnosi. So che ogni situazione è
differente, ma spero che voi possiate
aprirmi uno spiraglio su questa malattia e
su che cosa potrebbe accadere a lui
in futuro. Realmente stiamo provando a
occuparci di questo ed a capirlo ed
aiutarlo come possiamo, il meglio possibile. Preferirei
avere una conoscenza migliore su ciò che
potrebbe
accadere piuttosto di trovarmi impreparata quando o se
accade.
Risponde:
Russell Saneto, DO
Sono spiacente
di quanto sento di vostro figlio. Da quello che avete scritto, ha la
delezione di mtDNA
e non la mutazione del punto di mtDNA che
causa la KSS. Uno dei problemi che è comune con
questo disturbo è l'aritmia
cardiaca, specificamente un blocco di
conduzione cardiaca. Alcuni pazienti hanno
bisogno di uno stimolatore cardiaco.
ci sono rapporti di pazienti che
presentano dei disturbi di conduzione
cardiaca che si sono manifestati
6-8 anni dopo che
sia stata notata la ptosi e rapporti di alcuni pazienti
dove sono passati più di
15 anni. Suggerirei che vi assicuriate che
vostro figlio sia seguito da un
cardiologo.
Purtroppo, la malattia mitocondriale è
progressiva. ciò varia dal paziente al
paziente (veda sopra), ma è il presente
probabile in tutti i pazienti mitocondriali.
Non ci sono grandi studi che indicano che
l'uso del
coenzima Q10 ed
altri antiossidanti sono favorevoli nel
trattamento della malattia mitocondriale. Teoricamente, dovrebbero aiutare
nell'impedire o nel rallentare il processo
di
danneggiamento radicale dell'ossigeno delle
membrane mitocondriali e l'avanzare della disfunzione mitocondriale.
ci sono
stati piccoli studi che mostrano sia il
beneficio che non beneficio
con l'uso degli antiossidanti. Nel caso del vostro
figlio, non sappiamo come egli starebbe
a questo punto, se non avesse usato gli antiossidanti. Alcuni pazienti possono
avvertire soltanto la diminuzione nella
progressione (quindi, non si riterrebbero
soggettivamente migliorati) e nessun miglioramento
delle funzioni non
mitocondriali (sensazione soggettiva di
miglioramento). Alcuni pazienti
possono non avere alcun beneficio. Realmente
dobbiamo lavorare di più in quest'area per
capire se l'uso
degli antiossidanti aiuta realmente i
pazienti.
Poiché a vostro figlio è stato
diagnosticata la delezione con il precedente esame,
un ulteriore esame
probabilmente non darebbe una risposta o
un'individuazione differente.
E' impossibile poter predire in quale modo
evolverà la situazione di un particolare
paziente con una data malattia mitocondriale
o come starà una persona nei prossimi
numerosi mesi o anni. chiaramente, mentre la
malattia progredisce il paziente comincia a
notare
l'avanzamento dei sintomi. Un buon motivo
per essere
seguito da qualcuno che abbia un interesse
nella malattia mitocondriale e che debba rintracciare la
progressione di malattia e
che cosa può aiutare o non aiutare quel
paziente particolare. Si stanno provando
nuove cose e dovrebbero essere quei medici che
si
interessano a questa malattia, che
conoscono le novità nel settore
mitocondriale e cosa provare. ciò
sarebbe un altro motivo per cercare qualcuno che
abbia un interesse
in questa malattia.
Sono spiacente che ci non ci sia un trattamento
magico che aiuti vostro
figlio. La manipolazione di piccole cose che
possiamo controllare, quali la dieta, il
riposo,
l'uso di una carrozzina, ecc sono cose che
probabilmente lo aiuteranno ma non cureranno
la
malattia di vostro figlio.
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DOMANDA 140
cellule del cordone ombelicale: possibile
terapia?
La figlia di
mio fratello (mia nipote) ha la
sindrome di Leigh ed io
ora sto aspettando il mio primo bambino.
Stavo domandandomi se venisse fatta qualche ricerca con le cellule del
cordone ombelicale per aiutare il ritrovamento
di una cura? Se c'è una qualsiasi
probabilità che in avvenire queste
cellule del cordone ombelicale possano aiutare mia nipote allora
vorrei conoscerla in modo da
poter cominciare io il procedimento
burocratico per la conservazione delle
cellule del cordone ombelicale quando
partorirò in
giugno.
Risponde:
Susan Winter, MD
Attualmente,
sono ignara di ricerche che siano state fatte sul
trapianto di cellule del cordone ombelicale
per i disturbi mitocondriali.
La malattia di Leigh può avere molte cause
e secondo la causa, le cellule del cordone
ombelicale possono o non possono essere utili.
Suggerirei di chiedere a suo fratello
di controllare con
l'esperto che cura vostra nipote per
vedere se le cellule del cordone ombelicale
del vostro bambino potessero essere
usate per aiutare
vostra nipote. Il medico trattante dovrebbe
potere guidarli con questa decisione.
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DOMANDA 139
Esaminare altri famigliari per accertare se
sono portatori?
A mio figlio è stata diagnosticata carenza da
piruvato carbossilasi. Ora egli ha un anno. Io ho una domanda: il gene responsabile della Pc è situato nel braccio lungo del cromosoma 11. Il DNA degli
altri membri della famiglia può essere testato per la Pc per vedere se essi sono portatori o l'unico modo è una biopsia muscolare?
11 gennaio 2005
Risponde:
David .R. Thorburn, PhD
La diagnosi è
stata fatta probabilmente coltivando i fibroplasti cutanei e misurando l'attività (o l'ammontare) dell'enzima della piruvato
carbossilasi. La
misurazione dell'attività enzimatica è solitamente il modo per investigare i pazienti sospettati di avere questa malattia ma generalizzando, non è
solitamente possibile individuare i portatori attraverso l'analisi enzimatica. con sole poche eccezioni, i portatori della maggior parte di carenze
enzimatiche ha un attività enzimatica che è simile a quella di qualsiasi altra persona in salute.
Vostro figlio ha due copie del gene della piruvato
carbossilasi,
ciascuno portatore di una mutazione, una delle quali viene dalla mamma e l'altra dal papà. E' necessario trovare le due mutazioni (talvolta è la stessa
mutazione in entrambe le copie) prima che i famigliari possono essere testati come portatori. Se le mutazioni sono già state trovate in vostro figlio,
allora sarebbe possibile effettuare un esame del sangue, o forse un tampone orale per gli altri membri della famiglia.
Altrimenti sarà necessario che il vostro
medico trovi un laboratorio in grado di
analizzare le mutazioni sui suoi fibroblasti
cutanei.
Questo può essere importante cercare di organizzarlo, soprattutto se lei ed il suo
partner state pensando di avere altri figli. comunque, voi dovreste discuterlo con il vostro dottore. Non ci dovrebbe essere molti vantaggi dal testare
i membri della famiglia. Non c'è alcuna ragione per pensare che essere un portatore della carenza di piruvato
carbossilasi avrebbe qualche impatto sulla
propria salute. Tutti noi siamo portatori
di almeno una decina di malattie, ma la
maggior parte non ha influenza sulla salute. Poiché ci sono più di 30.000 differenti geni dei quali noi potremmo essere portatori, è solo quando il nostro partner
risulta essere un portatore della stessa malattia che noi siamo a rischio di avere una gravidanza con un bambino affetto dalla malattia.
In questo caso, come con il suo partner, c'è
una possibilità su quattro per ogni
gravidanza di avere un bambino colpito. Il rischio che
qualcuno degli altri famigliari abbia un figlio con la carenza di piruvato
carbossilasi è molto bassa, molto più bassa del rischio di avere un figlio
con un qualche tipo di malattia genetica a cui va incontro una qualsiasi coppia. La sola eccezione è se uno dei vostri famigliari avesse
avuto figli con un parente o con uno dei famigliari del suo partner.
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DOMANDA 138
Sondino
gastrico e linea centrale.
Mia figlia ha 30 mesi e le è stata fatta la diagnosi di
MITO per carenza del complesso III grave e del I lieve.
Lei ha un sondino gastrico,
sperimenta alcune dismotilità,
disautonomia, attività epilettica, ed
ha a volte allucinazioni. Presenta una
crescita costantemente insufficiente, ha acidemia lattica, bassa cO2, chetosi, ipoglicemia, dolore muscolare, debolezza, denti guasti, una lesione nel lobo frontale anteriore cerebrale come una tagliatella, e talvolta le capitano
infezioni sanguigne. Lei mangia qualcosa per bocca e necessita solo di un passeggino quando è affaticata. Ora prende:
neurontin 75 mg due volte al giorno, coQ-10 175 mg al giorno, 600 mg al giorno di carnitor, B2
50 mg al giorno, al bisogno cloridrato per dormire, necessita di ossigeno quando dorme ed al bisogno anche di giorno. Pensa che
trarrebbe beneficio da una linea centrale e iperale? E' stata menzionata ma non so cosa fare. Quale è il miglior dottore da cui andare e su cosa deve basarsi la mia
decisione? Pensa che la mia bambina abbia una buona prognosi? E' una bambina molto piccola. cosa dovremo fare se c'è per aumentare la qualità della sua vita e quindi la
quantità? Lei viene nutrita da 16 a 18 ore al giorno. Pensa che la lesione cerebrale derivi dalla sua malattia?
8 novembre 2004
Risponde:
Russell Saneto, DO
Mi spiace sentire che sua figlia ha una malattia mitocondriale. Io deduco che quando lei
dice che viene alimentata continuamente, significa che è presente un sondino gastrico. Se è così, allora lei ha un accesso per fluidi usando il sondino gastrico se si
disidrata a causa della malattia. comunque, ci sono alcuni buoni argomenti a favore della linea centrale. La linea centrale è un accesso pronto per l'idratazione
intravenosa, porta per TPN (tubo per la nutrizione parenterale) se la nutrizione intravenosa è necessaria a causa di una disfunzione intestinale, e sito per i
prelievi del sangue se sono necessari o per somministrazioni di farmaci intravenose. Se il suo apparato intestinale lavora bene e le consente di assimilare il
nutrimento necessario, l'uso del TPN non è probabilmente necessario. Qualsiasi dispositivo invasivo aumenta la possibilità di infezione, che deve essere seguita con
attenzione. Avere una linea centrale potrebbe essere più o meno utile a seconda della gravità di sua figlia. Questa è una decisione che dipende da quanto possa essere
ammalata sua figlia e dai rischi e benefici della linea centrale che lei ed il medico di sua figlia occorrerà discutiate attentamente.
Il miglior medico per sua figlia è qualcuno che conosca lei e le condizioni
mediche di sua figlia, qualcuno che sia disponibile a rispondere alle sue domande e rispondere ai bisogni medici di sua figlia. Solitamente questo è il pediatra, quando
la maggior parte delle volte non c'è uno specialista in malattie mitocondriali vicino. comunque, molte volte c'è uno specialista mitocondriale all'interno della regione
del suo paese che può servire come consulente per aiutare il suo medico locale a prendersi cura di sua figlia. Lei può trovare una lista di specialisti nella sua
zona attraverso la UMDF.
La prognosi per un particolare bambino è estremamente difficile senza conoscere meglio il bambino. c'è
una gamma di possibilità, come lei potrebbe aspettarsi. Essenzialmente, se un bambino sta facendo miglioramenti nello sviluppo la prospettiva è migliore rispetto a quello
di un bambino che ristagna o regredisce nello sviluppo. Senza una migliore conoscenza della sua bambina, non è possibile darle una prognosi.
Nel complesso, il medico cerca di dare/permettere al bambino le maggiori chance per
raggiungere il proprio potenziale. Per la maggior parte dei pazienti questo implica le funzioni motorie e cognitive e la relazione con la propria famiglia e la società.
comunque, ci sono altre questioni da affrontare rispetto alla "qualità". I problemi della qualità della vita sono differenti per ciascuna particolare famiglia ed il
relativo bambino. Ad esempio, completa assenza di attacchi epilettici con un bambino che è completamente sedato e non-rispondente può non essere una cura medica
ottimale rispetto alla qualità della vita del bambino. Si ha un controllo bilanciato di una qualsiasi particolare condizione medica quando c'è un equilibrio tra
procedure/farmaci e la capacità del bambino di rispondere alle sue condizioni ambientali. c'è anche il problema delle dinamiche famigliari. Per esempio, alcuni bambini
possono avere lunghi attacchi epilettici fuori controllo
che costringono una famiglia a portare il bambino al pronto soccorso per il trattamento. comunque,
l'uso di un farmaco rettale che può essere dato a casa ha aiutato molte famiglie a fermare gli attacchi epilettici a casa, e quindi evitando una chiamata d'emergenza e
la visita al pronto soccorso. Questo aumenta la qualità della vita sia del bambino che della famiglia. Lavorando con il suo medico ed altri professionisti, sia i
problemi generali che particolari connessi alla malattia di sua figlia saranno promettentemente indirizzati.
Io non posso rispondere se le "lesioni nel suo cervello" derivino dalla sua malattia, poiché
non ho visto le risonanze magnetiche e non conosco il contesto nel quale la MRI è stata effettuata.
Io spero che sua figlia stia facendo bene.
Tenete duro e continuate a tenere la difesa di
vostra figlia.
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DOMANDA 137
Disturbi del
sonno.
Attorno ai tre anni mio figlio cominciò ad avere difficoltà a dormire la notte. Egli è diventato anche molto iperattivo e più tardi gli fu
diagnosticata ADHD. I problemi del sonno sono solo stati gestiti con molteplici farmaci. Egli è troppo iper per mettersi a dormire, e persino con i farmaci non dorme molto
"profondamente". Noi siamo intenzionati a consultare il
Dr. Richard Ferber, l'esperto del sonno, come un pre-requisito all'esame dello studio del sonno. Io sono fermamente convinta che questo NON è
un problema comportamentale, ma un problema biologico. Lei ha idea di qualche collegamento tra problemi del sonno e malattia mitocondriale? Mio figlio ha sette anni
e ha la MADD e danni alla corteccia ed ai gangli basali; egli è anche legalmente riconosciuto come cieco.
4 novembre 2004
Risponde:
Amy Goldstein, MD
Mi spiace sentire che ha avuto così tante difficoltà per cercare di aiutare suo
figlio. come lei sa, le malattie mitocondriali possono colpire il cervello in modi differenti; causando ritardi nello sviluppo, ritardo mentale, disabilità
nell'apprendimento, malattia da deficit di attenzione, attacchi epilettici, disturbi del sonno, e disturbi neuropsichiatrici. cercare di separare i problemi
comportamentali da quelli biologici come se essi fossero nero e bianco è molto difficile; essi sono così strettamente collegati che a volte essi sono uno e
la stessa cosa. ci sono molte volte in cui uno squilibrio biochimico nel cervello causa problemi comportamentali come un sintomo.
Il
dott. Ferber è un pediatra esperto del sonno rinomato nel mondo, e non molti
hanno la possibilità di un consulto personale e tutti si devono accontentare in genere di leggere il suo libro per consigli. Io approfitterei di questa opportunità!
Se necessario, uno studio del sonno potrebbe poi valutare altre
cause di disturbi del sonno (apnea, riflusso, attacchi epilettici, gambe senza riposo/movimenti limbici periodici, ecc.). La maggior parte dei centri hanno uno pediatra
pneumologo o un neurologo specializzato in disturbi del sonno.
Infine, lei non menzionava se suo figlio era sotto qualche farmaco che potrebbe causargli il problema del
sonno, come ad esempio stimolanti usati per aiutare la ADHD.
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DOMANDA 136
Danni
cerebrali e complesso I.
circa 4 mesi fa mi è stato detto che mia figlia di 11 mesi ha ipomielinazione
in tutto il cervello e che c'è atrofia del cervelletto e perdita di volume anche nel Ponte di Varolio. Ed ora
mi è stato detto l'altro giorno che lei ha una carenza del complesso I. Sono correlati i due? Può una malattia mitocondriale causare la riduzione del cervello?
4 novembre 2004
Risponde:
Dr. carol Greene, MD MD
Alcune persone con malattie della catena respiratoria non hanno alcun
problema neurologico. comunque, noi sappiamo che le malattie della catena respiratoria mitocondriale possono causare danno cerebrale in vari modi. Talvolta questo danno
cerebrale non può essere visto agli studi radiologici come la tomografia computerizzata Tc e la MRI. Altre volte la Tc o la MRI mostrano visibili cambiamenti
inclusi ritrovamenti chiamati "ipomielinazione", "perdita di volume" o "atrofia". come le parole "perdita di volume" e "atrofia" suggeriscono, il cervello può
diventare più piccolo o "ridursi" in alcune persone come una conseguenza delle malattie mitocondriali. Inoltre, le strutture nel cervello (Ponte di Varolio e
cervelletto) che lei menziona nella sua domanda possono specificatamente essere colpite da disturbi della produzione energetica mitocondriale. così la risposta alla sua
domanda è sì, i ritrovamenti nel cervello che lei descrive essere stati visti in suo figlio possono certamente essere correlati ai problemi di funzionamento del
complesso I. E' importante capire che c'è sempre la possibilità di alcune spiegazioni più complesse, ma la spiegazione più semplice qui - assumendo che la diagnosi di
carenza del complesso I sia corretta! - è che la carenza del complesso I è la causa dei ritrovamenti nel cervello.
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DOMANDA 135
Sesso e MITO.
Può il sesso, specificatamente un orgasmo, causare un incremento nei sintomi della mito in un adulto con la malattia?
4 novembre 2004
Risponde:
Dr. Michio Hirano, Asst. Prof. Neurology
Le malattie mitocondriali sono causate da difetti della fosforilazione
ossidativa, il percorso finale che usa l'ossigeno per convertire grassi, zuccheri o proteine in energia. Qualsiasi attività fisica che richieda una certa energia (ad
es. il vigore sessuale) può essere stressante per pazienti con malattie mitocondriali e, in teoria, potrebbe peggiorare i sintomi. Nondimeno, molti pazienti adulti sono
in grado di partecipare alle attività sessuali e sperimentare gli orgasmi. Poiché le malattie mitocondriali sono molto eterogenee, ciascun paziente dovrebbe discutere
del problema dell'attività sessuale con il suo dottore.
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DOMANDA 134
complessi III
e I e sondino gastrico.
Mio figlio di tre anni e mezzo ha una malattia della fosforilazione ossidativa (specificatamente carenza del complesso III e possibile
carenza del complesso I ). Egli ha avuto ipotonia e debolezza muscolare fin dalla nascita ma, con la fisioterapia, egli ha superato molte pietre miliari dello sviluppo
motorio. Le mie domande riguardano il suo sistema gastrointestinale. Egli sviluppò lo scorso autunno grave dismotilità gastrointestinale a seguito di un virus e ha
avuto il sondino gastrico fin da marzo 2004. Egli viene alimentato dalla pompa con Alimentum poiché non riesce a tollerare molto cibo attraverso la bocca. Inoltre, egli
non è in grado di avere normali movimenti intestinali (per quanto soffice!) senza una supposta per stimolare i nervi ed i muscoli. Io ho sentito di bambini con malattia
mitocondriale che sperimentano regressioni e perdono le abilità guadagnate - può il sistema gastrointestinale cicatrizzarsi e tornare di nuovo "normale"? O una volta che
il sistema del sondino gastrico danneggia, esso resta danneggiato per sempre? Infine, c'è una qualche data di prognosi per il complesso III, particolarmente in un bambino
che rimane molto vivace ma ha debolezza muscolare e dismotilità gastrointestinale?
26 ottobre 2004
Risponde:
Dr. Annette Feigenbaum M.D.
Non si può dire con sicurezza quale sarà la progressione naturale e la storia di
ciascun sistema nella malattia mitocondriale di uno specifico individuo sebbene sembri egli stia proprio bene ora, che è gia una buona cosa. I problemi
gastrointestinali nelle malattie mitocondriali sono spesso molto difficili da gestire poiché risultano da una combinazione di
problemi muscolari e neurologici ed autonomi. comunque io le chiederei se potesse essere fatta una più specifica diagnosi che possa aiutare o se il cambiamento del DNA
mitocondriale è stato gia ricercato - ad es. delezioni/mutazione citocromo b o, se indicato, livelli di timidina per la MNGIE? Nella MNGIE, la terapia con timina, ed in
altre, con il
coenzima Q10 può essere di un certo aiuto come pure controllare i livelli della carnitina e integrarla se necessario.
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DOMANDA 133
Riflusso,
rigurgito, vomito.
c'è il sospetto che nostra figlia di due anni e mezzo possa avere una malattia metabolica. Il genetista è propenso verso l'area mitocondriale.
Nostra figlia è ipotonica, ha grave riflusso, ritardi globali dello sviluppo, intolleranza al caldo, tolleranza al dolore anormalmente alta, maggiore regressione dopo una
malattia, e ha problemi di equilibrio. Lei non è in grado di stare né seduta né in piedi da sola. Ha presentato bassi livelli di carnitina e le si alzano i
livelli dell' acido metomilonico durante una malattia. E' stato suggerito di fare un "fundoplication". Noi vorremmo avere ulteriori informazioni sui dottori che
trattino questo tipo di problemi e come essi affronteranno questa procedura. Quali sono gli aspetti positivi e negativi. Nostra figlia può avere talvolta più di quaranta accessi di
vomito al giorno quando si tratta di una brutta giornata. Le è stata fatto una esofagoscopia e non c'era alcun danno. Lei deve avere un'ernia iatale. Qualsiasi
informazione che voi potrete darci sarà tenuta in grande considerazione dalla nostra famiglia.
17 settembre 2004
Risponde:
Gerard T. Berry, M.D. MD
ci sono almeno due questioni. La prima è quella di stabilire la corretta
diagnosi per sua figlia. E la seconda è la necessità di fornire il trattamento ottimale per il riflusso gastroesofageale (GER). La seconda è molto importante poiché è
possibile che non possa essere fatta una specifica diagnosi , ma sua figlia necessita di un appropriato trattamento sintomatico.
Tutti i suoi problemi clinici sono compatibili con un difetto
primario nel metabolismo ossidativo mitocondriale (OXPHOS). L'intermittente innalzamento dei livelli dell'acido metilmalonico (MMA) possono anche essere visti nelle
malattie ossidative mitocondriali. comunque, il fenomeno del MMA può aumentare la probabilità che non possa essere fatta una diagnosi specifica.
così da una parte, è importante
che venga escluso un difetto primario nel metabolismo della vitamina B12 poiché esso potrebbe ben essere associato ad un aumento intermittente del MMA nelle urine. Il
ritrovamento di un alto livello di MMA e dell'aminoacido omocisteina nel plasma indicherebbe un difetto nella vitamina B12 come la causa dei suoi problemi. La ragione
più importante per trovare la causa metabolica sottostante, sia essa
Ox-Phos o la vitamina B12, è che una
specifica terapia potrebbe aiutarla contro il vomito e il riflusso
gastroesofageale migliorerebbe o perfino scomparirebbe.
Problemi metabolici di molti differenti tipi sono associati con vomito ricorrente. E l'ipotonia di qualsiasi causa può predisporre un neonato o un
bambino al GER e all'ernia iatale. E' imperativo che voi lavoriate strettamente con un esperto pediatra gastroenterologo per prendere la decisione se effettuare una
fundoplication. Sarebbe la logica procedura da fare per il GER da solo o associato con rigurgito minimo o moderato. Ma se il vomito è veramente
incontenibile e violento, potrebbe, perlomeno causare la rottura del fundoplication, e al peggio, causare lacerazioni o una rottura dello stomaco, se un sfogo naturale
è stato artificialmente ostruito ed è necessario espellere i contenuti dello stomaco durante durante un vomito incontrollato. Lei dovrà usare tutto il suo buon senso.
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DOMANDA 132
MELAS, acido
lattico e riboflavina.
Mia figlia di otto anni ha la MELAS, mutazione
A3243G. La sindrome cominciò nel luglio 2003 con un grave episodio di simil-ictus che coinvolse la regione occipitale ma senza alcuna conseguenza. Da
agosto 2003 ad aprile 2004 lei non ha avuto sintomi. Da maggio 2004 fino a settembre 2004, lei ha avuto 5 episodi di simil-ictus, senza conseguenze. Ora i suoi sintomi
sono: episodi di simil-ictus, ptosi e alta acidosi lattica. Lei prende
CoQ10, L-carnitina, Vit. c e E e acido folico.
- Potrei reputare che lei sia eteroplasmica ?
- Potrei considerare che la percentuale di mitocondri non mutati cambi in modo casuale ? Perfino nelle cellule cerebrali?
- Potrebbero le medicine che lei prende aumentino la percentuale di mitocondri non mutati?
- Potrei considerare l'acido lattico come responsabile di tutti questi episodi?
- Potrei usare l'acido lattico come un indicatore per il trattamento, con ciò intendendo che se l'acido lattico va giù ogni cosa sta andando bene; se
d'altra parte, esso va su significa che qualcosa va male?
- Potrei usare la
RIBOFLAVINA per ridurre l'acido lattico (nel mio paese, DcA non è disponibile)?
12 ottobre 2004
Risponde:
Andrea L. Gropman, MD
Mi spiace sentire che sua figlia ha la sindrome MELAS. come lei descrive,
lei possiede la più comune mutazione mtDNA associata con la malattia, e sfortunatamente, ha sperimentato le caratteristiche più comuni e problematiche, denominate
acidosi lattica e episodi di simil-ictus.
L'eteroplasmia descrive lo stato dove copie normali del genoma mitocondriale e copie anormali (cioè la
mutazione A3243G) possono coesistere nella stessa persona. La maggior parte degli individui con malattie mitocondriali hanno eteroplasmia, comunque,
che non è determinata clinicamente, ma piuttosto dalla valutazione del numero di genomi mtDNA normali e anormali presenti nei campioni di tessuto sottoposti ad esami di
laboratorio di genetica molecolare.
Nelle celle che non si dividono più, come nel cervello e nei muscoli scheletrici, non ci
si aspetta che cambi il rapporto tra genomi normali e anormali.
come lei sa, mentre molti pazienti con malattie della fosforilazione ossidativa sono trattati con cofattori,
non c'è stato alcun studio scientifico che ne assicuri la efficacia di questi. I cofattori sono scelti per le loro capacità di migliorare probabilmente l'attività di un
enzima (o enzimi) che non sta lavorando alla massima capacità in queste malattie e pertanto potenzialmente superare una carenza o una mancanza metabolica. Non ci si
aspetta che i farmaci altereranno i livelli delle copie mutate e normali del genoma mitocondriale.
Mentre il lattato è spesso elevato nei pazienti con MELAS, non è chiaro
se l'acidosi lattica è la causa o il risultato della disfunzione neurologica. E' un indicatore di un metabolismo metabolico scompensato, come il metabolismo anaerobico
risulta dall'aumento del lattato a causa della deviazione del percorso metabolico a quelli non richiedenti ossigeno, quando il metabolismo energetico o metabolismo
aerobico è interrotto. Aumenti del lattato possono essere osservati in altre condizioni, pertanto non è specifico di una malattia mitocondriale, come ad esempio quelle
associate con inadeguato flusso sanguigno - ictus vascolare, tumori, attacchi epilettici, danni da ipossia, e altri errori congeniti del metabolismo. Livelli di lattato
possono rimanere elevati dopo l'evento acuto. Ridurre i livelli di lattato non sempre coincide con miglioramento clinico, ma può essere usato come un indicatore per un
intervento terapeutico.
Alcuni pazienti con MELAS che hanno sintomi medi o portatori di geni che
appaiono asintomatici, possono non avere lattato elevato a riposo, possono averlo sotto stress, o possono avere lattato localizzato solo nel fluido cerebro spinale, ma non in
altre aree del cervello quando vagliate con la MRI, la risonanza magnetica.
Aumenti del lattato possono indicare cambiamenti imminenti nella funzione neurologica. I livelli di lattato nel sangue
non corrispondono necessariamente con il livello del lattato nel cervello o nel cSF, fluido cerebro spinale.
La riboflavina viene spesso usata per ridurre i livelli di lattato.
Mentre il DcA che è un agente che riduce il lattato, non è
stato ancora mostrato provocare una variazione significativa del corso clinico di individui con malattie mitocondriali e acidosi lattica, eccetto forse in casi limitati. Pertanto,
lei può continuare ad usare la riboflavina, che è più sicura del DcA in termini di probabili effetti collaterali.
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DOMANDA 131
Cecità
sordità ed atassia.
Mio figlio di 41 anni potrebbe avere una malattia mitocondriale. Sconosciuta. Egli è legalmente riconosciuto come cieco, sordo, ha atassia, ed è in
carrozzina. Egli legge e scrive in braille e usa il linguaggio tattile dei segni. Era un bambino normale e si è lentamente deteriorato in questi 41 anni. Egli ha atrofia
ottica e sordità neurogena. c'è qualcun altro come lui? Egli ha grave dolore ad un'anca a causa di una leggera lussazione 10 anni fa, ha avuto 4 operazioni e i nervi
infiammati, ma niente aiuta.
24 settembre 2005
Risponde:
Salvatore DiMauro MD
Sì, una malattia mitocondriale è da considerare per suo figlio. . Abbiamo
noi visto qualcuno con una condizione simile? Sì, noi stiamo seguendo un uomo di mezza età che è diventato cieco, ha l'udito gravemente danneggiato, e neuropatia
periferica (che anche suo figlio dovrebbe avere), ma non atassia.
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DOMANDA 130
Carnitor e
coenzima Q10
A mio figlio è stata diagnosticata una miopatia mitocondriale quando egli aveva otto anni e quando ne ebbe 12 un neurologo gli prescrisse
carnitor. Dopo aver assunto questo per un anno senza alcun beneficio, noi decidemmo di sospendere il farmaco. Ora ho letto del
coenzima Q10. Dovremmo provare con questo?
Ed è ipotizzabile prendere il carnitor insieme con il
coenzima Q10? Quanto coenzima Q!0 dovrebbe essere preso da una persona? Inoltre c'è un modo per aiutare mio figlio ad
acquisire peso? Egli è alto m.1,50 e pesa circa 45 kg. Qual'è un buon integratore alimentare da prendere?
24 settembre 2005
Risponde:
Russell Saneto, DO
Mi spiace sentire di suo figlio. Per quei pazienti con una carenza definita di un
particolare supplemento, come ad esempio la carenza di carnitina, noi solitamente vediamo un miglioramento quando viene aggiunto il supplemento. comunque, per la
maggior parte, noi proviamo differenti integratori nella "speranza" di aiutare il paziente (quando il paziente non ha una carenza definita di una vitamina o di un altro
supplemento). ci sono stati pochi studi volti ad esaminare se gli integratori aiutino il quadro clinico nei pazienti senza una particolare carenza. Diversi piccoli
studi hanno mostrato sia un beneficio che un non beneficio usando integratori di vitamine o supplementi nei pazienti mitocondriali. I numeri necessari per dimostrare un
beneficio sono grandi e finché non ci sarà un tale studio, è difficile prescrivere o persino non prescrivere l'assunzione di farmaci e supplementi.
La mia opinione è largamente influenzata, similarmente alla maggioranza
dei medici che suggeriscono ai loro pazienti con malattia mitocondriale di assumere vitamine. Le mie opinioni su questa questione non sono universalmente condivide tra gli
esperti mitocondriali. Usare supplementi in questa popolazione di pazienti fece parte del mio apprendistato. Io ho continuato a suggerire l'uso di vitamine nella mia
popolazione di pazienti. comunque, non ci sono dati conclusivi che dimostrino che le vitamine aiutino a migliorare lo stato clinico di pazienti con malattia mitocondriale,
eccetto per quei pazienti che hanno una definita carenza vitaminica. Io faccio così, per il principio base teorico della riduzione del carico di radicali di ossigeno o
produzione di radicali di ossigeno che avviene a causa della disfunzione della catena di trasporto degli elettroni. Sembrano esserci alcune evidenze che la riduzione della
produzione di radicali di ossigeno, formazione o specie, possono ridurre il possibile ulteriore danno della funzione mitocondriale. Non è stato pienamente studiato
se l'uso di vitamine aiuta a preservare la funzione mitocondriale nei nostri pazienti (vedere sopra). certamente, un largo studio dovrebbe essere fatto in futuro, ma se
uno verrà mai fatto è dubbio.
La risposta alla sua domanda sul
coenzima Q10. Questa è una vitamina che si trova nelle
membrane ed all'interno di certe strutture all'interno di ogni cellula; uno degli organelli sono i mitocondri. Esso è coinvolto nel favorire la funzione della catena di
trasporto degli elettroni per produrre energia o ATP. Esso è anche un anti-ossidante molto forte (significando che esso detossifica i radicali di ossigeno). Dipendendo dal
tipo di
coenzima Q10 usato, io solitamente raccomando tra 1mg/kg/giorno fino a 5 mg/kg/giorno diviso in due dosi al giorno. Io raccomando anche di prendere la
vitamina E insieme con le dosi di
coenzima Q10. comunque, non ci sono studi che dimostrino che il
coenzima Q10 aiuti universalmente i pazienti mitocondriali, ad esclusione
di quelli che hanno una carenza di
coenzima Q10.
Riguardo al guadagnare peso, io raccomanderei che voi vediate un
nutrizionista per valutare la sua dieta, apporto calorico, e possibili problemi di assorbimento.
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DOMANDA 129
Disturbo
bi-polare.
A mia figlia di 23 anni è stata recentemente diagnosticata una carenza di IgA. Quando era dodicenne le fu diagnosticata una malattia
borderline. che venne cambiata in disturbo bi-polare quando aveva 15 anni, e di nuovo borderline circa due anni fa. Lei ha sempre sofferto di iper-sensibilità alle punture
delle api e delle zanzare. Lei diventa frequentemente bollente l'ultima volta per quattro mesi. Lei soffre di bronchiti asmatiche e leggere febbri da fieno tipo allergie. Lei anche, un paio di volte
all'anno, soffre di aree cieche nel campo visivo dell'occhio destro, formicolii alle dita delle mani e dei piedi. Un mio amico mi ha suggerito che questa combinazione di
problemi fisici e mentali potrebbe essere correlata ad una malattia mitocondriale. E' possibile? Dovremmo farle fare gli esami per ogni malattia mitocondriale? c'è una
direzione che dovremmo seguire per prima?
26 agosto 2004
Risponde:
Dr. Michio Hirano, Asst. Prof. Neurology
come probabilmente sa, i pazienti con malattie mitocondriali hanno diversi problemi medici.
Noi stiamo individuando sempre più manifestazioni psichiatriche, come la depressione nelle malattie mitocondriali e perdita di visione in un occhio è la solita
caratteristica presente nella neuropatia ottica ereditaria di Leber, quindi è possibile che sua figlia abbia una malattia mitocondriale; comunque, io credo che questa
diagnosi è improbabile. I suoi problemi psichiatrici sembrano essere correlati ad anormalità del suo sistema immunitario: carenza di IgA, ipersensibilità alle punture
degli insetti, asma, ed allergie da fieno. Inoltre, i suoi sintomi neurologici, la transitoria perdita della visione in un occhio e l'intermittente formicolio alle dita
dei piedi e delle mani, potrebbero essere dovuti ad anormalità immunologiche (ad es. infiammazione dei nervi). Io suggerisco che sua figlia sia visitata da un neurologo
per i suoi problemi di visione e sensori. Poiché la diagnosi di una malattia mitocondriale e remotamente possibile, io raccomando che siano misurati i lattato e
piruvato nel sangue. Se il lattato è elevato, allora un'ulteriore valutazione per una disfunzione mitocondriale dovrebbe essere considerata.
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DOMANDA 128
Autismo
e metalli pesanti.
Io cercherò di essere breve, ma sento che lei abbisogna di una piccola parte di informazioni sul passato per rispondere alle mie domande. Io
ho un piccolo esserino il quale è stato diagnosticato come autistico all'età di 18 mesi. Nei quattro anni trascorsi, egli ha avuto molti gravi "episodi" di aggressione
fisica e verbale. A volte egli soffre di alcuni pensieri deliranti minori. E' stato ospedalizzato due volte a causa del suo comportamento fuori controllo. I suoi episodi
possono scaturire, letteralmente, nel giro di secondi. Quando essi finiscono, è come se non fosse accaduto nulla...egli non sembra perfino rendersi conto che era così
totalmente fuori controllo. Egli, ad un certo punto, ebbe una diagnosi potenziale di schizofrenia, ma è troppo giovane per una diagnosi formale.
Recentemente, gli è stata diagnosticato di avere una delle malattie mitocondriali, non ancora specificata. Qualcuno suggerì che
la famiglia lo doveva far esaminare per i metalli tossici pesanti. I risultati vennero fuori molto disturbati. Egli è nel 93% per piombo pesante. Egli è nel 2% per calcio
(egli sta sperimentando perdita della visione nel suo occhio destro). Il suo manganese era sopra l'85%. I suoi acidi grassi erano sopra il 99%. IL mercurio non compariva
in questi risultati.
Ora le domande...1) è questo tipico nelle malattie mitocondriali? Possono i
problemi mitocondriali essere la causa dei livelli estremamente alti di metalli pesanti? 2) ci era stato detto che una volta che il carico dovrà essere chelato , il
mercurio mostrerà probabilmente anche molto alto. E' questo tipico? Perché questo?
3) Quale é la prognosi una volta che egli è chelato? Quanto prenderà la chelazione? 4)ci è stato anche detto che qualsiasi danno o regressione sono
permanenti. La chelazione bloccherà futuri deterioramenti, ma non ripara qualsiasi danno già fatto. E' questo preciso? 5) Una volta chelato, i livelli elevati
probabilmente ritorneranno in tempo?
24 agosto 2004
Risponde:
Andrea L. Gropman, MD
Mi spiace sentire che voi abbiate avuto tali problemi con vostro figlio. Mentre è stata
vista come una caratteristica di alcune malattie mitocondriali la gamma della malattie autistiche/autismo, molte malattie mitocondriali non presentano la caratteristica
dell'autismo. I gravi episodi di aggressione fisica e verbale sarebbero atipici per l'autismo, ed io concordo che dovrebbe essere perseguita l'investigazione di
una possibile altra eziologia come quella cromosomale (Smith Magenis ad esempio se le caratteristiche combaciano),
psichiatrica (ad esempio malattia bipolare ) o malattia epilettica.
Lei non fornisce alcuna informazione su come la diagnosi mitocondriale sia stata
fatta; pertanto io posso solo rispondere alla sua domanda in modo generico. Mentre alcune caratteristiche del sovraccarico di mercurio possono essere comprese
nella malattia autistica, non c'è consenso sul ruolo dei metalli pesanti e sugli esami per un tale ruolo nelle malattie del neurosviluppo. Alcuni bambini con
sovraccarico di mercurio possono sperimentare regressione del linguaggio e sociale, e intolleranza alla luce e al suono; comunque, più studi clinici controllati
occorrono per giungere ad un indirizzamento su questo problema.
Biochimicamente, il mercurio è conosciuto per legare i gruppi sulfidrilici, e poiché i mitocondri sono ricchi
di tali gruppi SH, esso può compromettere la respirazione cellulare. La funzione mitocondriale compromessa è stata suggerita in alcuni casi di autismo a causa
della associazione frequente con acidosi lattica e carenza di carnitina; comunque, altri percorsi sono anche potenzialmente importanti nell'autismo come quello della
serotonina , nel quale il mercurio potrebbe essere coinvolto.
casi di sovraccarico di metalli pesanti non appaiono essere un problema comune visto delle malattie
mitocondriali. Pertanto, io non posso fare considerazioni sul ruolo della chelazione nell'ambito delle malattie mitocondriali.
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DOMANDA 127
Farmaci
controindicati nella MITO.
Io sono al corrente che ci sono diversi farmaci che le persone con malattie mitocondriali dovrebbero evitare, ma non li conosco tutti. La
mia preoccupazione è quella di evitare potenziali problemi: c'é una "lista" di farmaci da evitare?
20 agosto 2004
Risponde:
Amy Goldstein, MD
ci sono certi farmaci da prendere con precauzione quando si ha una malattia mitocondriale.
Questa non è una lista esaustiva e non è pertinente per ogni paziente con malattia mitocondriale. Riveda la sua individuale malattia ed i farmaci con il suo
medico personale.
Prioritariamente a qualsiasi procedura chirurgica, riveda la sua
storia medica con l'anestesista. certi anestetici usati nelle procedure chirurgiche dovrebbero essere usati con precauzione, e questi dovrebbero essere rivisti con
l'anestesista. La decisione se usare specifici farmaci deve essere basata sulla sua malattia, età, e la procedura chirurgica che dovrà essere eseguita. Una rassegna viene
fornita nel opuscolo "Pensa ai mitocondri" del
Drs. Bruce cohen, John Shoffner,
e Glenn DeBoer,
ristampato nella primavera 1998 nella
UMDF Newsletter, ed è disponibile chiamando gli uffici UMDF. Pazienti con malattie mitocondriali potrebbero
essere a rischio per una condizione chiamata ipertermia maligna, e c'è un protocollo per l'anestesista da seguire per questa condizione.
L'acido valproico
(Depakote)
è stato
usato come un farmaco anti-epilettico con sicurezza in alcuni pazienti; comunque, esso ha portato a conseguenze gravi e fatali in alcuni pazienti. Esso dovrebbe essere
evitato nei pazienti molto giovani, specialmente quando la diagnosi è incerta. comunque, se un paziente è stato in cura con il Depakote senza problemi, con un
attento monitoraggio , è generalmente sicuro continuare con questo farmaco. Il Depakote può esaurire le riserve di carnitina, e pertanto la carnitina dovrebbe essere
integrata quando si usa il Depakote.
Se sono necessarie infusioni intravenose,
la soluzione Lactated Ringers dovrebbe essere evitata poiché contiene acido lattico.
I farmaci antiretrovirali ( farmaci anti-HIV
) sono tossici per i mitocondri e dovrebbero essere evitati se possibile.
Il Doxorubicin, un farmaco chemioterapico, causa cardiomiopatia come un effetto collaterale, molto probabilmente
attraverso un danneggiamento mitocondriale, e dovrebbe essere evitato.
Gli antibiotici aminoglicosidi, come
la gentamicina, la streptomicina e la tobramicina, possono indurre perdita
dell'udito da danno mitocondriale. Questo rappresenta il
5-10%
della sordità indotta da farmaci e il
0.6%
- 2% della popolazione sorda. Questi antibiotici dovrebbero essere evitati se la causa della malattia mitocondriale è sconosciuta. ci sono specifiche
mutazioni puntiformi nel mtDNA che rendono uno più suscettibile a questo danno ototossico.
certi farmaci antipsicotici possono aumentare il rischio di diabete e dovrebbero essere usati con
precauzione e frequentemente monitorati.
I farmaci possono essere essenziali per la sua salute ed il suo benessere. Prego
riveda ogni preoccupazione che lei abbia con il suo medico. Ulteriori informazioni potranno essere ottenute dal sito della UMDF e attraverso la letteratura disponibile
presso gli uffici UMDF.
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DOMANDA 126
carenza di
piruvato carbossilasi e sindrome di DI LEIGH.
A mio figlio di 6 mesi è stata appena diagnosticata la carenza di piruvato carbossilasi. Se la biopsia non era fresca, è questa una vera
diagnosi? Inoltre, ha mai avuto un paziente con questa carenza che abbia superato l'età di 1 anno?
30 luglio 2004
Risponde:
Dr. carol Greene, MD MD
Grazie a Lei per la sua domanda, e spero di poterla aiutare un poco a fare
bene.
Mi lasci rispondere per prima alla sua seconda domanda. Ho indubbiamente tenuto in cura pazienti con
carenza di
piruvato carbossilasi che hanno vissuto bene dopo il loro primo anno di vita. comunque, ciascuna persona è
diversa, e le aspettative di vita non sono sempre prevedibili. Talvolta noi possiamo prevedere l'aspettativa di vita basandoci sui tipi di problemi che hanno portato a
questa diagnosi. Per esempio, in alcuni bambini, la
carenza di
piruvato carbossilasi è stato riportato essere causa di un tipo di malattia neurodegenerativa chiamato "Sindrome di Leigh", che viene diagnosticata usando la MRI
-risonanza magnetica- del cervello, e la maggior parte di questi bambini ha una vita molto breve. Altri bambini con
carenza di
piruvato carbossilasi possono essere proprio in salute a lungo purché vengano prese speciali precauzioni quando essi
prendono le malattie infantili. I dottori che hanno lavorato con voi per fare la diagnosi saranno nella posizione migliore per aiutarla a capire cosa il futuro potrebbe
riservare a voi e a vostra figlia.
La vostra domanda a proposito della diagnosi è anche molto interessante, e risulta avere
una risposta complessa.
Innanzitutto, come molti altri enzimi, l'enzima piruvato carbossilasi può essere misurato in un numero
di differenti tessuti, e può essere misurato sia nel tessuto fresco che in un tessuto che è stato appropriatamente conservato. Non è necessario che il tessuto sia
fresco al fine di fare la diagnosi di
carenza di
piruvato
carbossilasi - ma la questione è come il tessuto sia stato conservato. Se il tessuto è stato maneggiato appropriatamente, i risultati dell'enzima piruvato carbossilasi misurati nel tessuto conservato possono essere proprio accurati.
Inoltre, quando viene fatta una diagnosi di carenza di
piruvato carbossilasi, è necessario conoscere i risultati di altri test enzimatici in quella persona. I risultati di altri test enzimatici effettuati sullo stesso
campione sono utili perché, se il tessuto non è stato appropriatamente trattato, altri enzimi a parte il piruvato carbossilasi potrebbero anche avere un attività
ridotta nelle misurazioni in laboratorio. E' anche importante sapere se la
carenza di
piruvato carbossilasi è il solo problema biochimico, o se la ridotta attività del piruvato carbossilasi è parte di un'altra condizione - per esempio, la
condizione conosciuta come "carenza di carbossilasi multipla". Se la
carenza di
piruvato carbossilasi risulta essere parte di una malattia che colpisce pure altre carbossilasi, questo cambierebbe la diagnosi e possibilmente il trattamento.
Se c'è qualche dubbio sulla diagnosi, talvolta risulta
appropriato esaminare l'attività dell'enzima piruvato carbossilasi in altri tessuti, come certe celle del sangue e i fibroblasti della pelle, o esaminare altre attività
enzimatiche. In alcuni casi l'attività dell'enzima piruvato carbossilasi può essere variabile dipendendo da quale tessuto è stato esaminato ( ma per quanto ne so, avere
questo tipo di informazioni non le dice quali sintomi o quale aspettativa di vita aspettarsi).
così come lei può vedere, è importante avere molte più informazioni su come il
campione è stato trattato e su come sono stati fatti gli esami al fine di sapere se lei ha ricevuto una "vera diagnosi". Io spero che queste informazioni siano di aiuto
a lei - e ad ogni altra famiglia- per sapere quali domande porre ai propri dottori sulla accuratezza di qualsiasi diagnosi fatta su esami di laboratorio dell'attività
enzimatica.
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