Domanda 300
Affaticamento e follicolite
Sono un uomo di 50 anni con
una diagnosi di MERRF #8344(8249 RFLP)
e LHON #13708 attraverso esami del sangue.
Le mie domande sono: i problemi mitocondriali possono causare una carenza
di immunoglobulina Igm (livello basso)? La mito può causare follicolite?
Inoltre, ultimamente mi sono sentito estremamente stanco,
totale fatica mentale e fisica con nessuna energia, comunque, altre volte,
sono pieno
di energia ed estremamente iper. Solitamente
questi episodi avvengono in giorni
diversi--dalla fatica alla iperattività--pieno di energia. Ho notato che se
un giorno
sto in piedi
per 8/10 ore, poi, il giorno seguente si
presenta la fatica estrema. Potrebbe questo essere causato dalla Mito? Ho altri problemi non menzionati
qui, ma questa fatica è la peggiore e la
più preoccupante. La prego di notare: Sono a conoscenza
che oltre ad un problema Mito,
ci sono altri disturbi che potrebbe essere
la causa di questi sintomi, ma vorrei
sapere se in assenza di questi, potrebbe
essere ancora la Mito a giocare un ruolo.
Risposta di:
Mary Kay Koenig, MD
I mitocondri sono
presenti in tutti gli organi e comunque
possono potenzialmente colpire tutti i sistemi
organici.
Sebbene non tipicamente associata con
le malattie mitocondriali, si potrebbe
vedere una carenza di funzioni immunitarie. L'immunodeficienza
può poi predisporre
alle infezioni, come la follicolite.
La maggior parte dei pazienti con malattie mitocondriali sperimenta fatica episodica.
E' comune per i pazienti piombare
nell'affaticamento dopo una attività e
la fatica può insorgere molte ore dopo
che l'attività è stata svolta. Molti pazienti riportano
un
aumento nella loro affaticabilità dopo
aver iniziato ad assumere integratori
come il coenzima Q10
o la carnitina.
Domanda
299Integratori e NARP
Ho letto
l'articolo sulle diete e integratori ma
è generale o specifico per una qualche
malattia mitocondriale? Ho la NARP e mi piacerebbe sapere se c'è una cocktail di vitamine specifico per ogni forma di
malattia mito.
Risposta
di:
Michio Hirano, MD
L'articolo sulle diete e integratori (UMDF
Mitochondrial News Volume. 9, Fascicolo 1,
Inverno 2004) fornisce una panoramica generale
delle terapie per tutte le malattie
mitocondriali, inclusa la NARP. Per alcune malattie mitocondriali
sono raccomandati specifici
integratori. Per esempio, il succinato è un substrato per
gli enzimi del
complesso II della catena respiratoria mitocondriale e comunque
teoricamente dovrebbe portare il maggior beneficio per
i pazienti con carenza del complesso I poiché
il succinato aggira il blocco enzimatico.
La L-arginina produce vasodilatazione,
la quale può essere di beneficio nella MELAS. Il coenzima Q10
e la carnitina sono generalmente
raccomandati per tutti i pazienti con una malattia mitocondriale, ma sono di maggior beneficio per
quei pazienti con una specifica carenza di queste sostanze. La NARP è dovuta a mutazioni del DNA mitocondriale codificanti
una subunità del complesso V. Una recente
pubblicazione (Baracca ed altri Biochim
Biophys Acta 2007;1767:913-919) nota
che le mutazioni NARP più comuni (m.8993T>G
e m.8993T>c) causano una sovrapproduzione di specie reattive dell'ossigeno;
pertanto,
la terapia anti-ossidante può essere
particolarmente di aiuto per questa malattia.
Domanda 298
Mito e donazione del
sangue
c'è una ragione perché una persona
con una malattia mitocondriale o qualcuno nella linea ereditaria non possa donare il sangue ad una banca del sangue?
Risposta di:
Russell P. Saneto, DO, PhD
Io penso
che la risposta facile è che
i pazienti con una malattia mitocondriale non
dovrebbero donare i derivati del sangue. comunque, io penso
che ci siano delle situazioni dove
questo sarebbe possibile. Supponendo che lei
sia a conoscenza di avere una
mutazione del DNA mitocondriale. I globuli rossi non hanno mitocondri,
così se
ci fosse una estrema necessità di sangue,
la donazione dei soli globuli rossi dovrebbe essere teoricamente
possibile. comunque, supponendo che lei sia un portatore
di una qualche
malattia mitocondriale, dipenderebbe
da quale tipo di difetto sia portatore. Immaginando che un portatore non avesse la malattia e
che il gene fosse nucleare e fosse eterozigote per l'allele mutante
(malattia recessiva), in questo caso
dovrebbe essere possibile fare donazioni
del sangue.
Domanda 297
Il dolore nella mito ed suo
trattamento
Sono una
donna di 33 anni a cui, a seguito di una
biopsia muscolare, è stata diagnosticata
una
CPEO/KSS. In aggiunta, attraverso una
biopsia ai linfonodi della gabbia toracica, mi è stata diagnosticata una sarcoidosi,
al secondo stadio (gabbia toracica e polmoni). Ho anche una ernia del disco in L5-S1.
Ora da
tre anni il dolore dorsale sta
aumentando ed io non penso che sia causato
dall'ernia del disco. Pulisco sempre
con l'aspirapolvere, ecc ed ora
sto anche molto attenta a non alzare
pesi. Il problema reale inizia con
il dolore nella parte bassa della
schiena
ed alle anche e questo la notte mentre dormo.
Sembra come fossero strette o
immobilizzate e mi tirassero fuori dal
letto per fermare il dolore. Talvolta la
sensazione di stringimento dura per
giorni in queste parti. Dopo un anno
circa, ho preso un nuovo materasso, che aiutava
per questo dolore, ma poi il dolore
prese una nuova
direzione. In questi ultimi sei mesi, il dolore è stato
principalmente sul lato sinistro. c'è anche il dolore allo stomaco
associato con il dolore alla schiena. Mi
hanno fatto un esame del digiuno dal
quale sono risultati collegamenti con
una
gastroparesi. Il dolore aumenta di gran
lunga quando sono sdraiata e la esatta
localizzazione è determinata da quale
parte del corpo io appoggio.
Il dolore non scende anche alle gambe e
mi è stata fatta una MRI alla schiena un anno fa e
di recente i raggi X alla schiena ed
erano normali. E' frustrante convivere
con tutto ciò e non sapere il perché. Sono
preoccupata che possa peggiorare in
qualche modo come pure di avere dolore
alla braccia ed alle mani. Sembrava che
si trattasse del tunnel carpale ma
dopo aver cercato di rinforzare il
braccio senza successo, io non ne sono
più sicura. Ho anche degli sporadici
dolori violenti in diverse parti del corpo. Potrebbe questo essere
correlato alla malattia mitocondriale?
Risposta di:
Amy c. Goldstein, MD
Il dolore può certamente essere collegato alla mito, specialmente sotto forma di dolore neuropatico o
una neuropatia.
Il dolore alla schiena può certamente essere dovuto ad una ernia del disco, ma sembra anche essere
qualcosa collegato al sistema gastrointestinale. Lei ha
altrimenti bassa motilità quindi se così è, non potrebbero alcuni dei dolori essere collegati alla costipazione?
Sta prendendo farmaci per il dolore o per
la gastroparesi? Sta prendendo farmaci per la sarcoidosi (anti-infiammatori)
e se così è, ha notato che facciano
qualche differenza? Io cercherei di indagare ogni
fattore aggravante compresi i problemi gastrointestinali, e poi
mi rivolgerei ad un dottore per un
farmaco che tratti il dolore per il dolore neuropatico. Questi potrebbe essere un ortopedico, un neurologo, o un neurochirurgo, o uno specialista del dolore.
Proverei anche la fisioterapia per aiutare contro
il dolore ed anche con i crampi/spasmi
che sono la causa del suo bloccarsi.
Talvolta è anche di aiuto un rilassante muscolare.
Domanda 296
Attacchi epilettici
A mio figlio è stata
diagnosticata una Mito con carenza del
complesso III nel 1991. Ora è un
adulto ed ha sviluppato attacchi epilettici
che non possono essere controllati. Lui ha, una media,
di 1-2 attacchi epilettici di grande male alla settimana,
ciascuno più violento
e pesantemente più lungo del precedente; l'ultimo
è durato 45 minuti. In aggiunta,
sembra che abbia qualche sorta di problema
con il caldo (temperature sopra i 65 gradi) e
l'illuminazione a fluorescenza. In questi casi
il suo corpo diventa rigido, seguito da
tremiti
del lato destro del corpo. così noi facciamo qualsiasi cosa possibile per evitare queste situazioni.
Sono più preoccupato per gli attacchi epilettici di grande male
visto che sembrano andare peggiorando.
Sta prendendo Dilantin
130 mg al mattino, 200 mg al pomeriggio, Lamictal 300 mg al mattino ed al pomeriggio, Topomax 25mg al mattino ed al pomeriggio e Valium 2mg
al mattino ed al pomeriggio. Gli abbiamo anche fatto fare la monitorizzazione EEG
sia in ospedale che in ambulatorio
ma queste sono state le sole volte in
cui non ha avuto attacchi epilettici.
Accetto volentieri ogni suggerimento riguardo cosa si debba fare per fermare gli attacchi epilettici di grande male. Non essendo controllati lo mettiamo a rischio non solo a casa ma tutte le volte
che usciamo di casa dato che questi sono così violenti,
che impedire che si rovesci e cada dalla
sua carrozzina è quasi impossibile. Rimaniamo
sempre in casa eccetto
che per gli appuntamenti medici.
Risposta di:
Russell P. Saneto, DO, PhD
Mi dispiace di quanto sento riguardo suo figlio. Il trattamento
degli attacchi epilettici può essere estremamente
difficile in pazienti una malattia mitocondriale, ma non è necessario che io
vi dica ciò che voi già sapete. Il trattamento
degli attacchi
epilettici con medicamenti è una vera arte e dipendente
dall'esperienza di
chi prescrive i farmaci.
Ogni medico che tratta l'epilessia ha
una propria linea di azione e quindi il trattamento varia
da medico a medico. L'indicazione su
quali farmaci usare per gli attacchi epilettici
varierà quindi da medico a medico. così,
io non voglio dare un suggerimento ma indicare
alcuni principi che io uso nel trattamento
degli attacchi epilettici.
Prima di usare
farmaci enzimo-inducenti (come il
Dilantin) faccio uso di molti altri
farmaci con minore effetto enzimo-inducente
poiché ciò può alterare i quantitativi di altri
farmaci nel sangue.
Evito così che i livelli possano salire
e scendere e deragliare dai binari dei
loro livelli, il che potrebbe essere realmente
un
problema. comunque, questi farmaci enzimo-inducenti hanno
una lunga storia e la maggior parte di noi
sa come usarli in
relazione con gli altri farmaci che usiamo.
E' quindi
necessario mantenere strettamente sotto
controllo i livelli
serici dei farmaci. con l'eccezione di clobazam (non
disponibile negli Stati Uniti) non mi piace usare
un dosaggio mantenuto a lungo delle benzodiazepine (valium, ativan, Klonopin, ecc) e
li riservo per bloccare gli
attacchi epilettici. cosa usa
per fermare gli attacchi epilettici che
si prolungano oltre i 3-5 minuti? La maggior parte
di noi è cosciente che
avere un farmaco di riserva per gli
attacchi epilettici più lunghi è critico e necessario.
La maggior parte della letteratura suggerisce che l'uso di 3 o più
farmaci non è probabilmente meglio
dell'uso di 2 farmaci. Se dopo aver
provato ad usare più di 2 – 3 farmaci
gli attacchi epilettici continuano,
la
probabilità di uscire da un attacco epilettico con
farmaci si riduce, ma non a zero. La maggior parte di noi
prova ogni farmaco e combinazione
prima di gettare la spugna, ma lei deve essere
cosciente che un completo controllo
degli attacchi epilettici è
improbabile a questo punto.
così, lavorando con il suo epilettologo, usi i 2 farmaci più efficaci che
hanno funzionato nel passato o provi
medicamenti fino a trovare i due che
bloccano la maggior parte degli attacchi epilettici
e che sono tollerati da suo figlio. Usi un
farmaco abortivo per fermare gli attacchi epilettici più lunghi,
quelli che durano più di 3 – 5
minuti. Se non c'è un singolo
farmaco (come il Diastat) allora
pianifichi un dosaggio multiplo o un
ricovero al pronto soccorso quando gli
attacchi epilettici sono lunghi,
dato che il diastat deve essere dato dopo 3 – 5
minuti di attacco epilettico, poi un'altra dose
dopo i successivi 10 minuti se l'attacco
epilettico non inizia a fermarsi, allora chiami
il 118 ed i sanitari del pronto soccorso
che gli daranno poi un'altra dose di una benzodiazepina come
l'ativan o valium durante il trasporto
al pronto soccorso.
Un cenno al VNS (stimolatore del nervo vago):
ne sono stati impiantati
approssimativamente 10 su bambini con
una malattia mitocondriale e attacchi
epilettici e non tutti hanno risposto (viene definita risposta una
riduzione > 50%
degli attacchi epilettici). Abbiamo riportato 5 di questi bambini in un articolo.
A causa dei numeri piccoli, non possiamo
dire se la durata degli attacchi
epilettici è stata influenzata ma chiaramente la frequenza degli attacchi epilettici non è stata alterata (almeno gli attacchi epilettici mioclonici).
Quando il VNS lavori in
pazienti con una malattia mitocondriale non è
pienamente conosciuto, ma dai nostri
dati non sembra promettente. Io non posso dirle di non prendere in considerazione
l'impianto di un VNS,
ma non mi aspetterei una risposta
robusta.
ci sono anche numerosi piccoli studi e
rapporti di casi che suggeriscono che la dieta chetogenica
possa aiutare nei pazienti mitocondriali
con epilessia intrattabile. Una volta
che siano state escluse le malattie
dell'ossidazione degli acidi grassi,
questa può essere di aiuto. La
tolleranza della
dieta chetogenica è la questione
principale, dato che
molti pazienti non possono tollerare il
rigido mantenimento elevato dei grassi. Questa tattica
dovrà essere pienamente discussa con il suo medico e
con un dietista capace. Modificazioni della
dieta chetogenica come la glicemia bassa
e la dieta Atkins possono essere una alternativa ma
mancano i dati per i pazienti con la malattia mitocondriale.
Domanda 295
Integratori e loro
dosaggio
Sto
prendendo 600 mg di coenzima Q10
da circa 6 mesi, associato con altri
integratori
comunemente prescritti (L-carnitina,
acido alfa lipoico, D-ribosio, creatina e
altre vitamine) in dosi più piccole. Fino ad ora
ho visto, quello che io percepisco essere
un beneficio molto piccolo, per es., la
forza dei miei muscoli continua a
deteriorarsi. In generale, è consigliabile aumentare
il dosaggio di ognuno di questi integratori? (Io so
che probabilmente Lei avrebbe bisogno di più informazioni
da me per poter rispondere appropriatamente alla mia domanda), ma
io ho pensato di iniziare così.
Risposta di:
Gerard Berry, MD
Primo, non c'è niente di nocivo con gli integratori che
lei sta
ingerendo ogni giorno, includendo il coenzima
Q10,
la L-carnitina, l'acido alfa-lipoico,
il D-ribosio e la creatina. Le sole
vitamine potenzialmente nocive per adulti
sono la vitamina B6, la vitamina A e
la vitamina
D. Detto questo, ognuna di queste
sostanze organiche può probabilmente avere
qualche effetto collaterale o indurre complicazioni
in dosi molto alte. La questione più importante è se esse sono, o
possono in dosi più alte, essere di aiuto per
la sua condizione che
coinvolge la forza muscolare. Sfortunatamente,
pare che non tutti i pazienti con
malattie mitocondriali traggano beneficio
da questi integratori. Alcuni medici credono che
i “megadosaggi vitaminici” possano solo essere di aiuto per una certa frazione
di pazienti per via della loro
sottostante tipologia
genetica o costituzionale. La verità è
che ancora oggi non abbiamo le risposte
a queste importanti domande poiché le
conclusioni di studi ben controllati sui
sintomi clinici non hanno portato
risultati soddisfacenti. Il suggerimento
che do a lei, ed a tutti i pazienti con
malattie mitocondriali, è di lavorare con attenzione con il
proprio specialista mitocondriale
dal quale devono essere prescritte
queste vitamine e sostanze vitamino-simili. Insieme, potete arrivare
a decidere che
il dosaggio di
una o più di queste sostanze medicinali possa
essere aumentato o persino aggiungerne uno o più
di nuovi, ma è necessario che il medico
la guidi con attenzione nel dosaggio, mentre
contemporaneamente dovrà annotare
attentamente e documentare quando e se
un dosaggio di una vitamina
cambia e come i suoi effetti
sui suoi sintomi clinici nel corso della settimana,
del mese e più a lungo. Tenga ben
presente che
ciò che è buono per una persona può non essere
buono per un'altra!
Domanda 294
Lupus e o malattia
mitocondriale?
La mia diagnosi è stata lupus sovrapposto, o
malattia del tessuto connettivo
indifferenziato, ma i miei dottori lo chiamano semplicemente
lupus. Ho debolezza muscolare, atassia, e
difficoltà con la memoria a breve termine,
nel parlare (la mia lingua diventa dolorante e debole)
e camminare è quello che mi da l'affaticamento
peggiore. Sono frustrata specialmente
di non essere in grado di pensare mentre sto parlando e dimentico cose che ho appena appreso. Ho avuto
una TIA e e non posso parlare, ed è
stato trovato che i miei
reni hanno una condizione chiamata
angiopatia trombotica cronica. Può spiegare la differenza fra disfunzione mitocondriale
e malattia mitocondriale? Ancora,
si può con una
biopsia muscolare diagnosticare una disfunzione mitocondriale? Ho avuto
una positività di sangue e
urine per certi acidi organici i quali
possono indicare malattia mitocondriale ed ora il mio neurologo
vorrebbe farmi fare una biopsia
muscolare. Inoltre ho avuto
ostruzioni al cuore (pericarditi,
ai polmoni, ai reni, e all'intestino tenue,
ecc...). Sono una donna di 41 anni.
Risposta di:
Russ Saneto, DO, PhD
Noi pensiamo alla
malattia mitocondriale come ad un processo che
produce segni e sintomi anormali dovuti
ad una primaria anormalità mitocondriale. Questo significa che
sono i mitocondri stessi che sono anormali ed
è la
disfunzione a causare la malattia. Un
esempio potrebbe essere la mutazione del mtDNA alla
posizione 8993, che può causare la sindrome di Leigh.
Qui il difetto primario è
dentro i mitocondri stessi e
produce una varietà di sintomi.
I mitocondri possono diventare mal funzionanti
per un processo
secondario ad altre malattie.
Per esempio, in alcuni pazienti con HIV,
alcuni dei farmaci usati nel trattamento
della malattia possono produrre una disfunzione mitocondriale
secondaria dalla quale può derivare
debolezza muscolare, distribuzione anomala
dei grassi ed alcuni
coinvolgimenti renali. Il problema è che
l'HIV non è una malattia mitocondriale
primaria , ma che il trattamento
colpisce le funzioni mitocondriali. Sfortunatamente, non c'è uno singolo
esame che definisca pienamente
se una persona ha una malattia mitocondriale primaria.
Noi solitamente
mettiamo insieme gli esami di laboratorio anormali,
i sintomi clinici, la biopsia muscolare (la maggior parte delle volte ma non sempre), e
le neuroimaging per fare la diagnosi.
certamente, una malattia mitocondriale primaria può mimare un'altra malattia e
vice versa. Talvolta è necessario un grande
quantitativo di informazioni e di acume medico
per vederne la differenza. così, una biopsia
muscolare da sola non ci dirà se lei ha
una malattia mitocondriale primaria. Il
suo neurologo dovrà soppesare tutte le prove per
prendere una decisione riguardo a quale
potrebbe essere la diagnosi
appropriata per la sua patologia.
Domanda 293
POLG in assenza delle sue
mutazioni
Si pensa clinicamente che mia figlia
di
20 anni abbia una malattia mitocondriale dovuta
ad una mutazione del gene POLG nonostante che gli esami per
le 3 più comuni mutazioni autosomiche
recessive siano risultati negativi
(A467T, W748S, G848S). Attualmente la sua condizione
è stabile nonostante che
da una ulteriore sequenziazione del sua
gene POLG sia risultata portatrice. Le
anormalità di questo gene portano a troppo
pochi mitocondri per cellula, o ad un
numero normale di mitocondri difettosi
per cellula, o entrambi? E, dagli esami
per il loro
numero e funzionalità si può capire
se lei migliora?
Risposta di:
Douglass
M. Turnbull, MD, PhD
E' possibile
effettuare una completa sequenziazione
del POLG e questa darà una risposta definitiva
ai problemi di sua figlia. Il gene POLG è un gene
che genera la polimerasi mitocondriale - questo enzima è coinvolto nella replicazione del DNA mitocondriale.
I difetti della polimerasi possono
causare sia un basso ammontare del DNA mitocondriale
(questo è particolarmente comune nei bambini piccoli) o danneggiare i mitocondri. Questo è
più comune negli adulti.
L'esaminazione dopo diagnosi è insolito
poiché gli esami stessi possono dare
risultati variabili e comunque darebbero risultati inaffidabili in termini di situazione clinica.
Domanda 292
Lupus e malattia
mitocondriale
Mi
è stato diagnosticato un lupus sistemico
che mi ha fatto soffrire per molti anni.
Ora all'età di 40 ho altri problemi di salute: difficoltà
di
equilibrio, con il pensare, di affaticamento, e problemi digestivi. Sono risultato positivo ad
un esame di urine e
sangue che può indicare
una malattia mitocondriale. E' possibile
avere entrambi lupus e malattia mitocondriale? Ho avuto dolori alle giunture, problemi renali,
di coagulazione del sangue (angiopatia trombotica
ai reni), pericarditi,
ecc... questi sono alcuni problemi del mio lupus.
Il lupus può causare una malattia mitocondriale?
Risposta di:
Russell Saneto, DO, PhD
Mi dispiace di quanto sento riguardo il suo lupus (SLE). Presumo che
il suo SLE sia stato appropriatamente
diagnosticato e gli esami di laboratorio
siano stati convincenti. E' possibile che lei possa avere una
disfunzione mitocondriale
secondaria, ma
si potrebbe dover fare molti tentativi ed
ancora lei potrebbe non avere una
diagnosi di malattia mitocondriale
sulla base di quanto mi ha scritto. ci sono alcune malattie,
specialmente quelle che hanno un coinvolgimento multisistemico che possono mimare una malattia mitocondriale alle analisi di laboratorio
ma non essere una malattia mitocondriale primaria.
E questo perché il disturbo primario, nel suo caso
lo SLE, può essere
che alteri secondariamente le funzioni
mitocondriali. Perciò gli esami di
laboratorio appaiono simili ad una malattia mitocondriale e
alcuni dei suoi sintomi possono apparire
come una malattia mitocondriale. comunque, io non penso
che nessuno farebbe la diagnosi di SLE e malattia mitocondriale. Più probabilmente
il peggioramento della sua condizione è il risultato del suo SLE piuttosto
che della co-presenza di una malattia mitocondriale.
Domanda 291
Argento colloidale e
sua (in)efficacia
A mia figlia di 39
anni è stata diagnosticata una Mito 2 anni fa
tramite
una biopsia muscolare dopo anni di
numerose diagnosi errate dei sintomi a
partire dal 1991, includendo MLD, bipolare,
PPMS atipica e demenza. Lei mostra
anomalie alla scansione del cervello le quali indicano
un
lento aumentare della atrofia. Ho letto e
visto molto riguardo a come i metodi omeopatici e
gli integratori
alternativi aiutino per alcuni
sintomi. Lei attualmente prende 600 mg
di CoQ10, 660 mg di L-carnitina e 15 mg di zyprexa, 50 mg clomipramine/Anafranil
plus 500 mg calcio +D e un multivitaminico.
Lei ha grave incontinenza urinaria,
tremori, deterioramento delle capacità cognitive e demenza
e parla in modo leggermente confuso. A mio
figlio è stata diagnosticata 6 anni fa
la RRMS tipica e
sta vivendo una vita abbastanza piena con
una piccola disabilità come marito e
padre di 3 giovani ragazzi attivi
di età compresa tra gli 11 ed i 17 anni. A mio
figlio
che ha 37 anni viene iniettato il beta-seron
un
giorno sì ed uno no. Recentemente ha
avuto beneficio nei sintomi
bevendo "acqua d'argento" autoprodotta. DOMANDA:
Desidereremmo sapere se potrebbe essere nocivo per mia figlia bere "acqua d'argento" o se
potesse riceverne un sollievo per alcuni dei
suoi sintomi.
Mi riferisco ai i tremori e
incontinenza o alla debolezza muscolare.
Inoltre lei è sostanzialmente inclinata sul
lato sinistro. E come si dice, qualsiasi informazione che Lei potesse fornirci in aggiunta
su questa questione sarebbe apprezzata moltissimo. Non abbiamo
persistito nel cercare di determinare esattamente
da quale tipo di Mito sia colpita, ma
sono colpiti numerosi complessi.
Non ci sono prove di Mito nella storia della famiglia dalla quale
proveniamo.
Grazie mille per questa opportunità a trovare risposte.
Risposta di:
Sumit Parikh, MD
Riguardo alla sua domanda
in merito all' 'acqua d'argento', conosciuta anche come "argento colloidale,"
ci sono delle piccole prove
della medicina occidentale che questa è efficace per
qualche
malattia o patologia. Quello che noi non sappiamo
è se potrebbe essere di aiuto in caso di malattia mitocondriale. Mentre alcuni
approcci di trattamento alternativi, di
medicina non occidentale portano
a provare,
ce ne sono alcuni che sono nocivi,
comprendenti la chelazione intravenosa, l'ossigeno iperbarico, e 'l'acqua d'argento.' Alcuni di questo
trattamenti hanno portato a morti, e per
questo la FDA ha provveduto a bloccare
il loro uso.
Dato che questa terapia coinvolge la
somministrazione di una certa quantità di argento metallico -
sono accadute alcune complicazioni
comprendendo una
patologia chiamata argiria - nella quale
l'argento si deposita nei vari organi, e
negli
occhi portando a problemi in quelle parti del corpo (disfunzione epatica, cataratte). Nei fatti,
l'argento era già stato usato per la preservazione
di molti prodotti prima del 1970 ma
venne rimosso specificamente a causa dei
motivi sopra citati.
Studi medici sui prodotti commercialmente disponibile hanno mostrato:
1) contaminazione batterica della maggior parte delle soluzioni
vendute (uno dei benefici che
rappresenta il marchio di questa terapia è
l'effetto anti-batterico dell'argento).
2) variazioni nei quantitativi da troppo a troppo poco argento nel prodotto -
rispetto a quanto riportato sulla
confezione
Se è vero che molti dei nostri pazienti desiderano ricorrere
a medicamenti alternativi, l'acqua d'argento
non è
uno che possiamo raccomandare.
Domanda 290
Vasculite
leucocitoplastica e "miopatia
mitocondriale"
Mi è stata fatta la
diagnosi di miopatia mitocondriale nel
1988. Nel settembre 2007 ho sviluppato
una eruzione cutanea che ha sconcertato numerosi dottori. Dopo
una ago-biopsia in novembre, mi è stata
fatta la diagnosi di vasculite
leucocitoplastica. Ho un appuntamento al Johns Hopkins Vascuylitis center fra
due settimane. c'è una qualche connessione conosciuta
fra la miopatia mitocondriale e la vasculite
leucocitoplastica?
Risposta di:
Salvatore DiMauro, MD
Non ho mai sentito di
una associazione fra
vasculite leucocitoplastica e "miopatia
mitocondriale". In aggiunta, e più in
generale, le manifestazioni dermatologiche
sono rare nelle malattie mitocondriali.
comunque, io noto che la patogenesi della vasculite leucocitoplastica è
ancora oscura nella maggior parte dei casi,
così una relazione
con la disfunzione mitocondriale nel suo
caso è concepibile (ed interessante).
Rispetto a questo, sarebbe essere
importante avere una diagnosi più
precisa della "miopatia mitocondriale":
sono conosciute le cause biochimiche o
molecolari della sua malattia
mitocondriale? Si tratta di miopatia
pura o una malattia più generalizzata?
In ogni modo, i colleghi del Hopkins
center controlleranno indubitabilmente
questa
connessione. |
Domanda 289
Mito funghi e terbinafina
Ho 60
anni e mi è stata recentemente diagnosticata una
malattia mitocondriale con carenza del
complesso I. Il mio podologo mi ha prescritto pillole da 250mg di terbinafina, (Lamsil), per un fungo
all'unghia dell'alluce. Ho preso una pillola al giorno per 3 mesi. Vorrei sapere se è stato sicuro assumere queste pillole visto che ho
questa malattia mitocondriale.
Risposta di: Greg
Enns, MB, chB
La terbinafina è un agente antimicotico
comunemente usato nel trattamento delle infezioni alle
unghie. Sono stati riportati rari casi di
insufficienza epatica di origine sconosciuta e di
diminuito conteggio dei globuli bianchi, ma le reazioni
contrarie maggiori consistono in comuni lamentazioni o
segni, come cefalee, disturbi gastrointestinali,
arrossamenti e anormalità degli enzimi epatici (ma non
insufficienza epatica). Nella letteratura medica c'è un unico rapporto di
disfunzione mitocondriale indotta da terbinafina in un linea
di cellule leucemiche, ma per mia conoscenza non ci sono rapporti
per l'uso di questa medicazione in pazienti che hanno
una malattia mitocondriale. Non dovrebbe probabilmente
usare questa medicazione
se ha una importante malattia epatica, malattia renale,
immunodeficienza, o altri seri disturbi. In breve,
si potrebbe essere sicuri del suo uso, ma viste le reazioni descritto sopra deve discutere la possibilità di
una completa monitorizzazione del conteggio ematico e funzioni epatiche (o
di qualsiasi altra fonte di preoccupazioni originate
dalla sua storia medica)
con il suo medico. In aggiunta, il suo medico dovrà anche
prendere in considerazione i possibili effetti on ogni altro
farmaco che lei sta prendendo, poiché alcuni farmaci interagiscono
con la terbinafina.
Domanda 288
Dieta chetogenica
A mia figlia di 2 anni e mezzo è stata diagnosticata
circa un anno fa una malattia mitocondriale, complesso IV, carenza di cOX.
Ha attacchi epilettici intrattabili. Ha preso la maggior
parte dei medicamenti
disponibili ed ha seguito correntemente la dieta chetogenica per
circa 6 settimane. Ha avuto una reazione molto grave all'inizio
della dieta, includendo
vomito, diarrea e estrema letargia. Ha un rapporto di
4:1:1. Le è stato fatto precedentemente un completo
profilo degli amino acidi e degli acidi organici che non
hanno mostrato nessun
problema. Lei ora è ritornata nuovamente a mangiare, ma non è ritornata cognitivamente
normale ed i suoi attacchi epilettici non sono diminuiti.
I suoi attacchi epilettici primari sono di tipo tonico-clonici, ma
lei
appare essere assente la maggior parte del giorno sino
dall'inizio della dieta. Io non penso che lei sia in
stato
epilettico
durante questi episodi perché lei risponde al suo nome, ma molto lentamente. Noi abbiamo trovato che più
liquidi
assume e meglio sembra stia
ed ha meno attacchi. Ogni volta che entra in ospedale e
le vengono praticate delle flebo i suoi attacchi
epilettici cessano.
Se le diamo abbastanza da bere durante il giorno e i
suoi pannolini sono realmente umidi i suoi attacchi epilettici diminuiscono
più tardi nel giorno e nel successivo. I suoi attacchi epilettici
si fermano per una intera settimana quando la portiamo
in visita di famiglia fuori dello stato. La portiamo a
nuotare 2-3 volte al giorno ogni giorno. Mentre lei si
trova nell'acqua lei beve costantemente
acqua della piscina. c'è un qualche tipo di relazione fra
l'assunzione di liquidi e la riduzione degli attacchi epilettici
nei colpiti da una malattia mitocondriale?
Risposta di: Russell
Saneto, DO, PhD
Mi dispiace di quanto sento riguardo vostra figlia. La reazione
che vostra figlia ha avuto all'inizio della dieta non è insolita.
Ed è per questo che preferiamo dare inizio alla dieta mentre il paziente è in ospedale.
Vostra figlia segue la formula chetocal o la dieta non-chetocal? Noi abbiamo trovato che dipende
da quali livelli di beta idrossibutirrato il paziente è
in grado di accettare, dipendendo da esso i vari livelli
di rapporto dietetico che un particolare paziente
tollera.
ciò che intendo è che per un paziente, una dieta 3:1 lavora meglio, per un'altro
lavora meglio una dieta 3.5:1 e per
altri lavora meglio una dieta 4:1.
Questo deve necessariamente essere considerato, poiché abbiamo trovato che
un rapporto non va bene per tutti. Anche il tipo di lipidi usato
può colpire la tollerazione della dieta. Alcuni dei nostri pazienti
non possono metabolizzare bene i microlipidi. La
tolleranza della dieta dipende spesso anche da quali farmaci antiepilettici sono
usati.
Per esempio, un farmaco enzimo-inducente aumenterà
spesso i livelli dei trigliceridi. Inoltre abbiamo trovato che
i livelli
estremamente alti di beta idrossibutirrato possono
colpire negativamente la cognizione e la coscienza. Il
livello di beta
idrossibutirrato che induce questi cambiamenti varia fra
i pazienti. Noi solitamente proviamo a traguardare per
il beta idrossibutirrato
a circa 40-60. Alcuni centri restringono i liquidi ma noi non lo facciamo,
poiché questo non sembra essere di aiuto. Perciò, va bene
somministrare liquidi. Io non sono a conoscenza di quale
sia il suo livello del beta quando le somministrate
liquidi tramite flebo. Mi chiedo che se il suo beta è realmente
alto e voi riducete la sua concentrazione aumentando
i liquidi, voi in realtà state correggendo uno stato di disidratazione. Abbiamo visto
questo anche in alcuni dei nostri pazienti.
Quando il beta diventa realmente alto, i pazienti possono diventare irritabili e
ad alcuni aumentano il vomito e gli attacchi
epilettici. Noi conduciamo molti esami di laboratorio
durante le fasi iniziali della dieta così comprendiamo
come viene alterata la biochimica individuale di un paziente
dalla dieta. Spero che questo possa essere di aiuto a
vostra figlia.
Domanda 287
Mancato aumento di peso
A
mia figlia è stata diagnosticata una MELAS nel 2004. Lei ha avuto
gravi emicranie ed un ictus. ci sono voluti mesi per
arrivare a capirlo con l'aiuto di un genetista. Lei ha avuto
numerosi accessi di emicrania che la portarono in ospedale per
il trattamento del dolore. Lei ha anche scatti muscolari
i quali sono piccoli attacchi epilettici. Lei pesa solo
26 Kg
ed ha 18 anni. Lei sta prendendo un cocktail di vitamine. Vorrei sapere se c'è un tipo di dieta che lei possa seguire
e che possa aiutarla a sentirsi meglio e farle metter su
qualche chilo. Sembra che preferisca mangiare più i
carboidrati delle
proteine. Lei spilucca il cibo e non le piace molto
mangiare.
Tendenzialmente è anoressica. Lei è seguita da una grande neurologa
ma questa non ne sa veramente molto riguardo la MELAS.
Risposta di: Sumit
Parikh, MD
Riguardo a vostra figlia con la MELAS, sono preoccupato
per la sua scarsa crescita ed il suo stato nutrizionale. Se non
è ancora stata vista da un gastroenterologo e da un nutrizionista,
vorrei vedere se è possibile farlo. Se lei non
cresce di peso nonostante un
adeguato apporto di calorie 'adeguato all'età', sarebbe
necessario che
qualcuno la esaminasse per determinare il suo rapporto
del metabolismo basale e vedere di quante calorie
necessiti attualmente. Molti pazienti
con una malattia mitocondriale hanno un tasso metabolico
più alto
e richiedono più calorie.
Se lei non è in grado di assumere abbastanza calorie,
allora bisogna lavorarci su per migliorare il problema,
includendo, l'alimentazione e l'integrazione di calorie
tramite il sondino gastrico ma non limitata alla sola
notte. Se lei è molto spiluccante e per 'anoressica'
intende che non le piace molto mangiare - l'integrazione
di calorie tramite il sondino gastrico è probabilmente
ancora più necessaria.
Riguardo alla dieta - fino a che non le sia stato identificato
un
problema nella metabolizzazione dei grassi o delle proteine (visto
all'esame degli amino/acidi organici e della
acilcarnitina)
o se lei non migliora il suo stato dopo aver ingerito
uno specifico tipo di cibo (proteine/carboidrati/grassi)
- non ci sono cambiamenti dietetici precisi che siano
necessari per un paziente con la MELAS. Alcuni medici del metabolismo raccomandano di
provare con piccoli frequenti pasti ben-equilibrati (5
al giorno
invece dei tipici 3) ed uno spuntino notturno a base di fiocchi di mais per prevenire
un digiuno prolungato ed un catabolismo corporeo secondario.
Per finire, in riferimento ai cocktail - dovrebbe essere
presa in considerazione una sperimentazione con arginina (vedere MELAS e terapia
con arginina, in Mitochondrion 2007, del Dr. Koga ed al).
Domanda 286
Vomito, eruzioni, istamina,
ereditarietà
Ho un figlio di
2 anni e mezzo con una malattia mitocondriale complesso I. Un mese dopo il suo secondo compleanno cominciò ad avere episodi di vomito. Io non penso che
sia la sindrome del vomito ciclico, intendendo che si
limiti al solo vomitare. Un giorno vomita senza
preavviso, è un solo buttare fuori dalla bocca
senza emettere suoni. Poi la settimana successiva ha
un appetito molto scarso. Prima inizia
a recuperare il suo appetito e poi vomita nuovamente. Quando vomita
impallidisce. Abbiamo chiesto al suo dottore e dice che
è insolito. Gli ha fatto fare un esame del sangue e non
ne è venuto fuori nulla. Un'altra cosa che è avvenuta
insieme, la quale può essere o non essere collegata, è
una eruzione cutanea limitata alla sola faccia. Inizia come un punto rosso
che cresce in un alone bianco e poi scompare. Non si
lamenta di nessun inconveniente e siamo ancora insicuri
della causa. Possono l'arrossamento ed il vomito essere
correlati alla sua
diagnosi? Un'altra questione che ho è che io e mio marito vorremmo avere un altro
bambino e ci è stato detto che ci sono il 25% di
probabilità di avere un altro bambino con una malattia mitocondriale. Se inizio a prendere gli integratori mito prima e durante la gravidanza sarebbe di beneficio nella prevenzione un altro bambino con una malattia mitocondriale o migliorerebbe
lo stato del nascituro, così che si tratterebbe di un
caso più lieve di quello che è capitato al mio figlio
attuale?
Risposta di:
Greg Enns, MB, chB
Mi dispiace di quanto sento riguardo
agli episodi di vomito di suo figlio. Si,
tali episodi possono avvenire in bambini colpiti da malattia mitocondriale, persino se
non è presente un definito modello ciclico. Anche
gli arrossamenti possono aversi, così è possibile che questi sintomi siano certamente correlati alla sua sottostante diagnosi di carenza del complesso I. Talvolta i bambini che hanno una malattia mitocondriale
soffrono di una
varietà di sintomi correlati alle funzioni del sistema nervoso autonomo (la
cui funzione è quella di mantenere gli equilibri del nostro corpo). Tali sintomi includono
il
riflusso gastroesofageo, un rapido ritmo cardiaco, una anormale
regolazione della
temperatura corporea, la dismotilità del colon,
emicranie cefalea, ed arrossamenti coagulanti. Nella mia esperienza, talvolta
il trattamento con un antistaminico
(per es. la ciproeptadina) può essere di aiuto nell'alleviate
i sintomi in
alcuni pazienti.
Quanto dice riguardo
il rischio datovi per altri figli, il vostro
dottore probabilmente pensa che suo figlio ha ereditata una
forma
autosomica recessiva di malattia mitocondriale. In tali casi, un bambino colpito
ha ereditato una copia anormale
di un gene da ognuno dei due genitori. Il rischio di avere un altro bambino colpito è
del 25% nelle malattie autosomiche recessive, indipendentemente dalla assunzione di integratori o medicamenti. In generale,
i fratelli e sorelle che sono colpiti da una patologia autosomica recessiva
è probabile che abbiano caratteristiche somiglianti,
sebbene esistano numerose eccezioni. Io penso che
ci sarebbero buoni motivi per rivolgersi ad un
consigliere genetico prenatale in modo da discutere l'ereditarietà più dettagliatamente. Io non mi aspetterei
che l'assunzione di integratori mitocondriali nel periodo prenatale
cambi qualcosa per il neonato, sebbene sia importante assumere le vitamine solitamente raccomandate come prescritto dalla sua ostetrica.
Domanda 285
Attacchi epilettici intrattabili
Gli attacchi epilettici di mio figlio
sono aumentati drammaticamente. Questo dovrebbe indicare
la progressione della malattia o potrebbe richiedere
solamente un differente approccio terapeutico? Mio
figlio venne sottoposto a biopsie muscolare e cutanea
nel 2005 le quali risultarono normali ma i sintomi
clinici ed altre analisi del sangue (elevata acidosi
lattica) indicavano alcuni segni della malattia
mitocondriale, ma biochimicamente indefinita. I suoi attacchi epilettici
sono aumentati
drammaticamente e la sua respirazione con trattenimento del fiato
seguito da scuotimenti e scatti delle estremità sono progressivamente peggiorati.
Dobbiamo continuare con il nostro dottore mito
per vedere se possiamo fare qualcosa di diverso per trovare
la terapia ottimale per lui? So che non ci sono cure, ma
è il caso di vedere se possiamo cambiare la terapia?
Risposta di: Russell
Saneto, DO, PhD
Sono realmente dispiaciuto
degli attacchi epilettici si suo figlio. ciò che sappiamo riguardo
l'epilessia è
che gli attacchi epilettici sono imprevedibili; gli attacchi
epilettici non hanno nessuna regolarità
e possono scatenarsi in ogni momento. Lei è nel giusto
quando pensa che gli episodi di suo figlio devono essere
studiati. La prima cosa da fare è assicurarsi che si
tratti proprio di attacchi epilettici; che si tratta di
episodi che sono originati da
anormali attività cerebrali. Questi possono persino richiedere
di venire controllati tramite un Video-EEG in ospedale e sottoporsi ad esaminazione per alcuni giorni.
Nella speranza che saranno
registrati numerosi eventi che poi potranno essere analizzati per vedere se ci siano
veri episodi di attacco epilettico. Quindi, lavorando con un epilettologo, provare a cercare
quali siano i medicamenti che possano meglio controllare questi eventi.
I farmaci si possono continuare a prendere anche mentre
si sta vagliando ma è necessario ottimizzare
il controllo degli attacchi epilettici ed il profilo
degli effetti collaterali dei farmaci.
Sfortunatamente, questo è solitamente una procedura per tentativi ed errori.
Ogni bambino è così individuale che è necessario provare per vedere
esattamente quali farmaci e quali dosaggi vengono
tollerati da un particolare bambino. Dato che suo figlio ha alcuni sintomi di una malattia mitocondriale, questi devono essere menzionati all'epilettologo.
Se questi eventi non sono
correlati con anormalità dell'EEG, probabilmente essi
non sono attacchi epilettici cerebrali. I nostri farmaci antiepilettici
non lavorano veramente bene per questi eventi non-cerebrali.
Ma, è critico sapere se gli eventi sono o non sono
attacchi epilettici cerebrali.
Domanda 284
complessi I e III, epilessia,
ereditarietà
A gennaio a nostra figlia di 3
anni è stato diagnosticato un difetto nei complessi I e III. Lei ha attacchi epilettici intrattabili (già
dal nono mese di vita) e ritardo nello sviluppo (sembra
che stia molto bene nonostante i suoi problemi medici).
La sequenziazione del DNA mito non mostrava mutazioni, che significa
che lei ha
un modello di ereditarietà autosomica recessiva del DNA nucleare. Abbiamo una figlia
più grande che è sana,
ma sono interessata ad avere un altro bambino. So che c'è una
possibilità su 4 che il nostro prossimo bambino erediti la mutazione. La mia domanda è, se il nostro prossimo bambino ereditasse la mutazione, i sintomi e
la gravità della malattia sarebbero gli stessi di quelli
di nostra figlia o ci potrebbero essere presenti altri sintomi con maggiore o minore gravità?
ci sarebbero ancora le stesse attuali mutazioni del DNA nucleare
(cioè la stessa delezione, la stessa inserzione,
l'alterazione delle stesse paia di basi)?
Risposta di: David
R. Thorburn, PhD
Sono
lieto di sentire che vostra figlia stia andando bene. Da quanto dite, sembra che vostra figlia
abbia quasi certamente
una malattia autosomica recessiva. Dico "quasi
certamente" poiché io non sono a conoscenza esattamente di tutti i dettagli
e
presumo che gli studi enzimatici e la sequenziazione del mtDNA siano stati fatti
su una biopsia muscolare e che il DNA sia stato sequenziato completamente,
piuttosto che vagliato. Presumendo che sia corretto,
allora i
fratelli e sorelle con la stessa malattia autosomica recessiva
solitamente hanno sintomi simili e simile gravità
della malattia. comunque, il gene della malattia spesso non
è responsabile al 100% per la determinazione della gravità di una malattia.
Altri geni possono impattare con esso e così si possono "sviluppare"
cose
particolari come infezioni, per esempio a quale età e
con quale gravità un bambino può avere influenza o una
malattia gastrointestinale, come siano ben nutriti,
ecc. Occasionalmente, i fratelli e sorelle colpiti da
una malattia autosomica recessiva possono mostrare sostanziali differenze, e
lo abbiamo visto in alcuni bambini con deplezione del mtDNA.
comunque, come regola generale, i sintomi e la gravità
è probabile siano somiglianti. Se un secondo bambino
risultasse colpito sarebbe da aspettarsi che avesse ereditato esattamente le
stesse mutazioni del DNA nucleare del primo bambino.
Domanda 283
Assenza di esame unico per
accertare la mito
Si sospetta che mia figlia abbia una miopatia mitocondriale; abbiamo appena avuto un secondo parere dalla MDA locale ed essi
hanno detto la stessa
cosa. A parte i normali esami del sangue, o una biopsia, c'è
uno
specifico esame genetico che possiamo fare per confermare questo? Questo disturbo sembra
così differente
in ogni bambino e in tutte le ricerche che faccio
corrisponde in qualcosa ed in altro no.
c'è un esame che possiamo fare per un assoluto sì o no?
Risposta di: Douglass
M. Turnbull, MD, PhD
Sfortunatamente, non c'è un esame specifico per
la malattia mitocondriale. Alcuni pazienti mostrano un
quadro clinico
molto specifico e questo può essere tipico
di un certo tipo di malattia mitocondriale. In queste circostanze
un esame genetico può essere la migliore cosa. Per molti
bambini comunque, è necessaria una serie di esami.
Domanda 282
Donazione di organi
Può una persona con una malattia mitocondriale essere un donatore di organi?
Risposta di: Sumit
Parikh, MD
Non ci sono linee guida formali e studiate. Dovremmo sospettare
che se c'è una mutazione del DNA mitocondriale che sia
conosciuta - ogni mitocondrio degli organi è portatore
di queste mutazioni - il ricevente si troverebbe a ricevere un organo con una certa % di mitocondri non sani. In questa circostanza, il nostro gruppo è di parere contrario
all'uso degli organi del donatore.
Se c'è una mutazione del DNA nucleare - la risposta è non
procedere. Se c'è una mutazione causante
una deplezione mitocondriale, allora questo organo dovrà 'vivere' per tutta la sua vita senza
un numero sufficiente di mitocondri e sarà probabilmente funzionalmente 'più vecchio'
dell' età cronologica del donatore.
In questa situazione - l'uso del tessuto non è raccomandabile.
Altri situazioni dovrebbero essere determinate caso per caso.
Domanda 281
Sangue del cordone ombelicale
c'è una qualche nuova ricerca sulla
Mito e l'uso del sangue del cordone ombelicale? Mia
figlia (di 29 anni) avrà un bambino nel dicembre
2007. Lei sta cercando il modo per raccogliere e conservare il sangue del cordone ombelicale. Lei
vorrebbe sapere se
le è possibile essermi di aiuto per la mia situazione
mito. Io non ho idea se il sangue del cordone ombelicale possa essere
di beneficio per i pazienti mito. Ho letto una lettera precedente
sul sangue del cordone ombelicale nelle domande e
risposte su “domande agli esperti mito” ma quanto era
stato detto risaliva ad alcuni anni or sono.
Risposte di: Due dottori mito rispondono
a questa domanda:
David Thorburn, PhD, Royal
children’s Hospital, Melbourne, Australia
Le cellule staminali
del cordone ombelicale rimangono certamente una attiva area di ricerca,
compreso il potenziale trattamento delle malattie neurologiche. Non ho informazioni di
una qualche specifica ricerca per il loro uso per le malattie mitocondriali, né di
un qualche sviluppo che lo renda probabile, né di una
svolta che lo possa rendere utile per la malattia mito
sin d'ora. In generale io penso sia una grande idea donare il sangue del cordone ombelicale ma non sono sicuro riguardo
la praticabilità della conservazione del sangue del cordone ombelicale negli USA,
per es. costi, le intenzione per la conservazione per
l'uso diretto rispetto alla
donazione, ecc.
Sumit Parikh, MD,
cleveland clinic
Sono d'accordo con il Dr. Thorburn.
Mentre ci sono mitocondri nelle cellule staminali (comprese
le cellule del sangue del cordone ombelicale) - in
generale noi non sappiamo come utilizzare le cellule staminali - e non
c'è il modo di utilizzarle per la malattia mitocondriale (sperabilmente
fra 5 o 10
anni).
Domanda 280
controllo dell'epilessia grave
Ho
una figlia di due anni con una malattia mitocondriale
complesso I. Lei prende i seguenti farmaci: fenobarbitale e
Trileptal. Sta attraversando un periodo di attacchi
epilettici e le è stato prescritto il Tennex la scorsa settimana per aiutare a calmarla,
mi è stato detto. E' comune questo? Mi è stato detto anche che sta ricevendo la dose massima e
che non c'è nessun altro farmaco non pericoloso. ci sono altre opzioni? Se non
c'è altro significa che è in pericolo di vita? Mi è stato detto
che se non riescono a mantenerla sotto controllo lei può 1) entrare in coma e non uscirne 2) lei può morire 3) i suoi organi possono smettere di lavorare. Questa è molto spaventoso; io e mio marito
ne siamo rimasti così sconvolti. E' in grado di darci alcune
illustrazioni su questa materia? E' normale che i bambini con questa diagnosi rispondano
in questo modo? Ancora sono tutte vere queste informazioni? Abbiamo bisogno di
conoscere in
modo da sapere
quello che ci aspetta. Grazie
Risposta di: Russell
Saneto, DO, PhD
Mi dispiace di quanto sento riguardo gli attacchi epilettici di
vostra figlia. No,
non sembra che siate al
limite di quanto potrebbe essere fatto. Personalmente, non mi
piace usare il fenobarbital con bambini di 2 anni,
ci sono troppi effetti collaterali, ma questa è una mia prevenzione. La prima domanda
a cui rispondere è cosa indica l'EEG all'osservazione
dei suoi attacchi
epilettici? Noi usiamo i nostri farmaci antiepilettici
sulla base di questi
due fattori. Per esempio, se ci sono spasmi tonici
allora chiaramente nessuno
dei farmaci è appropriato, né il fenobarbital né il Trileptal
sono efficaci nel trattamento
degli spasmi. così, vorrei vedere per prima cosa cosa ha
mostrato l'EEG.
Quindi parlerei con il suo epilettologo per scoprire
come appaiono gli attacchi epilettici all'EEG. Quindi sulla base
di questo, formulare un piano di azione. Questo potrebbe
richiedere del tempo dato che ogni bambino è differente
e risponde con qualche differenza ai farmaci. Io
inizierei con uno dei farmaci base, uno che lei sta già
usando o
uno da cambiare. I più inizierebbero con
quello di cui hanno più esperienza nell'uso. Io inizio solitamente con
il Lamictal ma questa è una mia scelta. Io riscontro che
se abbiamo usato due o tre medicamenti
al loro limite superiore e gli attacchi epilettici non sono controllati,
poi probabilmente non potremo bloccare completamente gli
attacchi epilettici usando farmaci. Perciò, a questo punto
dovremo decidere quanti attacchi epilettici sono
accettabili rispetto agli aspettabili effetti
collaterali dei farmaci. Se poi il profilo della Acilcarnitina è benigno,
la dieta chetogenica può essere una opzione. Abbiamo avuto
qualche
buon effetto usando questo con bambini con difetti della catena di trasporto degli elettroni. Ma, questo è qualcosa di cui voi dovreste parlare con il suo epilettologo. Non abbiamo
trovato che la VNS sia particolarmente efficace in bambini
con una malattia mitocondriale. Per gli attacchi epilettici
della durata superiore ai 4 minuti; noi usiamo solitamente
il diastat (una benzodiazepina
usata rettalmente per abortire gli attacchi epilettici).
Vi raccomando fortemente questo farmaco poiché può
tenervi fuori dai pronto soccorsi, che ora vi verranno probabilmente
in antipatia.
La grande maggioranza dei pazienti con attacchi epilettici non entra mai in coma. Persino
coloro con brutti attacchi
epilettici
incontrollati non lo fanno. Quello che dobbiamo provare
a prevenire sono gli attacchi
epilettici
lunghi (>10 minuti) che possono produrre danno
neuronali. Più dell' 85-90% degli attacchi epilettici sono
auto-limitanti e durano meno di 2 minuti. No, i suoi organi
non smetteranno di lavorare. ci sono alcuni effetti collaterali
dei nostri farmaci antiepilettici che potrebbero ridurre
il rendimento di alcuni organi, come la pancreatite,
riduzione del numero dei globuli bianchi, delle piastrine, ecc. Ma, questo
effetti collaterali sono abbastanza ben conosciuti e
sono il motivo per cui prescriviamo gli esami di
laboratorio per individuarli.
Noi riteniamo che l'avere attacchi epilettici in bambini
con una malattia mitocondriale è comune, specialmente con un
difetto nella catena di trasporto degli elettroni. Gli attacchi epilettici sono spesso
difficili da controllare. Lavorare con un epilettologo è
critico poiché ogni bambino è così differente, che spesso
risulta necessario fare molti cambiamenti nei farmaci.
Domanda 279
Vomito e dismotilità
gastrointestinale
Salve,
a mio figlio è stata diagnosticata una miopatia mitocondriale con
difetti nei
complessi I e III. La mia domanda è che lui sembra attraversi delle fasi dove mangia molto
poco,
ha vomito e quando mangia, il suo stomaco diventa
molto gonfio e duro. Mi piacerebbe sapere se Lei ha una qualche raccomandazione su cosa si deve fare quando attraversa questi periodi. Grazie mille!
Risposta di: Richard
G. Boles, MD
Gli episodi di vomito non sono insoliti nella
malattia mitocondriale, e possono avere numerose cause differenti,
le quali sono brevemente riassunte qui:
Vomito ciclico - una patologia simile all'emicrania nella
quali ci sono gravi episodi di nausea, vomito e letargia
(spossatezza), con assenza di questi sintomi fra gli
episodi. In un dato paziente, ogni episodio è simile a
tutti gli altri. Il vomito ciclico è trattabile. Per
maggiori informazioni, visiti
www.cvsaonline.org.
La dismotilità gastrointestinale si riferisce a
movimenti lenti o anormali del cibo, e può aversi a
qualsiasi livello, dal massimo (GERD) al minimo
(costipazione) del tratto gastrointestinale.
Diversamente dal vomito ciclico, gli "episodi" non sono
così drammatici, ed a volte di più, a volte di meno, i sintomi tendono
a manifestarsi
insieme. La GERD (o malattia del riflusso
gastroesofageo) è molto comune nella malattia
mitocondriale. La DGE o svuotamento gastrico ritardato (DGE)
è anche comune, e causa la sazietà precoce (rapido sentirsi pieni) che lei descrive. La costipazione,
anche comune,
può essere così forte che il cibo o le feci si
accumulano in modo così massiccio da causare il vomito!
Lo svuotamento gastrico ritardato e la
costipazione possono essere la causa dell'addome gonfio
e duro. Il
trattamento dipende dal livello e dalla gravità della dismotilità, ma spesso consistono in medicamenti per fare muovere
meglio l'intestino costipato (GERD, DGE), pasti piccoli e frequenti (GERD,
DGE) e glicole polietilenico (nomi commerciali: MiraLax,
Glycolax, e altri;costipazione).
Molti pazienti mito hanno più di una delle
malattie sopra riportate, talvolta tutte loro, contemporaneamente.
Infine, sebbene molto più rara, dovrebbe essere pure presa
in considerazione la pancreatite.
Domanda 278
complessi I e IV e scoliosi
Mia figlia ha 11 anni ed ha una
malattia mitocondriale complessi I e IV. Il suo pediatra
si è preoccupato
per la curvatura della sua colonna vertebrale. E' stata
appena sottoposta ad un
esame ai raggi X ed è risultato che lei ha una curva di 24 gradi.
La faremo subito visitare da un medico ortopedico. Dovremmo consultare
anche il nostro medico mitocondriale? Di cosa dovremmo
essere informati riguardo alla malattia mitocondriale e
la scoliosi? Quali domande dovremmo porre all'ortopedico
dato che sono preoccupato che questo possa non saperne
molto riguardo
scoliosi e malattia mitocondriale.
Risposta di: carol
Greene, MD
Lei sta ponendo una eccellente questione. Ma lei non menziona
se sua figlia ha qualche problema neuromuscolare. I problemi neuromuscolari (e specialmente
in caso in cui l'ipotonia o l'ipertonia sono asimmetriche) portano ad un
aumento del rischio di scoliosi. Dato che le malattie mitocondriali possono causare problemi neuromuscolari,
c'è
comunque un aumentato rischio di scoliosi nella malattia mitocondriale. Non ho informazioni di
una qualsiasi altra
ragione per cui la scoliosi dovrebbe essere aumentata nella malattia mitocondriale. La scoliosi è piuttosto comune, e
all'età di 11 anni vostra figlia può essere in un periodo di forte crescita puberale, che è
il periodo tipico della presentazione della
scoliosi - così che la scoliosi può non avere niente a che vedere con
la malattia mitocondriale. In ogni caso, è una buon
idea accertarsi che il suo medico mitocondriale
sia informato su cosa sta avvenendo. Se il suo medico mitocondriale è anche il suo neurologo, lui o lei può essere di aiuto per
determinare se c'è una immediata causa o contributo neuromuscolare
alla scoliosi, e se ci possono essere comunque alcuni
trattamenti specifici in
aggiunta a tutto quello che l'ortopedico ha da raccomandare.
E il suo medico mitocondriale può anche aiutarla a valutare se
un qualche suggerimento dell'ortopedico possa aumentare
i rischi per una persona con una malattia mitocondriale. La maggior parte dei trattamenti per
la scoliosi è a basso rischio,
e spero che sua figlia non debba mai ricorrere al
trattamento chirurgico, ma se dovesse farlo, ci sarà il suo medico mitocondriale
che aiuterà il chirurgo e l'anestesista a sapere come meglio aiutare
per mantenere la sua sicurezza.
Domanda 277
LHON e sindrome Lennox Gastaut
A mio figlio è stata diagnosticata una LHON. Ora lui ha la sindrome Lennox Gastaut. Può essere sicuro
intraprendere una
dieta chetogenica?
Risposta di: Russell
Saneto, DO, PhD
Mi dispiace di sentire che suo figlio ha
la sindrome Lennox Gastaut. Nel nostro centro questa sindrome epilettica è estremamente rara; in realtà
su 67 pazienti con malattie del trasporto degli
elettroni, non abbiamo un singolo
paziente con la Lennox-Gaustaut. Negli altri 20 pazienti
con mutazioni sia del DNA nucleare che mutazioni del DNA mitocondriale (numerosi con
le mutazioni LHON), non c'è neanche un paziente con la Lennox-Gaustaut. comunque, questa sindrome è stata riportata
nella letteratura in bambini con una malattia mitocondriale. La ragione
per cui è molto importante una
corretta diagnosi, è che il trattamento è
basato sull'esistenza di una sindrome epilettica. così ci devono essere attacchi epilettici
misti: tonici, assenza atipica e tonico clonici
generalizzati.
Anche i piccoli attacchi epilettici sono
estremamente comuni. La dieta chetogenica lavora meglio per il secondo tipo di attacchi epilettici come pure
per l'assenza atipica.
L'EEG dovrà mostrare picchi e complessi d'onda lenti, 1.5 - 2.5
Hertz come pure una fase rapida parossistica generalizzata. In
bambini con malattie della catena di trasporto degli elettroni noi solitamente iniziamo la dieta con un rapporto basso. Questo poiché
il livello dei chetoni è spesso alto, oltre la proporzione
dei rapporti (grassi + proteine/carboidrati + proteine). Abbiamo
trovato anche che gli effetti collaterali (principalmente nausea e vomito)
sono più pronunciati nei bambini con difetti nella catena di trasporto degli elettroni. Una volta
che vediamo che il bambino tollera bene la dieta
aumentiamo il rapporto in base all'efficacia ed alla tolleranza.
Monitoriamo molto strettamente i nostri bambini a dieta, per
il fatto che la maggior parte di loro vanno in carenza
di selenio che deve venire integrato.
così, alla sua domanda sulla sicurezza
rispondo sì, è
generalmente sicura. Ma, io sempre faccio un profilo della Acilcarnitina prima di iniziare la dieta, giusto per essere
sicuro che i grassi acidi vengano metabolizzati
correttamente. Se
c'è un qualche problema con i grassi a catena lunga, poi la risposta dovrebbe essere no. Dipendendo da quali altri
farmaci anti-epilettici si stanno usando (solitamente non
quelli usati per
la sindrome Lennox Gastaut) ci possono essere livelli
di trigliceridi aumentati. Noi abbiamo trovato che l'uso di omega 3
può diminuire i trigliceridi. Spesso rimuovere il farmaco antiepilettico enzima-inducente è
il solo modo di ridurre i trigliceridi. L'integrazione con
grassi McT non sembra essere tollerata bene nella nostra popolazione.
Noi abbiamo avuto piuttosto
buona fortuna con il controllo degli attacchi epilettici e
la dieta chetogenica in
pazienti con difetti della catena di trasporto degli elettroni.
Nella nostra popolazione regolare con la sindrome Lennox Gastaut (non-mitocondriale)
lo stimolatore VNS lavora bene. In un paziente con un
disturbo del complesso III
e piccoli attacchi epilettici, abbiamo trovato che
lo VNS blocca tutti i suoi piccoli attacchi epilettici, ma sfortunatamente non
ha nessun effetto sui suoi altri attacchi epilettici.
Domanda 276
MCAD problemi renali e emicranie
Se una persona ha una MCAD, i suoi problemi renali e
le emicranie possono essere il risultato della MCAD? I dottori
le hanno detto che
questo non è possibile. comunque, loro hanno detto anche che
era impossibile che lei avesse la MCAD ed il diabete, e
sono rimasti sorpresi quando
hanno constatato che proprio questo era il suo caso.
Può la MCAD essere secondaria ad un'altra anormalità
mitocondriale, o essere la causa primaria di un'altra
disfunzione mitocondriale? Può essere che lei abbia più di un
difetto
mitocondriale i quali siano la causa dei vari problemi non correlati? Ogni informazione sarebbe di aiuto.
Risposta di:
Gerard Vockley, MD, PhD
La carenza di MCAD è facilmente diagnosticabile da un genetista o specialista del metabolismo
e non dovrebbe essere confusa con
qualcosa d'altro. Essa non causa problemi renali o emicranie cefalea. Se una persona ha carenza di MCAD,
può benissimo avere anche un secondo disturbo ma questo non significa che
lo ha causato la MCAD. Per esempio, una persona con
carenza di MCAD può avere l'influenza o un raffreddore completamente
indipendente dalla carenza di MCAD. Similmente, avere
carenza di MCAD non preclude di avere una malattia mitocondriale ma
sarebbe raro e dovrebbe essere indagato molto bene prima di accettarlo come vero.