Solo dopo, il singolo sapere diventa patrimonio comune, dopo essersi trasmesso solo ed unicamente da individui più anziani a più giovani, e da individui più acculturati (nel tema specifico) a individui in acculturamento. Non accade mai il contrario. Non accade mai che una persona più anziana in anni di vita o di professione si abbassi ad ascoltare o peggio ad imparare da chi gli è più giovane o è di livello inferiore, e questo lo paghiamo nella società sotto forma di segnalazioni ignorate, anche di pericolo fino alle disgrazie di cui ci si chiede poi e per poco tempo il perché, o semplicemente sotto forma di sprechi e di malfunzionamenti a scapito della qualità della vita di tutti e anche della vita stessa di qualcuno.

E’ il bagaglio delle conoscenze che ci ha portato a inventare ed usare dapprima strumenti di lavoro, poi strutture sociali come garanzie e mutuo aiuto o interscambio, e recentemente nella storia anche strumenti e strutture finalizzati al solo aumento delle conoscenze che altri useranno per tutti, ovvero la ricerca.

Negli ultimi secoli il sapere comune, ha fatto un grande balzo quantitativo, grazie alla possibilità di comunicarlo in modo impersonale permettendo di superare le incongruenze dei passaggi da persona a persona, prima con l’invenzione della stampa, poi con la mobilità di chi deteneva la conoscenze, ora con mezzi che operano in tempo brevissimo come quello che state usando ora.

Questo aumento culturale è stato così grande da portare a due conseguenze: L’aumento della paura nel confronto del sapere da parte delle persone a basso bagaglio culturale, e più o meno in tutti con l’avanzare dell’età. L’abbandono della cultura di tipo umanistico e filosofico in chi impara, con il rifugio nella specializzazione, a volte anche troppo spinta.

La specializzazione porta facilmente a sentirsi in una torre d’avorio ed in sicurezza, all’interno di un ambiente culturale delimitato in quantità e qualità, una sicurezza che tende a limitare la curiosità, il confronto ed infine la disponibilità ad ascoltare altre esperienze.

così come molte volte è già avvenuto di constatare che qualcosa era già stata scoperta ma non ne era stata raccolta l’informazione, avviene ancora che informazioni importantissime o vitali vengano ignorate oltre il limite della loro comunicabilità, perché non trovano chi le ritrasmetta o le segnali con una capacità di comunicazione adatta a fare loro superare la barriera dell’interdisciplinarietà o il rumore di fondo della comunicazione distribuita.

Ma il rumore di fondo dell’informazione è costituito a sua volta da due componenti: una quantitativa, ovvero la soglia dell’interesse o della pubblicità; una qualitativa, il tipo di informazione è coerente con il pensiero del momento? Se non lo è verrà scartata o messa nelle curiosità come riserva nei momenti di stanca!

I sogni