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Storia di Natale Marzari Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza e la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale ancora mi perseguita. Natale Marzari |
L'ESPERIENZA PERSONALE precedente: I bisogni Le prospettive La mia ricerca di rimediare ai danni della miopatia metabolica è sempre stata incessante ed articolata nei due rami della ricerca, e della pragmaticità. credo che la ricerca porterà a dei risultati in futuro, ma io non sarò più, perché i tempi per indagare come mai l’AZT usato nell’AIDS danneggi i mitocondri e causi una miopatia metabolica indotta, o su come si possano rallentare se non curare i danni mitocondriali, dicevo i tempi si misurano in ventenni. Nonostante ciò ho alcune idee e ho la volontà di svilupparle. Terapie, associazione per la miopatia metabolica mitocondriale, sito internet, continuare con la banca dati e gli ausili. Non però ora e sicuramente non nella condizione di cloaca pubblica. ci sono cose che necessariamente si devono fare prima.
Ma per evitare che possiate considerare quanto detto or ora come delle velleità il cui rispetto non è poi così necessario, dovete ben tenere presente che prima di voi, e qualcuno di voi ha già tentato e fallito nei suoi interventi in mio favore. Ha fallito proprio perché privo dell’esperienza diretta ha tentato di intervenire con i propri metodi, cioè con metodi adatti per altre situazioni, cioè metodi inadatti. E poi ineluttabilmente al primo fallimento si è ritirato o defilato, lasciandomi solo con l’unica persona che non potrà mai abbandonarmi. Io stesso.. Non si può affrontare una situazione straordinaria con metodi ordinari. chi lo fa è uno sciocco o al minimo un imprevidente. L’ostacolo più grosso per intervenire in una situazione sociale cronicamente emarginante è l’effetto volano dell’ostracismo stesso. Se osservate i gatti quando litigano con grande vociare, noterete che non si girano mai la schiena, ma si ritirano retrocedendo. Se lo facessero sarebbe per l’altro il segnale di debolezza che scatenerebbe automaticamente l’attacco a fondo. Chi ha cercato di aiutarmi ha sempre cercato di ignorare gli attacchi precedenti od in corso, ha sempre cercato di concentrare il suo intervento su di me, mostrando la schiena e subendo a sua volta attacchi. Non si ferma l’effetto volano dell’aggressione istituzionale ignorandola, si ferma solo combattendola. Gli antibiotici non servono al ferito, se non si disinfettano le ferite! Per fermare il male di chi lo fa interessatamente o per puro sadismo, anche questo è un interesse, occorre che chi lo fa ne paghi un prezzo. Occorre che chi aggredisce chi non può difendersi, venga punito da altri. Volgere l’altra guancia al sadico significa riceverne ancora! Natale Marzari Trento successivo: Il riconoscimento
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