Quesiti
agli esperti
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Le informazioni riportate in "Domande agli
esperti"sono informazioni unicamente per scopi
informativi e didattici. Dette informazioni non intendono
sostituirsi, e non devono essere interpretate o contate come
dei consigli professionali, se medici o altrimenti. Ho letto
completamente il Domande agli esperti MDA Liberatoria,
ho compreso ed ne accetto le condizioni.
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Agli altri gruppi di domande:
I Gruppo,
II Gruppo,
IV Gruppo
MIOPATIA MITOCONDRIALE (MITO)
La data approssimativa della risposta si trova
sopra ad ogni domanda.
aggiornato il 27-febbraio-2005
fonama@fonama.org
RECUPERARE LE CAPACITA' PERDUTE
Sono un terapista occupazionale a cui recentemente è stato
affidato uno studente di 11 anni della scuola della mia città il quale ha una diagnosi di encefalopatia mitocondriale (MELAS). Era stato
escluso dalla mensa scolastica della scuola che frequentava
l'anno precedente per la sua incapacità ad assumere cibo. Come
deriva dai rapporti precedenti lo studente perde capacità di
anno scolastico in anno scolastico. La madre viene riportata
"negante" riguardo la gravità della malattia di suo figlio e
perciò parlare con lei riguardo la "qualità della vita"
del figlio è un'impresa molto delicata. Desidero preparare una
programmazione di classe e degli adattamenti che contrastino la
perdita di abilità ma vorrei essere sicuro di non "vendere aria".
Potrebbe darmi informazioni riguardo la prognosi ed il
potenziale recupero di capacità con questa malattia?
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RISPOSTA dalla MDA: Carl J. Crosley, M.D.,
MDA Clinic Director, SUNY Upstate Medical University, Syracuse,
NY
La prognosi di encefalopatia mitocondriale (MELAS) è
estremamente variabile. L'assenza o la presenza di molti o
viceversa pochi episodi di simil-ictus, di crisi metaboliche e di
attacchi epilettici è primaria nel determinare l'accumulazione
di disabilità. Gli estremi possono andare da un molto lungo, basso e
lieve grado di disabilità fino ad una serie di catastrofi con
profonda disabilità e morte.
I problemi che un bambino con MELAS incontra possono
andare da
un deficit statico conseguente a precedenti episodi di simil-ictus
e eventi di epilessia catastrofica come ad una cumulazione di
pesante lavoro di trattamento di
eventi successivi di simil-ictus ed attacchi epilettici. E' molto
meno probabile una insidiosa perdita
di capacità nel secondo caso.
Riguardo alla possibile esclusione dal servizio di mensa per
la non assunzione del cibo la mia opinione non essere
appropriata. Quando bambini con qualsiasi tipo di disabilità
dello sviluppo -- progressive o altrimenti -- ricevono una
terapia
cognitiva, del linguaggio e o su base motoria essi almeno
un'opportunità per sostenere le loro capacità o
minimizzare o ritardare la loro regressione. La nostra incapacità
a rimuovere le loro disabilità non è una giustificazione per
abbandonarli. D'altro lato, un riassestamento degli obiettivi in
tempo reale è sempre appropriata. Una regressione lenta è meglio
che l'abbandono.
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INCONTINENZA E RIUSCITA SCOLASTICA
Sto facendo la specializzazione nella scuola
pubblica. Abbiamo una ragazza di 8 anni che usa un deambulatore,
è estremamente soprapeso ed ha perdite dovute allo scarso
controllo sia vescicale che dello sfintere anale. La madre è
stata recentemente informata dai dottori e ce lo ha comunicato
che sua figlia ha una encefalopatia mitocondriale (MELAS). Questa
patologia influisce sulla continenza? Come può influire sulla
sua riuscita scolastica? Come possiamo fare per fornire
l'assistenza più adeguata a questa bambina nell'ambito della
scuola pubblica? |
RISPOSTA dalla MDA: Salvatore DiMauro, M.D.,
Columbia University College of Physicians & Surgeons, New York,
NY
Se questa bambina è affetta da encefalopatia mitocondriale
(MELAS) documentata a livello molecolare, il fatto che sia
incontinente ed obesa è molto più che una piccola sorpresa.
Solitamente i pazienti con MELAS sono proprio magri e sono
continenti. Poiché il marcatore clinico della MELAS è l'ictus, e
l'ictus sopravviene ripetutamente, col tempo il paziente perde
capacità intellettive e richiede assistenza speciale nelle
scuole. Sono scettico riguardo la diagnosi e non posso dare
consigli specifici senza essere maggiormente informato riguardo
la storia clinica di questa bambina e dei suoi dati di
laboratorio.
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LIVELLI DEL LATTATO E DEL PIRUVATO E BIOPSIA
Nostra figlia di 3 anni ha una grave ipotonia ed un disturbo
epilettico. Tutti gli esami genetici e cromosomici sono
risultati normali. I livelli del lattato e del piruvato nel
sangue si sono rivelati normali o vicini al limite. Per essere
significativo, il lattato deve avere un rapporto di 20:1
rispetto al piruvato? Sono stati rilevati i valori nel fluido
cerebrospinale (CSF) ed il lattato era risultato normale mentre
il piruvato era alto.
E' il lattato l'unico che dovrebbe essere anormalmente
elevato in una malattia mitocondriale (MITO)? Potrebbe spiegarmi
cosa possa significare un alto livello di piruvato? E'
necessario che mia figlia faccia un'altra biopsia se la diagnosi
sembra non essere una malattia mitocondriale?
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RISPOSTA dalla MDA: Darryl C. De Vivo, M.D.,
MDA Clinic Director, Columbia Presbyterian Medical Center, New
York, NY
Il disturbo epilettico indica che il sistema nervoso centrale
è colpito dalla malattia e che l'ipotonia può essere più di
origine centrale che periferica. Il rapporto non ha un
significato specifico se non quello di suggerire il sito possibile del
difetto biochimico. Il rapporto normale lattato piruvato si
trova solitamente nella gamma da 10:1 a 20:1. Alcune malattie
mitocondriali come ad esempio la carenza di piruvato
deidrogenasi hanno normali rapporti lattato/piruvato. D'altra
parte, un rapporto elevato suggerisce un difetto nella
ossidazione fosforilativa. Con il risultato, che aumenta la
pressione degli ioni idrogeno nella cellula e forza la reazione
enzimatica nella
direzione del lattato, ed il rapporto lattato/piruvato aumenta
conseguentemente al di sopra del 20:1.
IL livello del lattato nel fluido cerebrospinale (CSF)
fornisce più informazioni quando il paziente ha una malattia che
colpisce il sistema nervoso centrale. Un lattato normale nel CSF
orienta contro una malattia mitocondriale, ma non ne esclude
completamente questa diagnosi. Un piruvato alto in presenza di
lattato normale ha poco o nulla significato. Il piruvato è molto
più difficile da misurare in laboratorio ed è probabile che i
risultati riportati rappresentino un errore di laboratorio.
La necessità di una biopsia dei muscoli scheletrici non deve
essere determinata dai livelli del lattato e del piruvato nel
sangue o nel CSF. L'esame dei tessuti bioptici può essere più
esplicativo e dovrebbe portare a molte più precise
determinazione su e se vostro figlio abbia una malattia
mitocondriale.
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CARENZA DEL COMPLESSO I
Mio figlio di 6 anni ha carenza del complessi I (NADH-ubichinone
ossidoriduttasi). I suoi livelli di acido lattico risultano ogni
volta che si esamina il sangue più elevati. L'ultima
volta il livello dell'acido lattico era 40. Quali effetti a
lungo termine può avere questo, e se sì, deve essere fatto un esame
delle funzioni del fegato? Anche i livelli del CPK sono
aumentati insieme con i livelli dell'acido lattico.
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RISPOSTA dalla MDA: Dan Stimson, Ph.D.,
Senior Science Writer, Public Information Department,
Muscular Dystrophy Association, Tucson, AZ
Nelle persone sane, un aumento dell'acido lattico nel
siero (sangue) contribuisce chiaramente al dolore muscolare
ed alla fatica a seguito di esercizio. Sfortunatamente,
l'influenza dell'aumento dell'acido lattico quale contributo
al danneggiamento muscolare nelle persone affette da
malattia mitocondriale viene sistematicamente sottovalutata.
Piccole sperimentazioni cliniche ed i casi studiati hanno
indagato sull'uso di farmaci, chiamati dicloroacetati o DCA,che
aiutino a ripulire dall'acido lattico, ma i risultati
sono stati inconsistenti. In tutti i casi, il DCA sembrava
diminuire il livello dell'acido lattico, ma sempre
con comportava un miglioramento del quadro clinico. C'erano
inoltre alcuni problematici effetti collaterali compreso un
danno reversibile dei nervi e la sedazione. Comunque, il
trattamento è ancora in fase di sperimentazione, ma può chiedere
al suo medico o al direttore della clinica MDA al riguardo.
Per quanto riguarda i livelli dell'acido lattico di suo
figlio, se "40" si riferisce al rapporto lattato/piruvato,
allora attualmente il livello del lattato di suo figlio si trova al
livello minimo della soglia di anormalità. Non ci sono
ragioni per sospettare danni al fegato a seguito delle alte misurazioni del lattato e del CK, che sono
coerenti con il danno muscolare. Comunque, la carenza del
complesso I può causare problemi in molteplici organi del
corpo, così se suo figlio ha una forma grave della malattia,
potrebbe essere opportuno controllare gli
enzimi del fegato.
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ESAMI SENSORI
Sono una donna di 26 anni con la diagnosi di citopatia
mitocondriale (MITO). Mi è' stata diagnosticata a seguito di
biopsia muscolare sette anni fa, ed è stata confermata con una
biopsia cutanea. Ho indolenzimento/formicolio al braccio e gamba
destri, per i i quali il mio neurologo pensa si tratti di
neuropatia. Il mio neurologo, del quale sono l'unica paziente
con MITO, ha notato che durante gli esami sensori sulla mia
fronte, la sensibilità al tatto ed alla temperatura cambia
esattamente alla mezzaria. Non aveva ma visto questo prima; io
ho questo fino dall'infanzia. E' correlato con la malattia
mitocondriale? |
RISPOSTA dalla MDA: Michio Hirano, M.D.,
The Eleanor and Lou Gehrig MDA/ALS Center, Columbia-Presbyterian
Medical Center, New York, NY
E' difficile rispondere a questa domanda senza ulteriori
informazioni da parte sua o dei suoi medici. Lei descrive
cambiamenti nella sua sensibilità al tocco ed alla temperatura
sulla "linea mediana" del viso.
Poiché la sua sensibilità cambia solo alla mezzaria del suo
viso o su un lato del viso, il difetto sensoriale può essere
attribuito ad un problema nella prima divisione del nervo trigemino
o nervo craniale V. Il nervo ottico o Nervo craniale I ed il
nervo acustico o nervo craniale VIII sono nervi sensori speciali
che sono frequentemente colpiti in pazienti con malattie
mitocondriali. Pertanto, sembra possibile che il suo quinto
nervo craniale possa essere probabilmente stato colpito dalla malattia
mitocondriale.
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APNEA NEL SONNO
Sono una donna di 31 anni del peso circa di 59 kg e alta 169 cm.
Circa quattro anni fa mi venne diagnosticata una CPEO
(oftalmoplegia esterna progressiva cronica). Ho perso una ampia
percentuale dei movimenti dei miei occhi e palpebre ed ho una
certo visibile calo della tonicità dei muscoli del viso. Con la protesi che
mi è
stata messa negli occhi e nelle palpebre sono capace di aprire le mie palpebre
con le sopraciglia. Recentemente sono stata sottoposta allo
studio del sonno e mi è stato detto che soffro di
apnea nel sonno. Ho molte difficoltà nell'addormentarmi poiché
mi è stato dato in uso uso il dispositivo CPAP. L'apnea nel
sonno è correlata alla CPEO, e se sì, perderò il sonno in futuro? E' Lei a conoscenza di qualche altro modo
o trattamento per l'apnea da sonno che possa prendere in
considerazione?
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RISPOSTA dalla MDA: Hiroshi Mitsumoto, M.D.,
Director, The Eleanor and Lou Gehrig MDA/ALS Center, New York,
NY
Sebbene Lei non descriva la causa della CPEO, è probabile che
Lei abbia un disturbo mitocondriale alla base della sua CPEO e
della sua magrezza.
Se Lei ha una CPEO mitocondriale, dovrebbe avere anche debolezza
dei muscoli orofaringei. La debolezza orofaringea è presente in
numerose alterazioni neuromuscolari, incluse la sclerosi
laterale amiotrofica (SLA) e può causare ostruzione delle vie
aeree portando all'apnea nel sonno. Una semplice strategia di
trattamento è quella di cambiare posizione nel sonno; per es.
dormire sul fianco piuttosto che sulla schiena. Al
posto del CPAP che le è stato dato, un BiPAP (pressione
positiva sull'aria a due livelli) può prevenire
l'ostruzione delle vie respiratorie. Un'altra alternativa è un
dispositivo ortodottico modellato per mantenere la mascella, la bocca e
la lingua nelle posizioni tali da evitare l'ostruzione. Infine, un intervento
chirurgico, ovulopalatofaringoplastica (UPPP) o la tracheostomia,
sono interventi molto invasivi che si possono prendere in
considerazione se i trattamenti più conservativi falliscono.
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GENE DA IDENTIFICARE
Da quattro anni, la nostra famiglia è
stata confortata da una diagnosi di malattia mitocondriale
(MITO) sulla base di una biopsia muscolare fatta a mia figlia.
Mostrava gravi carenze nei complessi I, II, III e IV che erano
molto bassi. Abbiamo numerosi membri della famiglia con vari
problemi medici e attestazioni di invalidità.
Proprio recentemente, siamo stati informati che sebbene noi
potremmo avere la MITO, ci sono nuovi criteri per la diagnosi
della malattia, una assoluta identificazione del gene colpito.
Noi non conosciamo il gene, e se la necessità di avere il nome di
uno specifico gene è diventato il criterio per la diagnosi, cosa
devono fare quelli di noi che hanno una diagnosi con chiare e specifiche
referenze mediche? Ci è stato detto nel passato che il difetto si
identifica a sufficienza sulla base dei sintomi quando a seguito
della biopsia di un membro della famiglia, mia figlia, si è
avuta una chiara e precisa diagnosi?
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RISPOSTA dalla MDA: Salvatore DiMauro, M.D.,
Columbia University College of Physicians & Surgeons, New York,
NY
La definizione dei difetti genetici è un processo logico nella
medicina: si inizia definendo un insieme di sintomi ereditati in
una famiglia, "una sindrome"; poi si definiscono le alterazioni
biochimiche, se queste sono caratteristiche, si ha una
"malattia"; infine si trova il gene responsabile della malattia
e si prova a identificarne le mutazioni. Questa è la conoscenza
ultima, con la quale spesso si possono correlare tipi di
mutazioni con tipi di sintomi.
Ora tornando alla vostra famiglia: Voi dite che siete
stati "confortati" dalla diagnosi di malattia mitocondriale basata
su una tipica biopsia muscolare su vostra figlia. Io presumo che
la diagnosi nella vostra famiglia sia basata su (1)
presentazione clinica; (2) biopsia muscolare, mostrante
probabilmente fibre rosse sfilacciate; e (3) alterazioni
biochimiche negli enzimi della catena respiratoria, che voi
descrivete. Così, perché non fare l'ultimo passo; e precisamente,
provare ad identificare il difetto genetico? I vantaggi di avere
una diagnosi genetica molecolare sono, innanzitutto, quello di aiutare a capire
la patogenesi sottostante (ad es. i passi che portano dal
difetto genetico alla sintomatologia clinica) e questo, a sua volta,
può aiutare a scegliere o approntare interventi terapeutici
appropriati. Secondariamente, condurrà ad un consiglio genetico
razionale, incluso (se desiderata) la diagnosi prenatale.
Poiché io non posseggo informazioni riguardo la vostra
famiglia o il tipo di malattia mitocondriale, vado alla
conclusione: non c'è da aver paura degli studi genetici; se
hanno successo possono aiutare voi ed i vostri dottori.
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COME AUMENTARE DI PESO?
Sono una donna di 27 anni con una diagnosi di encefalopatia
mitocondriale (MELAS). Cosa posso fare per aumentare di peso?
Inoltre ho problemi di defecazione e di urinazione. Non riesco a
digerire appropriatamente il cibo e mi sono state date delle
medicine per digerire, ma le medicine rendono il mio stomaco
gonfio e dolorante. Una sonda gastrica potrebbe essere di aiuto?
Attualmente prendo neurotin 100 mg tre volte al giorno per il
dolore alla schiena ed agli arti. Non mi è di aiuto per questo, ma
piuttosto per alcuni dei miei attacchi di emicrania e per gli
spasmi muscolari. |
RISPOSTA dalla MDA: Stanley B. Holstein,
M.D., MDA Clinic Director, New Rochelle, NY
L'encefalopatia mitocondriale (MELAS) è dovuta alla mutazione
puntiforme del DNA mitocondriale A3243G tRNA Leu, dalla quale
deriva la carenza dei complessi I e IV degli enzimi respiratori
mitocondriali (ad es. la citocromo c ossidasi), e pertanto l'alterazione
della
funzione muscolare. Le cellule dei muscoli scheletrici mostrano
fibre rosse sfilacciate, che sono in realtà accumulazioni di mitocondri
anormali. In un articolo su Acta Neuropathological
1998:96;86-90, viene descritto un paziente con MELAS con
microvacuolazione marcate indicanti un predominante accumulo di
mitocondri anormali nelle fibre muscolari lisce dell'intestino come pure nei muscoli scheletrici. Questo paziente
soffre di dismotilità intestinale. Motilità anormale dell'
intestino tenue e dell'intestino crasso simula ostruzione intestinale
e per questo si definisce come una pseudo ostruzione cronica
intestinale (CIP). I sintomi includono anoressia, sazietà
precoce, intolleranza a pasti abbondanti, nausea,vomito,disagio
addominale, costipazione, diarrea (dovuta alla eccessiva crescita
della
flora e fauna batterica intestinale), perdita di peso e
malnutrizione. Veda l'articolo su Muscle & Nerve
2002:25:768-784. UN'altra miopatia mitocondriale, l'encefalopatia
neurogastrointestinale mitocondriale (MNGIE) è dovuta alla
mutazione del gene del DNA nucleare che codifica la timidina fosforilasi sul cromosoma 22 causando molteplici delezioni
nel DNA
mitocondriale. Questa malattia è caratterizzata da grave dismotilità intestinale.
Pertanto, le citopatie mitocondriali colpiscono pure le fibre
muscolari lisce e da questo derivano
i sintomi intestinali.
Il trattamento include agenti procinetici (es.
metoclopramide o Reglan), una dieta povera di grassi e fibre, o
in casi gravi una sonda digiunostomica. La dismotilità
dell'intestino tenue può rendere comunque difficile il passaggio del cibo lungo
l'intestino tenue.
Infine, la dose di neurotin può essere aumentata gradualmente
fino a molto più di 100 mg al giorno per tre volte e si può
alleviare il dolore fino ad una dose massima totale di 1800 mg
(al giorno ndt)
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STORIA FAMIGLIARE DI MALATTIA MITOCONDRIALE
Alla madre di mia moglie (52 anni) era stata
diagnosticata una sindrome di Kearn Sayre (KSS) e morì due
anni fa. La sorella di mia moglie (32 anni) aveva una malattia
mitocondriale e morì il mese scorso. Noi viviamo in Australia
e mia moglie ha appena ricevuto una lettera dal laboratorio di
diagnostica mitocondriale di Melbourne con la conferma che lei
è portatrice della stessa mutazione del DNA mitocondriale di
sua sorella. Dal suo esame si legge quanto segue: esame- MELAS
A3243G, risultato positivo con percentuale 20, campione
1.206e+09/sangue. Gli unici sintomi avvertibili di cui mia
moglie soffre sono occasionali abbassamenti di energia e
sintomi parainfluenzali più spesso dell'usuale. Pensa sia
probabile che le condizioni di mia moglie si deteriorino?
Abbiamo una figlia di 2 anni che non mostra sintomi di malattia
mitocondriale. E' a rischio e deve essere esaminata?
Apprezzeremmo molto qualsiasi informazione o suggerimento che
le sia possibile fornirci.
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RISPOSTA dalla MDA: Salvatore
DiMauro, M.D., Columbia University College of Physicians &
Surgeons, New York, NY
La diagnosi nella famiglia di sua moglie non è
la sindrome di Kearns-Sayre (KSS), che è nella maggioranza
dei casi invariabilmente una condizione sporadica, ma una
variante della sindrome MELAS (encefalomiopatia mitocondriale,
acidosi lattica, ed episodi simil-ictus). Questa variante è
associata tipicamente alla mutazione (A3243G) che, infatti, è
stata trovata nelle cellule del sangue di sua moglie. Questa
malattia è trasmessa in linea materna, il che significa che
tutte le relative discendenti sono portatrici della mutazione
e sono a rischio di sviluppare i sintomi. Comunque, data la
natura speciale della genetica mitocondriale, le conseguenze
cliniche possono variare enormemente di gravità nei membri
discendenti in linea materna, che spaziano da malattie
multisistemiche gravi fino a quelle leggere o persino prive di
sintomatologia. Per questa stessa ragione, non è possibile
fare nessuna previsione sul decorso della malattia. Sua figlia
è a rischio e dovrebbe essere seguita a intervalli regolari
da un pediatra neurologo. Se lei vive vicino a Melbourne, le
suggerirei di consultare il Dr. David R. Thorburn o il Dr.
Henrik Dahl al Murdoch Children's Research Institute.
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DISTURBI DELL'ORECCHIO INTERNO
Sono una donna di 41 anni alla quale è stata
diagnosticata una distrofia muscolare più di 20 anni fa,
sebbene non sia stata identificata la malattia esatta.
Innanzitutto ho debolezza facciale e alle estremità
superiori e una debolezza più leggera agli arti inferiori.
Riguardo alla mia debolezza facciale, la mia espressività è
completamente immobile suggerendo una malattia funzionale del
decimo nervo. Da più di 7 anni ho problemi progressivi
con i movimenti oculari, suggerendo un coinvolgimento del nono
nervo (principalmente il mio occhio sinistro). Negli ultimi
tre anni ho iniziato ad avere problemi con l'orecchio interno
(l'ottavo nervo del mio orecchio sinistro). I dottori locali
mi hanno diagnosticato che ho la sindrome di Meniere, ma io
non sono in grado di controllare i sintomi (vertigini,
sbilanciamenti, tintinnii, perdita di udito). Gli specialisti
di orecchio naso e gola, hanno riferito di me ad un neurologo
per indagare questo nuovo disturbo nel timore che possa non
trattarsi di Meniere ma della mia DM che parte nuovamente.
C'è qualcosa che collega la distrofia muscolare (DM) con il
disturbo all'orecchio interno che rassomiglia alla Meniere?
Questi nuovi disturbi possono aiutare nella diagnosi finale di
DM o di altra malattia neuromuscolare
(DMN)?.
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RISPOSTA dalla MDA: Michael Weiss,
M.D., MDA Clinic Director, MDA/ALS Center at the University of
Washington Medical Center, Seattle, WA
La combinazione dei tuoi sintomi (perdita di
udito, difficoltà dei movimenti oculari, e la debolezza
muscolare progressiva) suggeriscono fortemente la possibilità
di una malattia mitocondriale (MITO). Questo è un gruppo di
affezioni che colpiscono funzioni multiple del corpo ma spesso
in modi differenti Tutte le cellule umane contengono
mitocondri che sono necessari per il metabolismo energetico.
Le malattie mitocondriali sono dovute alle mutazioni nei geni
che sono necessari ai mitocondri per funzionare normalmente.
La perdita di udito e la debolezza muscolare sono due fra le
più comuni caratteristiche di questi disturbi. Le difficoltà
dei movimenti oculari suggeriscono una miopatia mitocondriale
conosciuta come sindrome di Kearn Sayre (KSS), sebbene anche
altri disturbi mitocondriali possono produrre simili problemi
agli occhi. Una biopsia muscolare è una diagnostica comune
per queste situazioni anche se sono da usare colorazioni e
tecniche speciali. Inoltre, c'è a disposizione un esame
genetico per alcuni di questi disturbi.
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PROGRESSIONE della MNGIE
Facendo ricerche sulle malattie mitocondriali, sembra ci
siano informazioni sulla miopatia mitocondriale (MITO) e sulla
encefalopatia mitocondriale (MELA) ma non riesco a trovare
molto sulla encefalomiopatia neurogastrointestinale (MNGIE).
Sono una donna di 50 anni e negli ultimi tre anni, ho avuto
problemi con la masticazione e la deglutizione, problemi
gastrointestinali ed urinari (non riesco a rilasciare in
maniera controllata). Mi è stata fatta una biopsia ed un
esame dei muscoli pelvici che ha portato alla diagnosi di
MNGIE ed una diagnosi precedente di CMT con la tipica
neuropatia progressiva nelle mani, e nella parte bassa delle
gambe, ecc. Recenti problemi vestibolari (perdita di
equilibrio, vertigini, perdita di udito, apnea nel sonno e
soffio al cuore). In definitiva vorrei saperne di più sulla
MNGIE sia sulla malattia stessa che come prognosi.
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RISPOSTA dalla MDA: Michio Hirano,
M.D., The Eleanor and Lou Gehrig MDA/ALS Center, New York, NY
Stiamo studiando la MNGIE da diversi anni. La MNGIE è una
malattia autosomica recessiva caratterizzata clinicamente da
dismobilità gastrointestinale, cachessia, neuropatia
periferica, ptosi e oftalmoplegia esterna progressiva
(palpebre cadenti ed incapacità a muovere gli occhi) e
leucoencefalopatia (materia bianca cerebrale anormale alla
risonanza magnetica MRI). La malattia è causata da mutazioni
nel gene codificante la timidina fosforilasi. La mancanza
della funzione della timidina fosforilasi porta ad alti
livelli di timidina nel sangue e causa anormalità nel DNA
mitocondriale. Lei può avere la MNGIE; comunque, i problemi
vestibolari e vescicali sarebbero atipici in questa diagnosi.
La diagnosi di MNGIE può essere confermata facilmente con i
test del sangue. Nello specifico, il nostro laboratorio è in
grado di misurare l'attività della timidina fosforilasi nei
globuli bianchi e nelle piastrine del sangue. Nella MNGIE,
l'attività enzimatica è molto bassa o assente e la timidina
plasmatica è molto alta. Possiamo anche sequenziare il gene
della timidina fosforilasi. Abbiamo descritto le
caratteristiche della MNGIE in Annals of Neurology 2000;
47:792-800. Tipicamente la malattia inizia negli anni
dell'adolescenza ma ci sono stati casi di insorgenza sia a 5
mesi di vita sia a 43 anni. La malattia è progressiva su
molti anni. Pensiamo che le terapie per ridurre la timidina
plasmatica saranno altamente efficaci per i pazienti. Abbiamo
provato l'emodialisi su pazienti con MNGIE ed abbiamo
constatato che questo trattamento riduce la timidina
plasmatica solo per alcune ore e quindi non costituisce un
trattamento efficace per questa malattia.
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TRAPIANTO CARDIACO
A mia figlia di 9 mesi è stata diagnosticata
una miopatia mitocondriale (MITO), a 7 mesi di vita. A quella
data, con tutti gli esami fatti, la sola parte del suo corpo
colpita era il suo cuore. Il suo cuore non pompa il sangue
ossigenato come dovrebbe, ed è attualmente ingrossato del 50%
un solo lato del cuore stesso. Il cuore funziona solo per
circa un terzo della normale funzionalità. L'abbiamo portata
da un oftalmologa il quale ha effettuato un esame degli occhi
e risultò completamente un esito negativo: nessun segno di
palpebre cadenti, visione perfetta al 100% e nessuna
cataratta. Lei è molto sottopeso, come aveva evidenziato
anche la diagnosi originale. Solo ora, lei sta guadagnando
peso con l'aiuto del sondino gastrico, ed ha recuperato a 4,5
Kg.
A causa del suo sottopeso, il nostro cardiologo
e il nostro genetista sono dell'avviso di effettuare una
biopsia muscolare in ottobre, per vedere se lei può essere
stata colpita in tutti i muscoli del suo corpo, o unicamente
al cuore. Ci hanno detto che se la malattia è diffusa
ovunque, lei morirà certamente, e se invece è limitata al
cuore, la sua sola speranza è fare un trapianto cardiaco. Io
sono molto, preoccupata riguardo al fare un trapianto
cardiaco, riguardo la sua finalità e a causa della alta
possibilità di rigetto. Sto disperatamente sperando che lei
abbia qualche informazione che possa essere più positiva,
piena di speranza e più aggiornata di quello che ci hanno
detto i nostri dottori. Sto avendo attacchi di ansia al
pensiero di un trapianto di cuore e sento che potremmo essere
"spinti" a muoverci troppo rapidamente in questa
direzione. Mia figlia è aiutata da 5 farmaci che sono: la
L-carnitina, il Digoxin, il Captopril, il Furosemide, e la
Levothyroxin (a bassi livelli tiroidei). E' una lottatrice -
ed è sopravissuta inaspettatamente a molti più ostacoli,
incluso l'andare incontro ad uno shock dopo che le avevano
rimosso liquido dal pericardio, ecc. La prego di farmi sapere
se c'è qualche informazione che lei sente che potrebbe
esserci di aiuto. Sono una madre molto atterrita, disperata al
pensiero di perdere la propria figlia, e terrificata da un
trapianto. Sono intenzionata a portare mia figlia in qualsiasi
ospedale lei ritenga essere di miglior aiuto per
lei.
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RISPOSTA dalla MDA: Michio Hirano,
M.D., The Eleanor and Lou Gehrig MDA/ALS Center, Columbia
Presbyterian Medical Center, New York, NY
Rispondo alla sua richiesta relativa alla sua
bambina di 9 mesi con una diagnosi di miopatia mitocondriale.
Comprensibilmente, come genitore di questa piccina lei è
molto ansiosa poiché sua figlia ha una grave cardiomiopatia
che può richiedere un trapianto cardiaco. Sebbene io non
possa confermare la diagnosi basandomi sulle limitate
informazioni disponibili, è certamente possibile che la sua
bambina abbia una malattia mitocondriale. Comparata alla
cardiomiopatia dilatatoria (cuore largo con pareti sottili),
la cardiomiopatia ipertrofica (cuore allargato con pareti
spesse) è generalmente meno comune, ma è comune nelle
miopatie mitocondriale. Pertanto, sarebbe necessario sapere se
il cuore "allargato" è dilatato o ipertrofico. La
carenza primaria di carnitina è un fattore importante perché
i pazienti con questo disturbo rispondono molto bene
all'integratore alla carnitina. Infatti, alcuni pazienti che
erano considerati candidati per il trapianto cardiaco
svilupparono funzioni cardiache normali con il trattamento con
carnitina. Il fatto che la sua bambina non abbia risposto alla
carnitina indica che non ha una carenza primaria di carnitina.
Io sono d’accordo con la raccomandazione di effettuare una
biopsia muscolare diagnostica. Devo puntualizzare che il
campione muscolare deve essere valutato attentamente da un
esperto in malattie mitocondriali, come il Dr. Salvatore
DiMauro alla Columbia University a New York City. Le analisi
appropriate della biopsia possono rivelare il difetto
molecolare genetico responsabile della malattia.
L'identificazione della causa della malattia della bambina
può fornire le informazioni necessarie per la prognosi e può
portare a terapie più specifiche.
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NODULI INTESTINALI
A nostra di 9 anni è stata diagnosticata una malattia
mitocondriale (MITO) complesso I per mezzo di una risonanza
magnetica MRI/MRS ed una biopsia muscolare. E' stata colpita
da problemi digestivi fin dalla nascita. Recentemente le è
stata fatta una colonscopia (dopo avere sofferto di fortissimi
dolori di stomaco e sangue nelle feci) e le sono stati trovati
noduli granulari sia nell'intestino tenue che in quello
crasso. I risultati della biopsia ritornarono inconcludenti.
Una malattia mitocondriale può essere causa di questi noduli?
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RISPOSTA dalla MDA: Walter G.
Bradley, DM, FRCP, MDA Clinic Director, University of Miami
School of Medicine, Miami, FL
Questa risposta si basa sull'aiuto del mio collega, Dr.
Ashok Verma. I noduli granulari nella colonscopia possono
essere una traccia falsa, ed il loro ritrovamento essere
inconclusivo in ogni modo. La malattia mitocondriale
può avere una significativa componente gastrointestinale
(GI), oltre la sindrome ben conosciuta della
encefalomiopatia miogastrointestinale (MNGIE). Questi sintomi
GI ampiamente originati dalla neuropatia autonoma GI e si
presentano generalmente come gastroparesi, ostruzioni
pseudointestinali intermittenti, gonfiore e dolore,
diarrea/costipazione croniche, malnutrizione e cessazione
della crescita in età molto giovane (molti problemi
digestivi, come dicono questi genitori). Se la biopsia
muscolare documentò una malattia mitocondriale, e la
colonscopia fu comunque inconclusiva, io sospetto che i
sintomi GI derivano in questo caso dalla malattia
mitocondriale. Per un migliore approfondimento sarebbero
necessari uno studio della motilità GI ed una biopsia
endoscopica da parte di uno specialista gastro intestinale,
che probabilmente mostrerebbe anormalità nei mitocondri se
studiati nel modo corretto. C'è anche la possibilità di una
ricerca mitocondriale in laboratorio per individuare la
mutazione specifica che causa la MNGIE.
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DISTURBI COMPORTAMENTALI
Quale è l'incidenza dei disturbi di tipo
ossessivo/compulsivo esplosioni -intermittenti o
provocatoria-opposizionale in individui con distrofia
muscolare congenita (DMC)? Ho due figli di 22 e 20 anni,
entrambi con una diagnosi di DMC dalla nascita/prima infanzia
(i dottori dicevano che può essere descritta come una
miopatia congenita) Uno soffre anche di diabete di tipo I e
nacque prematuro di tre mesi. Le malattie mentali che
includono frequenti esplosioni di aggressività sono comuni in
questo tipo di malattia muscolare? Entrambi i ragazzi sono
anche mentalmente ritardati (da un grado lieve a moderato).
Uno ha usato una carrozzina dalla nascita e l'altro ( che
nacque prematuto di 6 settimane) camminò all'età di 4 anni.
La malattia sembra avere una natura di non o lenta
progressione. Dovrebbero essere fatti ulteriori esami per
avere la possibilità di ridefinire le loro diagnosi alla luce
dei progressi degli ultimi 20 anni? Dovremmo fare una indagine
genetica per la nostra figlia "normale"? (Il suo
unico esame fatto anni fa è stato un esame del CPK, che non
risultò elevato e ci venne detto che lei non era una
"portatrice"). Ma ci sono ora esami più sofisticati
che fornirebbero informazioni più accurate per lei?
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RISPOSTA dalla MDA: Michael A.
Pollack, M.D., MDA Clinic Director, The Nemours Children's
Clinic, Orlando, FL
In un paziente con miopatia e diabete si
dovrebbe prendere in considerazione un'altra evenienza e cioè
la presenza di una malattia mitocondriale. Ci sono anomalie
uditive o difetti della conduzione cardiaca? Ora gli studi
sulle malattie mitocondriali sono molto più sofisticati
rispetto al tempo in cui furono fatte le diagnosi dei suoi
ragazzi. Molti degli studi fatti per valutare i pazienti con
un disturbo mitocondriale possono essere fatti sul sangue
piuttosto che sul muscolo, Comunque, se l'intervento viene
fatto per qualche altra ragione, può essere ripetuta una
biopsia muscolare e - se studiata in un laboratorio
opportunamente equipaggiato per valutare pazienti con malattie
muscolari congenite - può fornire maggiori informazioni che
la biopsia iniziale. Una diagnosi più precisa può essere
facilitata da una indagine genetica. Una analisi genetica di
vostra figlia deve prendere in considerazione tre meccanismi
possibili di ereditarietà della malattia che ha colpito i
suoi fratelli: 1) Collegata al sesso, 2) Recessiva, 3)
Mitocondriale. La probabilità che la sorella abbia un figli
affetto varia a seconda di quale meccanismo sia coinvolto. Con
una indagine genetica più accurata si otterrebbe una diagnosi
più precisa. Comunque, perfino senza informazioni
addizionali, una indagine genetica potrebbe fornire lo spettro
dei rischi. I problemi comportamentali sono probabilmente
molto più strettamente correlati con il grado di disfunzione
mentale che con una specifica diagnosi neuromuscolare.
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UNDIAGNOSED SYMPTOMS
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REPLY from MDA: Valerie A. Cwik,
M.D., MDA Clinic Director, University of Arizona Health
Sciences Center, Tucson, AZ
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EFFETTO DELLA PUNTURA DELLE API E DEBOLEZZA MUSCOLARE
Sono una donna di 52 anni e cinque anni fa mi è stata
diagnosticata una miopatia mitocondriale (MITO). Circa un anno
fa, sono stata punta da un'ape mellifera e andai
conseguentemente in shock anafilattico, con le conseguenti
iniezioni endovenose ed intramuscolari di Epi, Decadron,
Vistaril, ed il successivo ricovero in unità intensiva. Ora
porto un Epi Pen.
Il mio grande sconcerto ora è il rapido declino delle mie
capacità muscolari. Prima della puntura dell'ape, lavoravo a
tempo pieno come paramedico curando la ricezione telefonica in
uno studio medico ed ero in grado di svolgere i miei incarichi
di ufficio con un minimo di assistenza. Da quell'episodio, non
solo dovetti lasciare il mio impiego, ma ho anche difficoltà
nelle quotidiane attività in casa.
Ci sono studi che mostrino relazioni con la puntura di
imenotteri e l'improvvisa progressione della debolezza
muscolare nella miopatia mitocondriale? Il mio equilibrio sta
peggiorando, sta diventando impossibile fare le scale e ci
sono pochi giorni in cui non riesco ad alzare le braccia abbastanza
da pettinarmi.
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RISPOSTA dalla MDA: Walter G.
Bradley, DM, FRCP, MDA Clinic Director, University of Miami
School of Medicine, Miami, FL
Io non conosco studi che indichino specificatamente che le
punture delle api o delle vespe causino un peggioramento delle
miopatie mitocondriali, e non ho sentito questo da parte dei
miei pazienti. Qualsiasi situazione neuromuscolare patologica
è peggiorata da una malattia intercorrente (accaduta durante
una malattia e modificante il corso di un'altra malattia), o
per la semplice immobilizzazione. Forse questo è proprio ciò
che è accaduto a lei. Alternativamente, la sua malattia può
essere progredita, sebbene la progressione suoni più rapida
di quello che normalmente avviene in una miopatia
mitocondriale Le raccomando di farsi vedere dal suo
specialista neuromuscolare e che prenda in considerazione un
attento programma di esercizi pianificato, combinato con
alcuni dei farmaci che sono stati di aiuto per alcuni pazienti
con miopatie mitocondriali, inclusi tra gli altri il
coenzima Q10, la vitamina C e la riboflavina.
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PAROLA E LINGUAGGIO
Sono un terapista del linguaggio e mi sto
occupando di una bambina di 4 anni alla quale è stata
diagnosticata una miopatia mitocondriale subito dopo la
nascita. E' molto lenta nelle abilità motorie grandi e
piccole, non parla ed ha solo una minima vocalizzazione. Fa
uso di un respiratore tracheale, ma attualmente è in grado di
farne a meno per circa 15 minuti ed è anche alimentata con
sondino gastrico. Non sono state accertate le sue capacità
auditive e di visione.
Si potrebbe impiegare su questa bambina un valvola per la
parola, come la Passy-Muir, al fine di tentare una
vocalizzazione? Siccome io non sono sicuro delle sue abilità
cognitive, quali sono le prospettive di acquisizione di
un qualche sistema di comunicazione o linguaggio? Per la
maggior parte del tempo, lei sta a casa in posizione
supina su una stuoia. Avrà miglioramenti con qualche tipo di
sedia adattata?
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RISPOSTA dalla MDA: Robert E.
Mcmichael, M.D., MDA Clinic Director, Neurology Associates of
Arlington, Arlington, TX
Le malattie mitocondriali sono estremamente
variabili a causa delle differenti mutazioni che colpiscono i
geni mitocondriali ed a causa del fatto che la gravità può
variare da organo ad organo. Spesso, le persone che hanno una
malattia mitocondriale hanno un misto di mitocondri normali ed
anormali (eteroplasmia ndt). La percentuale relativa di ogni
tipo di mitocondri varia da organo ad organo. Io non posso
arrivare a nessuna conclusione migliore dello stesso medico
della bambina; specialmente del medico che ha fatto la
diagnosi.
In generale, un bambino che ha una
miopatia mitocondriale congenita il cui sviluppo motorio non
è progredito di molto fino all'età di quattro anni è
probabile che abbia uno sviluppo limitato nel futuro. Alcuni
bambini che hanno citopatie mitocondriali congenite avrebbero
sviluppato una attività motoria simile al normale a questa
età.
Udito ridotto, visione ridotta e ritardo mentale sono tutti
eventi possibili in un bambino con una malattia mitocondriale.
L'udito può essere valutato ad un livello approssimativo con
uno studio dei potenziali uditivi evocati del tronco. La
visione può essere testata usando uno studio delle risposte
visive evocate. Il cervello può essere valutato in parte con
una risonanza magnetica a scansione MRI, un
elettroencefalogramma EEG, e la misura della circonferenza
craniale. La sua domanda riguardo la vocalizzazione assistita
e l'acquisizione di una capacità di linguaggio e
comunicazione non può avere risposta senza una vagliatura ed
una analisi delle informazioni descritte. In tutto od in parte
ci dovrebbero essere benefici, inclusa la tolleranza al letto,
con un cambio di postura ed anche un minor rischio
respiratorio. La conoscenza delle anormalità biochimiche nei
mitocondri potrebbe fornire un elemento in più su cosa
aspettarsi.
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PREVENZIONE ed EREDITARIETA'
Sono una donna di 27 anni e mi è stata diagnosticata
recentemente la sindrome di Kearns-Sayre (KSS). Ho anche una
neurofibromatosi di tipo 1(NF1). Ho sofferto di emicranie per
tutta la vita e mi sono state sollevate chirurgicamente le
palpebre. Gli occhi sono asciutti, pruriginosi e non si
chiudono nel sonno. Ho cecità notturna, e la luce diretta del
sole è molto dolorosa per i miei occhi, sebbene io porti
sempre gli occhiali da sole. C'é una qualche relazione fra la
NF1 e la KSS? In aggiunta alla preoccupazione per il mio
futuro, sono preoccupata anche circa l'uso delle vitamine e
farmaci per ritardare il progredire della KSS in mio figlio di
7 anni. Sebbene mi piacerebbe avere altri figli, è sicuro?
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RISPOSTA dalla MDA: John T. Kissel,
M.D., MDA Clinic Director, Ohio State University, Columbus, OH
Non c'è nessuna relazione tra la sindrome di
Kearn Sayre (KSS) e la neurofibromatosi di tipo 1 (NF1). La
KSS è una malattia mitocondriale, causata da una mutazione
(difetto) nel DNA contenuto nei mitocondri. Un gene totalmente
differente causa la NF1, che è localizzato sul cromosoma 17.
La trasmissione ereditaria è di tipo dominante, questo
significa, che se hai la malattia, ciascuno dei tuoi figli ha
una probabilità del 50% di ereditare il "gene
difettoso" e contrarre quindi la malattia. Se non
erediti il "gene difettoso", allora non trasmetti la
malattia. Tieni a mente, sebbene, che questo valga solo pare
la NF!, la genetica per la tua KSS è molto più complicata.
Poiché lei sta considerando di avere più bambini, io credo
che sia molto importante che lei proceda in accordo con il suo
dottore, e si faccia vedere da un consigliere genetico a cui
le sue due malattie siano familiari.
Sfortunatamente, noi non siamo a conoscenza di nessuna
terapia vitaminica o nutrizionale in grado di ritardare o
prevenire la KSS, sia in qualcuno che è a rischio, sia in chi
ha già la malattia.
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MALATTIE DEGLI OCCHI E DM
A mi moglie è stato detto sei anni fa che ha la malattia
di Stargart o fundus flavimaculatus. A quel tempo le venne
detto che era una malattia che si vede normalmente nelle
persone anziane (allora aveva 30 anni) ma nel suo caso era
conseguenza della sua DM. Abbiamo letto recentemente che le
malattie agli occhi non sono causate dalla DM. Ora siamo
confusi. La malattia di Stargardt, o altre malattie agli occhi
possono essere causate o peggiorare da una DM?
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RISPOSTA dalla MDA: Robert McMichael,
M.D., MDA Clinic Director, Ft. Worth
La malattia di Stargrdt ed il fundus flaviculatum si
riferiscono a malattie della macula dell'occhio. Ci sono varie
forme di degenerazione maculare. Almeno alcune sono genetiche.
Il termine di distrofia maculare può essere usato. Questo non
si riferisce alla distrofia muscolare. Persone che hanno la
sindrome di Charcot Marie Tooth, specialmente di tipo 1,
possono avere anormalità dei nervi ottici. Queste sono
raramente gravi a sufficienza da causare una perdita della
vista. Inizialmente, questa prende la forma di una anormalità
a sintomatica che può essere identificata con un test chiamato
esame dei segnali visivi evocati.
Persone che hanno malattie dei mitocondri possono avere un
problema visivo chiamato atrofia ottica di Leber come anche
malattie dei muscoli. Non deve suonare che i problemi agli
occhi di sua moglie sono il risultato di una malattia
neuromuscolare, a causa del fatto che le è stata
diagnosticata la malattia di Stargardt.
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ANESTETICI E MALATTIE NEUROMUSCOLARI
Avete raccomandazioni in generale da dare per
minimizzare il rischio di reazioni avverse agli agenti
anestetici nei pazienti con una diagnosi di sospetta o
accertata di malattia neuromuscolare che devono sottoporsi ad
intervento chirurgico o ad altre procedure che richiedano una
anestesia generale?
In risposte precedenti, medici e neurologi
avevano alluso alle possibilità di reazioni avverse agli
agenti anestetici includendo "mioglobinuria" e
"ipertermia maligna".
Queste possibili reazioni preoccupano
particolarmente i genitori di bambini coinvolti nella
diagnostica di una distrofia muscolare di Duchenne o di Becker
a causa della biopsia muscolare (un intervento chirurgico
svolto solitamente in anestesia generale) che gioca ancora un
ruolo importante nel processo diagnostico. |
RISPOSTA dalla MDA: William D.
Hetrick, M.D., Chair, Committee on Surgical Anesthesia,
American Society of Anesthesiologists [http://www.asahq.org]
Gli anestesisti dovrebbero e possono essere
a conoscenza dei problemi specifici correlati all'anestesia e
le interazioni con i farmaci somministrati ai pazienti
affetti dalle diverse malattie neuromuscolari.
Nei pazienti con certi tipi di distrofia
muscolare, è particolarmente importante essere consapevoli
della potenziale ipertermia maligna (MH). La MH è una
reazione potenzialmente fatale a certe sostanze anestetiche ed
a miorilassanti in pazienti suscettibili la quale può essere
evitata con l'uso di sostanze alternative non scatenanti.
Per evitare complicazioni il paziente o il suo
tutore familiare deve essere a conoscenza della complicazioni
della anestesia per il tipo specifico di malattia
neuromuscolare coinvolta - in presenza della necessita di
usare sostanze anestetiche. Questo è estremamente importante,
nell'evenienza che sia necessario un intervento chirurgico di
emergenza in un ospedale che non tratta molti pazienti con
malattie neuromuscolari, cosicché l'anestesista sia informato
dell'esistenza e delle complicazioni della condizione
neuromuscolare. Il ricorso a sistemi di telesoccorso è
probabilmente il metodo migliore per assicurarsi che questa
informazione sia disponibile in tutte le circostanze.
Una volta che l'anestesista è stato messo a
conoscenza dell'esistenza specifica malattia, c'è un mondo di
informazioni nei manuali, e nelle riviste specialistiche ed
on-line, per indirizzare correttamente l'anestesista nella
gestione dell'anestesia. Queste risorse dovrebbero essere
disponibili in ogni reparto di anestesia.
Raccomandazioni specifiche sulla ipertermia maligna sono
reperibili 24 ore su 24 alla MH Hotline, 1-800-644-9737, una
risorsa fornita dagli esperti volontari della Malignant
Hyperthermia Association of the United States (MHAUS) (http://www.mhaus.org/).
NOTA (10/99): 10/99): La American Society of
Anesthesiologists al http://www.asahq.org/
ha diffuso una precauzione per i pazienti, ricordando loro di
dire ai propri dottori se stanno prendendo integratori
alimentari. Avvisa inoltre i pazienti di sospendere
l'assunzione di prodotti erboristici almeno due o tre
settimane prima dell'intervento. Un certo numero di
anestesisti ha riportato di gravi problemi al ritmo cardiaco
e/o alla pressione sanguigna in pazienti che non avevano
comunicato di avere preso integratori prima dell'intervento.
Tra questi elenchiamo il St. John's Wort, il ginkgo biloba, la
matricaria amarella (Chrysanthemum parthenium) , ed il
ginseng. I produttori di integratori alimentari non devono
provare che i loro prodotti sono sicuri od efficaci prima di
commercializzarli, e non forniscono precauzioni o informazioni
sugli effetti collaterali ai consumatori (NORD Update Volume. 17,
No. 2, Summer 1999).
Vedi anche la domanda N°112Effetti collaterali dei
farmaci e anestetici nella MITOdella UMDF ndt
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MITOCONDRI E DIETA
Una madre che conosco ha levato a suo figlio i latticini e
la carne come pure i cibi con conservanti, ed ha così
ottenuto di interrompere gli episodi di vomito, gli attacchi
ed il deterioramento. Lui si sta recuperando proprio bene
anche in considerazione delle misere condizioni in cui era.
C'è un enzima specifico che è responsabile
dell'elaborazione di queste tre sostanze? Sento spesso che
un bambino con encefalomiopatia è stato aiutato da una
dieta chetogena. E' vero?
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RISPOSTA dalla MDA:
Salvatore DiMauro, M.D., College di Physicians & Surgeons
of Columbia University, NYC
La domanda circa i possibili effetti benefici o dannosi di
diversi regimi alimentari in pazienti con malattia
mitocondriale è interessante. Dipende su quale blocco
metabolico agisce un errore congenito del metabolismo, noi
possiamo provare a trarre l'energia dai generi alimentari
che non abbiano bisogno di quella particolare via metabolica
danneggiata. Per esempio, pazienti con carenza di un enzima
che elabora gli acidi grassi della catena lunga (per esempio
carnitina palmitoiltrasferasi, CPT) fanno bene ad evitare i
grassi nella loro dieta, a favore dei carboidrati.
Ad alcuni bambini con malattia mitocondriale ed attacchi fa
bene una "dieta chetogena".
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MITOCONDRI E VACCINAZIONI
Cosa venne prima, l'uovo o la gallina? Assumendo che
ciascuno sia nato con alcuni mitocondri mutanti in ogni
cellula, se un bambino fosse stato sottoposto alla
vaccinazione, e manifestasse sintomi encefalomiopatici
esacerbati post-vaccinazioni, queste così dette
immunizzazioni possono essere considerate delle tossine e la
causa della miopatia ed encefalopatia? O c'è una
sensibilità genetica preesistente a queste sostanze
chimiche,e quindi il riceverle con le vaccinazioni esacerba
semplicemente le già preesistenti condizioni? C'è qualcuno
che abbia fatto ricerche in quest'area?
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RISPOSTA dalla MDA:
Salvatore DiMauro, M.D., College di Physicians & Surgeons
of Columbia University, NYC
L'assunzione che ciascuno è nato con alcuni DNA
mitocondriali mutati (mtDNA) non è totalmente corretta.
Molti di noi portano variazioni nelle sequenze del mtDNA
("polimorfismi"), che comunque, sono innocue e che
non danneggiano la funzione mitocondriale. Questi
polimorfismi sono sfruttati dagli antropologi nel tracciare
le origini della specie umana (ad una "Eva
mitocondriale") e dagli esperti di polizia scientifica
per tracciare l'origine delle macchie di sangue nella scena
di un crimine.
Il ruolo scatenativo di una vaccinazione in bambini con una
malattia mitocondriale preesistente è probabilmente dovuto
alla infezione mite e alla risposta immunitaria che
accompagna le vaccinazioni. Questo mite stress può
aumentare la richiesta di energia nell'organismo e può
scombussolare l'equilibrio in un individuo che abbia già da
prima una limitata produzione di energia (a causa della
malattia mitocondriale).
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MIOPATIA MITOCONDRIALE E TEMPO FREDDO
A mio nipote è stata diagnosticata una miopatia
mitocondriale. Con il tempo più freddo sembra avere
maggiori problemi con spasmi muscolari, è normale questo?
Ci sono altri con i medesimi problemi?
Gli facciamo fare bagni molto caldi e gli massaggiamo ben
bene le gambe e le braccia ma c'è qualcosa d'altro che
potremmo fare per aiutarlo con questi spasmi?
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RISPOSTA dalla MDA: Rose
Dotfiglio, M.D., Asst. Professor, Medical College of Wisconsin
I pazienti con miopatia mitocondriale possono lamentare
spasmi muscolari o crampi. Davvero alcuni pazienti
riferiscono che i loro crampi sono molto più frequenti se
le gambe sono al freddo. Un'altra possibile causa per
l'aumento degli spasmi muscolari o crampi sono i giorni di
grande attività con il risultato di un aumento degli spasmi
muscolari più tardi di sera o la notte. I crampi possono
essere causati da uno stiramento dei muscoli rapido ed
improvviso e possono essere molto dolorosi. Questi tendono
anche a crescere e calare prima che si risolvano
completamente.
L'uso di bagni caldi e di massaggi alle gambe è appropriato
nella terapia iniziale. Inoltre, il bambino può trarre
benefici dall'uso di Tylenol o di un'altro prodotto
acetaminofeno. Se gli spasmi muscolari sono gravi o un
problema persistente a dispetto del trattamento iniziale,
potrebbe essere necessario consultare il medico riguardo il
possibile uso di farmaci prescrivibili. In alcuni casi
solfato di chinino o Benadril sotto prescrizione medica
possono portare beneficio. Alcuni dei farmaci antiepilettici
possono anche essere di grande aiuto, ma questi devono
essere usati unicamente sotto la direzione del medico
curante.
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EREDITARIETA' DELLE MIOPATIE MITOCONDRIALI
Potete dirci se una miopatia mitocondriale è o non è ereditata in
linea materna basandovi solo su una biopsia congelata? Quali
informazioni da una biopsia fresca rispetto ad una biopsia congelata?
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RISPOSTA dalla MDA:
Salvatore DiMauro, M.D., Prof. of Neurology, New York
Non so di nessuna evidenza della disfunzione mitocondriale
nella neurofibromatosi né è stato riportato che pazienti
adulti con malattia mitocondriale abbiano una più alta
incidenza di fibrocisti della mammella (presumevo che questa
sia il disturbo fibrocistico di cui lei chiedeva).
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MIOPATIE MITOCONDRIALI
La neurofibromatosi ha una qualche relazione con la
disfunzione mitocondriale? E' stato trovato che in adulti
con disturbi mito ci sia una più alta incidenza di
fibrocisti?
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RISPOSTA dalla MDA:
Salvatore DiMauro, M.D., Prof. of Neurology, New York
Non so di nessuna evidenza della disfunzione mitocondriale
nella neurofibromatosi né è stato riportato che pazienti
adulti con malattia mitocondriale abbiano una più alta
incidenza di fibrocisti della mammella (presumevo che questa
sia il disturbo fibrocistico di cui lei chiedeva).
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Agli altri gruppi di domande:
I Gruppo,
II Gruppo,
IV Gruppo
aggiornato
il 27-febbraio-2005
fonama@fonama.org
Trascrizioni
di conferenze in rete
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