QUEST Volume 6, Numero 5, Ottobre 1999
LA
MALATTIA MITOCONDRIALE E LE SUE PROSPETTIVE:
SINTOMI, DIAGNOSI E SPERANZA PER IL FUTURO
di Sharon Hesterlee
Ognuna delle nostre cellule contiene, in media, da 500 a 2.000
piccole "fabbriche" chiamate mitocondri i quali sono
responsabili della fornitura dell'energia che ci necessita. Se i
mitocondri non lavorano appropriatamente, gli effetti sono
particolarmente appariscenti nelle parti del corpo che richiedono molta
energia, come per esempio il sistema nervoso, i muscoli scheletrici, ed
il cuore.
Questo è il secondo articolo di una serie di due parti sulle
malattie mitocondriali che colpiscono questi organi. La Parte
1 (vol.6, n.4) copriva l'anatomia mitocondriale, le basi della
ereditarietà della malattia mitocondriale e i tipi comuni di malattia
mitocondriale che colpiscono i muscoli.
La parte 2 focalizza l'attenzione sulle diagnosi, i sintomi ed il
loro controllo. In più, i ricercatori della MDA e l'esperto dei
mitocondri Eric Schon della Columbia University ci mettono a conoscenza
dei progetti nei canali della ricerca più promettenti per i trattamenti
delle malattie mitocondriali.
Le malattie mitocondriali differiscono in molti modi dalle altre
malattie genetiche che colpiscono i muscoli. Il più significativo,
sebbene la malattia mitocondriale possa presentarsi come "miopatia
pura", intendendo con questo che sono colpiti solo i muscoli
scheletrali o il cuore, molto più spesso causa problemi in molti
sistemi organici differenti, includendo i sistemi nervoso, visivo,
renale, digestivo e circolatorio.
I mitocondri sono essenziali per la trasformazione di ciò che
mangiamo in energia sotto forma della molecola ATP. Sebbene ci siano
molte parti che lavorano in ogni mitocondrio, le encefalomiopatie
mitocondriali (quei disturbi che colpiscono cervello e muscoli ed è
coperta dal programma MDA) è molto causata molto spesso da difetti
nelle proteine che costituiscono la catena respiratoria. La catena
respiratoria entro i mitocondri è una catena di montaggio costituita da
complessi proteici che combinano gli elettroni con l'ossigeno per
generare energia potenziale sotto forma di ATP. (Questa catena
respiratoria non ha niente a che fare con la respirazione).
AL DI LA'DELLA DEBOLEZZA MUSCOLARE
A dispetto del fatto che le malattie mitocondriali possOno essere
così variabili e colpiscano così tanti sistemi di organi, alcuni
sintomi sono comuni per molte di queste malattie. Questi includono
debolezza muscolare, crampi muscolari, estrema affaticabilità, problemi
gastrointestinali (costipazione, riflusso acido), palpebre ricadenti
(ptosi), paralisi dei muscoli oculari (oftalmoplegia esterna),
degenerazione retinica (retinite pigmentosa) con perdita di visione,
convulsioni, atassia (perdita di equilibrio e di coordinazione) e
ritardo nell'apprendimento. Vedere l'illustrazione sottostante:
Sistemi comunemente colpiti nella malattia mitocondriale
I maggiori problemi associati con la malattia mitocondriale
--poca energia, produzione di radicali liberi ed
acidosi
lattica -- possono manifestarsi in una varietà di sintomi in
molti organi diversi del corpo. Questo diagramma dipinge
sintomi comuni della malattia mitocondriale, dei quali molte
persone hanno sottoinsiemi specifici. Molti di questi sintomi
sono molto trattabili.
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Un'altra categoria di sintomi chiamati "segnali lievi" può
essere riscontrata in persone che non hanno nessuno dei sintomi più
evidenti della malattia mitocondriale. I segnali leggeri includono
sordità, leggera intolleranza all'esercizio, diabete, bassa statura ed
attacchi di emicrania.
Talvolta quando si scopre che una persona ha una malattia
mitocondriale sulla base di sintomi più gravi, si riscontrano i segni
leggeri della malattia in altri membri della sua famiglia.
Tutti questi problemi iniziano quando qualcosa va storto nei
mitocondri. Alcuni sono il diretto risultato di interruzioni nella
fornitura di energia, mentre altri possono essere dovuti alla produzione
secondaria di sottoprodotti tossici, ed infine altri alla combinazione
di questi due problemi.
Se dei componenti chiave della catena respiratoria nei mitocondri
mancano o sono difettosi, il risultato è simile alle conseguenze del
deragliamento di un treno. Primo, poiché un componente della catena di
montaggio non lavora, gli elettroni non giungono a destinazione. L'ATP
non viene prodotta con efficienza e le cellule scarseggiano di energia
per fare fronte alle normali funzioni.
Secondo, tutti i passi successivi al punto in cui inizia il problema
ne risentono -- spesso portando ad una chimica anormale che produce
molecole cariche di tossine. Questi sottoprodotti includono radicali
liberi ed eccesso di metaboliti, come l'acido lattico, che possono
essere pericoloso in grande quantità.
Queste osservazioni portano a sospettare questi tre primi aspetti
come causa dei sintomi della malattia mitocondriale: il deficit di
energia, la generazione di radicali liberi e la fabbricazione di
metaboliti tossici. I ricercatori stanno cercando i modi per intervenire
su queste cause sottostanti. Contemporaneamente, è bene ricordarsi che,
sebbene le malattie mitocondriali siano rare, molti dei loro sintomi
specifici, come l'insufficienza cardiaca e le convulsioni, sono
relativamente comuni nella popolazione generale. Pertanto, esistono
buoni trattamenti farmacologici per aiutare nel controllo di questi
sintomi.
PERDITA DI ENERGIA E DIETA
I tessuti che necessitano di un grande quantitativo di energia, come
il cervello, il cuore, i muscoli schelettrici, i muscoli degli occhi ed
i tubuli renali, funzionano male probabilmente, in parte, perché manca
loro il combustibile (ATP ndt). Il risultato è debolezza muscolare,
cardiomiopatia, problemi renali, palpebre ricadenti, problemi cognitivi
e fatica generale.
Sebbene non ci sia modo di contrastare direttamente questa perdita di
energia, è importante mangiare sano, con una dieta ben bilanciata.
Qualche volta per ottenere benefici nel controllo di specifiche malattie
metaboliche e mitocondriali sono necessarie diete speciali. Consultate
sempre il vostro medico su questo punto, un cambiamento di dieta può
essere pericoloso in alcune di queste malattie.
Inoltre, un rapporto preliminare indica che l'integratore dietetico
creatina può produrre incrementi anche se modesti nella forza muscolare
in persone con una varietà dimalattie neuromuscolari, incluse le
malattie mitocondriali.
La creatina è una piccola molecola simile ad un aminoacido che viene
convertita nel corpo in un composto chiamato fosfocreatina ed usata
quindi come fonte di energia. La fosfocreatina ora contiene perfino più
energia che l'ATP ed è normalmente usata dalle cellule dei nostri
muscoli per fornire lo scatto iniziale di un forte sforzo fisico.
Ma ricordiamoci che i risultati sperimentali con la carnitina sono
molto preliminari, e non si conoscono ancora gli effetti a lungo termine
della integrazione di carnitina su persone con tutti i vari tipi di
malattie neuromuscolari.
Dunque, sebbene siano disponibili integratori da banco senza
prescrizione, non si deve pensare che questi siano sempre innocui.
Dovreste sempre consultare il vostro medico prima di prendere qualsiasi
integratore dietetico.
RADICALI LIBERI E ANTIOSSIDANTI
I radicali liberi sono molecole cariche ad alta reattività che
possono ossidare danneggiandoli il DNA e le membrane della cellula
(lo stesso processo chimico che trasforma il ferro in ruggine).
Normalmente, la catena respiratoria genera un basso livello di radicali
liberi durante il processo di fabbricazione di ATP. Quando c'è un
difetto nel funzionamento della catena respiratoria, l'ago della
bilancia si può spostare in direzione di una produzione più alta di
radicali liberi.
Questi radicali liberi, in giro, possono causare ulteriori danni al
mtDNA (l'unico DAN che si trova solo all'interno dei mitocodri), creando
così un circolo vizioso di danneggiamento e produzione di radicali
liberi. Non e chiaro quanto influisca esattamente la produzione di
radicali liberi nel peggioramento dei sintomi delle malattie
mitocondriali, ma è sicuro che influiscano, e pertanto molti dottori
prescrivono antiossidanti ai loro pazienti.
Gli antiossidanti, usualmente sotto forma di vitamine o cofattori,
aiutano a neutralizzare i radicali liberi. Gli stessi antiossidanti e le
vitamine possono anche aiutare gli enzimi che operano nella catena
respiratoria a lavorare con più efficacia. Sfortunatamente, studi dei
loro effetti su persone con malattie mitocondriali hanno prodotto
risultati ambigui, in genere perché alcuni dei partecipanti alle
sperimentazioni rispondono agli integratori ed altri no.
"Probabilmente non faranno male, ma probabilmente non faranno
molto bene" dice un ricercatore sulla assunzione di antiossidanti.
"E' un po' come riempire l'oceano con un cucchiaino da te'."
Alcuni esempi di antiossidanti sono la vitamina E, il
coenzima Q10, l'idebenone (insieme con il CoQ10, penetra nel sistema nervoso più
facilmente), l'acido lipoico, la vitamina C, la vitamina K e la
riboflavina (B2). Molti dottori prescrivono un "cocktail" di
questi integratori adattato al singolo paziente.
PRODUZIONE DI METABOLITI TOSSICI E CARNITINA
Quando la catena respiratoria mitocondriale è bloccata, i metaboliti
che sono normalmente elaborati dagli stessi enzimi possono accumularsi
nelle cellule e causare problemi.
Per esempio, il piruvato è un derivato chimico del glucosio che è
normalmente trasportato all'interno dei mitocondri e poi elaborato
ulteriormente così che la sua energia potenziale possa essere
recuperata dalla catena respiratoria.
Comunque, quando la catena respiratoria è bloccata, il piruvato si
accumula all'esterno dei mitocondri, e quando questo accumulo diventa
eccessivo, le cellule cominciano a convertirlo in acido lattico.
"Molti pazienti con malattie mitocondriali hanno acidosi lattica
--lattato nel sangue", dice il neuroscienziato Eric Schon della
Columbia University di New York . "E ci sono discrete evidenze che
il lattato non è proprio un segno di insufficienza mitocondriale, ma
che il lattato stesso è dannoso --specialmente nel cervello, ma
probabilmente anche nel muscolo. Se questo è vero, allora tenere il
lattato basso sarebbe di aiuto al paziente."
Tenendo presente questo, due gruppi, uno alla University of Florida
diretto da Peter Stacpoole e uno alla University of California-San Diego
guidato da Richard Haas, stanno conducendo sperimentazioni cliniche con
un farmaco chiamato dicloroacetato (DCA) per cercare di ridurre i
livelli di lattato nei bambini con la sindrome di Ley, la sindrome di
Pearson, la MELAS o MERFF (tutte citopatie mitocondriali).
Un terzo gruppo di ricercatori diretto da Darryl DeVivo della
Columbia University sta anche pianificando di avviare una
sperimentazione clinica con il DCA la prossima primavera, ma
limiterà i partecipanti alle sole persone affette da MELAS che
hanno la mutazione A3243. De Vivo sostiene che i livelli di lattato nel
cervello sono più alti nella MELAS che nelle altre malattie
mitocondriali, ed egli spera quindi, restringendo il criterio di
partecipazione, che lo studio produrrà risultati più significativi
sugli effetti del DCA.
Oltre alla acidosi lattica, altri metaboliti che normalmente
alimentano la catena respiratoria possono accumularsi nelle cellule
delle persone con malattie mitocondriali.
Nel tentativo di liberare il corpo da certi di questi metaboliti in
eccesso, si è cercato talvolta di ricorrere alla integrazione di
carnitina. Carnitina è un composto naturale prodotto nel corpo che
funziona come una "molecola di scorta" per altre
molecole.
Una delle funzioni della carnitina è quella di portare all'interno
di mitocondri gli acidi grassi a catena lunga. Un altro suo importante
ruolo è quello di legare i metaboliti in eccesso e scortarli al di
fuori delle cellule fino ai reni per la loro escrezione nelle urine.
In questo modo, la carnitina aiuta il corpo a liberarsi di certi
metaboliti in eccesso.
L'integratore carnitina è spesso prescitto nelle malattie
mitocondriali, ma, come con gli antiossidanti, l'accertamento della sua
efficacia è controverso. La carnitina può essere acquistata in tutto
il paese nei negozi di alimenti salutistici o può essere presa nella
forma prescrivibile Carnitor (il produttore di Carnitor, la Sigma Tau,
garantisce la purezza del suo prodotto). Ancora una volta, consutare il
proprio dottore prima di assumere qualsiasi tipo farmaco o integratore.
Sebbene non sia possibile trattare tutto delle cause primarie delle
malattie mitocondriali, uno studio recente nel giornale Neurology
suggerisce che persone con con malattie come la MELAS, la MERFF e la
oftalmoplegia esterna progressiva (PEO) sono realmente in maggior
pericolo per le complicazioni trattabili come l'insufficienza cardiaca o
l'ictus che per la malattia mitocondriale stessa. Gli autori mettono
sull'avviso che persone che vivono con una malattia mitocondriale
possono trarre beneficio da un monitoraggio più accurato di queste
condizioni e cercare l'attenzione medica pronta quando necessita.
Fortunatamente, esistono buoni trattamenti per molte di queste
complicazioni associate alle malattie mitocondriali. Per esempio, le
convulsioni possono essere controllate con farmaci antiepilettici come
la carbamazepina. Comunque, il comune antiepilettico acido valproico
dovrebbe essere evitato poiché riduce la carnitina nel corpo.
L'insufficenza cardiaca e l'aritmia cardiaca possono essere
controllate con farmaci o con un pacemakers.
Inoltre, le persone a rischio per l'ictus possono ridurre questo
rischio con farmaci, ed il diabete può essere spesso controllato per
mezzo di una dieta attenta e con farmaci. In ogni modo gli specialisti
che trattano questi disturbi devono sempre essere informati della vostra
malattia mitocondriale.
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