Fondazione FONAMA fonama@fonama.org Tel. 335250742  

Traduzioni a cura di Natale Marzari

Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza  e  la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale ancora mi perseguita.    Natale Marzari


 

 

 

 

     
 

MITO 101 - Dolore

 
   

Petra Kaufmann, MD

Neurological Institute
Columbia University
710 W 168th St
New York, NY 10032-3726

 

 


Punti chiave:
  • La letteratura non riporta che il dolore da solo sia un disturbo comune nella malattia mitocondriale . Piuttosto, i pazienti si lamentano di emicranie o cefalee1,5, sofferenza muscolare 2, disturbi gastrointestinali 6,4, o di disestesia negli arti distali in presenza di neuropatia 8. Comunque, alcuni pazienti con malattia mitocondriale soffrono di sindromi dolorose.
  • Dovranno essere attentamente escluse sottostanti cause del dolore non-mitocondriali .
  • E' possibile che in pazienti con gravi deficit neurologici o compromissione cognitiva il dolore rimanga ignorato.
  • La cura del paziente include l'affrontare ogni sottostante problema, ed un adeguato trattamento del dolore per preservare la qualità della vita.

Indagine clinica del dolore nelle malattie mitocondriali:

  • Una anamnesi e una esaminazione fisica accurate sono importanti per individuare ogni sottostante causa che possa contribuire alla condizione dolorosa.
  • Possono essere necessari studi accessori compresi, per esempio, studi gastrointestinali per la sofferenza addominale, o studi di conduzione nervosa per il dolore agli arti.

La gestione del dolore nelle malattie mitocondriali

  • Dopo aver affrontato i sottostanti fattori contribuenti al dolore, il dolore associato alla malattia mitocondriale è trattato similarmente al dolore in altri condizioni, partendo con gli analgesici non oppiacei.
  • Quando gli analgesici non oppiacei sono insufficienti, i pazienti possono trovare beneficio rivolgendosi a un centro per la gestione del dolore, specializzato nel  dolore cronico, sempre seguiti da un esperto mitocondriale.
  • Le cefalee emicraniche possono rispondere ad uno dei triptani nella fase acuta e possono garantire trattamento profilattico se esse si presentano più di due volte al mese 7.
  • Il disagio muscolare può essere migliorato da modificazioni dello stile di vita rivolte ad evitare le situazioni scatenanti e nel contemporaneo intraprendere di un programma di attività fisica gentile, breve, e regolare per evitare il deperimento. Anche gli esercizi di stretching possono aiutare a migliorare la sofferenza muscolare 9.
  • Alcuni pazienti sentono che l'idratazione, in particolare con “bevande per sportivi” ricche di elettroliti, può alleviare il dolore muscolare, (lo fanno anche le bevande ricche di caffeina ndt).
  • Alcuni pazienti trovano che essi traggono beneficio da tecniche di “conservazione dell'energia”. Questo significa che cercano di evitare l'esercizio eccessivo così che rimanga abbastanza energia per le attività piacevoli.
  • Alcuni pazienti hanno riscontrato che provano dolore associato all'esercizio eccessivo in condizioni sfavorevoli, come con il tempo caldo e umido, con il tempo freddo, (durante gli abbassamenti della pressione atmosferica ndt), o in condizioni di malessere, febbre o stress.
  • Il mantenimento di una attività regolare la più estesa possibile può prevenire il dolore che è spesso associate con l'inattività, come il dolore alle giunture o la sofferenza muscolare.
  • Il dolore neuropatico spesso risponde alla terapia farmacologica, inclusi i farmaci antiepilettici (ad es. gabapentina o topiramato), gli antidepressivi (per es. antidepressivi triciclici o SSRI), o altri farmaci come il tramadol 3.
  1. Ciafaloni E, Ricci E, Shanske S, Moraes CT, Silvestri G, Hirano M, Simonetti S, Angelini C, Donati MA, Garcia C, et al. MELAS: clinical features, biochemistry, and molecular genetics. Ann Neurol 1992;31(4):391-398.
  2. Deschauer M, Wieser T, Neudecker S, Lindner A, Zierz S. Mitochondrial 3243 A-->G mutation (MELAS mutation) associated with painful muscle stiffness. Neuromuscul Disord 1999;9(5):305-307.
  3. Dworkin RH, O'Connor AB, Backonja M, Farrar JT, Finnerup NB, Jensen TS, Kalso EA, Loeser JD, Miaskowski C, Nurmikko TJ, Portenoy RK, Rice AS, Stacey BR, Treede RD, Turk DC, Wallace MS. Pharmacologic management of neuropathic pain: evidence-based recommendations. Pain 2007;132(3):237-251.
  4. Hirano M, Nishigaki Y, Marti R. Mitochondrial neurogastrointestinal encephalomyopathy (MNGIE): a disease of two genomes. Neurologist 2004;10(1):8-17.
  5. Hirano M, ricci, Em Koenigsberger MR, Defendini R, Pavlakis SG, DeVivo DC, DiMauro S, Rowlland LP. Melas: an original case and clinical criteria for diagnosis. . Neuromucular Disord 1992;2(2):125-35.
  6. Hom XB, Lavine JE. Gastrointestinal complications of mitochondrial disease. Mitochondrion 2004;4(5-6):601-607.
  7. Iizuka T, Sakai F, Endo M, Suzuki N. Response to sumatriptan in headache of MELAS syndrome. Neurology 2003;61(4):577-578.
  8. Karppa M, Syrjala P, Tolonen U, Majamaa K. Peripheral neuropatia in patients with the 3243A>G mutation in mitochondrial DNA. J Neurol 2003;250(2):216-221.
  9. Stanos SP, McLean J, Rader L. Physical Medicine Rehabilitation Approach to Pain. Anesthesiol Clin 2007;25(4):721-759.

 

Alla pagina originale

Contatore visite