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ARTICOLO DI RASSEGNA DELLO STATO DELL'ARTE
Malattie mitocondriali: Un approccio pratico per i medici di base
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ESTRATTO |
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www.pediatrics.org/cgi/doi/10.1542/ peds.2007-0391 doi:10.1542/peds.2007-0391 Parole chiave malattia mitocondriale, fosforilazione ossidativa, OXPHOS, diagnosi, bambino Abbreviazioni OXPHOS—fosforilazione ossidativa mtDNA—DNA mitocondriale nDNA—DNA nucleare MELAS—miopatia mitocondriale encefalopatia, acidosi lattica e episodi di simil-ictus MRS—protone (1H) risonanza magnetica spettroscopica CSF—liquido cerebrospinale Accettato per pubblicazioni 19 Sett. 2007 Indirizzare la corrispondenza a Richard H. Haas, MB, BChir, MRCP, Departments of Neurosciences e Pediatrics, University of California San Diego, 9500 Gilman Dr, La Jolla, CA 92093-0935. E-mail: rhaas@ucsd.edu PEDIATRICS (ISSN Numbers: Print, 0031-4005; Online, 1098-4275). Copyright©2007 by the American Academy of Pediatrics |
IL RICONOSCIMENTO CLINICO della malattia mitocondriale è spesso uno sforzo problematico. Le disfunzioni mitocondriali primarie su base genetica, si presentano come un gruppo eterogeneo di disturbi, le quali nell'insieme sono ora riconosciute costituire il più comune disturbo neurometabolico della fanciullezza. 1 Gli studi epidemiologici sulla malattia mitocondriale sono limitati dalla eterogeneità della malattia e dall'essere sottodiagnosticate. I tassi di prevalenza sono meno accurati dei tassi di incidenza nelle stime della frequenza delle malattie mitocondriali a causa dell'alta mortalità nella fanciullezza di questi disturbi. L'incidenza prescolastica era di 1 su 11.000 nati vivi in uno studio svedese,2 laddove l'incidenza della malattia mitocondriale presente all'età di 16 anni era 1 su 16.000 nati vivi in uno studio australiano.3 Il gruppo australiano ha combinato i tassi di prevalenza negli adulti con i tassi di incidenza nella fanciullezza per arrivare ad uno stimato minimo di “prevalenza alla nascita” di 1 su 7634 nati vivi. Considerando come incompleto l'accertamento, il rischio di sviluppare una malattia mitocondriale nel corso della vita di 1 su 5000 nati vivi è la più probabile stima. 1,4 Ciò sebbene, la più comune presentazione della malattia mitocondriale ad insorgenza nella fanciullezza, la sindrome di Leigh, la quale è un disturbo neurodegenerativo progressivo che implica regressione evolutiva, disfunzione del tronco cerebrale, e acidosi lattica, in questa sua classica presentazione da sola ammonti ad una stima del 18% di tutte le malattie mitocondriali pediatriche. 5 Le malattie mitocondriali sono solitamente progressive e multisistemiche. Tipicamente colpiscono quegli organi che hanno un grande bisogno di energia, compresi i muscoli scheletrici e cardiaco, gli organi endocrini, i reni, le componenti non mucosali del tratto intestinale, la retina, e il sistema nervoso centrale. Comunque, virtualmente ogni organo o tessuto può essere coinvolto. Come regola generale, il coinvolgimento di 3 o più sistemi d'organo senza una diagnosi unificante dovrebbe far sorgere il sospetto di una malattia mitocondriale. Sebbene un trattamento efficace rimanga elusivo, la diagnosi definitiva è cruciale per permettere una appropriata gestione dei sintomi, degli accurati pronostici e delle valutazioni del rischio di ricorrenza. La difficoltà diagnostica deriva non solo dall'ampio spettro dei sintomi e dei segni che un singolo paziente può avere ma anche dall'assenza di un metodo di screening affidabile o di un biomarcatore diagnostico che sia sia sensibile che specifico in tutti i casi di malattia mitocondriale. Sebbene la malattia mitocondriale primaria abbia per definizione una eziologia genetica, l'anormalità genetica può essere trovata o nelle mutazioni del DNA mitocondriale (mtDNA) o del DNA nucleare (nDNA). In pazienti sintomatici sono state identificate più di 150 mutazioni puntiformi patogeniche nel mtDNA e 100 delezioni del mtDNA. 6,7 Comunque, le mutazioni nel nDNA sono responsabili della maggioranza delle malattie mitocondriali che si presentano negli infanti e nei bambini. 8–10 Servirebbe un approccio semplificato e standardizzato per facilitare il riconoscimento clinico della malattia mitocondriale da parte dei medici di base. Con questo articolo noi intendiamo assistere i medici generalisti nel riconoscimento delle più indicative caratteristiche della malattia mitocondriale, standardizzare le definizioni di malattie mitocondriali primarie rispetto a quelle secondarie, e fornire un approccio consensuale per entrambe mettendo in grado i medici generalisti di iniziare una appropriata esaminazione diagnostica di base e di aiutarli nella decisione del rivolgendosi a centri specialistici |
quando si potrebbe trattare
di una presentazione non-specifica. QUANDO SOSPETTARE UNA MALATTIA MITOCONDRIALE Bandiera rossa
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TABELLA 2 Ritrovamenti non specifici nelle malattie
mitocondriali Costituzionali Incapacità a crescere Bassa statura Ritardo nella crescita intrauterina Microcefalia Neurologici Ipotonia Spasmi infantili Epilessia intrattabile Inspiegati disturbi del movimento Perdita di udito (neurosensoria) Neuropatia assonale Stato epilettico con una ulteriore bandiera rossa o non specifica caratteristica Coma Ototossicità di alcuni farmaci Cardiovascolare Tachicardia (posturale o parossistica) Oftalmologico Ipoplasia del nervo ottico, retinopatia pigmentosa Gastroenterologico Vomito cronico o ciclico Costipazione o diarrea croniche inspiegate Dermatologico Lipomatosi simmetrica Endocrino Ipotiroidismo Ipoparatiroidismo Carenza idiopatica dell'ormone della crescita Renale Disfunzione renale tubulare (compresa acidosi tubulare renale e/o aminoaciduria) Sindrome nefrotica Imaging Inspiegate lesioni dei gangli basali Inspiegata atrofia del sistema nervoso centrale (cerebrale o cerebellare) Inspiegata leucodistrofia Storia familiare Sindrome della morte mprovvisa infantile Ereditarietà materna multigenerazionale e modello di emicranie cefalee, depressione, o disturbi ansiosi
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Pertanto, i sintomi non specifici, particolarmente se
si presentano isolati, non indicano di per sé un problema mitocondriale. Comunque, quando
essi sono presenti in combinazione, la probabilità di un disturbo mitocondriale aumenta. Particolarmente se
le caratteristiche non specifiche coinvolgono differenti sistemi d'organo,
la qual cosa deve prontamente far iniziare appropriate indagini diagnostiche di base (vedi Tabella 3).
Acidosi lattica |
TABELLA 3 Esami per lo screening di base per le malattie mitocondriali:
esaminazione iniziale |
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Screening metabolico di sangue e urine per tutti i pazienti |
Screening metabolico del liquido spinale
per i pazienti con sintomi neurologici |
Caratterizzare coinvolgimento sistemico |
Esaminazione neurogenetica
clinica per i pazienti con
ritardo nello sviluppo |
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Chimica di base |
Lattato e piruvato | Ecocardiogramma |
Cariotipo |
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Enzimi epatici e ammoniaca | Quantificare gli aminoacidi | Elettrocardiogramma | Esaminazione della sindrome dell' X fragile | ||
Conteggio completo del sangue Creatinina chinasi Lattato, piruvato, e rapporto lattato/piruvato del sangue Quantificare gli aminoacidi plasmatici Quantificare gli acidi organici urinari Analisi dell'acilcarnitina plasmatica |
Studi di routine, compreso il conteggio cellulare, il glucosio, e misurazione delle proteine | Esaminazione oftalmologica Esaminazione audiologica MRI del cervello |
Consulto neurologico infantile Consulto genetico |
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Risultati dei test negativi hanno un alto tasso di falsi-negativi. Perciò, se i risultati sono anormali o se la malattia mitocondriale è ancora sospetta, indirizzare il paziente ad un centro mitocondriale specializzato. |
TABELLA 4 Diagnosi differenziale
dell'acidosi lattica Innalzamento erroneo Cattiva tecnica di raccolta (uso di un laccio emostatico) Cattiva manipolazione del campione (provetta di raccolta errata o ritardo nel processamento) Fisiologica Esercizio anaerobico Malattie sistemiche che aumentano i livelli del lattato nel sangue Ipossia Ipotensione Shock Sepsi Insufficienza cardiaca/cardiomiopatia Insufficienza renale Sindrome dell'intestino corto (D-lattato) Malattie cerebrali che producono aumento dei livelli del lattato nel CSF Attacchi epilettici prolungati Meningiti/encefaliti Ischemia cerebrale Tumore maligno Altri disturbi metabolici Malattie metaboliche Disturbi degli aminoacidi Acidemie organiche Difetti del ciclo dell'urea Difetti del metabolismo del piruvato Difetti del ciclo di Krebs Disturbi mitocondriali OXPHOS Disturbi dell'ossidazione degli acidi grassi Disturbi del metabolismo del glicogeno nel fegato Disturbi della gliconeogenesi nel fegato Carenza di biotinidasi Altri Carenza di tiamina Esposizione a tossine (monossido di carbonio, metanolo) Persino quando livelli plasmatici del lattato e piruvato sono
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Ritrovamenti alla
neuroimaging Sebbene i risultati delle imaging del cervello possono essere normali in un paziente con miopatia pura,14 la maggior parte dei pazienti con una malattia mitocondriale coinvolgente il sistema nervoso centrale mostra anormalità alla MRI. 15,16 E' possibile vedere fin dalle prime fasi della malattia un modello non specifico, di ritardo nella mielinizzazione. 14,16,17 Inoltre, alcuni rilevamenti alla MRI sono altamente sensibili e specifici per la malattia mitocondriale. Il ritrovamento specifico più comune alla MRI è una anormalità simmetrica del segnale della materia grigia profonda, la quale si vede come una segnale MRI alto pesato su T2 ed un recupero inverso attenuato da liquidi (FLAIR) con un basso segnale pesato su T1. Può essere coinvolta ogni struttura profonda, con il carattere delle lesioni che possono essere a macchia o omogenee. 18 La malattia di Leigh è il prototipo della malattia mitocondriale nella quale i rilevamenti con imaging possono mostrare il coinvolgimento del tronco cerebrale, del diencefalo, dei gangli basali, e del cervelletto, sebbene le lesioni simmetriche dei gangli basali siano i rilevamenti più comuni. I disturbi da delezione nel mtDNA comportano spesso atrofia cerebrale e cerebellare con lesioni talamiche bilaterali e lesioni dei gangli basali. 18–20 In contrasto, la mappa imaging della miopatia mitocondriale, encefalopatia con acidosi lattica, e episodi di simil-ictus (MELAS) è costituita da lesioni simili all'infarto che possono apparire solo sporadicamente e non sono confinate nei territori vascolari. 21–23 L'effettuazione di una sequenza MRI pesata sulla diffusione durante un ictus è critica nel procedimento diagnostico, perché le lesioni mostrano un aumento del coefficiente di diffusione nelle malattie mitocondriali ma un coefficiente di diffusione significativamente ridotto nell' ictus ischemico acuto.24–26 La risonanza magnetica spettroscopica protonica (1H) (MRS) del cervello è una modalità più recente che può essere effettuata insieme alla MRI del cervello per misurare non invasivamente i livelli del lattato nel CSF e nel cervello per aiutare nella diagnosi e nel monitoraggio della malattia mitocondriale. 14,21,27,28 Comunque, le anormalità alla MRS protonica sono presenti solitamente solo nei pazienti con coinvolgimento del sistema nervoso centrale piuttosto che nei pazienti con una miopatia “pura”. Come con tutte le esaminazioni diagnostiche per una possibile malattia mitocondriale, non c'è un unico esame imaging che definisca accuratamente tutti i pazienti (vedere su www.mitosoc.org e seleziona “diagnosis toolkit” per una più ampia discussione sui rilevamenti tipici alla MRI e MRS nelle specifiche malattie mitocondriali).
Bambini più grandi e giovani
adulti |
cardiomiopatia,
frequentemente con intolleranza all'esercizio, sono comuni
in adolescenti e giovani. Possono anche venir prese in considerazione le diagnosi
di fibromialgia
o della sindrome della stanchezza cronica prima che quella di malattia mitocondriale. In contrasto,
può essere vista una malattia a decorso rapidamente
progressivo con improvvisa
regressione, spesso in associazione con un fattore di affaticamento fisiologico
come una malattia virale o infezione batterica, altre
gravi malattie, una gravidanza e parto, o un intervento chirurgico. La regressione
può manifestarsi come un ictus non vascolare, oftalmoplegia,
declino visivo, alterazioni dello stato mentale, una serie di nuovi
disturbi neurologici, o peggioramento tolleranza all'esercizio e affaticabilità. E' importante
sapere che
il primo episodio di ictus metabolico nella MELAS, o nella
encefalopatia metabolica nella malattia di Leigh, può essere fatale a
ogni età. PATOGENESI DELLE MALATTIE MITOCONDRIALI Le malattie mitocondriali primarie Le malattie mitocondriali primarie basate sul
nDNA |
fra i 5 complessi della
catena di trasporto degli elettroni e uno dei più comunemente implicati
nelle malattie mitocondriali. Le malattie del
nDNA che causano una grave carenza di coenzima Q10 meritano
una speciale considerazione in quanto presentanti una rara opportunità di
trattamento nelle malattie mitocondriali, perché i
loro sintomi, l'insorgenza dei quali può andare dall'infanzia all'età adulta, solitamente rispondono
alla integrazione con il coenzima Q10. 31 Una piena discussione del rilevamenti clinici
visti in persone con difetti nel nDNA è al di fuori dello scopo
di questo articolo ma è stata indirizzata in numerose eccellenti riviste 32 (vedi www.mitosoc.org e selezionati “diagnosis toolkit” per
una dettagliata discussione delle manifestazioni cliniche dei disturbi
mitocondriali primari basati sul nDNA). Le
malattie mitocondriali primarie basate sul mtDNA Malattie mitocondriali secondarie |
con riduzione in vitro
dell'attività enzimatica della catena di trasporto degli elettroni si
vede nel 50% dei campioni di tessuto da
pazienti con altre malattie metaboliche. Sicuramente, altre diagnosi che sono state definitivamente confermata in persone con sospetta malattia mitocondriale e prove biochimiche in vitro della disfunzione mitocondriale comprendono disturbi del metabolismo del rame (malattia di Wilson e malattia di Menkes 37,38), disturbi lisosomici (lipofuscinosi ceroide neuronale 39 e malattia di Fabry 40), disturbi perossisomici,41,42 neurodegenerazione associata alla pantotenato chinasi, carenza di olocarbossilasi sintetasi, carenza di cofattori molibdenici, e emocromatosi neonatale.43 Viene sempre più riconosciuto cha la compromissione OXPHOS può essere contribuente nella patologia della malattia in alcune malattie genetiche non tipicamente classificate come disturbi mitocondriali o metabolici, compreso la sindrome di Rett,44 la sindrome Aicardi-Goutieres,45 vari disturbi neuromuscolari,46 e la distrofia muscolare di Duchenne.47 Inoltre, l'attività dei complessi del trasporto degli elettroni nei muscoli scheletrici può essere diminuita nei bambini malnutriti, con correzione ai normali livelli dopo il miglioramento della nutrizione. 48 Anche i farmaci e le tossine possono colpire significativamente la funzione mitocondriale. Il valproato di sodio può danneggiare la funzione mitocondriale con l'induzione della carenza di carnitina, depressione dell'ossidazione intramitocondriale degli acidi grassi, e/o inibizione dell'OXPHOS 49–51; questa conoscenza deve essere presa in pronta considerazione per l'uso di anticonvulsivi alternativi nelle malattie mitocondriali, particolarmente nei pazienti con mutazioni della polimerasi mitocondriale. 52 Altri importanti esempi di farmaci che possono indurre disfunzione mitocondriale comprendono gli analoghi agli antiretrovirali nucleosidici per l'HIV,53,54 come pure i salicilati, i quali danneggiano i mitocondri epatici nella sindrome di Reye.55 Siccome molte caratteristiche cliniche possono far sorgere il sospetto di non essere specifiche per le malattie mitocondriali (vedi Tabella 2), la diagnosi differenziale può essere molto ampia. Le manifestazioni cliniche della malattia mitocondriale nei bambini possono mimare altri disturbi multisistemici come i disturbi congeniti della glicosilazione o la sindrome Marinesco-Sjögren 56,57 o persino essere mal interpretati come una sindrome vascolare o una sindrome da ictus immunologico. Sebbene le caratteristiche cliniche e le neuroimaging della sindrome di Leigh siano generalmente fortemente indicative di un disturbo mitocondriale, ci sono altre condizioni che possono dare origine a necrosi striata e che devono essere considerate. Similarmente, i ritrovamenti clinici e di neuroimaging possono talvolta suggerire altre leucoencefalopatie o disturbi neurodegenerativi. 18
ESAMINAZIONE DIAGNOSTICA DELLA MALATTIA MITOCONDRIALE |
e a larga base,con il fuoco
sull'integrazione di informazioni da molte fonti: la storia medica e famigliare
completa,
i rilevamenti clinici che possono essere indicativi della malattia mitocondriale (vedi Tabelle 1 e 2),
anormalità biochimiche di laboratorio
come l'acidosi lattica (la quale, come discusso
sopra, non è né sensibile né specifica come singolo biomarcatore
per molti disturbi mitocondriali), le prove da biopsia tissutale di anormale
attività enzimatica della catena di trasporto degli elettroni
o di danneggiata capacità respiratoria, e, se possibile,
l'identificazione di una mutazione patogenica del mtDNA o del nDNA. Questo processo spesso implica sofisticate analisi
che richiedono procedure invasive come la biopsia muscolare o epatica per ottenere tessuto per
l'esaminazione in laboratori specializzati. Queste indagini possono dare
risultati intermedi o ambigui, e la diminuita attività degli enzimi
della catena di trasporto degli elettroni può essere secondaria ad un
disturbo non respiratorio della
catena. 43 Per aiutare nell'interpretazione, sono stati proposti 2 schemi diagnostici per infanti e
per bambini per categorizzare la probabilità della malattia mitocondriale
in un dato paziente come definita, probabile, possibile, o
improbabile. 58,59 Le linee guida per diagnosi e trattamento dei disturbi mitocondriali in infanti e bambino
sono state
proposte recentemente da un gruppo di lavoro europeo e sono
disponibili in rete in inglese ( (http://aps-med.de e selezionando
“leitlinien”). Comunque, questi complessi e sofisticati algoritmi
diagnostici sono rivolti agli specialisti metabolici
e l'utilità clinica è limitata per i medici generalisti che si trovino all'inizio
dell'esaminazione diagnostica per un particolare paziente. L'esaminazione diagnostica tipicamente procede dalla esaminazione clinica generale all'imaging e agli esami di screening metabolici e quindi ad analisi biochimiche e genetiche più specifiche. Questo processo inizia con le analisi meno invasive e procede se necessario con analisi più invasive basate su biopsia. Chiaramente, il completo processo diagnostico può diventare complicato, e mettere in elenco il precoce coinvolgimento degli specialisti metabolici locali può essere abbastanza di aiuto. Il riferimento agli specialisti metabolici dovrebbe essere sempre fatto quando i sintomi ed i segni suggeriscono fortemente una malattia mitocondriale (vedi Tabelle 1 e 2), i pazienti che appaiono potenzialmente instabili con le classiche caratteristiche della malattia metabolica, l'acidosi lattica presente nel sangue o nel CSF, si osserva un modello di ereditarietà materna, o si sono osservate anormalità attraverso l'esaminazione diagnostica di base (vedi Tabella 3). E' anche prudente il riferimento al medico di base o di famiglia quando sono necessarie esaminazioni più elaborate, come l'esaminazione provocatoria o la biopsia muscolare con investigazione sugli enzimi della catena di trasporto degli elettroni. Se è stata fatta una diagnosi biochimica ma la base molecolare rimane sconosciuta, le ulteriori esaminazioni genetiche e consulti devono essere coordinati da uno specialista. La malattia mitocondriale chiaramente non è una singola entità ma, piuttosto, a disturbo eterogeneo con disfunzione dell'energia causata da centinaia di differenti mutazioni genetiche nucleari e mitocondriali, e altri difetti. Perciò, non esiste attualmente un algoritmo diagnostico accettato basato sui geni che sia utile per tutti i pazienti o |
seguito da tutti gli
specialisti metabolici. Le esaminazioni per le mutazioni nel nDNA possono essere
condotte su ogni tessuto, compreso il sangue. Comunque,
la maggior parte delle esaminazioni genetiche diagnostiche sul nDNA non devono essere condotte
a priori ma, piuttosto, guidate dal quadro clinico,
dai segni tessuto-specifici, e dai rilevamenti biochimici in un dato
paziente. In contrasto, l'esaminazione per mutazioni del mtDNA è frequentemente
più informativa quando condotte su campioni di biopsia muscolare, sebbene
i sedimenti urinari e le cellule buccali possano anche essere campioni
utili. 60 E' importante sapere che i consigli dietetici devono sempre essere dati in una sessione specializzata. Inoltre, sebbene ci siano solo poche opzioni disponibili per il trattamento delle malattie mitocondriali, è meglio che queste siano prescritte da clinici con esperienza in questi disturbi. RUOLO
DEI MEDICI DI BASE NEL PROCESSO DIAGNOSTICO
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Questo quadro di
esaminazione è particolarmente utile eseguirlo per un bambino con
“vaghe” presentazioni quando il medico di base può essere incerto se ci
sono prove sufficienti per garantire un riferimento metabolico.
Similarmente, normali risultati dalle prime esaminazioni possono
togliere la preoccupazione che una diagnosi mitocondriale sia stata
ignorata. Naturalmente, se i sintomi o i segni persistono, peggiorano, o
rimangono inspiegati, è indicata la consultazione di uno specialista
metabolico. CONCLUSIONI |
Malattie mitocondriali: Un approccio pratico per
i medici di base
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Aggiornamento delle informazioni& Servizi | comprese immagini ad alta-risoluzione, possono essere trovate all'indirizzo: http://www.pediatrics.org/cgi/contenuto/full/120/6/1326 |
Riferimenti | Questo articolo cita 59 articoli, a 23 dei quali puoi
accedere liberamente
all'indirizzo: http://www.pediatrics.org/cgi/contenuto/full/120/6/1326#BIBL |
Collezioni specializzate | Questo articolo, insieme con altri su argomenti similari,
appare nella seguente raccolta: Nutrizione e Metabolismo http://www.pediatrics.org/cgi/collection/nutrition_and_metabolism |
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Scaricato da www.pediatrics.org Cleveland Clinic#08003800 30 novembre 2007 |
RIFERIMENTI
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