I malesseri nei pazienti mitocondriali
Punti chiave
- Ogni volta che un paziente afflitto da una malattia
mitocondriale ha un malessere, si impongono numerose
sistematiche considerazioni e indagini per due importanti ragioni.
Primo, capire la precisa natura del malessere: il malessere è
causata da una infezione o precipitato da malnutrizione o non si
tratta ancora di un altra manifestazione della malattia
mitocondriale originale? Secondo, minimizzare il suo impatto sui
vari essenziali sistemi d'organo.
- Molte volte, un non necessario ritardo nell'adattamento di un
efficace trattamento per i molti comuni malesseri che affliggono i
pazienti mitocondriali è originato dall'errato concetto che ogni
nuovo malessere in questi soggetti deve in qualche modo spuntare
dalla loro sottostante disfunzione mitocondriale e che,
conseguentemente, qualsiasi trattamento sarà inefficace.
- Sebbene le malattie mitocondriali certamente debilitino
molteplici sistemi del corpo e aumentino l'incidenza delle
complicazioni, la maggior parte di queste sono trattabili e persino
prevenibili (Tabella 1).
L'importanza delle informazioni
- A causa della generale inadeguatezza della cura sanitaria, un
paziente mitocondriale in stato di malessere acuto solo raramente
sarà valutato da esperti mitocondriali. E' perciò importante che
pazienti o chi si occupa della loro assistenza portino con sé un
sommario dei rapporti chiave medici, diagnostici e anamnetici così
da facilitare la valutazione del loro stato di emergenza.
- I prestatori di cura forniranno i loro pazienti con un
riassuntino di una pagina contenente le caratteristiche essenziali
dei loro malesseri e di quanto essi richiedono.
- La Tabella 2 elenca un insieme minimo di interventi generici di
aiuto nel trattamento di un malessere in un paziente mitocondriale .
Queste linee guida possono essere modificate se il malessere del
paziente può essere immediatamente identificato, o espanse se il
paziente è nuovo ad una particolare modalità terapeutica o afflitto
da un malessere con trattamento a vita.
Un approccio sistematico al malessere del paziente mitocondriale
- Dopo la valutazione iniziale del paziente, devono essere
passate in rassegna una serie di questioni e devono venire
considerate ulteriori indagini e interventi (Tabella 3).
- Quando non può essere accertato che il paziente ha una malattia
mitocondriale confermata, o quando il sottostante malessere è già
sotto investigazione di altri specialisti, la raccolta di ulteriori
campioni durante il malessere attuale può essere ulteriormente di
aiuto per raggiungere una diagnosi. I campioni devono essere
sottoposti alle misurazioni degli aminoacidi, delle acilcarnitine,
del lattato, del piruvato, dell'ammoniaca nel sangue, e degli acidi
organici e aminoacidi urinari, per la conduzione di uno screening
neonatale supplementare (fattibile ad ogni età usando una carta
assorbente per sangue) e, nel caso del liquido cerebrospinale, per
la conservazione congelata fino a che si possa avere la
consultazione di esperti.
- Poi, è cruciale stabilire se il malessere attuale è parte della
sottostante sindrome o è un evento coincidente non collegato. La
Tabella 4 elenca le comuni manifestazioni delle malattie
mitocondriali. Comunque, si deve esercitare estrema cautela prima
dell'attribuzione di ognuna di queste manifestazioni alla
sottostante malattia mitocondriale, fino a che o a meno che non si
possa escludere un coincidentale malessere. Questo è di prevalente
importanza nel caso di infezioni, le quali possono causare la maggior parte delle manifestazioni elencate nella Tabella 4.
Speciali considerazioni di trattamento
- Mentre è confermato un intercorrente malessere ed è partito uno
specifico trattamento, devono anche venire iniziati una serie di
interventi supportativi per controbilanciare la maggior domanda che
si verifica virtualmente in ogni organo e sistema.
- Il mantenimento dei farmaci di prima è di prevalente importanza,
Particolarmente gli anticonvulsivi, gli agenti gastrointestinali e
cardiovascolari, ed i farmaci psicotropici.
- Quando l'accesso o la tolleranza gastrointestinale sono
limitati, sono disponibili formulazioni rettali o intravenose per
alcuni degli agenti più comunemente prescritti. Per esempio, i
pazienti che ricevono molteplici anticonvulsivi possono beneficiare
delle benzodiazepine intravenose mentre non sono in grado di
utilizzare la via orale.
- Le vitamine, i cofattori e gli altri integratori devono essere
mantenuti e possono persino venire duplicati o triplicati durante un
intercorrente malessere.
- Siccome il fabbisogno nutrizionale calorico e totale aumenta
durante ogni malessere, l'assunzione totale può essere integrata con
un extra del 25-50%. Le infusioni di lipidi, comunque, possono
essere controindicate nei difetti dell'ossidazione degli acidi
grassi, sebbene siano disponibili lipidi e precursori con specifica
lunghezza della catena come integratori dietetici per selezionati
disturbi.
- L'idratazione parenterale può essere aumentata al 150% dei
livelli di mantenimento o titolata per ottenere un vivace scarico
urinario, se il sistema cardiovascolare non è affetto dalla malattia
mitocondriale.
- L'ossigeno supplementare può essere somministrato sia per
l'anemia che per la cardiopatia.
- Speciale cura deve essere applicata per prevenire le infezioni
nosocomiali, per esempio per i cateteri permanenti nella vescica
urinaria o le linee venose centrali, e possono essere eseguite
delle periodiche culture di sorveglianza. Per ultimo, l'immobilità
può causare perdita di muscolo, e ulcere e contratture da decubito,
e può predisporre alla trombosi venosa profonda. Perciò, deve essere
preso in considerata il precoce uso di eparinoidi a basso peso
molecolare, di dispositivi compressivi delle gambe e interventi
riabilitativi.
Malesseri fulminanti
- Una situazione speciale si origina quando un malessere scatena
un catastrofico scompenso della funzione mitocondriale. La tabella 5
elenca le manifestazioni cardinali di una grave compromissione
mitocondriale che possono subentrare persino con una malattia
apparentemente minore o coincidentale.
- Cura deve essere posta per distinguere fra
acidosi lattica o
insufficienza epatica dovuta alla aggravata disfunzione
mitocondriale causata dalla insufficienza circolatoria e shock.
- In aggiunta ai trattamenti salva-vita descritti nella tabella 5,
specifiche malattie mitocondriali rendono il paziente predisposto
alla encefalopatia acuta, agli attacchi epilettici, o
all'insufficienza cardiaca che possono rispondere alla
somministrazione di cofattori di emergenza. Per esempio, la
L-carnitina (infusa a 100-400 mg/kg/al giorno) può migliorare
drasticamente i difetti di trasporto della carnitina e la carenza
MCAD, la biotina (10- 50 mg/al giorno) può essere usata per trattare
alcune forme di acidosi lattica, la riboflavina (vitamina B2,
100-300 mg/al giorno) è usata per trattare forme di molteplice
carenza di acil-CoA deidrogenazione e la tiamina (vitamina B1,
50-500 mg/al giorno) può essere efficace nei casi di carenza di
piruvato deidrogenasi.
|
Tabella 1.
Rischi e vulnerabilità dei pazienti mitocondriali. |
Situazioni negative
Polmoniti da aspirazione
Malnutrizione
Disidratazione
Infezioni dentarie
Contratture delle articolazioni
Danni agli arti e cadute
Lesioni cutanee
Depressione
Uguaglianza e socialità negate |
Cause e associazioni passibili di
intervento
Deglutizione compromessa, inadeguata consistenza della dieta
Incoordinazione orale, ricorrenti infezioni
Inadeguata assunzione, insensibili perdite respiratorie
Scarsa igiene
Immobilità, interventi riabilitativi insufficienti
Neuropatia, perdita di visione, epilessia o atassia
Scarsa igiene, inattività, inadeguatezza dei dispositivi di assistenza
Frammentazione delle cure, incertezza sulla aspettativa di vita
Povertà, ritardo mentale |
Tabella 1 piè di nota: I pazienti mitocondriali malati sono a
rischio per una varietà di complicazioni iatrogene, particolarmente se
vengono usati agenti farmacologici meno opportuni. Per una
descrizione dei rischi relativi ai farmaci, riferitevi alla appropriata
sezione di questa monografia.
Tabella 2.
Valutazione di un paziente in emergenza
- Registrazione dei segni vitali
- Immediata determinazione di polso ossimetria, stato di
idratazione, glucosio ematico e chetoni urinari
- Anamnesi ed esaminazione fisica
- Raccolta di campioni per
Conteggio completo del sangue
Elettroliti
BUN e creatinina
Transaminasi (AST, ALT, GGT)
Creatina chinasi (CK)
Acido lattico
Gas del sangue venoso
Troponina (se si sospetta una cardiopatia)
- Elettrocardiogramma e raggi X al torace
- Controllo delle registrazioni mediche precedenti per la diagnosi
(o della loro mancanza) insieme ai valori analitici di base
- Rassegna, se necessaria, di specifiche risorse professionali
della malattia in rete (GeneReviews,
OMIM, PubMed)
- Consultazione telefonica di esperti se disponibili
Tabella 3.
Approccio pratico al malessere del paziente mitocondriale
- La malattia mitocondriale del paziente è stata confermata?
- Il malessere attuale è una manifestazione della sottostante
malattia mitocondriale?
- Che cosa ha causato il malessere ed è possibile prevenirne il
ripresentarsi nel futuro?
- Come può essere ridotto l'impatto del malessere?
Continuando con i farmaci di prima
Mantenendo gli integratori di prima
Ulteriore integrazione
Nutrizione
Idratazione
Respirazione
Prevenzione delle infezioni
Mobilizzazione
Evitare i farmaci che possono avere un impatto sui mitocondri
Tabella 4.
Sintomi della malattia mitocondriale che assomigliano ad altri malesseri.
Affaticamento
Battito cardiaco irregolare
Letargia e coma
Delirio
Insufficienza renale e acidosi tubulare renale
Diabete
Pancreatite
Vomito
Pseudo-ostruzione intestinale
Depressione e altri disturbi psichiatrici
Tabella 5.
Gestione del trattamento a vita della disfunzione metabolica .
|
Indicatore |
Intervento |
Ipoglicemia |
Somministrazione endovenosa di glucosio disciolto in soluzione
elettrolitica bilanciata fino a 10 mg/kg/min |
Chetoacidosi |
Somministrazione di glucosio come sopra e, se il bicarbonato plasmatico
< 10 mmol/l, infusione di sodio bicarbonato sufficiente a correggere
inizialmente la metà del deficit di base calcolato |
Acidosi lattica |
Infusione di sodio bicarbonato come sopra seguite da una infusione
aggiustata per mantenere il bicarbonato plasmatico > 10 mmol/l.
Il furosemide a 1 mg/kg per dose può essere usato per trattare
l'ipernatremia derivante da eccesso di sodio bicarbonato, laddove anche
il potassio può essere aggiunto per prevenire l'ipokalemia indotta da
furosemide.
In alcune situazioni, il dicloroacetato intravenoso a 15-200 mg/kg
seguito da costante infusione può essere usato per aumentare la
rimozione dell'acido lattico |
Insufficienza epatica fulminante |
La sostituzione delle proteine sintetizzate dal fegato (albumina, e i
fattori di coagulazione).
Trapianto d'organo |
|
|
Riferimenti
GeneReviews at GeneTests: Medical Genetics Information Resource
(database online). Copyright, University of Washington, Seattle.
1997-2007. Available at http://www.genetests.org. Accessed September 10,
2007.
Online Mendelian Inheritance in Man, OMIM (TM). McKusick-Nathans
Institute of Genetic Medicine, Johns Hopkins University (Baltimore, MD)
and National Center for Biotechnology Information, National Library of
Medicine (Bethesda, MD). Available at: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/omim/.
Accessed September 10, 2007.
Mitochondrial Medicine, S. DiMauro, M. Hirano, E. Schon, eds. Informa
Healthcare, 2006.
Physician's Guide to the Treatment and Follow-Up of Metabolic Diseases,
N. Blau, G. Hoffmann, J. Leonard, J. Clarke, eds. Springer, 2005.
|