La malattia mitocondriale non è un singolo disturbo ma piuttosto una raccolta di centinaia di differenti
malattie, ognuna con una differente prognosi e spesse volte con una ampia variabilità clinica, persino quando colpisce membri della stessa famiglia. Questa complessità clinica deriva
dalla ampia genetica eterogeneità della malattia mitocondriale. Sicuramente, la causa primaria
possono essere
le mutazioni nei geni del DNA mitocondriale (mtDNA)
o del DNA nucleare
(nDNA). I candidati genetici potenziali abbondano, visto che nei mitocondri sono
state trovate più di 1.500 proteine differenti. Inoltre, sono in
crescente aumento le identificazioni di disfunzioni mitocondriali che avvengono come
fenomeno
secondario in molti altri disturbi “genetici” non considerata tipicamente
essere
malattie mitocondriali (comprese anormalità cromosomiche e comuni disturbi
come la malattia di Parkinson e il diabete mellito) e possono persino derivare
da tossicità
ambientali.
INDICAZIONI PER LA CONSULENZA GENETICA
La formale consulenza genetica è chiaramente indicato per le persone con una malattia mitocondriale in
modo da: (i) interpretare correttamente gli esami genetici diagnostici condotti
su persone affette e
i loro parenti; (ii) rassegna della stima del rischio di ricorrenza per
fratelli e sorelle e
discendenti delle persone affette; e (iii) discutere la prognosi. Un altro importante aspetto del consulto genetico è aiutare
nelle preoccupazioni psicosociali che accompagnano queste diagnosi. Tali
preoccupazioni spesso
includono la pena per la perdita di un infante o bambino inizialmente sano, il rimorso
nella percezione dell'insufficienza nel compito di fornire una
adeguata assistenza ad un bambino malato, legate alla difficoltà di quando i sintomi sono
presenti nella prima infanzia, confusione circa le terapie non provate, l'incertezza finanziaria
collegata alla gestione medica a
lungo termine e possibili cure a vita, come pure la naturale
e
appropriata preoccupazione se altri membri della famiglia sono a rischio. Possono
sorgere problemi etici
riguardo se procedere con supporto a lungo termine o interventi chirurgici,
come l'inserimento del sondino gastrostomico, davanti ad una prognosi negativa. Infine, è
importante riconoscere che le famiglie spesso sono incapaci a muoversi al di fuori
del loro sentire e si focalizzano sulle cure sintomatiche per il loro bambino fino a che
non sia stata stabilita una chiara diagnosi. Il consulto genetico può aiutare
a dare un indirizzo a molte di queste aree di preoccupazione.
MODELLI DI EREDITARIETA'
Tutte le cause delle malattie mitocondriali sono genetiche, con differenti
modelli di ereditarietà visti nelle
diverse malattie mitocondriali. Comunque, non tutti i problemi genetici sono
necessariamente "già
presenti” in una famiglia. Può avvenire, che una alterazione genetica possa
essersi appena originata (de
novo) nella persona colpita. Una panoramica dei maggiori modelli di malattia genetica
associati con una malattia mitocondriale (materna, autosomica recessiva, autosomica dominante, e
collegata al cromosoma X) sono
illustrati nella tabella 1, insieme con le loro specifiche implicazioni per
il rischio di ricorrenza per i fratelli e sorelle e futuri bambini
di una persona affetta. Poiché la maggior parte delle malattie mitocondriali primarie diagnosticate
nella fanciullezza (dal 67% al 90%) sono ereditate in un modello autosomico recessivo, è
importante da riconoscere quale sia lo stato del rischio di ricorrenza per tutti
i fratelli e sorelle; la probabilità
di ricorrenza è
piuttosto bassa per la maggior parte dei disturbi autosomici recessivi, se il genitore ha
un partner
differente nelle future gravidanze. Comunque, per quei tratti ereditati maternamente o collegati
al cromosoma X, o dei quali la madre
è affetta o è portatrice il rischio di ricorrenza è indipendente dal suo partner.
MALATTIE MITOCONDRIALI COLLEGATE AL mtDNA
I difetti genetici del mtDNA sono ereditati in un modello materno che include le mutazioni puntiformi del mtDNA, piccole delezioni (numerose coppie di basi), e, raramente, grandi delezioni
con o senza duplicazioni. Sono disponibili sensibili esami diagnostici per queste possibilità,
con l'importante avvertimento che è necessario sia esaminato un tessuto
informativo sulla base dei sintomi della persona in in esame (più comunemente muscolo).
Se dovesse venire identificata come
causativa una mutazione nel mtDNA in un bambino con una storia normale nella
famiglia materna, si tratterebbe probabilmente di una mutazione nuova
(de novo).
Questo scenario dovrebbe dare un basso rischio di ricorrenza dell'ordine dall'1%
al 4% per
ogni susseguente
gravidanza, basato sulla possibilità teorica che persino nonostante la madre
no
abbia sintomi, alcune delle sue uova possono portare la stessa mutazione (mosaicismo della linea germinale).
Naturalmente,
la mutazione potrebbe essere ricercata in altri tessuti nella persona colpita o
nei suoi membri della famiglia materna nello sforzo di rifinire ulteriormente
la stima del rischio di ricorrenza.
Inoltre, se la mutazione è conosciuta avvenire in un gene per un RNA di
trasferimento del mtDNA, spesso non
è possibile predire l'aspettativa della gravità dei sintomi e se la mutazione
dovesse ricorrere
in altri
membri della famiglia. MALATTIE MITOCONDRIALI derivanti dal nDNA
Se il
mtDNA è stato ampiamente analizzato ed è stato trovato essere normale, persino
l'ereditarietà nucleare
diventa
più probabile in un bambino con una malattia mitocondriale. In questa situazione, è
importante da riconoscere che il rischio di ricorrenza della malattia mitocondriale per fratelli e sorelle
non eccede il 50%.
Poiché il bambino affetto ha più probabilmente una forma autosomica recessiva di malattia mitocondriale,
il probabile rischio di ricorrenza per i genitori di un bambino affetto dovrebbe
cadere in una ristretta gamma di meno del 1% fino al 25%. Specificatamente,
uno scenario recessivo
suggerisce che entrambi i genitori sono portatori asintomatici per la mutazione
genetica causativa, con una probabilità del
25% (1 su 4) che le gravidanze successive siano similmente affette e una
probabilità del
67% (2 su 3) che i fratelli e sorelle non colpiti siano essi stessi portatori.
L'ereditarietà autosomica dominante
rimane una possibilità, ma l'assenza di rilevamenti clinici in un genitore indicherebbe
una mutazione de novo, con portatori a basso rischio di ricorrenza (meno del 1%). Naturalmente,
la causa genetica
specifica deve essere confermata per fornire una stima del rischio più accurata.
Nel caso in cui non è possibile identificare una mutazione causativa
nei geni nucleari, non è possibile determinare le aspettative di gravità per un altra persona colpita riguardo
il modello di ereditarietà genetica sospetta . Fino ad ora, sono state
identificate mutazioni patogene causanti un ampio
spettro di malattie mitocondriali in più di 50 geni nucleari. Poiché il numero dei geni
implicati nelle malattie mitocondriali continua a crescere, aumentano le
metodologie di esaminazione, e diventano disponibili
ulteriori opzioni di esaminazione diagnostica, il potenziale del perseguire ulteriori
diagnosi basate sulla genetica delle malattie mitocondriali deve essere rivisto con
il tempo.
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