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Medicina basata su prove nei trattamenti mitocondriali
INTRODUZIONE I mitocondri sono responsabili della generazione di energia in tutte le cellule del corpo ad eccezione dei globuli rossi maturi nel sangue. Le vitamine ed i cofattori sono le sostanze chimiche che o accelerano le reazioni metaboliche o partecipano a passi critici nel metabolismo. Le vitamine non vengono fabbricate all'interno del corpo umano e perciò devono essere assunte con il cibo, mentre i cofattori sono prodotti all'interno del corpo umano. Alcuni esempi di vitamine includono la vitamina C, l'acido folico, e la biotina. Il coenzima Q10 e la levocarnitina sono due esempi di cofattori. Le reazioni biochimiche che sono necessarie per il metabolismo energetico, e le vitamine ed i cofattori necessari per gli enzimi specifici alla funzione, sono stati descritti decine di anni prima che l'importanza delle malattie umane basate sulla disfunzione di queste reazioni enzimatiche fosse stato stimato. Non appena i medici iniziarono scoprendo le malattie mitocondriali, le vitamine ed i cofattori iniziarono ad essere usati con la speranza che alcuni pazienti potessero avere "disturbi rispondenti alla vitamina". Per lo scopo di questa discussione, con il termine “integratori” ci si riferirà sia alle vitamine che ai cofattori usati nella terapia dei pazienti con disturbi mitocondriali. Lo scopo di questo elaborato è introdurre il lettore al risultato voluto nell'uso degli integratori, descrivere gli aspetti basilari della progettazione della sperimentazione clinica, sottolineare l'importanza di una sperimentazione clinica appropriatamente progettata, introdurre i concetti della Medicina basata su prove, la forza delle evidenze, la forza delle raccomandazioni, per spiegare le ragioni per cui le sperimentazioni cliniche sono difficili da condurre in pazienti con malattie mitocondriali, e affrontare la realtà che - fino a che noi abbiamo prove adeguate - il senso comune ha la guida nell'uso degli integratori nel trattamento delle malattie mitocondriali. E' al di fuori dello scopo di questo articolo fare una qualche raccomandazione come quali vitamine ed integratori sono efficaci. LOGICA DELLA TERAPIA A BASE DI VITAMINE E COFATTORI Ci sono obiettivi sia a breve termine (produzione di ATP migliorata) che a lungo termine (produzione di radicali liberi ridotta) della terapia a base di vitamine e cofattori. La logica della terapia a base di vitamine e cofattori negli esseri umani è basata su studi enzimatici in vivo, in culture cellulari o sistemi di porzioni di tessuto, e - in alcuni casi – sulla risposta dei pazienti alla terapia. Il principio logico più comunemente accettato per l'uso delle vitamine e cofattori è stimolare gli enzimi scarsamente funzionanti nei percorsi energetici. Se efficace, l'integrazione di vitamina dovrebbe migliorare la funzione enzimatica subito dopo l'inizio della terapia, sebbene cofattori come la levocarnitina ed il coenzima Q10 possano richiedere settimane o mesi per raggiungere appropriati livelli di concentrazione all'interno dei mitocondri. Oltre a stimolare la funzione enzimatica, alcuni integratori possono anche agire come carburanti energetico alternativi, o per bypassare i blocchi biochimici all'interno della catena respiratoria. Altri integratori possono lavorare da spazzini degli acidi grassi tossici liberi, delle molecole di acil-CoA, degli acidi organici, o dei radicali liberi in eccesso. Comunque, gli effetti benefici o la riduzione di radicali liberi può richiedere mesi di integrazione. E' sperabile che l'incremento della produzione di ATP e la riduzione produzione di radicali liberi causerà un miglioramento clinico, o almeno la stabilizzazione dei sintomi o segni. Per ogni sistema d'organo, l'obiettivo della terapia può essere ulteriormente delineato. Per esempio, una efficace terapia mitocondriale può migliorare le funzioni cerebrali con la riduzione degli attacchi epilettici, migliorando la capacità di concentrazione, migliorando le funzioni intellettuali, la prevenzione degli ictus, riducendo i movimenti anormali, o alleviando le cefalee. Questo concetto di di molteplici effetti benefici differisce dalla più convenzionale terapia. Per esempio, se qualcuno ha un cancro ad un polmone il singolo obiettivo della terapia è la riduzione del tumore (il miglioramento della funzione polmonare è di piccolo beneficio se il tumore non si riduce). Nelle sperimentazioni cliniche per le malattie mitocondriali, ci sono molti obiettivi. Sfortunatamente, la misurazione di tutti questi obiettivi è impossibile per i costi proibitivi e le limitazioni della statistica.
Per decidere se un intervento terapeutico è efficace, deve essere provato su esseri umani ed i risultati devono essere attentamente analizzati per definire il beneficio rispetto alla tossicità. Il processo dello sviluppo di un farmaco (prendendo un medicamento dal laboratorio attraverso le sperimentazioni cliniche fino alla vendita sul mercato) può prendere anni. La maggior parte delle vitamine e cofattori sono visionate dalle agenzie di controllo degli Stati Uniti come “cibo” e perciò non richiedono molti dei passi necessari per un nuovo farmaco. Senza riguardo quindi, alla determinazione della loro vera efficacia, mentre gli integratori necessiterebbero di essere testati con gli stessi criteri necessari per portare nuovi farmaci sul mercato. La ragione per cui questo non avviene è economica. Le sperimentazioni cliniche possono costare centinaia di migliaia di dollari (o più), che sono giustificabili per farmaci che possono far fare ad una azienda miliardi di dollari. Gli integratori non hanno diritti di brevetto e costano centesimi a pillola. Non ci sono incentivi finanziari per sperimentare questi integratori. Comitato di revisione istituzionale - Institutional Review Board (IRB) Nel passato, molti studi medici erano progettati ed implementati senza una formale rassegna delle loro basi scientifiche o considerazioni etiche. Ci sono stati numerosi ben-documentati studi medici che sono risultati un imbarazzo per il sistema medico del nostro paese. Fortunatamente, al giorno d'oggi, essenzialmente ogni ospedale e centro di trattamento negli USA conducente sperimentazione sugli esseri umani ha un Comitato di revisione istituzionale, composto da medici, avvocati, membri laici ed esperti di etica. Il compito del IRB è quello di revisionare la sperimentazione del trattamento sia per quanto riguarda le basi scientifiche che le considerazioni etiche, come pure monitorare il procedere dello studio. In questi ultimi anni, gli IRB hanno anche sottoposto a controllo i “conflitti di interesse” fra i medici e le aziende che stanno progettando e implementando questi studi. Lo scopo di questo aspetto è assicurarsi che ogni conflitto di interesse (solitamente monetario) sia identificato ed esposto chiaramente ad ogni pazienti entrante nello studio. Sebbene i comitati IRB funzionino indipendentemente ed alcuni hanno standard più rigidi, nel corso dell'ultimo decennio l'attività degli IRB è diventata più standardizzata.
Le sperimentazioni terapeutiche richiedono un formale protocollo dello studio. Questo protocollo includeranno una introduzione al problema che si sta studiando, le basi scientifiche del trattamento proposto, informazioni sul trattamento, e - se il trattamento è un medicamento (o un alimento come una vitamina) - informazioni di fondo su questa sostanza, comprese ogni tipo di informazioni sulla sua tossicità. Per farmaci che non sono mai stati sperimentati sugli esseri umani, i dati sugli animali sono necessari. Il protocollo di studio definirà l'esatto metodo del trattamento, e le esatte misurazioni della risposta e della tossicità. Ci deve essere una sezione statistica che definisca, usando una analisi matematica, se il risultato dello studio è significante o non. Infine, il protocollo dello studio include una copia del documento “consenso informato”. Consenso informato I pazienti sono reclutati allo studio attraverso diversi mezzi. Il paziente (o i genitori) possono aver sentito dello studio attraverso il passaparola, o trovandolo su internet (il www.clinicaltrials.gov è un sito web governativo che fornisce informazioni sulle sperimentazioni terapeutiche), o essere stato detto loro dal loro dottore. Il consenso informato è un documento scritto in un inglese semplice che spiega la logica dello studio e la conduzione dello studio. Il documento spiega tutti gli aspetti del trattamento e gli esami medici ai quali il paziente dovrà sottoporsi per partecipare allo studio. Se c'è un qualche costo connesso allo studio, deve pure essere riportato nel documento. Sono elencati tutti i possibili effetti collaterali. C'è un numero di telefono da chiamare 24 ore al giorno se c'è un qualche problema. In una dichiarazione specifica, i pazienti dichiarano che essi possono recedere dallo studio in ogni momento senza conseguenze (intendendo che il dottore non sarà “risentito” nei loro confronti né che il dottore negherà loro un futuro trattamento a causa del loro ritiro dallo studio). In un'altra dichiarazione specifica, i pazienti sottoscriveranno che la loro partecipazione è volontaria. Questo documento è sottoscritto dal paziente, da un genitore se il paziente è un minore (o da entrambi se il paziente è in grado di capire lo studio), e da un testimone. Al paziente è data una copia del consenso informato. PROGETTAZIONE DELLE SPERIMENTAZIONI CLINICHE Se noi sapessimo quali farmaci o integratori siano efficaci nelle malattia mitocondriale, non ci sarebbe bisogno di sperimentazioni terapeutiche (o queste non sarebbero una necessità per la UMDF). Questo non è il caso. Ci sono molti tipi di sperimentazioni cliniche, che sono esposte per sommi capi alla fine di questo documento. Ci può essere una certa sovrapposizione nella precisione su quale tipo di progettazione può essere assegnata ad un particolare studio. Molti IRB richiedono ora il coinvolgimento di un biostatistico nella progettazione di uno studio così che i risultati, se positivi o negativi, possano essere stabiliti con un certo grado di certezza se possibile. Per l'interpretazione dei risultati di una certa sperimentazione, la progettazione della sperimentazione deve essere scientificamente sondata o i risultati sono inutilizzabili. Non è facile progettare una buona sperimentazione, e persino gli scienziati più esperti possono non andare d'accordo sulla progettazione. MEDICINA BASATA SULLE PROVE (EBM) E' molto ragionevole per i pazienti aspettarsi che i trattamenti loro prescritti dovrebbero avere un ragionevole grado di efficacia e sicurezza. Sfortunatamente, i problemi con efficacia e sicurezza sono troppo complessi per essere chiariti dai risultati di un singolo studio, persino quando è appropriatamente progettato. In molti casi, la letteratura medica riporta risultati controversi. L'obiettivo della EBM è interpretare i risultati dell'intera letteratura medica, compresi quelli riportanti un singolo caso, ma attribuendo un valore extra agli studi grandi ed appropriatamente progettati, che spesso implica lo studio di 1000 articoli, selezionando tutti i risultati, e redigendo un singolo manoscritto che riassume le informazioni in un modo imparziale. Qualche volta, questi rapporti si concludono in "Linee guida pratiche", e possono cambiare l'intero approccio alla cura dei pazienti. Uno eccellente fonte di queste linee guida è su www.guidelines.gov , ma non ci si deve aspettare di trovare molto sulla medicina mitocondriale, poiché il campo è nuovo e non c'è abbastanza letteratura a questo proposito per formare delle linee guida. Il termine “meta-analisi” si riferisce ad una raccolta statistica di tutti i risultati all'interno di sperimentazioni di trattamenti similari, ma raramente identici, per una particolare malattia o condizione. Una meta- analisi non aggiunge nuovi dati alla letteratura, li raccoglie solo tutti insieme usando metodi statistici. I rapporti EBM, persino quelli che esaminano un centinaia di pubblicazioni mediche, solitamente possono solo fare poche affermazioni dichiarative. Ciascuna dichiarazione include due indicatori chiave che informano il lettore sulla forza del prove usata per raggiungere la conclusione e la forza delle raccomandazioni enunciate. La forza delle prove (SOE) è stimata A, B, o C, essendo A il grado maggiore e C il più debole. Un grado SOE di C non significa necessariamente che l'affermazione dichiarativa è scorretta, solo che la prova non è molto forte. La forza della raccomandazione è stimata I, IIa, IIb o III. Le tabelle SOE e SOR sono ricavate da dati governativi e sono elencate alla fine di queste documento. L'interpretazione di SOE e SOR In un mondo perfetto, i trattamenti delle malattie avverrebbero solo con prescrizioni Categoria A / Classe I ma noi non viviamo in un mondo perfetto. Per la maggior parte delle terapie a base di vitamine e cofattori per le malattie mitocondriali la gamma SOE/SOR va da C IIb a B IIa, con la maggioranza probabilmente rientranti nella categoria C IIa (sebbene le opinioni possono differire). Per esempio, dipendendo da come uno interpreta la letteratura, l'uso del Coenzima Q10 porta una Categoria B SOE, basato su molto pochi studi, e un SOR di IIb, data la sua mancanza di seri effetti collaterali. Comunque, numerose studi, la cui progettazione può essere considerata viziata secondo gli standard attuali, indicano che il coenzimaQ10 è di nessun beneficio. A questo punto, la dose ottimale di coenzima Q10 è lontana dall'essere stabilita, non lo è la durata del trattamento per quelli che mostrano (o non mostrano) una risposta clinica dopo un certo periodo di tempo. Ci sono integratori, come la vitamina K3 e il succinato, la cui efficacia è stata basata su un pugno di pazienti e mai verificata in una qualche sperimentazione controllata. Un “problema” con la Categoria C SOE è che essa non differenzia fra "opinione di consenso” e “opinione di esperti”. In molti casi, un consenso di esperti può essere più di guida che l'opinione di un esperto, sebbene la guida sia differente dalla prova. SPERIMENTAZIONI CLINICHE NELLE MALATTIE MITOCONDRIALI – GLI OSTACOLI Ci sono numerose importante ragioni per cui le sperimentazioni cliniche sono difficili nelle malattie mitocondriali.
LA EBM DEVE AVERE UN RUOLO NELLA SPERIMENTAZIONE SUI TRATTAMENTI DELLE MALATTIE MITOCONDRIALI? La semplice risposta a questa domanda è si…e no. Il problema guardandolo dal punto di vista dei medici di famiglia che si prendono cura delle persone con malattie mitocondriali è che ci sono inadeguati trattamenti per queste malattie. Non ci sono diritti di brevetto per nessuna delle vitamine e cofattori, e con rare eccezioni, le aziende farmaceutiche non hanno incentivi finanziari finanziare gli studi clinici. Semplici sperimentazioni cliniche possono costare più di $250.000, e senza la protezione del brevetto, nessuna delle centinaia aziende produttrici di vitamine trarrebbe beneficio dal risultato positivo di uno studio. Sarebbe di molto aiuto sapere quale dose di coenzima Q10 sia ottimale, quali segni e sintomi causati dalle malattie mitocondriali potrebbero migliorare con la terapia, e in quali specifiche malattie esso deve essere usato di routine. Le sperimentazioni che sono in corso di svolgimento potrebbero rispondere al problema posto e quali sintomi migliorano sebbene questi risultati potrebbero non essere in grado di quantificare il miglioramento. (I dubito che noi arriveremo mai ad un SOE pari ad A, e a meno che gli studi siano un fallimento totale il SOR è improbabile sia IIb o III). I non penso che noi daremo risposte alla maggior parte delle altre vitamine e integratori. Il costo finanziario e la durata del tempo necessario per eseguire una buona sperimentazione clinica di ogni vitamina e cofattori separatamente non è ragionevole. Il costo della esaminazione di tutte le differenti combinazioni che uno potrebbe prendere è persino più alto. Per molte delle vitamine, la decisione se usare uno vitamina o no non è un problema enorme. La riboflavina, per esempio, ha alcune limitate prove di efficacia (C – IIa), specialmente nella cefalea. Essa costa centesimi al giorno, non ha effetti collaterali pericolosi, e, lasciando a parte il suo gusto e odore, è ben tollerata. Una sperimentazione di “n di 1” per un singolo paziente sembra proprio ragionevole, almeno per un certo periodo. Per altri integratori, come il coenzima Q10, una famiglia può spendere migliaia di dollari all'anno e queste persone meritano una prova di una qualche efficacia. Uno degli obiettivi della EBM è aiutare in ciò, ma non ci saranno risposte immediate alla maggior parte delle nostre domande. Uno delle domande poste più comunemente è “quali vitamine e quali cofattori
dovrei prendere”. Se
uno guarda la letteratura medica, allora la risposta alla domanda è piuttosto
complicata.
Possiamo sperare che il mercato porterà allo sviluppo di nuovi farmaci per le malattie mitocondriali. L'industria farmaceutica sta attivamente perseguendo trattamenti per disturbi che sperabilmente saranno di beneficio a coloro che hanno disturbi mitocondriali, e numerose compagnie stanno sviluppando farmaci con prestazioni specificatamente per disturbi mitocondriali. Sperabilmente queste corporazioni parteciperanno al finanziamento di sperimentazioni cliniche appropriatamente designate per poter trovare efficaci trattamenti e offrire questi trattamenti a coloro che sono affetti. Fino che queste sperimentazioni ben-designate non verranno condotte non possiamo veramente aspettarci che le EBM ci siano di guida, ma non è probabile che riusciremo ad adeguare le EBM a prendere decisioni su tutti i trattamenti. SOMMARIO L'uso delle vitamine e dei cofattori per il trattamento delle malattie mitocondriali è stato parte dei piani terapeutici sin da quando le malattie mitocondriali sono state identificate. Le vitamine ed i cofattori sono stati sperimentati perché “era buon senso farlo” sulla base di considerazioni teoriche. Nel tempo, sono sono stati condotti studi clinici coinvolgenti integratori ma sono stati risolti molto pochi problemi. Se si vogliono sviluppare trattamenti, è necessario condurre sperimentazioni cliniche terapeutiche appropriatamente designate. Capire i differenti tipi di sperimentazioni, e come interpretare i risultati è essenziale se si vogliono capire i potenziali benefici e le limitazioni di queste terapie. L'uso della medicina basata su prove, specialmente l'interpretazione della “forza delle prove” e della “forza delle raccomandazioni,” aggiunge chiarezza al problema del efficacia del trattamento . Le malattie mitocondriali sono malattie prive di adeguati trattamenti, e noi non possiamo allontanarci dai principi scientifici quando prescriviamo una terapia. Comunque, Quando le prove non esistono, saranno le emozioni (da parte del dottore, del paziente o genitori del paziente) a guidare spesso le decisioni sul trattamento. Capire quali decisioni sono basate sulle emozioni, quali sono basate su ipotesi teoriche, e quali sono basate su prove scientifiche è tutto parte della relazione fra il paziente ed i suoi dottori. AGGIUNTA
A. Tipi di sperimentazioni cliniche A. Tipi di sperimentazioni cliniche Rapporto su un caso singolo Un rapporto su un caso è un rapporto medico che descrive il malessere di un singolo paziente, talvolta comprende i risultati di un trattamento. I rapporti di casi singoli stanno diventando meno comuni nella letteratura medica perché l'esperienza su un paziente non può necessariamente essere allargata ad altri pazienti con lo stesso malessere. La terminologia medica per il riportare il miglioramento clinico in un rapporto su un caso è il termine “n di 1” (il termine n è usato per indicare il numero dei pazienti in uno studio). Il termine serie di casi è usato per descrivere i risultati in pochi pazienti. I termini rapporto di caso e di serie di casi possono fornire informazioni utili riferite a sperimentazioni cliniche controllate, ma raramente possono essere usati per documentare l'efficacia di un qualche farmaco o trattamento. Una ragione che ha limitato l'utilità delle sperimentazioni non controllate è che i casi di rapporti negativi (il confronto con il non uso dei farmaci) e delle serie di casi negative non sono quasi mai pubblicati. E' possibile che 100 pazienti siano stati trattati da 100 dottori con la “sostanza X” senza beneficio, ma se alla fine un paziente rispondesse --- il suo miglioramento verrebbe pubblicato. Sperimentazione retrospettiva In uno studio retrospettivo, il ricercatore rivede i dati di un gruppo dei pazienti trattati con un farmaco (o terapia) nel passato e relaziona il risultato. Le pubblicazioni riguardanti sperimentazioni retrospettive stanno diventando meno comuni e sono spesso affidate ai medici più giovani. Gli studi retrospettivi richiedono che il ricercatore passare al vaglio una lista di pazienti che sono stati sottoposti ad una terapia, ma la lista può essere incompleta, nel qual caso i risultati della sperimentazione retrospettiva non possono essere validi. Il tentare di venir fuori con una lista di pazienti trattati in passato è difficile, ed il cercare di ottenere informazioni mediche dalle loro cartelle cliniche può avere come risultato punti mancanti di dati. inoltre, senza una formale progettazione della sperimentazione, i pazienti solitamente ricevevano similare, ma non identica terapia. Le sperimentazioni retrospettive sono soggette a distorsioni, significando che il dottore trattante può avere scelto pazienti malati più gravemente (o meno gravemente) da sottoporre a questa terapia (da contrapporre ad una terapia alternativa). Questa distorsione può rappresentare il fattore più grande per cui i risultati provenienti da sperimentazioni retrospettive devono essere visti con estrema cautela. I risultati di sperimentazioni retrospettive non possono essere usati come prova assoluta, e come gli studi di un caso e di serie di casi, possono solo suggerire quali trattamenti devono essere studiati con una sperimentazione controllata. Sperimentazioni controllate Sperimentazione pilota In alcune circostanze un ricercatore può avere una “buon idea” per un trattamento, ma non ha adeguati finanziamenti per eseguire una sperimentazione grande abbastanza che possa avere valore statistico. Idee per sperimentazioni pilota possono derivare dalla osservazione del miglioramento della condizione clinica di un paziente dopo un nuovo trattamento con un farmaco (o vitamina) non studiato. Il termine medico per relazionare su un paziente è “rapporto su un caso ” (vedi sopra). In questa situazione, il ricercatore può progettare una “sperimentazione pilota” il cui scopo è quello di raccogliere abbastanza dati su diversi pazienti (solitamente meno di 10) sull'uso di un trattamento standard. Se i risultati sono positivi, potrà seguire uno studio più largo. Le sperimentazioni pilota richiedono la piena approvazione del IRB, come pure del modulo di consenso. Tutti i pazienti sono arruolati e trattati solo DOPO che il progetto è stato disegnato ed approvato, ed ai ricercatori non è consentito di riportare dei pazienti trattati prima dell'approvazione della sperimentazione da parte del IRB. I risultati delle sperimentazioni pilota solitamente non hanno valore statistico. Le sperimentazioni pilota coinvolgenti vitamine e integratori sono rare oggi, e la maggior parte dei cofattori e vitamine usate per trattare malattie mitocondriali sono stati sottoposti a formali o informali sperimentazioni pilota. I risultati di una sperimentazione pilota non dovrebbero essere considerati poco importanti, solo presi nella giusta luce del piccole numero dei pazienti trattati. Sperimentazione fase I Una sperimentazione fase I è solitamente la prima sperimentazione umana condotta con un nuovo medicamento. Lo scopo di una sperimentazione fase I è quello di determinare la tossicità del farmaco e la sua sicurezza. Queste sperimentazioni sono solitamente condotte su persone che stanno morendo di una malattia (come il cancro) ma che è prevedibile vivranno abbastanza a lungo per determinare gli effetti tossici del medicamento. In aggiunta alla tossicità del farmaco, viene determinata la gamma del dosaggio e le cinetiche del farmaco (con che rapidità il corpo può rimuovere il farmaco). La maggior parte degli studi fase I sono progettati per trattare un gruppo (coorte) di pazienti (tipicamente 3-5) ad un dosaggio molto basso, e, se questo è ben tollerato, trattare le prossime coorti dei pazienti a dosi sequenzialmente più alte, fino a che viene raggiunta la tossicità. Le sperimentazioni fase I non sono progettate per determinare l'efficacia del medicamento, sebbene in alcune circostanze un paziente può migliorare. In realtà, e questo è specialmente vero nelle sperimentazioni di trattamenti del cancro, i pazienti arruolati in queste sperimentazioni hanno le malattie ad uno stadio talmente avanzato che le loro possibilità di un miglioramento a lungo termine sono remote. Le sperimentazioni fase I non sono comuni nei disturbi mitocondriali. Sperimentazione fase II Una volta che sia stato determinato il regime di dosaggio ottimale, la tappa successiva nello sviluppo del farmaco è lo studio fase II. In alcune circostanze, il trattamento è così sicuro (o così dannoso) che i ricercatori progettano sperimentazioni che sono combinazioni di sperimentazioni fase I e fase II. Le sperimentazioni fase II tratteranno una popolazione mirata, nella quale i pazienti sono il più similari possibile (vedi discussione sotto), con una dose di medicamento e focalizzandosi sulla sicurezza e sui primi segni di efficacia. In generale, le sperimentazioni fase II sono "a carte scoperte", significando che dottori e pazienti sapranno che essi stanno ricevendo il farmaco. Tutte le sperimentazioni fase II hanno almeno una misura di risultato, che determina almeno un grado di efficacia. E' critico capire questo aspetto di una sperimentazione fase II. Per esempio, in una sperimentazione rivolta all'efficacia di una terapia contro il cancro per pazienti con tumori al cervello, questa misura del risultato potrebbe essere: time a (di?) crescita radiografica; tempo alla morte; percentuale dei pazienti mostranti fino ad un 25% di riduzione del tumore; riduzione in un sintomo del tumore. Tutte queste misure di risultato sono valide, e la loro scelta è basato su cosa i ricercatori pensano possa essere la migliore misura della efficacia del medicamento. Comunque, la misura del risultato deve essere definita prima dello studio e non cambiata dopo che lo studio è cominciato. Per esempio, se la misura del risultato per una terapia mitocondriale è il miglioramento della funzione intestinale, e dopo l'entrata di 5 pazienti voi osservate che 3 dei 5 hanno anche un miglioramento riguardo agli attacchi epilettici (sebbene voi non avevate non previsto un sistema per misurare il miglioramento degli attacchi epilettici), voi non potete “tornare indietro” e aggiungere questa nuova misura di risultato senza ridisegnare lo studio. Per semplici misure osservazionali (come il guadagno di peso o miglioramento degli attacchi epilettici) il costo per tenere sotto controllo queste misure di risultato è piccolo. Per la valutazione del miglioramento della forza o del miglioramento cognitivo, i costi finanziari sono più grandi. Per studi richiedenti la ripetute biopsie muscolari (solo per fare un esempio) il costo può essere enorme. Costa denaro raccogliere le misure dei risultati e più misurazioni di risultati si includono, più pazienti necessiteranno allo studio per determinare se il medicamento è efficace (questo non è intuitivo a meno che non siate un matematico). Per dei pazienti con una malattia mitocondriale, la misura del risultato potrebbe essere la riduzione del lattato a riposo, la riduzione degli attacchi epilettici, la percentuale dei pazienti mostranti un guadagno di peso di più del 10%, il miglioramento della funzione cardiaca, il miglioramento nella forza della presa, cambiamento nel danno da radicali liberi come misurato dalle sostanze trovate nelle urine, e così via. E' importante ricordare che ogni misura di risultato ha un costo finanziario e che più risultati sono inclusi, più pazienti sono necessari per determinare la significatività dei risultati. Chiaramente la scelta delle misure dei risultati dello studio è critica, perché impatta sui tempi e sui costi finanziari dello studio. Nelle sperimentazioni fase II, vengono scelte molto poche misure di risultato perché i risultati sono quasi mai definitivi nella prova di efficacia, ma solitamente definiranno quei farmaci che sono meritevole di futuri studio (ci sono molto pochi "colpi grossi" nelle sperimentazioni cliniche). In alcuni sperimentazioni fase II, ci può essere a gruppo di controllo costituito solitamente da persone sane per essere comparato con il gruppo di studio. Questo può aiutarci ad identificare se il miglioramento è specifico per i pazienti mitocondriali, o se la tossicità è differente nei due gruppi. Sperimentazione fase III Le sperimentazioni fase III sono generalmente studi randomizzati e a doppio cieco tendenti a valutare sia la sicurezza che l'efficacia nella popolazione bersaglio. “Randomizzato” significa che i pazienti saranno trattati in uno di due (o uno di tre) modi, come determinato da un programma di computer random. “Doppio cieco” significa che né il dottore né il paziente sa quale trattamento sta venendo somministrato. In alcuni circostanze, una metà dei pazienti viene trattati con placebo (una pillola di zucchero) o ad una dose del medicamento molto bassa. Poiché ai pazienti non piace l'idea di essere sotto placebo, molti studi o randomizzano i pazienti a due differenti dosi dello stesso trattamento o - più comunemente - si realizza una progettazione incrociata. Negli studi incrociati, i pazienti che sono inizialmente randomizzati per ricevere il trattamento verranno più tardi “incrociati” per ricevere il placebo, mentre quelli sotto placebo verranno incrociati per avere il trattamento. La progettazione incrociata è chiaramente più costosa (occorre siano ripetute le misure di risultato e lo studio ha una durata doppia) ma gli ovvi vantaggi sono che è più accettabile per i pazienti (e loro dottori!) e ogni paziente può servire come controllo di se stesso. Nelle sperimentazioni fase III, le misure di risultato sono scelte molto attentamente a causa dei costi e della necessità di incrementare i numeri dei pazienti per ciascuna ulteriore misura di risultato. L'analisi statistica è anche critica nelle sperimentazioni fase III. Fase IV della sperimentazione Queste sono sperimentazioni post-vendita per sorveglianza, sicurezza e talvolta per nuove indicazioni. Queste non sono state parte finora dello sviluppo di un farmaco per disturbi mitocondriali.
B. CATEGORIE PER La Medicina basata sulla forza delle prove Categoria A - basati su dati derivati da:
- Meta-analisi di sperimentazioni controllate randomizzate con
concordanza fra le direzioni ed i livelli dei risultati fra studi individuali. Categoria B – basati su dati derivati da:
- Meta-analisi di sperimentazioni cliniche randomizzate controllate con conclusioni conflittuali
riguardo alle direzioni ed ai - Studi non-randomizzati (per es., studi coorte, studi di casi controllati, studi osservazionali). Categoria C - basati su dati derivati da:
- Opinione o consenso di esperto La forza della raccomandazione Classe I -
Raccomandato Classe IIa - Raccomandato, nella
maggioranza dei casi Classe IIb - Raccomandato,
in
alcuni casi Classe III - Non raccomandato |