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Traduzioni a cura di Natale Marzari

Dopo 41 anni e 5 mesi, nel maggio 2006 la magistratura di Trento ha riconosciuto l'esistenza  e  la gravità di quella malattia rara che nessuna altra istituzione o persona singola della provincia di Trento ancora mi riconosce, e per negare la quale ancora mi perseguita.    Natale Marzari


 

 

     
 

MITO 101 - Anestesia

 
 


 Sandra Sirrs MDFRCPC
 Margaret O’Riley RN, MA (Ed)

Address correspondence to:
Dr. Sandra Sirrs MDFRCPC
 Medical Director, Adult Metabolic Diseases Clinic
Level 4 – 2775 Laurel Street,
Vancouver Hospital e Health Sciences Centre, University of British Columbia Vancouver, BC, V5Z 1M9

 

 

 

 

Anestesia

I. Punti chiave

  • Non ci sono state sperimentazioni cliniche per indagare sugli effetti dei vari agenti anestetici in pazienti con malattie mitocondriali (Mito)
  •  Nella maggioranza dei casi è appropriata una consultazione pre-intervento operativo con l'anestesista 
  • I pazienti con Mito possono avere una miopatia e possono mostrare una esagerata sensibilità al blocco neuromuscolare
  • I pazienti con Mito possono avere cardiomiopatia e disturbi della conduzione, i quali possono richiedere monitoraggio intra-operativo
  • I pazienti con Mito possono avere una compromissione nella beta ossidazione dei grassi, portante a chetosi, la quale può essere evitata con la fornitura di calorie in forma di infusione di destrosio quando il paziente è in NPO
  • In teoria, alcuni agenti anestetici possono avere più rischio di tossicità di altri.

II. Il retroterra
Tutte le manifestazioni cliniche della Mito, compresi gli attacchi epilettici, le aritmie, la disfunzione cardiaca, la miopatia, e le endocrinopatie, possono venire peggiorate da trauma, malessere, o da stress chirurgico. Sebbene la prevalenza della Mito sia alta (Skladal ed al. 2003), l'eterogeneità dei fenotipi della malattia rendono difficili le sperimentazioni cliniche. Non sono stati condotte  sperimentazioni cliniche controllate sui differenti agenti anestetici o tecniche su pazienti con Mito. Effetti dannosi sulla funzione mitocondriale di molti agenti usati in anestesia sono stati documentati in vitro, ma ci sono pochi rapporti su eventi dannosi in vivo. Persino agenti come il propofol, per i quali sono stati riportati effetti dannosi sia in vitro che in vivo, sono stati usati con pieno successo in casi isolati. Perciò, è necessario considerare gli effetti teorici di ogni agente nel contesto generale della storia medica di ogni singolo paziente. E' importante rendersi conto che l'assenza di rapporti pubblicati sugli effetti dannosi di ogni dato agente non significa che l'agente è sicuro da usare ma può semplicemente riflettere una lacuna nelle pubblicazioni.

III. Cure di supporto
I pazienti con Mito spesso hanno significante miopatia, comportante una aumentato sensibilità agli effetti di molti farmaci usati in anestesia e un aumentato rischio delle complicazioni polmonari. I pazienti con miopatia possono richiedere dosi minori di anestetici e farmaci bloccanti neuromuscolari rispetto alle persone normali, e può essere appropriato l'uso di tecniche per la titolazione monitorata delle dosi (piuttosto dell'uso del dosaggio con normogrammi basati sul peso).  E' appropriato anche uno stretto monitoraggio post-operativo per assicurarsi che i pazienti ritornino al loro livello funzionale di base e per poter proteggere le loro vie aeree. I pazienti con Mito possono anche avere una cardiomiopatia, predisponendoli ad aritmie. Può essere appropriato il monitoraggio con ECG intraoperativo. Inoltre, questi pazienti possono avere anormalità metaboliche, compreso il diabete mellito o una acidosi lattica di base, che può peggiorare con lo stress chirurgico e portare a scompenso elettrolitico.

Il digiuno prima dell'intervento sposta il metabolismo verso l'utilizzazione del grassi come fonte energetica. Poiché la beta-ossidazione degli acidi grassi avviene nei mitocondri, pazienti con la Mito possono avere una limitata capacità di metabolizzare i grassi, e il digiuno deve essere evitato programmando l'intervento per il primo mattino e fornendo una infusione di destrosio quando il paziente è in NPO. Questo non significa che il paziente debba essere ricoverato in ospedale nel corso della notte, poiché l'infusione di destrosio può essere iniziata quando il paziente è introdotto nell'area pre-operativa. E' opportuno il monitoraggio dello zucchero ematico per evitare iperglicemia. Nella tabella 1 sono elencati i potenziali fattori metabolici di affaticamento e i consigli per la loro gestione.

IV. Tipi di anestesia e scelta degli agenti
La scelta dell'anestesia locale, regionale, o generale richiede la considerazione di entrambe le caratteristiche del paziente (capacità di tollerare la procedura da sveglio, una pre-esistente neuropatia periferica o una malattia del midollo spinale ecc) e del tipo di intervento chirurgico (necessita per il rilassamento muscolare, grado del controllo del dolore post-operativo ecc). Sono stati riportati effetti negativi in pazienti con Mito, sottoposti a procedure sia di anestesia locale (Finsterer et l 2005) che regionale (Cooper e Fox, 2003) , mostrando che queste tecniche non sono necessariamente più sicure dell'anestesia generale. Dati rassicuranti sono stati forniti da Driessen ed al. (2007) in una serie di 122 bambini con Mito confermata che sono stati sottoposti a procedure di chirurgia minore: 119 di loro hanno avuto risultati normali relativamente all'anestesia. Questi dati suggeriscono che, con appropriata valutazione pre-operativa e il monitoraggio, l'anestesia può essere condotta con sicurezza nei pazienti con Mito.

La scelta degli anestetici più adatti può essere difficile perché è stato dimostrato che la maggior parte delle agenti anestetici hanno effetti negativi sulla funzione mitocondriale in vitro come mostra la tabella 2 (Muravchick e Levy 2006). In vitro il rischio per ipertermia maligna (MH) è stato associato alla miopatia mitocondriale (Fricker ed al. 2002) sebbene la reale prevalenza di queste complicazioni sia sconosciuta. In una grande serie di bambini con varie malattie muscolari comprese le miopatie mitocondriali (Flick ed al. 2007), il rischio della MH era molto basso, persino con l'uso di agenti da inalazione di routine che sono conosciuti essere associati con la MH. Comunque, in questa serie, solo 3 pazienti hanno ricevuto succinilcolina, che è conosciuta scatenare la MH. E poiché si sa che i pazienti con una miopatia hanno un rischio aumentato per la MH, sembra ragionevole raccomandare che ciò che è conosciuto come scatenante questa condizione, come la succinilcolina, siano evitati.

IV. Raccomandazioni

  • E' consigliata una valutazione pre-operatoria degli anestetici per documentare il  grado di coinvolgimento dei sistemi d'organo e la co-morbilità
  • Questi pazienti possono avere un coinvolgimento dei muscoli respiratori come altri pazienti con miopatia. Questo può aumentare il rischio delle complicazioni polmonari 
  • La disfunzione mitocondriale può portare a chetosi e questo può essere peggiorativo per il trauma, i malesseri, gli anestetici generali o lo stress chirurgico. La misurazione degli elettroliti serici e del gap anionico aiuterà ad identificare la chetosi se presente.
  • Evitare il lattato di Ringer poiché i pazienti possono avere una acidosi lattica pre-esistente
  • Provare a mettere in scaletta l'operazione chirurgica per prima al mattino per minimizzare il tempo passato in NPO 
  • Per la chirurgia minore - far arrivare il paziente al mattino presto per l'infusione di destrosio  
  • Per la chirurgia maggiore – iniziare con liquidi contenenti destrosio quando il paziente è in NPO
  • Può essere indicato il monitoraggio intraoperativo della temperatura, del ritmo cardiaco, del glucosio e degli elettroliti
  • Post-operativamente, è necessaria una attenta osservazione prima dell'estubazione poiché possono essere presenti effetti prolungati del blocco neuromuscolare

 

 

 

 

 Tabella 1. Fattori di affaticamento metabolico che possono portare a scompensazione in pazienti con una malattia mitocondriale
Stressore Azione suggerita
 digiuno Eseguire l'intervento per primo al mattino se possibile; fare D10 W quando NPO
 ipoglicemia Monitoraggio intraoperativo del glucosio
 iperglicemia Monitoraggio intraoperativo del glucosio  e usare infusione di insulina infusione se il glucosio >8 mmol/L
 ipotensione Supportare con liquidi; evitare soluzioni intravenose contenenti lattato
 sepsi Gestione standard
 ipotermia Monitoraggio intraoperativo della temperatura, riscaldare i liquidi prima dell'infusione

Tabella 2. Effetti dei farmaci usati in anestesia sulla funzione mitocondriale 1

Classe Controindicato nella malattia mitocondriale Ragione Alternative raccomandate*
 anestetici locali bupivacaina Inibisce la bioenergetica mitocondriale e distrugge la fosforilazione ossidativa Nessun rapporto di effetti dannosi con lidocaina o ropivacaina ma in vitro, anche la lidocaina colpisce la funzione mitocondriale
 agenti induttori propofol E' stato dimostrato danneggiare la funzione mitocondriale (disaccoppia la fosforilazione ossidativa, inibisce il flusso degli elettroni lungo la catena di trasporto degli elettroni, antagonizza il legame del beta recettore, agisce direttamente sulle proteine dei canali Ca diminuendo la contrattilità) in un grado maggiore degli altri anestetici  Propofol è stato usata con pieno successo in alcuni pazienti con una malattia mitocondriale per l'induzione (Driessen ed al. 2007). Devono essere evitate le infusioni prolungate di propofol dati gli effetti sulla funzione mitocondriale. Fino ad oggi non sono stati riportati effetti negativi di altri agenti induttori come la chetamina, il tiopentale e l'etidomato
agenti da inalazione ossido nitroso Può esacerbare l'inibizione del complesso I indotta da agenti da inalazione come l'alotano  
alotano, isoflurane, sevoflurano Inibisce l'attività del complesso I; questo effetto è meno marcato in vitro con sevoflurano piuttosto che con alotano o isoflurane Il sevoflurano è stato riportati in più casi che ogni altro agente da inalazione con risultati di successo (Driessen ed al. 2007).
 barbiturici  pentobarbitale Inibisce l'attività del complesso I e disaccoppia la fosforilazione ossidativa Non ci sono rapporti di eventi dannosi riportati in letteratura con pentobarbitale e così questa è solo una considerazione teorica
 benzodiazepine  valium, midazolam  Inibisce la adenosina nucleotide traslocasi  Non ci sono eventi dannosi riportati in letteratura con lorazepam; midazolam è stato usata con pieno successo in un isolato caso riportato
rilassanti muscolari non depolarizzanti rocuronio, cisatricio, mivacurio Aumentata sensibilità agli effetti paralitici e prolungate risposte riportate come nei pazienti con altri tipi di malattie neuromuscolari. Stretto monitoraggio del blocco neuromuscolare e usare farmaci con la più breve durata del rilassamento quando possibile
rilassanti muscolari depolarizzanti succinilcolina I pazienti con malattie mitocondriali possono essere predisposti ad ipertermia maligna come gli altri pazienti con miopatia I rilassanti muscolari non depolarizzanti sono probabilmente preferibili; comunque, non ci sono dati comparativi di risultati con rilassanti muscolari depolarizzanti o non depolarizzanti in pazienti con malattie mitocondriali
oppioidi Nessuna informazioni su oppioidi controindicati   L'infusione di narcotici ad azione ultracorta, cioè il remifentanile, probabilmente sarebbe una ragionevole scelta in questi pazienti per il mantenimento dell'anestesia

 

 

1 Dati riassunti facendo riferimento a Maslow e Lisbon (1993), Cohen ed al. (1998), Sharma ed al. (2001), Shipton e Prosser (2004) e Muravchick e Levy (2006)

V. Riferimenti

Cohen, B.H., Shoffner, J., & DeBoer, G. Anesthesia and mitochondrial cytopathies. United Mitochondrial Disease Foundation website, 1998.

Cooper MA and Fox R. Anesthesia for corrective spinal surgery in a patient with Leigh’s disease. Anesth Analg. 2003:97:1539-41.

Driessen J, Willems S, Dercksen S, Giele J, van der Staak F, and Smeitink J. Anesthesiarelated
morbidity and mortality after surgery for muscle biopsy in children with mitochondrial defects. Pediatric Anesthesia. 2007;17:16-21.

Finsterer J, Haberler C, and Schmiedel J. Deterioration of Kearns-Sayre Syndrome following articaine administration for local anesthesia. Clin Neuropharmacol.
2005;28:148-9.

Flick RP, Gleich SJ, Herr MM, and Wedel DJ. The risk of malignant hyperthermia in children undergoing muscle biopsy for suspected neuromuscular disorder. Pediatr Anesth. 2007;17:22-27.

Fricker RM, Raffelsberger T, Rauch-Shorny S, Finsterer J, Muller-Reible C, Gilly H, and Bittner RE. Positive malignant hyperthermia susceptibility in vitro test in a patient with mitochondrial myopathy and myoadenylate deaminase deficiency. Anesthesiology. 2002;97:1635-37.

Maslow, A., and Lisbon, A. Anesthetic considerations in patients with mitochondrial dysfunction. Anesthesia and Analgesia. 1993;76: 884-6.

Muravchick S and Levy RJ. Clinical implications of mitochondrial dysfunction. Anesthesiology. 2006;105:819-37.

Sharma AD, Erb, T, Schulman SR, Sreeram G, and Slaughter TF. Anaesthetic considerations for a child with combined Prader-Willi syndrome and mitochondrial myopathy. Paediatr Anaesth. 2001; 11:488-490.

Shipton EA and Prosser DO. Mitochondrial myopathies and anaesthesia. Eur J Anesthesiol. 2004;21:173-8.

Skladal D, Halliday J, and Thorburn DR. Minimum birth prevalence of mitochondrial
respiratory chain disorders in children. Brain. 2003;126:1905-12.

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