La
plasmaferesi e le malattie autoimmunitarie
Molte malattie, comprese la miastenia
grave, la sindrome di Lambert-Eaton,
la sindrome di Guillain-Barré e altre, sono
causate da un cosiddetto processo autoimmunitario. In
un processo autoimmunitario, il sistema immunitario del corpo
erroneamente si rivolge contro se stesso, attaccando
i propri tessuti. Alcune delle cellule specializzate coinvolte in questo processo possono
attaccare direttamente i tessuti, mentre altre possono
produrre sostanze conosciute come anticorpi che
circolano nel sangue e portano avanti l'attacco.
Gli
anticorpi prodotti contro i tessuti del
proprio corpo sono conosciuti come autoanticorpi.
Il trattamento con farmaci che sopprimono le attività del sistema immunitario e/o riducono
l'infiammazione dei tessuti è stato il più comune approccio
alla malattia autoimmunitaria
per più di 30 anni. Fin dagli anni 1960a
sono diventati disponibili
molti nuovi
immunosopressori, ma tutti i farmaci
usati per il trattamento della malattia autoimmunitaria
hanno seri effetti collaterali quando vengono presi in alte
dosi per mesi o anni.
Negli anni 1970a, con il supporto della Muscular Dystrophy Association,
i ricercatori
hanno sviluppato un nuovo approccio al trattamento
della malattia autoimmunitaria. Invece di
provare a cambiare il sistema immunitario con
i soli farmaci, loro pensarono che potesse essere possibile rimuovere meccanicamente
gli autoanticorpi dalla corrente sanguigna in un
processo simile a quello usato in un "rene artificiale," o
trattamento di dialisi. La
procedura divenne nota come plasmaferesi,
significando separazione plasmatica. E' conosciuta
anche come scambio plasmatico.
I farmaci che sopprimono il sistema immunitario
o riducono l'infiammazione vengono spesso
usati in combinazione
con la plasmaferesi, ma possono solitamente
essere dati in dosi più basse di quando sono
usati da soli.
Oggi, la plasmaferesi è ampiamente accettata per
il trattamento della miastenia grave, della sindrome
di Lambert-Eaton, della sindrome di Guillain-Barré
e della polineuropatia demielinizzante cronica. La sua efficacia in altre condizioni, come
nella
sclerosi multipla, e nelle polimiosite e
dermatomiosite, non è stata ben stabilita.
Cosa è la plasmaferesi?
La plasmaferesi è un processo nel quale la parte liquida del sangue, chiamata plasma,
viene separata dalle cellule del sangue da un dispositivo conosciuto come
separatore
cellulare. Il separatore lavora o facendo
ruotare il sangue ad alta velocità per separare le cellule dalla
parte liquida o con il far passare il sangue attraverso
una membrana con
pori così piccoli che solamente la parte liquida del sangue può
attraversarli. Le cellule
vengono restituite alla persona sottoposta
al trattamento, mentre il plasma, il quale
contiene gli anticorpi, viene scaricato e
sostituito con altri liquidi. Durante la procedura
viene somministrato in vena un farmaco per prevenire
la coagulazione del sangue (un
anticoagulante).
In cosa consiste un trattamento di plasmaferesi?
Un trattamento di plasmaferesi richiede parecchie ore e può essere fatto in day hospital.
Può essere spiacevole ma normalmente non è dolorosa. Il numero
di trattamenti necessario varia fortemente a seconda della particolare
malattia e the condizione generale della persona.
Un ricorso medio allo scambio plasmatico è
da sei a 10 trattamenti nell'arco da due a 10 settimane. In
alcuni centri, i trattamenti vengono condotti
settimanalmente, mentre in altri vengono
effettuati più di un trattamento settimanalmente.
La plasmaferesi
separa la parte liquida del sangue,
il plasma, dalle cellule del sangue. Le cellule vengono restituite alla persona
sottoposta a trattamento, mentre il plasma viene scaricato.
La procedura richiede parecchie ore e può essere spiacevole,
sebbene normalmente non sia dolorosa.
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Una persona sottoposta a plasmaferesi può
giacere a letto o sedere in una sedia
reclinabile. In una vena grossa
viene inserito un piccolo tubicino
(catetere), solitamente nella piega del
gomito,
e un altro catetere viene inserito nel
braccio opposto o
nella gamba opposta, in modo da poter
muovere liberamente almeno un braccio durante la procedura. Il sangue
affluisce al separatore da un tubo, mentre le
cellule separate dal sangue, e combinate con
i liquidi di sostituzione, vengono restituiti al paziente attraverso
l'altro tubo.
Il quantitativo di sangue
circolante all'esterno del corpo in ogni
istante è molto meno del quantitativo donato
solitamente in una banca del sangue.
Ci sono rischi associati con
plasmaferesi?
Si, ma la maggior parte di essi può essere
controllata. Qualsiasi sintomo insolito deve essere immediatamente riportato al dottore o
alla persona incaricata della
procedura. Dei sintomi che possono apparire
banali
talvolta preannunciano l'insorgenza di una seria
complicazione.
Il problema più comune è un abbassamento della pressione sanguigna, il quale può essere
avvertito come
fiacchezza, vertigini, visione sfocata,
sensazione di freddo, sudorazione o crampi addominali.
Si rimedia ad un
abbassamento della pressione sanguigna
abbassando il capo del paziente,
sollevandogli le gambe e somministrandogli
liquidi per via endovenosa.
Qualche volta può aversi del sanguinamento per
via dei farmaci usati per evitare la coagulazione del sangue durante la procedura. Alcuni di questi farmaci possono causare altre
reazioni avverse, le quali iniziano con formicolio attorno
alla bocca o negli arti, crampi muscolari o
un sapore metallico
in bocca. Se si permette loro di
progredire, queste reazioni possono portare
ad un battito cardiaco irregolare o ad un
attacco epilettico.
Una reazione allergica alle soluzioni usate
per sostituire il plasma o agli agenti sterilizzanti usati per
il sistema di tubi può diventare una vera
emergenza. Questo tipo di reazione solitamente
inizia con prurito, ansimazione o una eruzione cutanea. Lo
scambio del plasma deve essere bloccato e la persona
trattata con farmaci per via endovenosa.
Con la plasmaferesi si
può avere temporaneamente una eccessiva
soppressione del sistema immunitario, poiché la procedura non è selettiva
riguardo agli anticorpi che essa rimuove. Nel tempo, il corpo può reintegrare
la sua dotazione di
anticorpi necessari, ma alcuni medici li
somministrano per via
endovenosa dopo ogni trattamento di plasmaferesi. I pazienti esterni possono
dover prendere
speciali precauzioni contro le infezioni.
I dosaggi dei farmaci necessitano di una
attenta osservazione
ed aggiustamenti nelle persone che vengono trattate con
la plasmaferesi perché alcuni farmaci possono
venire rimossi dal sangue o alterati dalla
procedura.
Per quanto deve essere
fatta per vedere un miglioramento?
Un miglioramento può talvolta avvenire entro giorni,
specialmente nella miastenia grave. In altre
condizioni, specialmente dove c'è
un danno tissutale esteso, il miglioramento è più lento ma può
ugualmente aversi entro settimane.
La MDA paga la plasmaferesi?
La MDA ha supportato la ricerca pionieristica
per sviluppare
la plasmaferesi. Comunque, il pagamento di
questa procedura non è fra i molti servizi
compresi nel programma della MDA. Un certo numero di polizze assicurative coprono la procedura.
Dove vengono praticati i trattamenti di plasmaferesi?
La plasmaferesi viene praticata in molti dei maggiori
centri medici degli Stati Uniti. I direttori delle cliniche della MDA possono consigliare
riguardo la disponibilità di questo trattamento ed il suo uso per specifiche condizioni.
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