COSA PREOCCUPA DI PIU'
I DOTTORI RIGUARDO LA GRAVIDANZA
di Margaret Wahl
Le donne con malattie neuromuscolari stanno ricevendo
migliori trattamenti, sopravvivono più a lungo e si
sentono
meglio, ed alcune di esse desiderano formare una
loro famiglia.
Molte possono prendere in considerazione la possibilità di trasmettere
la malattia genetica ai loro bambini e possono
anche arrivare ad analizzare le loro proprie forze per portare
avanti una gravidanza e assumersi il compito della
maternità. Ma relativamente poche donne capiscono pienamente
il potenziale delle complicazioni mediche a cui loro
ed i loro bambini possono andare incontro.
I dottori con cui abbiamo parlato pensano che
quanto segue siano le più importanti complicazioni
per le donne da prendere in considerazione. Quelle
marcate con un semaforo giallo sono quelle che i
dottori considerano serie, ma gestibili con la
pianificazione ed il monitoraggio. Un semaforo rosso
indica che la gravidanza è sconsigliata. Alcuni
problemi possono essere in rosso o in giallo, a
seconda della specifica malattia neuromuscolare
coinvolta e della gravità del problema complicante.
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DEBOLEZZA DEI MUSCOLI VOLONTARI
(giallo) |
La debolezza dei muscoli volontari è una parte importante di pressoché tutte le malattie neuromuscolari,
indipendentemente dalla loro precisa causa.
Nella gravidanza, la debolezza di questi muscoli,
specialmente di quelli della schiena, dell'addome, del cinto pelvico
e delle anche, può portare a dolori nella schiena, lesioni da compressione
nervosa ed alla perdita della capacità di
camminare. Non sempre la forza viene recuperata.
Durante il parto, i muscoli deboli della madre
possono impedirle di spingere fuori il bambino
durante la seconda fase, o fase espulsiva del parto.
Può
diventare necessario ricorrere ad un parto per via
chirurgica (cesareo), o a strumenti ostetrici, come il forcipe o
la suzione meccanica. Ognuno di questi aggiunge il
suo rischio di complicazioni sia per la madre che
per il bambino.
Dopo il parto, la debolezza della madre può, certamente,
ridurre la sua capacità di prendersi cura del
bambino.
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DEBOLEZZA DEI MUSCOLI INVOLONTARI
(giallo) |
In alcune malattie neuromuscolari, non solamente c'è debolezza dei muscoli volontari, ma
c'è debolezza anche dei
muscoli involontari, o lisci. L'utero è uno di
questi, e la debolezza delle contrazioni uterine pone
alcuni ovvi problemi per la donna incinta. Il parto
può esserne prolungato, portando all'esaurimento materno ed
alla sofferenza fetale; o, un parto prolungato
può finire con un taglio cesareo, con il suo accompagnamento
di rischi.
Di uguale o più grande importanza, la mancanza di
contrazioni uterine dopo il parto può portare a
emorragie nella madre. Dopo che il bambino è nato e
la placenta (la struttura spugnosa attraverso il quale il feto
riceve il suo nutrimento) è espulsa, l'utero
deve restringersi su se stesso rapidamente per evitare
il prolungato sanguinamento della parete uterina dove la
placenta era attaccata.
La debolezza dei muscoli involontari è frequente
nella
distrofia muscolare miotonica.
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ORMONI DELLA
GRAVIDANZA E MALATTIE AUTOIMMUNITARIE
(giallo) |
Durante la gravidanza, i livelli nel sangue degli
ormoni estrogeno e progesterone aumentano
marcatamente. "Noi sappiamo dai fatti che gli ormoni sessuali influenzano il sistema
immunitario attraverso molteplici meccanismi," dice
il dott. Yadollah Harati, un neurologo al Baylor College
of Medicine e the Veterans Affairs Medical Center in
Houston, dove lui ha sopravisionato la cura di molte donne incinte con malattie neuromuscolari. "Gli estrogeni
in particolare tendono a legarsi ad una speciale forma di linfociti [cellule del sistema immunitario] chiamate
cellule CD8." Quando durante la gravidanza i livelli di estrogeno aumentano, dice Harati,
c'è una deriva del sistema immunitario della donna
da quella che è conosciuta come immunità "cellulare"
verso quella che è conosciuta
come immunità "umorale", il tipo che lavora
attraverso le proteine chiamate anticorpi. Il cambiamento
può far parte del metodo per prevenire il rigetto
del bambino da parte del corpo della donna come
avviene nei confronti di un organo donato, ma esso può provocare confusione se
già c'è una anormalità immunologica.
Nelle malattie autoimmunitarie, come nella miastenia
grave, nella sindrome miastenica di Lambert-Eaton,
nella polimiosite e nella dermatomiosite, il sistema immunitario
sembra fare un errore; esso si rivolge contro i suoi
propri tessuti -- il tessuto muscolare o i vasi del sangue muscolari
nella miosite, e la giunzione
neuromuscolare (il posto dove i nervi si congiungono
con i muscoli)
nelle miastenie.
"Se qualcuna ha una sottostante malattia
autoimmunitaria, poi la gravidanza avrà un effetto
sulla malattia autoimmunitaria," dice Harati. "Qualche
volta in una maniera positiva, talvolta in una maniera negativa".
Nella miastenia grave, è difficile prevedere cosa
faranno gli
ormoni della gravidanza. Un terzo delle pazienti incinte
avrà un miglioramento; un terzo peggiorerà;
ed un altro terzo rimarrà la stessa. Nella miosite,
dice Harati, le donne tendono a peggiorare durante
una
gravidanza.
Le malattie autoimmunitarie spesso iniziano in giovani donne o
durante una gravidanza, forse per via dei cambiamenti ormonali.
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PROBLEMI CARDIACI
(rosso/giallo) |
Le donne con malattie cardiache o malformazioni cardiache
congenite hanno sempre avuto difficoltà durante la
gravidanza ed al momento del parto. Fino a tempi molto
recenti,
molte venivano consigliate di non rimanere incinte
per nulla.
Il cuore è un muscolo, sebbene sia un tipo di
muscolo leggermente differente da entrambi i tipi di
muscoli, volontari ed involontari. Sfortunatamente,
esso non viene risparmiato ne nella maggior parte delle distrofie muscolari,
ne in molte
altre malattie neuromuscolari.
La gravidanza aumenta considerevolmente gli sforzi
da parte del cuore, specialmente negli ultimi mesi.
Il cuore normale può adattarsi, ma un cuore meno efficiente spesso non può farlo.
Quando il cuore non riesce a pompare abbastanza sangue
nel corpo, i tessuti, compresa la placenta, la quale
fornisce i nutrienti e l'ossigeno al bambino, sono
deprivati dell'ossigeno. Il feto affamato di
ossigeno può venirne danneggiato o persino morire.
La donna con ipossia può andare incontro ad un parto anzitempo e può
dare alla luce un bambino prematuro.
Durante il parto, il cuore deve lavorare persino
di più
che durante il resto della gravidanza; ogni contrazione uterina aumenta il suo carico di lavoro,
rendendo essenziali per la
sicurezza della madre e del bambino uno stretto monitoraggio e
l'aggiustamento di farmaci e ossigeno da parte
di personale medico competente.
I problemi cardiaci sono frequenti nelle distrofie
muscolari (specialmente nella distrofia miotonica),
nell'atassia di Friedreich e nelle miopatie mitocondriali.
Si
possono avere anche nella miopatia nemalinica, nelle miopatie metaboliche e
nelle polimiosite e dermatomiosite. Si possono avere
anche nella paralisi periodica durante un attacco di
questo disturbo accompagnato da anormali
livelli del potassio.
Idealmente, la gravità del problema cardiaco
dovrebbe essere valutata pienamente prima della
gravidanza. Una stretta cooperazione fra la donna incinta
ed il suo ostetrico, neurologo e cardiologo deve
essere parte della gravidanza e del parto.
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DIABETE
(giallo) |
Il diabete non è rilevante nella maggior parte delle malattie
neuromuscolari, ma è abbastanza frequente nella
distrofia muscolare miotonica e nella atassia di Friedreich.
La donna con il diabete e il suo bambino hanno un
aumento del rischio per molte complicazioni.
La gravidanza tende ad aggravare una condizione diabetica o
un
diabete borderline, specialmente nei mesi più
avanzati; in realtà, molte donne sviluppano un
diabete (una incapacità ad utilizzare gli zuccheri)
solamente mentre sono incinte. Esse hanno un disturbo chiamato "diabete gestazionale".
Fra i problemi
a cui una donna incinta con diabete è più probabile
vada incontro rispetto ad una donna incinta senza il
diabete, ci sono l'alta pressione
sanguigna, l'anemia e le infezioni.
Se lo zucchero nel sangue della madre rimane alto
durante la gravidanza, il suo bambino assorbirà
troppo zucchero e diventerà eccessivamente grande.
Un bambino grande pone una ovvia complicazione per
la gestazione ed il parto, ma i problemi più seri
avverranno probabilmente dopo la nascita. Il corpo del bambino
sta producendo
abbastanza insulina per regolare l'alto livello
dello
zucchero nel sangue a cui esso era esposto nell'utero; ora,
separato dalla circolazione della madre, deve aggiustarsi rapidamente
a vivere con un livello dello zucchero nel sangue molto inferiore. Sfortunatamente, non è
facile per il bambino aggiustare rapidamente la sua
produzione di insulina, ed esso può trovarsi
contemporaneamente ad avere troppo
poco zucchero nel sangue. Si possono
anche verificare bassi livelli del calcio nel sangue
e sofferenza respiratoria, come pure alcuni problemi
derivanti dalla difficoltà del parto. Il cuore del bambino e altri
organi possono essere ingrossati per l'eccesso
di zucchero nel sangue.
Il modo migliore per prevenire le complicazioni è
che il diabete della madre sia sotto ottimo controllo
durante la gravidanza, con l'aiuto del suo
ostetrico e forse di un internista o professionista
famigliare.
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EFFETTI DEI
FARMACI SULLE MALATTIE NEUROMUSCOLARI
(rosso e giallo) |
Molti dei farmaci assunti da una donna incinta possono
attraversare la
placenta ed entrare nella circolazione del bambino. Non
tutti i farmaci sono pericolosi per il bambino, ma molti
lo sono, e altri semplicemente non sono stati esaminati.
Fra i farmaci usati dalle donne con malattie
neuromuscolari ci sono quelli usati per deprimere il
sistema immunitario e ridurre la reazione autoimmunitaria
in malattie come la miastenia grave, la sindrome di Lambert-Eaton,
la polimiosite e la dermatomiosite.
I corticosteroidi -- farmaci della famiglia del prednisone (Deltasone,
altri) -- sembrano essere abbastanza sicuri durante
gravidanza, sebbene i loro effetti sul bambino non
siano pienamente compresi. D'altra parte, i farmaci cosiddetti citotossici ("velenosi per le cellule"), possono causare gravi
difetti al nascituro o la morte del feto. Questi immunosoppressori
più potenti sono
talvolta necessari nelle malattie autoimmunitarie ma
devono essere evitati durante gravidanza se
possibile del tutto. Esempi comuni sono l'azatioprina (Imuran),
il ciclofosfamide (Cytoxan) e il metotressato (Folex,
Mexate).
"Dovresti cercare di evitare i farmaci che hanno effetti
diretti sul feto, come gli immunosoppressori tipo il Cytoxan e
l'azatioprina", dice il dott. Harati. "Ma
i
corticosteroidi possono essere sicuramente usati e continua."
Se la donna prende già questi potenti
immunosoppressori, dice, "noi solitamente
sconsigliamo la gravidanza. Noi proviamo a non darle
quei farmaci e poi le chiediamo di aspettare per
circa sei mesi o un anno, e poi può rimanere
incinta."
Se la donna è già incinta e prende farmaci tossici,
la situazione può essere complessa, nota Harati. "In ogni malattia autoimmunitaria associata con
una gravidanza, si devono pesare i rischi ed i benefici del trattamento
di una paziente o se lasciare la paziente con
la malattia autoimmunitaria, la quale può essa stessa
colpire la salute della madre e del bambino",
aggiunge.
"Puoi [scegliere di] non trattare la madre, al fine di
proteggere il bambino, e poi avere una madre
che non è sana e che non è in grado di far
nascere il bambino.
Così un equilibrio deve necessariamente essere
incastrato fra i rischi
ed i benefici per la madre e per il bambino. E' un
equilibrio delicato
e che richiede una soppesata deliberazione di tutte
le parti
coinvolte."
La miglior soluzione, dice, è
che la condizione della donna sia "sotto l'optimum,
controllo ideale
prima che lei rimanga incinta. Questo è sempre meglio."
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EFFETTI DEI FARMACI USATI
DURANTE LA GRAVIDANZA ED IL PARTO
(giallo) |
L'anestesia generale non è così frequente nel
travaglio e nel parto come
lo era una volta, ma essa ha ancora il suo posto, specialmente quando
la condizione di emergenza richiede un cesareo. L'anestesia locale, come la popolare "epidurale," necessita
di un tempo più lungo per fare effetto rispetto all'anestesia generale.
I farmaci anestetici vengono solitamente
somministrati contemporaneamente ai farmaci
miorilassanti. I farmaci di
entrambe queste categorie possono comportare
problemi per la
donna con un disturbo neuromuscolare.
Il problema più serio è una condizione chiamata
"ipertermia maligna," un pericoloso
aumento della temperatura nel corpo con gravi spasmi muscolari. (Non ha niente a che vedere con cancro.) Le persone con vari
tipi di
anormalità muscolari hanno una maggiore probabilità di avere
questa inaspettata reazione all'anestesia, la quale
è provocata dal rilascio di un eccesso di calcio all'interno
delle fibre muscolari. Sia gli anestetici per
inalazione che i farmaci miorilassanti del tipo conosciuto come
agenti di bloccaggio neuromuscolari depolarizzanti
possono scatenare questa condizione. Questa può essere
rapidamente neutralizzata con un farmaco chiamato dantrolene, ma l'anestesista
deve esserne preparato.
Le persone con la miopatia conosciuta come malattia del nucleo centrale sono particolarmente
inclini
all'ipertermia maligna. La condizione può aversi
anche nelle miotonie, nella paralisi periodica,
nelle miopatie metaboliche e nelle distrofie muscolari. Questi malattie sembrano
rendere le persone più suscettibili all'ipertermia maligna
della media delle persone, probabilmente perché i
loro muscoli non reagiscono normalmente alle
alterazioni chimiche riportate a seguito dei farmaci.
Persino senza arrivare all'ipertermia maligna,
gli anestetici e farmaci miorilassanti possono causare
problemi per la donna con un disturbo
neuromuscolare. Le donne con una miastenia, per esempio, hanno già
un difetto nel percorso chimico dei segnali fra i nervi
ed i muscoli. E poiché gli agenti di bloccaggio neuromuscolare usati
assieme agli anestetici interferiscono ulteriormente con questo processo,
le dosi normali di
questi farmaci possono lavorare troppo bene nella
miastenia, causando una pericolosa paralisi dei muscoli
respiratori.
Gli anestetici locali sono generalmente considerati
sicuri nelle malattie neuromuscolari, ma persino
questi hanno i loro rischi. L'anestesia epidurale
viene praticata con una iniezione nello spazio
appena al di sotto il midollo spinale, e questo è il
posto dove viene supposto che l'anestetico debba
restare. Ma talvolta il farmaco viene assorbito
dalla corrente sanguigna e raggiunge il cuore,
creando un significante pericolo alla donna che già
ha un problema cardiaco.
Se si è in presenza di una significante curvatura della colonna
vertebrale, può essere impossibile usare l'anestesia epidurale o spinale.
Qualche volta, è necessario fermare il travaglio -- per
esempio, se il travaglio inizia troppo precocemente e minaccia di provocare
la nascita di un bambino prematuro. Un
farmaco che viene spesso usato per fermare il travaglio (e
anche
per trattare gli attacchi epilettici, una rara
complicazione della gravidanza) è il solfato di magnesio.
Ma poiché questo interferisce con la trasmissione
dei segnali dai nervi ai muscoli, non è sicuro per
le donne con
una miastenia, che già hanno un difetto in questo
sistema.
Come con tutte queste potenziali complicazioni, la chiave è
conoscenza e la preparazione. L'ostetrico,
il neurologo e l'anestesista della donna devono
essere in grado di capire la condizione della donna e
a cosa loro possano andare incontro.
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TRASMISSIONE DEL
DISTURBO GENETICO AL BAMBINO
(rosso e giallo) |
La maggior parte delle donne che sono portatrici
di geni per
le malattie neuromuscolari, come la distrofia
muscolare, sono a conoscenza del rischio di
trasmettere una malattia o almeno dello stato di
portatore al loro bambino. Poiché ogni disturbo
neuromuscolare genetico ha il suo proprio modello di
ereditarietà e tutti hanno raggiunto differenti
stadi riguardo l'esaminazione genetica, è meglio
consultare un consigliere genetico associato ad una università prima
di dare inizio ad una gravidanza. Ma talvolta
le gravidanze avvengono quando meno se lo aspetta;
e talvolta, le donne ed i loro partner decidono di
portare avanti una gravidanza nonostante i rischi, come
hanno fatto
molte donne da noi intervistate.
Le più serie conseguenze di trasmettere una
malattia genetica non sono solitamente conosciute
dai futuri genitori; e sono quelle probabilità
che il bambino sviluppi il disturbo mentre è ancora nell'utero.
Una tale situazione è solitamente
un disastro
e può persino essere fatale per il bambino.
La distrofia miotonica è un disturbo nel quale
questo succede con una certa regolarità. Se la madre ha la
malattia, ha circa il 10 percento di possibilità
di trasmettere al suo bambino mentre il bambino è ancora nell'utero,
una seria condizione
conosciuta come distrofia miotonica congenita (CMMD).
Se lei ha già avuto un bambino con questa
condizione, la probabilità sale al 40 percento per
il suo prossimo bambino.
La distrofia miotonica congenita comprende la
contrattura delle articolazioni (fissazione delle
articolazioni),
il ritardo mentale,
la debolezza muscolare, le difficoltà di alimentazione
e la sofferenza respiratoria. E' una condizione molto più grave
della forma a tarda insorgenza della
malattia che la madre del bambino ha. Un padre con
la distrofia miotonica può trasmettere la forma a tarda insorgenza ma pressoché mai la forma
congenita del disturbo. La ragione del perché questo
avvenga non è
conosciuta.
La maggior parte delle malattie genetiche che
si manifestano più tardi nella
vita non sembrano essere presenti molto spesso nell'utero, ma,
se il disturbo è fra quelli che tendono a peggiorare
con ogni generazione, questa è certamente una
possibilità.
Certamente, è anche importante considerare l'impatto
sia sul bambino che sui genitori, specialmente
se la madre è disabile, di un bambino che è nato
con una condizione disabilitante ad insorgenza
successiva nel tempo.
E' da consigliare un buon consiglio genetico,
la consultazione con il
neurologo ed una profonda e lunga riflessione.
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TRASMISSIONE DEL
DISTURBO AUTOIMMUNITARIO AL BAMBINO
(giallo) |
Le malattie genetiche non sono le sole
malattie che possono essere trasmesse dalla madre al
bambino durante la gravidanza. Nelle malattie
autoimmunitarie, la madre produce degli anticorpi,
che sono delle proteine
prodotte dalle cellule della sistema immunitario,
contro alcuni dei suoi propri tessuti; questi possono
anche attraversare la placenta e talvolta attaccare
i tessuti del bambino. Il fenomeno è stata meglio studiato
nella miastenia grave, dove circa il 15 percento dei
bambini nati da madri con il disturbo lo sviluppano
loro stessi prima della nascita e per numerosi giorni
fino a
settimane dopo il parto. In alcuni bambini, il
disturbo è molto serio, principalmente per via dei
problemi respiratori associati ad esso.
Sono importanti un buon controllo della malattia della madre ed
un accurato
monitoraggio durante la gravidanza. La riduzione dei movimenti
fetali durante la gravidanza può
suggerire che il feto è affetto dalla miastenia. Dei
nuovi esami
potranno scoprire cosa sta avvenendo con gli anticorpi
della madre e prevedere lo sviluppo della probabile condizione
del bambino. Nel mentre, un pediatra o un neonatologo
sovraintenderanno al parto.
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MANCANZA DI
SOSTEGNO ED IMPREPARAZIONE
(giallo) |
Il dott. James Gilchrist, un
neurologo al Rhode Island
Hospital e Brown University School of Medicine, dice
che gli dispiace quando vede una paziente che "può a stento
curare se stessa" con la prospettiva di curare un
bambino senza aiuto. Lui dice che recentemente ha
visto una
paziente con la distrofia muscolare la quale è "non sposata
e senza un lavoro. Ora lei è incinta, ed il bambino
peserà di più di quanto dovrebbe dato che lo è già
al 4o mese". A Gilchrist, che ha quattro bambini
suoi, rincresce molto per tali pazienti perché, dice,
far crescere un bambino "è già difficile abbastanza quando
si sta
fisicamente bene." Può non essere politicamente
corretto, ma lui pensa che una donna dovrebbe
prendere responsabilmente in considerazione se
lei ha un marito e se il marito è completamente convinto
di avere il bambino.
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MANCANZA DI COMUNICAZIONE
FRA I
PROFESSIONISTI
(rosso) |
Ai dottori noi abbiamo chiesto di
enfatizzare sul fatto che la mancanza di comunicazione fra i vari
professionisti e fra la donna incinta ed i suoi
dottori sia un rischio molto serio. "Ogni gravidanza
associata con una malattia neuromuscolare deve essere
considerata una gravidanza ad alto rischio", nota Harati.
"E queste pazienti devono essere viste frequentemente
da un ostetrico che sia specializzato nelle
gravidanze ad
alto rischio. Ci deve essere una ampia
e stretta comunicazione fra il neurologo che la cura,
l'ostetrico e la paziente. Questo è un dovere
assoluto. In
alcune condizioni, come la miastenia grave o la distrofia
miotonica, dove noi sappiamo che ci sono alcuni effetti
sul
feto, ci dovrebbero essere disponibili un neonatologo o
un pediatra con una buona conoscenza della malattia
neuromuscolare neonatale. Queste persone
dovrebbero essere consultate fin dall'inizio."
Harati dice che trattare la donna incinta con un disturbo neuromuscolare è talvolta
una chiamata alle armi. "Una
delle cose più difficili nella mia esperienza
professionale. Da
una parte sono molto felice nel vedere che la mia
paziente sta per avere un bambino. E io so che sta cambiando
la sua vita in un modo molto positivo per sempre; ma
d'altra parte, divento molto nervoso e preoccupato
riguardo a queste donne, riguardo il
bambino, riguardo il lavoro extra che questo richiede per
ognuno -- compreso me stesso!"
Gilchrist concorda. "La gravidanza è
letteralmente una sfida per quanto se ne sia discusso
prima con il medico", dice. "C'è il potenziale
delle
complicazioni dal concepimento al bambino. Se non
lo si è pianificato e discusso, può essere disastroso
sia per la madre che per il feto", nota, raccontando
una storia raggelante riguardo una paziente che ha
perso due bambini
per la miastenia neonatale grave. Il suo terzo bambino,
sopravvive ed è sotto cura di Gilchrist e di altri.
Nella sua istituzione, dice, e
possibile una buona comunicazione. "Nel resto
del mondo, uno spera che l'ostetrico troverà qualcuno
da coinvolgere
rapidamente. L'ostetrico ed il neurologo devono
lavorare
insieme. E quando la donna si approssima al parto,
devono venire coinvolti il
pediatra o il neonatologo."
Nota dell'editore: "Cosa
preoccupa di più i dottori" è stato
preparato con l'aiuto del dott. James Gilchrist,
un
professore nel Department of Clinical Neurosciences
at Brown University School of Medicine in
Providence, R.I.; e del dott. Yadollah Harati, un professore
di neurologia al Baylor College of Medicine in
Houston. Gilchrist è un co-direttore della clinica
della MDA a Rhode Island Hospital, e Harati
vede i
pazienti alla clinica della MDA al Baylor. |